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Autore: kiara_star    11/08/2009    5 recensioni
"Vorrei restare qui in eterno. Immobile con te stretto fra le braccia. Il tuo respiro lento, caldo, che sembra poter svanire da un momento all’altro. Vorrei restare qui insieme a te, tenerti ancora per mano, e dimenticare che sono stato io la causa della nostra rovina..."
[progetto "Images ZoSan Fanfiction” #2]
Genere: Drammatico, Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Roronoa Zoro, Sanji | Coppie: Sanji/Zoro
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno
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Seconda immy, seconda fiction ^^
Stavolta ho deciso di dare un’interpretazione non “letteraria” dell’immagine, spero vi piaccia.
Ancora grazie alla capa Seiko per l’iniziativa ù_ù
kiss kiss Chiara




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Bambola di pezza

Vorrei restare qui in eterno. Immobile, con te stretto fra le braccia. Il tuo respiro lento, caldo, che sembra poter svanire da un momento all’altro. Vorrei restare qui insieme a te, tenerti ancora per mano, e dimenticare che sono stato io la causa della nostra rovina...

-Andrà tutto bene – mi hai sussurrato tante volte.
Mentivi. Sapevi di mentire, e io annuivo sorridendoti sapendo di mentire a mia volta.
Niente poteva andare bene, nulla si sarebbe sistemato. Saremmo finiti in disgrazia, come era giusto che fosse. Con le nostre colpe, con le nostri mani sporche di sangue innocente, con le grida che imploravano pietà a ghiacciare le nostre notti.
Avremmo incontrato la fine nella disperazione di un pianto a lungo celato nella nostra anima dannata.
Ho sempre accettato quella realtà. Sentivo già l’odore di polvere da sparo che mi avrebbe attraversato il petto, potevo vedere i tuoi occhi che mi guardavano accasciarmi al suolo. Perché io sarei stato il primo, io amore mio, non avrei mai permesso alla tua anima di andare avanti per prima. Avrei dovuto fare strada io fra le fiamme dell’inferno, così ti avrei tenuto stretto anche lì, stretto a me mentre la pioggia infuocata si abbatteva su di noi risuonando delle maledizioni che quei cuori innocenti ci lanciavano.
Non potevo lasciare a te un tale gravoso compito
- Zoro, è tardi – perché invece ho fallito?
Ora che sento il tuo corpo tremare fra le mie braccia, ora che non riesco più a distinguere il tuo sangue dal mio, ora che posso leggere la vita che sfuma dalle tue labbra, ora solo mi accorgo di quanto sia stato lacerante il mio fallimento.
- Sta zitto, tu non morirai – le sirene di quei bastardi in divisa si fanno sempre più vicine, ma non temere amore mio, non lascerò che loro ti portino via da me.

Quando mio padre mi urlava che ero figlio del demonio ho sempre sorriso, così come ho sorriso quando ho sparato nel petto della mia prima vittima. E tu, sempre al mio fianco, sorridevi poco. Hai sempre sorriso poco, mentre in fuga facevamo l’amore in qualche bettola di poco conto, mentre scaricavi nel corpo di un bambino sfortunato il caricatore della tua pistola. Sempre quell’espressione spenta, vuota, che io ho sempre così perversamente adorato. Ti ho sempre stretto fra le braccia come un bambola di pezza senza anima, senza alcun difetto, solo la perfezione della follia che attraversava i tuoi occhi di ghiaccio.

- E’ finita – taci, amore mio, non è finita, non lascerò a te il compito di calcare le vie dell’inferno. Io sono il figlio del demonio, io sono stato la causa della nostra rovina. La tua rovina, amore mio.
- Ti amo – ora solo ti vedo sorridere, mentre ti ripeto quelle parole che per te non hanno mai significato nulla. Quando mi guardavi annoiato mentre te le sussurravo all’orecchio, o mentre tenevo la tua gola stretta nel palmo della mia mano, perché se non eri mio avrei preferito ucciderti. E forse l’ho fatto, forse sono stato io ad ucciderti con il mio troppo amore, con i miei folli ti amo ringhiati fra denti e labbra sporche del tuo sangue.
- Sanji, ti amo – giunti alla fine della corsa, alla fine della nostra vita disgraziata.
Maledetti da una stella malefica quando abbiamo messo piede su questa terra infausta. Nati per morire, ma abbiamo preferito portare con noi il maggior numero di vite.
- Lo so... Zoro... – ho sempre saputo che ciò che ci univa era solo il desiderio di placare i nostri più bassi istinti, il voler dipingere i muri di questa maleodorante città con il sangue scarlatto di quante più anime smarrite come noi. Non c’èra amore, non c’è mai stato amore nelle tue carezze, nei tuoi sguardi di acquamarina, in ogni tua parola. Ma io ti ho sempre amato, amore mio. La mia vita era solo una busta vuota che ho riempito di sangue e amore, di passione e follia, di ogni piccolo dettaglio del tuo viso.
E ora che ti stringo forte fra le braccia, ormai davvero ti sento come una bambola di pezza senza anima, come ti ho sempre sentito per tutta al nostra sudicia vita.
- Sanji... –
Sporcherò questi muri maledetti un’ultima volta, il mio sangue laverà via le tue colpe amore mio, non ci sarà più nulla a ricordarti che sei un essere maledetto. Lascia solo che ti raggiunga, lascia che ti tenga stretto anche fra le fiamme della dannazione.
Cammineremo ancora mano nella mano, due cuori dannati costretti a dividere una sola anima.
Io e te, niente oltre a questo. Niente oltre questo amore che affonda in un mare sporco di dolore.




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