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Autore: Marc25    17/05/2020    3 recensioni
Bologna-26 marzo 2020, Luca e Anna sono da anni coinquilini e sono anche buoni amici, ciascuno era confidente dell'altro soprattutto per quanto riguardava le rispettive sfortunate storie d'amore, ma lo scatenarsi del Coronavirus e il loro sottovalutarlo li ha costretti chiusi in casa e insieme, proprio in quel momento, in quella situazione capiranno di provare qualcosa di diverso rispetto all'amicizia, qualcosa che per anni non avevano nemmeno sospettato.
Genere: Commedia, Drammatico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago, Universitario
Capitoli:
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~~ Cap 2 – Non funzionerà

Bologna – 27 marzo 2020

Anna si svegliò, un braccio la cingeva, il braccio di Luca, dapprima le venne un sorriso sulle labbra ma poco dopo una angoscia la tormentò, lo conosceva da 4 anni, erano sempre stati buoni amici  e ora avevano rovinato tutto, niente sarebbe stati più come prima. Anna tolse delicatamente il braccio che la cingeva da se, cercando di non svegliare Luca, ci riuscì. Probabilmente la cosa più logica era andarsene e fare le valigie al più presto, ma subito dopo si ricordò di ciò che il Mondo intero in quel momento stava vivendo, il virus, non se ne poteva andare, ma come avrebbe fatto a vivere sotto lo stesso tetto e per quanto tempo poi? Sapeva come andavano queste cose, all’inizio è sempre tutto rose e fiori ma il fatto che prima della pandemia nessuno di loro due aveva fatto pensieri che non fossero amicizia sull’altro era un segnale abbastanza chiaro. Senza fare rumore uscì dalla stanza di Luca e si chiuse in camera sua, doveva evitarlo il più possibile, quel giorno decise di rimanere tutto il giorno in camera.

Luca si svegliò lentamente, allungando un braccio in direzione di Anna ma non trovò nessuno, si era già alzata? Si svegliò completamente, vide la sveglia sul comodino accanto al suo letto, non era presto ma non era neanche tardi, erano le 8:30, si alzò e inizio a chiamarla: << Anna, dove sei? >> << Anna? >>
Ma non ottenne nessuna risposta, aveva controllato tutta la casa eccetto la sua camera, bussò: << Anna, sei lì? >>
<< Si, sono qui >>
<< Stai bene? >>
<< A dire il vero, no >>
<< Che hai? Ti senti febbre per caso, respiri normalmente? >>
<< Si, tranquillo, ho solo del mal di stomaco >>
Luca che temeva il peggio fece un sospiro di sollievo e aggiunse: << Forse  è il latte, ma perché non mi apri? >>
<< Meglio di no, mi devo mettere in pari con lo studio, guarda oggi è meglio che non mi distraggo proprio >>
Luca rimase stranito, era possibile che ad Anna non fosse piaciuto? O forse non voleva impegnarsi seriamente? Ma la notte appena passata insieme li completava, possibile l’avesse sentita solo lui?

Anna avrebbe davvero voluto aprirgli, ma in quel momento era ancora troppo coinvolta da ciò che era successo quella notte, non era solo del buon sesso, c’era qualcosa di più, quasi come se si completassero, presto avrebbero dovuto affrontare il discorso ma non subito, non in quel momento.

Era ora di pranzo, Luca decise di ribussare la porta di Anna ma non ci fu nessuna risposta, probabilmente stava dormendo, lui cucinò anche per lei, però lei non usciva, iniziò a preoccuparsi, così mezz’ora dopo lui ribussò e lei rispose che non aveva fame, le disse che avrebbe conservato la sua porzione per la sera ma non ricevette nessuna risposta di rimando.
Luca sentiva che c’era qualcosa che non andava e che c’entrava la notte che avevano passato insieme, ma cos’era? Perché non glie ne parlava subito?

Anna sentì bussare due volte alla porta nel giro di mezz’ora, la prima volta non rispose nemmeno, la seconda volta semplicemente rispose che non aveva fame, in quel momento non riuscì a trattenere delle insensate lacrime che le rigavano il viso.

Una volta arrivata sera, Luca decise che avrebbe insistito, era andato a correre, si era fatto la doccia, ma lei non era uscita neanche un attimo, quella sera avrebbe bussato forte finché non avesse aperto ma proprio mentre era diretto verso la porta della camera di Anna, lei uscì, era seria ed era come se avesse pianto, Luca decise di baciarla ma lei lo scansò e disse: << Luca, sappiamo entrambi che non può funzionare >>.

<< Ma che dici? E perché mai? >>
<< Davvero non ci arrivi? >>
<< No, non ci arrivo, scusa se sono lento di comprendonio, illuminami >>
Anna incominciò a camminare nervosamente per casa e mentre stava iniziando a parlare Luca la interruppe: << Mi puoi semplicemente dire che ieri non ti è piaciuto >>
<< Se lo facessi mentirei, lo sai >>
<< Io ti amo >>
<< Ma come puoi dire una cosa del genere? Solo perché abbiamo passato una bella notte insieme? >>
<< Per te è solo quello? >>
<< Perché rispondi alle mie domande con altre domande, da quand’è che mi ami? >>
<< Io non lo so da quando… è stato all’improvviso >>
<< Prima o dopo la quarantena? >>
<< E questo che c’entra? >>
<< Rispondi, per piacere >>
<< Io credo..dopo >>
Anna annuì e disse: << Anche io ho iniziato a provare dei sentimenti dopo l’inizio della quarantena, sentimenti che  non avevo provato prima per te, capisci adesso Luca perché non può funzionare? Per quanto possa durare questa pandemia, prima o poi usciremo e capiremo che tutto ciò che abbiamo provato era un’illusione, magari per un periodo andrebbe bene anche dopo la quarantena, poi sarebbe sempre meno e io non voglio ricordare il nostro rapporto come un susseguirsi di “te l’avevo detto” o “è colpa tua” >>
<< Ma ti stai sentendo  Anna? >>
<< Ti ho appena spiegato perché non può funzionare, è un ragionamento molto logico >>
<< Appunto, è logico, cosa che l’amore non è >>
<< Se c’è una cosa che ho capito sull’amore è che non è eterno, semplicemente noi come tutti finiremmo per ferirci e per odiarci e io voglio ricordarmi di te come il miglior coinquilino che potessi avere >> poi continuò: << Scusami, ma ho sonno, vado a letto >>
Mentre si dirigeva in camera di nuovo, Luca la bloccò prendendo il suo braccio sinistro delicatamente, lei si girò verso di lui che le disse: << E se stessi buttando via l’unica occasione di essere felice? >>
Anna rimase un attimo spiazzata da quelle parole ma si liberò da quella leggera presa e disse: << Presto capirai anche tu perché non può funzionare e magari tra qualche mese ti sarai anche dimenticato di questa vicenda >>
Anna si girò senza aspettare risposta che comunque arrivò e anche se fu poco più di un sussurro lei lo senti
<< Questo è impossibile >>.

Bologna – 28 marzo 2020
Anna era quasi fuggita da quella discussione, era convinta di ciò che aveva detto e Luca non le aveva fatto cambiare idea però c’era qualcosa che non andava, era come se prima di fare il discorso fosse convinta al 100% di quello che aveva detto e invece adesso in lei si insinuava il dubbio, quel maledetto virus era la colpa dell’illusione del loro amore….e se invece quello che facevano prima era illudersi di non amarsi ma subito si maledisse per quel pensiero che considerò a dir  poco sciocco. Iniziò a pensare a come poteva essere dura la quarantena con Luca da quel momento in poi, a come evitarsi il più possibile, pensava tutto questo per il bene di entrambi, era quello che credeva veramente e quella notte non si addormentò se non per pochi minuti.

Luca nel letto sembrava un automa, non riusciva a chiudere gli occhi, si alzava, andava in cucina, poi tornava nel letto, lui che normalmente era una delle persone più calme del Mondo ma quelle parole di Anna erano come delle coltellate non mortali ma che facevano male e anche tanto, non avrebbe dormito, ne era consapevole. La quarantena gli aveva aperto gli occhi o lo aveva accecato completamente? E sarebbe stato cosi male essere cechi se ciò gli avesse dato la felicità? Luca sapeva che in un altro momento non ci sarebbe stata proprio quella discussione e probabilmente Anna semplicemente se ne sarebbe andata ma in quel momento non poteva e chissà per quanto tempo avrebbero dovuto ancora continuare a vivere in pochi metri quadri, come avrebbero fatto ad evitarsi? E se si fossero resi conto dei reciproci sentimenti proprio perché in quel momento non potevano fuggire da essi? E se davvero la vita li avesse donato questa grande possibilità? Quella notte Luca stava impazzendo e un po’ si vergognava a pensarlo ma sperava che Anna stesse tribolando come lui.

Quella mattina..
Luca ad un certo punto cominciò a pensare allo studio per distrarsi, per un po’ ci riuscì ma sapeva che in condizioni normali avrebbe fatto molti più paragrafi e capitoli addirittura, erano le 11 di mattina e Anna non si era ancora alzata o forse aveva deciso di passare tutta la quarantena in camera ma forse sarebbe stato più giusto fare a turno pensò Luca, ma poi subito si disse che era più giusto cosi, lei aveva paragonato il loro amore a una illusione, non lui, se voleva evitarlo restando in camera era libera di farlo..
Ma proprio mentre pensava queste cose seduto col libro aperto sul tavolo, sentì una porta che si apriva, era Anna. Anna sbucò lentamente e timorosa nella stanza soggiorno-cucina dove Luca stava studiando.
Anna esordì dicendo: << Buongiorno >>
Luca semplicemente non rispose e tornò a leggere il libro, anche se non capiva più niente di ciò che leggeva, aveva detto buongiorno? Davvero? Iniziava a pensare che quella notte fosse stata importante solo per lui.
<< Non rispondendomi stai solo facendo la figura dell’infantile Luca >>
A quel punto Luca la guardò irato e disse: << Almeno io mi prendo la responsabilità delle mie azioni! >>
Anna rimase colpita, sapeva che non era del tutto falso quello che le aveva appena detto e cosi si chiuse in bagno e iniziò a piangere più in silenzio che poteva.
Luca si pentì della reazione che aveva avuto, sapeva di avere ragione ma forse era stato troppo duro, però in fondo aveva detto solo la verità.
Dopo 30 minuti circa sentì Anna uscire dal bagno, rientrare in camera e poi riaffacciarsi nella stanza dove lui stava ormai invano cercando di studiare, Anna aveva guanti e mascherina: << Ho bisogno di uscire, rimarrò nei limiti dei 200 metri >>. Dopo questo breve annuncio uscì e a Luca già mancava.

Più di un’ora dopo:
Anna continuava a camminare girando in tondo pensava che sarebbe riuscita a schiarirsi le idee, invece in quel momento pensava a Luca , solo e sempre a Luca e sorrideva, si, sorrideva perché si ricordava dei bei momenti passati in quegli anni, a tutti quei piccoli gesti naturali, ma poi pensò che cosi naturali non erano perché erano naturali solo con Luca, il più delle volte era stata lasciata dai fidanzati negli anni eppure inconsciamente sapeva che quelle relazioni non potevano essere quelle giuste, e nonostante tutto quello che aveva detto a Luca pensava che forse inconsciamente, inconsapevolmente l’unica persona che aveva sempre amato e con cui riusciva a immaginarsi anche da vecchia era proprio il ragazzo che aveva brutalmente respinto, il suo adorato coinquilino, Luca. Anna si fermò improvvisamente dal suo girare intorno a quel palazzo e corse, doveva assolutamente dire a Luca che aveva sbagliato tutto, lei lo amava ed era stata solo una stupida ad aver detto tutte quelle cose.

Nel frattempo Luca non riusciva a leggere quello che era scritto sul libro di testo, vedeva tutto sfocato, poi vide come una goccia cadere sul libro, poi un’altra, stava piangendo, non resisteva, pensava solo ad Anna, a quanto fosse bella, iniziava a pensare che forse senza rendersene conto la amava da quando la aveva incontrata. Si alzò e andò verso la porta, doveva assolutamente andare da Anna e tentare ancora una volta di convincerla che dovevano assolutamente provarci, altrimenti potevano pentirsene per tutta la vita. Poi si ricordò che per sicurezza era meglio mettersi guanti e mascherina, lo fece velocemente, quasi senza pensarci e subito si precipitò scendendo le scale a 2 a 2 per raggiungere Anna.

Quando Anna aveva quasi raggiunto il portone di legno che la divideva dalle scale e dall’appartamento uscì un “fulmine” di corsa e si scontrarono, era Luca!! Si era scontrata di nuovo con Luca, si misero a ridere entrambi, abbassarono la mascherina  che portavano e senza dire una parola si baciarono intensamente, un bacio lungo e appassionato che fu fermato soltanto dal vecchio affacciato al balcone che disse: << Che fate? Tornate a casa subito! A casa! >>
<< Veramente noi abitiamo qui >> Disse Luca indicando il portone affianco ma il vecchio parve non sentire una parola perché disse: << Chiamo i carabinieri, aspettatemi là >> E detto questo tornò in casa deciso a chiamare i carabinieri.
A Luca e Anna scoppiò da ridere, per quanto curiosi di vedere quanto tempo avrebbe impiegato il vecchio per chiamare e parlare coi carabinieri, erano senz’altro più presi dal loro amore, che ora era chiaro, c’era sempre stato, il maledetto virus aveva solo dato loro la spinta definitiva.
Luca aprì il portone, salì il primo gradino ben più alto dei successivi, si girò verso Anna tendendole felice la mano, Anna accettò di buon grado l’aiuto e tese la sua mano entrando in contatto con quella del suo coinquilino. Non sapeva che cosa avrebbe riservato loro il futuro, a quel punto aveva semplicemente deciso di godersi il presente. 

   
 
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