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Autore: CatherineC94    19/05/2020    3 recensioni
Harry rise un po’ affranto, un po’ divertito, da tempo Lily faceva di tutto per coricarsi nel centro del lettone di mamma e papà ed Harry era sicuro che quella mattina avesse avuto quell’intenzione. Stirò le braccia, baciò la moglie sul capo e conscio che dormire in quella casa fosse un sogno infranto, uscì dalla stanza dicendo:” Non lo so amore.. però devo annunciarti che il nostro Albus è un Serpeverde”.
Genere: Comico, Sentimentale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Albus Severus Potter, Ginny Weasley, Harry Potter, James Sirius Potter | Coppie: Harry/Ginny
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace, Nuova generazione
- Questa storia fa parte della serie 'Harry e Ginny..'
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Sogni Infranti

Se qualcuno l’avesse incrociato durante quei giorni, non avrebbe mai potuto dire che lui fosse Harry James Potter, il Salvatore del magico.
Quella mattina si trascinava per le vie di Diagon Alley come un ebete; era avvolto in un lungo mantello grigio, con delle profonde occhiaie che gli solcavano il viso.
“Signor Potter buongiorno! E’ un piacere incontrarla di persona”gli urlò allegramente qualcuno che non riconobbe stringendogli la mano; subito la sua mente mezza assopita lo riportò alla sua prima visita al Paiolo Magico molti anni prima con Hagrid.
Che fosse qualche parente di Doris Crockford?
Dopo qualche secondo di stallo, il suo cervello decise che non era una sua priorità capire; deciso si avvicinò all’entrata del Paiolo Magico e biascicando ad un ormai  anziano Tom “Qualcosa di forte, per cortesia”.
Così, si ritrovò a bere un calice fumante di chissà quale intruglio che gli aveva portato Tom il barista e ad osservare il placido assecondarsi dei clienti del pub; quella mattina aveva si e no tre ore di sonno dovute ad un mix letale fra il lavoro massacrante del giorno prima, una moglie incinta al nono mese ed un figlio di due anni che aveva deciso di distruggere casa.
La famiglia ere sempre stata la sua brama più forte; da bambino, visto che Lord Voldemort aveva provveduto a distruggere la sua, si era ripromesso che avrebbe fatto di tutto per crearsi una propria. Ricordava ancora quando aveva sposato la sua amata Ginny; era stato il giorno più bello della sua vita. Era bellissima nel suo abito candido; avevano trascorso così i primi mesi da sposati riscoprendosi in tutti gli ambiti. Per esempio, Harry non sapeva che la moglie amasse arrovellarsi la notte fra le coperte nel letto rubando anche la parte a lato di Harry. Il giovane marito, dopo i primi tempi durante la quale aveva pensato che la gamba sarebbe finita tagliata per ipotermia, aveva finito per rassegnarsi, odorando il dolce profumo dei capelli della donna e dimenticando. Oppure, Ginny aveva la strana abitudine di rubargli ogni maglietta che le capitava a tiro; entrava di soppiatto nel suo lato della cabina armadio e con un cipiglio deciso ne trafugava quante poteva; quando Harry la sera rincasava, esausto dopo una giornata di addestramento all’Accademia Auror per un istante la fissava interrogativo mentre la vedeva girare per casa con le gambe nude e una delle sue magliette. Non era necessario aggiungere che, poco dopo la trascinava nella loro stanza alla faccia della stanchezza e delle magliette trafugate; di fatti quelle non le rimanevano addosso a lungo, comunque.
Pochi mesi dopo quindi, nacque James Sirius che non vantava solo il nome degli omonimi, ma anche la stessa vivacità e furbizia malandrina.  Harry si scoprì padre, commosso ed impacciato; avvolto da pannolini, pappette ed imprecazioni; lui e Ginny dormivano poco e altrettanto poco avevano rivissuto la magia dei primi mesi di matrimonio. Poco importava, la sera quando li stringeva, Harry si sentiva come l’uomo più ricco e completo del mondo; di tanto in tanto pensava a suo padre e gli faceva mute richieste di aiuto ritrovandosi incapace in molte situazioni. Ma pian piano aveva fatto  davvero del suo meglio, riuscendo ad aiutare sua moglie, lavorare e a crescere James.
Pochi mesi prima però, un’altra gioiosa scoperta: Ginny era incinta. Avevano festeggiato, brindato e provato a spiegare ad un curioso James la situazione pregando Merlino, Morgana e qualsiasi Fondatore di Hogwarts che il prossimo figlio fosse più tranquillo del primo e che fosse  naturalmente, sano.
Negli ultimi mesi però la situazione si era aggravata; la moglie  era in preda a crisi isteriche e voglie e James che aveva preso la strana abitudine di comparire, Merlino solo sapeva come, sulla sua faccia di notte avevano distrutto l’uomo, che da giorni non riusciva a fare una dormita decente.
“Harry! Harry! Tesoro!”urlò la voce di sua moglie nella sua tasca, facendolo trasalire.
Sospirando, prese uno dei due specchi comunicanti del suo padrino e affilò lo sguardo, vedendo il viso di sua moglie preoccupato.
“Amore..cosa succede?”chiese stanco e sospettoso. Negli ultimi tre giorni, l’aveva fatto arrivare fino al remoto nord della Scozia alla ricerca di una birra speciale che poi alla fine, dopo averla trafugata da un Irlandese in un pub, come a suo  tempo Hagrid  aveva trafugato uova di drago, tornato a casa la sua amata moglie si era resa conto che si, aveva voglia di una birra ma non della remota Scozia bensì dell’area a sud di Londra.
A quel punto Harry era uscito, e aveva deciso che chi aveva bisogno di una birra era lui; alla fine Ginny ed Hermione lo trovarono con Ron, suo cognato, brillo, addormentato e felice.
“Harry James ha dato fuoco alla poltrona del salotto”disse trattenendo le risate mentre Harry si metteva una mano in volto esasperato “E poi.. sto per dare alla luce nostro figlio, si sono rotte le acque”aggiunse serena, come se annunciasse la vittoria imminente dei Cannoni di Chudley.
Harry strabuzzò gli occhi balbettando in ansia: “C-cosa tesoro? Arrivo subito!”; si alzò, pagò Tom e si trascinò dietro l’intruglio fumante che non aveva finito di trangugiare.
Poco tempo dopo, lo videro misurare a grandi passi il corridoio del San Mungo; era lì assieme a tutti i Weasley ed Hermione  e Ron , che provavano a tenere a bada James, poiché quella mattina aveva deciso di eleggere come vittima suo zio Ron.
Un pianto squarciò il silenzio della sala d’aspetto mentre i suoi suoceri cominciavano già a versare fiumi e torrenti di lacrime; una medimaga lo invitò ad entrare.
Teso e prendendo James si accinse ad entrare; la prima cosa che vide fu lo sguardo estasiato e serafico di Ginny, che trovò così bella che pensò di gettarsi fra le sue braccia e baciarla.
Nelle braccia c’era un piccolo fagottino, il loro secondo genito che dormiva tranquillo; le gambe di Harry diventarono molli e dovette fare di tutto per trattenere le lacrime.
“Tesoro, sei stata magnifica, grazie”biascicò grato mentre lei diceva “Ti presento Albus Severus Potter”; Harry rise e pianse  di rimando, non riuscendo a trattenere le lacrime di felicità. Avevano deciso il nome dopo che Harry aveva raccontato ciò che aveva visto nel pensatoio, e a lei era andato bene così; aveva detto che sarebbe un onore avere un figlio con i loro  nomi.
James in tutto questo, con espressione curiosa si avvicinò al fagottino e prese ad accarezzargli il volto facendolo svegliare; la piccola bocca si aprì, assieme gli occhi che ad Harry ricordarono vagamente quelli di qualcun altro..
“Gli occhi..”mormorò, mentre il cuore gli mancava di un battito.
“Già”affermò Ginny sorridente.
 
 
Un paio di anni dopo
 
Toc. Toc. Toc.
Un rumore insistente proveniva dalla finestra. Harry James Potter aprì gli occhi controvoglia, quella mattina aveva preso delle ore da lavoro, O’Malley l’avrebbe sostituito perché necessitava di qualche ora di riposo forzato.
Cosa diavolo poteva essere di prima mattina?
Si ridestò, notando la gamba scoperta nel mezzo di quella mattina di settembre piovosa e fresca; sua moglie aveva di nuovo trafugato tutte le coperte.
Si alzò malfermo, notando che il rumore molesto proveniva da un gufo della scuola; subito pensò che James avesse combinato un’altra delle sue come l’anno precedente. Aprì la lettera, diede un biscotto gufico all’animaletto e lesse curioso; alla fine sorrise orgoglioso.
“Harry tesoro.. perché nostra figlia ci guarda da dietro la porta?”disse Ginny con voce impastata dal sonno, mentre la più piccola di casa, Lily,scappava giù in cucina.
Harry rise un po’ affranto, un po’ divertito, da tempo Lily faceva di tutto per coricarsi nel centro del lettone di mamma e papà ed Harry era sicuro che quella mattina avesse avuto quell’intenzione. Stirò le braccia, baciò la moglie sul capo e conscio che dormire in quella casa fosse un sogno infranto, uscì dalla stanza dicendo:” Non lo so amore.. però devo annunciarti che il nostro Albus è un Serpeverde”.
   
 
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