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Autore: Longriffiths    21/05/2020    3 recensioni
Ogni capitolo è leggibile a sé.
Raccolta di Flashfics.
Tutti i capitoli di questa raccolta saranno collegati alla raccolta di OS con lo stesso titolo, ed il numero corrispondente, in cui le trame riportate qui vengono sviluppate più nel dettaglio.
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#1- Nemo propheta in patria; Nessuno è profeta nella sua patria. ⇝ {Crowley, Aziraphale, Gabriele.}
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#2- Nec sine te, nec tecum vivere possum. Non posso vivere né con te né senza di te. ⇝ {Aziraphale.}
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#3- Oderint dum metuant. Mi odino pure, purché mi temano. ⇝ {Lord Belzebù.}
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#4- Vivere est cogitare. Vivere è pensare. ⇝ {Anathema Device.}
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#5- Vivamus dum licet esse bene. Viviamo bene finché ci è concesso. ⇝ {Adam Young.}
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#6- Memento mori. Ricorda che devi morire. ⇝ {I quattro Cavalieri.}
Genere: Introspettivo, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Slash
Note: Missing Moments, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Se esisteva un dubbio amletico che gli umani tendevano a porsi, quando posavano gli occhi sulle creature più pure che potessero abitare la loro Terra, i neonati, quello era: ma i bambini appena nati, sognano? E se sì, cosa? 

La risposta più comune, quella tramandata di bocca in bocca poi nel corso del tempo ed utilizzata come definitiva, era derivata proprio da un altro bambino, grande abbastanza solo da formulare frasi di senso compiuto.
Gli angeli; aveva detto, riportando le proprie memorie, che presto avrebbe perduto per diversi motivi. Per il distacco con la sua parte più pura nel corso della crescita, per una qualche macchia sulla camicia bianca dell'animo illibato.
Era vero. 

Una questione secondaria, superficiale, che per gli esseri umani poteva restare un'incognita, ammesso e non concesso che uno di loro si fosse mai soffermato su una domanda del genere, era se fosse un angelo, quello in grado di sognare qualcosa.
Gli angeli non avevano bisogno di dormire. Ma se l'avessero fatto, certo che avrebbero sognato.
Tutti.
Aziraphale forse più di tutti, e non perché non era lontana la possibilità che spendesse il giusto tempo in quell'attività. Ma solo poiché il mondo e le gioie terrene le aveva assaporate in prima persona in maniera diversa dagli altri, e nella sua visione onirica poteva sentire profumi, suoni, sapori, percezioni tattili, quasi.
Poteva creare ed immaginare qualsiasi cosa durante il sonno, alterandone l'essenza, la forma e la realtà.

La domanda che, nessuno aveva mai avuto bisogno di apporre al proprio interesse personale o alla propria sfera prioritaria, angeli compresi, era se un angelo, al contrario, potesse mai avere un incubo.

La risposta sarebbe stata scontata.
Nessun angelo aveva una visione così distorta negativamente delle sensazioni a lui e alla sua vita legate, troppo beati dalla pace del creatore, dalla luce celeste sotto cui erano protetti e spiritualmente appagati, per poter incombere in cose come la paura di una serie di immagini e situazioni astratte, inesistenti.

Anche Aziraphale ne era convinto, non avendo mai sperimentato quella peculiarità in seimila anni di esistenza sul pianeta terra.
Si rese conto di sbagliarsi enormemente, quando si addormentò nel letto di Crowley, pregno del suo profumo, ma privo della sua persona.
Aveva atteso ore seduto in mezzo al letto che la sua figura si palesasse, e che quello che aveva vissuto fosse stato annullato.
Si era assopito sperando di essere risvegliato proprio da lui, con un bacio, una carezza, con la promessa che non se ne sarebbe mai più andato, come aveva fatto quella notte, crudele, adirato, senza voltarsi.
Senza dirgli dove lo avrebbe trovato, se mai avesse voluto cercarlo.
Senza dirgli che lo amava.

Più respirava quel distintivo e ai suoi sensi meraviglioso odore, più la sua mente partoriva mostruosità che implicavano il suo innamorato, lasciarlo precipitare in un burrone dal contenuto ignoto, inghiottito dal buio, perso in una pozza di lacrime.
Le stesse lacrime che lo stavano affogando nel sonno.
Un sonno pieno di incubi, che un angelo non avrebbe mai dovuto fare.

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Sì, è il sequel della precedente.
Tanta, taaaaaanta meravigliosa bellissima Angst. 
Ultimamente ho sperimentato troppa dolcezza, dovevo rimediare in qualche modo, anche se mi fa malissimo!
Alla prossima!
   
 
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