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Autore: Elena 1990    20/05/2020    2 recensioni
L'immortalità è un dono e una maledizione. Shadow e Knuckles lo sanno meglio di chiunque altro, e benchè la vivano in modo diverso, essa li ha uniti come non avrebbero mai immaginato.
In un futuro lontano e con una nuova minaccia alle porte, difenderanno il loro mondo. Devono. Lo hanno promesso.
Ma quanto vale una promessa vecchia un millennio?
E soprattutto, ciò che li attende è davvero un nemico come tanti?
Genere: Avventura, Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Knuckles the Echidna, OC, Shadow the Hedgehog, Silver the Hedgehog
Note: Otherverse | Avvertimenti: Contenuti forti, Tematiche delicate, Violenza
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Capitolo 15: Idee e conseguenze

- Ho un'idea. - disse l' echidna.
- Davvero?
Di nuovo sull'isola, Shadow aveva appena finito di dirgli dei golem.
- é un po' che ci penso. Le sentinelle sono costrutti echidna, e come guardiano del Master Emerald, dovrei essere in grado di fornire loro nuovi ordini, impedendogli di tornare in città.
- E me lo dici solo adesso? - sbraitò il riccio, ma l'echidna rimase impassibile.
- Non so se funzionerà. Ma dal risultato sarò in grado di capire cosa li muove, se un impulso casuale o un ordine ben preciso. In entrambi i casi, dovrei riuscire ad imporre loro la mia autorità di guardiano.
- Quindi, dov'è il problema?
- Generare un impulso che trasmetta lo stesso messaggio a tutti i golem richiede una grande quantità di energia. L' isola è a largo della costa cittadina ed è quasi certo che una volta fatto, il Master Emerald non avrà potere sufficiente per alimentare gli scudi. In altre parole, l'isola sarà visibile a tutti, e io non riuscirò a spostarla prima di un paio di giorni.
Shadow ora capiva la preoccupazione del guardiano, ed il motivo per cui non aveva esposto subito la sua idea.
- Provaci. - disse.
- Ma se gli umani-
- Sono la forma di vita definitiva, Knuckles. Valgo un esercito di umani. Io e i ragazzi difenderemo l'isola. Avvertirò anche Silver. É sempre stato bravo a mediare.
Knuckles sembrava riluttante. - L'energia si addenserà intorno all'isola e si espanderà inglobando la città. Il messaggio trasmesso ai golem sarà udibile da chiunque.
Shadow sbattè le palpebre. - Va bene. Qual è il problema?
- Rivelerà la mia posizione, la mia identità.
A Shadow non sembrava un problema così grave. - Hai detto che potresti capire cosa muove i golem. Sarebbe un passo avanti importante, che ci aiuterà a fermarli. Per favore Knuckles.
L'echidna riflettè, e poi sospirò, chiudendo gli occhi. - Lo farò. Ma per favore, proteggi l'isola.
- Non preoccuparti.
- Lasciami solo ora. Mi serve concentrazione.

Knuckles era in piedi di fronte al Master Emerald. Aveva chiesto ai ragazzi e a Shadow di rimanere a Hidden Palace.
Chiuse gli occhi, ascoltando. La carezza del sole, il vento leggero.
Sollevò le braccia. Rimase immobile per qualche istante.
- I servitori sono i sette smeraldi.
L'energia si destò, un pulsare lieve nel master emerald.
- Il Caos è potere. Arricchito dal cuore.
La luce all'interno dello smeraldo si intensificò. Il vento cambiò direzione.
- Il controllo appartiene a chi unifica il caos!
Lo smeraldo brillò, avvolto da un bagliore verde.
- Master Emerald! Ascolta il tuo servo! - gridò Knuckles e in quell'istante la luce lo avvolse.
Shadow avvertì all'istante il cambiamento dell'energia, come se l'aria fosse diventata ad un tratto densa e pesante.
Sotto di loro, umani e mobian si fermarono a guardare la forma che andava disegnandosi in cielo. Quella che molti avevano identificato come una banale nuvola all'inizio, stava cambiando colore, assumendo una tinta verde brillante.
Passò da sottile cirro a denso cumulo, fino ad assomigliare ad un grosso mucchio di zucchero filato alla menta.
Poi esplose.
L'onda di vento travolse ogni cosa nel raggio di miglia e miglia, sollevando tavoli, sedie e gazebi, rompendo vetri e facendo scattare allarmi.
Lontano da lì, l'esercito di golem si fermò, in ascolto.
Ad ogni frase, seguiva un'onda di vento.

Sono Knuckles the Echidna. Diciottesimo guardiano del Master Emerald. Figlio di Locke e Lara-Le. Protettore di Angel Island. Avatar dell'energia. Abbandonate la missione. Cessate le ostilità e tornate da dove siete venuti.

Mentre umani e mobian guardavano spaventati l'isola apparsa nel cielo, molte miglia più in là, i golem ricominciarono a camminare.

Shadow si recò al santuario non appena sentì che l'energia si era nuovamente stabilizzata.
Knuckles giaceva incosciente ai piedi dello smeraldo. Il riccio si inginocchiò di fianco a lui e lo sollevò – Knuckles? Ehi? Svegliati.
Ricevette solo un mugugno in risposta.
Alexi, Tera e Nadia lo raggiunsero.
- Sta bene? - chiese l'umana.
- Sì. É solo stanco.
In quel momento, un portale si aprì a pochi metri da loro.
- Che diamine è successo? - sbraitò Silver – Shadow? Mi avevi parlato di un messaggio, invece un'onda d'urto ha distrutto mezza città.
Shadow si voltò di scatto. - Cosa? Non ha trasmesso il messaggio?
- L'ha fatto. Ma l'energia ha fatto danni propagandosi. La città è un casino, gli umani stanno dando di matto. La loro ambasciata mi ha chiamato, chiedendomi spiegazioni e cosa diamine fosse quella specie di isola sospesa in aria. L' hanno identificata come epicentro delle onde e sono a tanto così dal prenderla come una dichiarazione di guerra.
- Mi dispiace... - mormorò Knuckles. - Erano... molto lontani. - guardò il riccio – Sh-Shadow...l'isola...
- Sistemeremo tutto. - replicò il riccio. - Tu adesso riposati. - guardò Silver. - Dimmi che puoi sistemare le cose.
L'albino sospirò. - Proverò a spiegare la situazione. Knuckles, almeno si sono fermati?
- No... mi hanno ascoltato ma... continuano ad eseguire l'ordine precedente.
- Cosa? Avevi detto che ti avrebbero ascoltato!
- C-C'è un solo ordine...che può scavalcare l'autorità del guardiano.
-Quale?
Knuckles fece per rispondere, ma fu interrotto dalla tosse. Shadow scosse il capo.
- Non importa. Ne parliamo dopo. Riposati.
- Vado. - disse Silver. - Dopo oggi mi aspettano un bel po' di riunioni. Tu pensa a Knuckles e ai ragazzi, io vedrò di sistemare al meglio la faccenda.


Tre giorni dopo, Shadow e Knukles aspettavano Silver a Hidden Palace. L'echidna era sul suo giaciglio, avvolto in una coperta e con una tazza di infuso caldo tra le mani. Sembrava ancora provato dal tentativo di fermare i golem.
Tera, Nadia e Alexi si erano presi cura di lui insieme a Shadow, tra un allenamento e l'altro, svolgendo piccoli incarichi e tenendogli compagnia. La loro gentilezza rendeva felice il guardiano, facendolo sentire amato.
Alla fine aveva smesso di combattere quel sentimento, trovando impossibile continuare a mentire a sé stesso: voleva bene a quei tre, come se fossero figli suoi. Il rapporto tra Shadow e Tera però, cominciava a preoccuparlo: Shadow amava Tera e la trattava come una figlia.
Gerald non aveva dato alla forma definitiva la capacità di procreare. Shadow era sterile e con il passare dei secoli, si era ritrovato a desiderare l'unica cosa che non poteva avere, l'unica cosa che lo separava dalla perfezione.
Knuckles sapeva quanto il riccio desiderasse essere un genitore, e sapeva quanto lo facesse soffrire non poter realizzare il suo desiderio. C'erano state diverse donne nella sua vita immortale, con cui avrebbe voluto compiere quel passo e l'echidna ricordava come ne avesse sofferto.
Il problema di fondo era che Tera aveva già una madre e un padre. Silver aveva raccontato loro che mancavano spesso da casa per viaggi d'affari e che lasciavano spesso la figlia in compagnia del nonno.
Tera era molto legata a Shadow, ma Knuckles era sicuro che lo fosse anche e soprattutto ai suoi genitori e che un giorno o l'altro il riccio avrebbe dovuto uscire da quella dolce illusione e affrontare la realtà: Tera non era sua figlia, anche se la trattava come tale. Tera aveva due genitori a cui voleva bene e con cui sarebbe tornata a vivere, una volta risolta tutta la faccenda.
Doveva parlare con Shadow e riportarlo con i piedi a terra, infliggendo un po' di dolore subito per evitargli una ferita più grande.
- Maestro Knuckles, vuoi dei biscotti con la tisana? - chiese Tera e Knuckles scosse la testa.
- No grazie, bambina. Sto bene così.
In quel momento il portale si aprì e ne uscì Silver. Dal modo in cui arrancava con il suo bastone, sembrava stanco.
- Nonno!
- Ciao piccola. - Silver ridacchiò, passandole una mano sulla testa. Shadow e Knuckles notarono come gli mancasse quel brio che lo caratterizzava.
- Che notizie porti? - chiese Shadow, una volta conclusi i saluti.
- Ne ho una buona e una cattiva. La buona è che io e l'ambasciata mobian siamo riusciti a sistemare i rapporti con gli umani.
- Fantastico! - esclamò Alexi.
- E la notizia cattiva? - chiese Knuckles.
Silver sospirò – La notizia cattiva, è che per mantenere la pace abbiamo dovuto cedere Angel Island come base per l'evacuazione della città.
Knuckles si alzò reggendosi alla parete e quasi rovesciò l'infuso su tutto il giaciglio. - Mi stai prendendo per il culo?
- Knuckles, fammi finire!
- Come osate cedere agli umani qualcosa che neanche vi appartiene?
Shadow lo sostenne e lo spinse a sedersi di nuovo. - Knuckles, lascialo spiegare. - il riccio nero guardò l'albino, con l'aria di chi si aspetta una spiegazione dettagliata e soddisfacente.
- Abbiamo discusso a lungo della questione. Io stesso sono intervenuto più volte, ribadendo come fosse un luogo con un ecosistema complesso e delicato, unico nel suo genere, che andava intaccato il meno possibile. Ho anche menzionato i vari pericoli e la presenza di un guardiano ostile.
- Puoi dirlo forte! - Knuckles battè i pugni.
- Alla fine, abbiamo raggiunto un accordo: i cittadini si accamperanno in un'area circoscritta dell'isola. Una volta conclusa l'emergenza, faranno ritorno sulla terraferma. L'isola resterà una zona neutrale e disabitata, allo scopo di preservare il suo ecosistema.
Knuckles ascoltò con attenzione, le braccia incrociate, e infine sospirò. - Va bene, e dove hanno intenzione di sistemarsi?
Silver sorrise. - Dove indicato dal guardiano. Ho consigliato loro di seguire le tue istruzioni, dato che vivi sull'isola. Penserò io a riferirle.
Knuckles lo fissò, il suo solito cipiglio ancora più evidente. - Possono stabilirsi a Marble Garden. Non dovranno muoversi da lì per nessun motivo.
- Ricevuto. Vado a riferirlo.
- Silver!
L'albino si fermò.
- Non sto scherzando. Ho difeso quest'isola per secoli, mi sono sporcato le mani più di una volta e non ho paura di rifarlo. Non avrò con loro altri contatti, e chiunque lascerà Marble Garden lo farà a rischio della sua vita.
  
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