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Autore: annika0775    16/05/2020    0 recensioni
[La Fiamma del Vento]
Sequel, ambientato dopo il termine del romanzo.
Sheroly è Comandante della Guardia di Volpilandia, ma alcuni tra gli anziani non vedono di buon occhio che una femmina occupi una posizione così importante e quindi le impongono restrizioni molto dolorose: non può sposare Helsa né avere una famiglia. Inoltre non può nemmeno entrare all'osteria del porto, perché risulterebbe disdicevole. Tra chiacchiere di paese e abitudini medievali, la Sheroly abituata a vivere a Canlandia si trova decisamente ai ferri corti!
La festa di Mezzestate però si avvicina e Carty, che nel frattempo è diventato commissario, decide di passare qualche giorno di vacanza proprio a Volpilandia.
Con così tanti poliziotti in giro, la vicenda non può che tingersi di giallo e Sheroly sarà costretta a dare prova delle sue capacità di detective, per salvare Helsa da un'accusa di omicidio.
Genere: Avventura | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: Missing Moments | Avvertimenti: Spoiler!
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2.

 

Chiacchierare con mio padre è sempre liberatorio. A quanto sembra, ci somigliamo molto: sempre pronti a cercare il lato bello della vita, anche quando le avversità la irruvidiscono. Passiamo quasi un'ora tra i rami del ciliegio a fare a gara a chi sputa i noccioli più lontano. Poi arriva mia madre brontolando: ci sono ancora due misure di fieno da sfalciare e papà non è efficiente. Ci scambiamo un sorriso e io risalgo a cavallo alla volta del paese:

-Ma guarda te che razza di figlia!- continua a borbottare mamma -Che vergogna pensare che tutte e cinque le ragazze dei Wilson sono maritate da un pezzo. E questa? Fa il primo cavaliere, neanche fosse un maschio!- mio padre le risponde qualcosa bonario, ma io sono già lontana e non distinguo più le parole. Mentre ero a Canlandia, ero dispersa, quando sono tornata, sono stata l'eroina del villaggio e ora? Esattamente, cosa si aspettano da me? Per quanto ci abbia seriamente pensato in tutti questi mesi, non ho trovato ancora una risposta.

Di fronte alla tenuta dei Wilson vedo Terry nel tondino, intenta a domare un bel sauro:

-Sei pronta per la giostra?- le grido senza avvicinarmi troppo, scorgendo l'occhio spiritato del puledro che segue apprensivo le mosse di Frushard:

-No.- risponde lei continuando a far correre in circolo l'animale -Questi li abbiamo venduti giù in paese. Per noi correrà mio cognato Hastan.

-Allora avete già perso. Ma perché non tu? Sei mille volte più brava!- ma bloccata in quel timore di contravvenire alle regole, in quella necessità di compiacere le aspettative altrui, anche a costo di soffocare le proprie. Questa è sempre stata Terry. Che aveva bisogno di avere accanto un'amica pazza e irrefrenabile, per vivere le avventure che da sola non avrebbe mai osato.

-Sarà, Sheroly. A me non interessa vincere. Sei tu quella competitiva.

-Ti sbagli. Partecipo solo per il gusto di farlo. I cavalli che correranno hanno tre, quattro anni e Frushard diciassette. Non nego che sia parecchio in forma, ma dovrei sperare di affrontare degli inetti e questo non mi attrae: l'ho già fatto troppo a Canlandia.

Sulla strada che porta al paese vedo una nuvola di polvere portata dal vento. Quando mi avvicino sento il rumore del motore di un’auto. Al trotto raggiungo un'altura che domina lo sterrato e riconosco la macchina di Carty. Guida più lentamente del solito. Mando Frushard al galoppo per tendergli un'imboscata più avanti, sul ponte. La capote è abbassata e non appena mi vede alza una mano in segno di saluto:

-Comandante Mecson.- sorride fermando il motore e scendendo. Anch'io smonto da cavallo:

-Commissario!- ci abbracciamo. Una Saluki con due metri di gambe e un fisico da modella, dal sedile del passeggero, mi lancia un'occhiata di sufficienza da sopra gli occhiali da sole. Temo che la crisi dei quarant'anni di Carty stia galoppando e cerco di non ridere:

-Sheroly, ti presento Lyla.- mi fa un cenno che pare di saluto e una smorfia che pare un sorriso. Per contrappasso le grido un 'ciao' radioso -Abbiamo pensato di passare una vacanza qui a Volpilandia: non c'è la festa di Mezzestate, tra qualche giorno? Ne ho conservato un gradevole ricordo, anche se ora è un po' sbiadito.

-Quest'anno ha una valenza molto importante: credimi, Samuel, probabilmente la festa più bella da che i vecchi ne hanno memoria!

-Ti riferisci a me?- fingendo di essere piccato

-No, anche più vecchi.- Lyla sbuffa. Aspetta solo che ci diamo una mossa. Si accettano scommesse su quanto apprezzerà il villaggio di Volpilandia.

Quando arriviamo, uno stuolo di cuccioli si getta attorno all'auto. Lucida, rossa, con il tetto scoperto. Nessuno ha mai visto una cosa del genere. Samuel non perde un secondo, li fa mettere in fila, come al Luna Park di Canlandia, e poi li invita a turno a fare un giro intorno al Palazzo:

-Ma solo se il Comandante ci dà il permesso!- i bambini si rivolgono a me piagnucolando:

-Un giro a gruppo, però, non di più!- rispondo con aria severa, immaginando di imitare mia madre. Quindi esplodono in un boato di gioia e saltano sulla macchina aggrappandosi ovunque. Quando il carissimo zio Rock mi regalò quell'auto certo non avrebbe immaginato un simile utilizzo e io sono veramente contenta di averla data a Carty, proprio perché non si interessa delle apparenze.

A proposito delle apparenze, ritrovo Lyla che osserva il Palazzo con aria stralunata; mi sento in dovere di raccontarle un po' di storia e farle fare un breve giro turistico della piazza, che si riduce in realtà a poco: l'imponente Palazzo di pietra che ne occupa due lati con il cancello del cortile, entro cui ci sono anche le scuderie della Guardia, una fontana al centro ( non una fontana decorativa, ma una fontana da cui la gente attinge l'acqua da portare in casa coi secchi! ) e case per gli altri due lati, le cui facciate di mattoni e legno sono intonacate a gesso bianco. Dal lato del Palazzo, i vicoli scendono piuttosto ripidi verso il porto e, tra i muri delle case, si vede il bagliore del mare. Poiché mi dilungo un po' troppo e mi allontano dal cortile del Palazzo, Frushard nitrisce impaziente e va da solo verso le scuderie:

-Sì, vai, vai!- gli grido mentre sparisce trottando impettito dietro al cancello. Più tardi sentirò le rimostranze dell'artiere, perché Frushard si sarà di nuovo servito da solo. Lyla si guarda attorno, sbuffa e si esprime a monosillabi. Le comunico che saranno nostri ospiti e le mostro brevemente il nostro appartamento. In realtà è una stanza con la vista sui tetti. Sotto la finestra, lavandino e stufa, dalla parte opposta, un tavolo e un largo divano che fa anche da letto. In città non ci sono gli spazi che offre la campagna, ma come capo della Guardia non ho scelta. Lyla fa un osservazione sui servizi e io mi sforzo per non ridere:

-Oh, certo… dimenticavo!- no, non dimenticavo affatto ma, dato il disgusto dipinto sul muso, era un argomento da lasciare come ciliegina sulla torta. Scendiamo le strette scale di legno del palazzo e l’accompagno sul retro. A Canlandia sul retro ci sono i garages, a volte i magazzini e le rimesse; da noi ci sono i pollai e gli stalletti per capre e maiali. Uno spazio è riservato al letamaio, di solito inserito tra i ricoveri per gli animali e sopra al letamaio ci sono i servizi… Lyla resta a bocca aperta e non dalla meraviglia –Ed ecco i servizi! Comunque ti faccio avere un secchio. Basta prendere l’acqua là, alla fontana… E anche un asciugamano… Immagino… Sì, è un tantino… essenziale!- vorrei avere una macchina fotografica per immortalare la sua faccia. Quando si riprende dallo shock, sibila:

-Questa Samuel me la paga!

Qualcosa di simile sibila anche Helsa, quando scopre che ho invitato i cani, ma preferisce tenere i suoi commenti per sé e, conoscendolo, gliene sono grata. Spero solo che conoscerli meglio lo ammorbidisca.
 

  
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