❥Requiem
L’ha
sempre odiata.
La madre
che non ha potuto
avere – la madre che in
un’altra vita l’avrebbe accudito con amore vero.
Eppure vederla
lì a terra, il
nero dell’abito invaso dal rosso del sangue, lo porta a
chiedersi se non fosse vero
comunque, in un modo sbagliato come il mondo in cui
è nato.
Mentre tutti le
si fanno intorno
per piangerla, Ray rimane indietro. In disparte, come sempre.
Non sa cosa
prova mentre osserva
sua madre morire.
Non sa cosa
prova quando con le
ultime forze abbraccia tutti e chiama lui.
“Mi
dispiace”.
Non sa
perché il cuore dolga.
“Prenditi
cura di loro”.
Non sa perché,
ma lascia
che le lacrime scorrano sul corpo ormai immobile della Mamma – “Madre”.
♦
Sarebbe voluta
andare nel mondo
umano con loro, avrebbe voluto espiare i suoi peccati vivendo.
Avrebbe voluto
veder crescere Emma,
Ray e tutti i suoi bambini. Sa che diventeranno degli adulti
meravigliosi,
migliori di quanto lei sia mai stata.
Ha passato la
vita a sfuggirle,
eppure ora che è arrivata la morte le sembra dolce.
Forse
perché è circondata dai
suoi amati bambini. Non dovrebbero piangerla, tuttavia lo fanno. Vede i
loro
volti tristi, Isabella, ed è egoista
ma si
sente felice.
Stanno bene,
è riuscita finalmente
a proteggerli – ha finto di poter ricoprire il ruolo che non merita.
Chiama a
sé Ray – non ne ha il diritto,
ma dà l’ultimo addio a suo figlio.
Chiude gli
occhi, incredibilmente
calda.
Una nota, poi
un’altra. La
melodia sale, il volume cresce. Isabella apre gli occhi.
Davanti a lei
c’è Leslie,
identico al giorno in cui gli ha detto addio.
Le tende una
mano.
Isabella non
esita – la sua mano
è piccola, da ragazza.
Non sente le
lacrime che crede
di star versando, mentre segue
Leslie verso la luce.