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Autore: Wendy_88    21/05/2020    10 recensioni
Un virus letale, nemici misteriosi, un triangolo amoroso e un cadavere. Una serie di eventi segneranno le vite dei nostri otto digiprescelti.
Genere: Fantasy, Mistero, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Sora Takenouchi, Taichi Yagami/Tai Kamiya, Yamato Ishida/Matt | Coppie: Sora/Tai
Note: Lime | Avvertimenti: Tematiche delicate, Triangolo
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PRE-NOTE

Hola carissimi lettori, ecco sfornato anche il 4 capitolo, già pronto da un bel po’, ma per mancanza di tempo ho tardato la pubblicazione. (Ridatemi la Quarantena!) XD

Scherzi a parte. Perché questo capitolo si chiama “Rivelazioni”? Come vi ho già accennato nelle note dei precedenti capitoli, perché vi spiaccico in faccia tutte le risposte!

Il capitolo sarà diviso in 2 parti: nella prima parte finalmente scopriremo che fine ha fatto Taichi, visto che anche questa volta ho lasciato il mio adorato in bilico tra la vita e la morte.

Pensate che sono cattiva? Ancora non avete visto nulla! xD Ovviamente non con lui, già ha visto abbastanza!

La seconda parte spiegherà appunto tutto!

Quindi buona lettura!

 

Virus

Capitolo 4

Rivelazioni






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La mattina seguente, Yamato, dopo una nottata insonne, riflettendo sulle parole del fratello, si sentì ancora più in colpa e, già alle prime luci dell’alba, si alzò per fare colazione al bar vicino casa di Sora. Si presentò alla sua porta con un cornetto con marmellata di albicocche, il suo preferito, e un cappuccino da asporto.

-Che sorpresa! Come mai così presto?-

-Ecco io… volevo sapere come stavi e… volevo parlarti di una cosa importante.-

Si accomodarono al tavolo della cucina e iniziarono un dialogo tranquillo. Toshiko, la mamma di Sora, li salutò in fretta per scappare a lavoro e lasciarli conversare in serenità. Sora spiegò al suo ragazzo che quella notte era stata bene, ma che si sentiva come se qualcosa la turbasse, ma non capiva cosa.

-Mi sento come se dovesse capitare qualcosa di brutto da un istante all’altro.-

-Hai passato un brutto momento e sono anche morti dei nostri amici. Magari sei solo intimorita da tutto il trambusto di questi giorni.- La ragazza sospirò e lui si sentì morire ancora di più, perché sapeva che era arrivato il momento di sganciare quella famosa bomba ad orologeria.

-Sora, io devo confessarti una cosa molto grave che ho fatto nei tuoi confronti.- La rossa inarcò le sopracciglia e lo guardò confusa, così il digiprescelto, che aveva tutta la sua attenzione, continuò.

-Quando eravamo al cinema, ti ricordi che ti ho sequestrato il telefono durante la proiezione?- aspettò che la compagna annuì e, dopo aver preso fiato, ammise la sua colpa senza indugio.

-Quando sei andata in bagno, ti è arrivato un messaggio di Taichi che ti diceva che non riusciva a scrivere, che gli dispiaceva per tutto e che gli mancavi. Ed io... l’ho cancellato!-

-Cos’hai fatto?- lo sguardo della digiprescelta dell’amore cambiò subito da confuso, ad irritato. Lui sapeva che in quei giorni lei si stava torturando per il comportamento che Taichi aveva avuto nei suoi confronti. “Come ha osato fare una cosa del genere?” si domandò Sora.

-Lo so, sono uno stronzo, mi dispiac…-

-Vattene!- gli occhi infuocati di Sora lo intimidirono.

-Io… ho paura di perderti. Ero geloso e adesso mi faccio schifo da solo.- Sora era veramente arrabbiata, aveva le lacrime agli occhi e lo guardava con disprezzo. Il citofono li fece sobbalzare, la prescelta dell’amore asciugò velocemente le lacrime, che non era più riuscita a trattenere, con la manica della felpa e corse verso la porta. Rimase stupita nel trovarsi davanti Mimi, Koushiro e Joe.

-Buongiorno, abbiamo delle cose da dirti.- la voce gelida della sua migliore amica fece trasalire Sora, che tornò nella cucina seguita dai tre digiprescelti.

-Bene, sei qui anche tu- disse il rosso rivolgendosi al prescelto dell’amicizia, appoggiando un contenitore sul tavolo.

-Cos’è?- né lei, né Yamato riuscirono a capire cosa fosse quel cerotto immerso in quel liquido blu.

-Sora, qualcuno ha cercato di avvelenarti, ecco perché stavi così male. Se Mimi non ti avesse tolto il cerotto, mentre eri in quello stato di convulsione, probabilmente adesso la situazione sarebbe drastica.- 

Koushiro era stato diretto e conciso e l’amica era sbiancata a quella rivelazione. Non riusciva a spiegarsi il perché di quell’azione nei suoi confronti.

-Ma chi mi vuole morta?- continuò lei strabuzzando gli occhi.

-Evidentemente gli stessi che ci hanno teso quella trappola mortale a Kamakura.- disse Mimi quasi rassegnata.

Ma il dubbio di Joe fece aprire finalmente gli occhi ai presenti -scusate, io penso che la stessa persona che ha tentato di diffondere questo virus, ora voglia uccidere Sora proprio per via della sua immunità-

-Immunità?- chiese la rossa confusa.

-Ho parlato con mio padre. Dice che anche un altro uomo ha contratto il virus e che il medesimo procedimento svolto su Taichi non ha funzionato. In poche parole, pensiamo che la guarigione di Taichi possa essere influenzata dall'essere un digiprescelto!-

-Taichi… se quello che dici è vero… Taichi è in pericolo!- la frase di Sora mandò in panico tutti quanti. Prese il telefono, mettendo da parte tutto quello che gli aveva confessato qualche minuto prima il suo ragazzo.

-Non risponde! Chiamata deviata.- il cuore di Sora si sgretolò in un instante e l’ansia si impossessò di lei.

-Dobbiamo andare da lui!- Yamato non aveva dubbi: dovevano salvarlo. Prese il telefono e chiamò il fratello per farsi dare l’indirizzo del centro di riabilitazione. Joe prese la macchina su cui salirono anche Yamato, Sora e Mimi. Lasciarono un posto libero per Taichi; lo avrebbero portato fuori da quel posto con le buone o con le cattive, questo era poco ma sicuro. Koushiro nel frattempo tornò a casa: avrebbe smosso mari e monti pur di trovare il modo di chiudere la questione una volta per tutte.

 

***

 

Al centro di riabilitazione, il telefono dell’aguzzino di Himekawa suonò.

-Buongiorno, capo!-

-Come sta il digiprescelto?-

-E’ ancora vivo. Velocizzo la cosa?-

-Sì, bravo. Fa quello che devi fare!-

-Ok, Himekawa!-

La donna rise soddisfatta davanti allo sguardo contrariato di Nishijima, che ne aveva abbastanza di vedere tutto quel dolore. Voleva fare qualcosa per salvare quei ragazzi. Ma cosa? Quando la sua superiore decise di prendersi una pausa e farsi un pisolino nella stanza accanto, il giovane hacker fu attirato da qualcosa sul suo computer.

 

***

 

I quattro digiprescelti arrivarono al centro di riabilitazione di Shibuya. Joe e Mimi chiesero subito di Yagami alla donna posta all’ingresso della hall dell’ospedale e questa rispose loro che il ragazzo non poteva ricevere visite. Avevano già previsto un’eventualità del genere, quindi, mentre loro due la distraevano, Yamato e Sora si infiltrarono nel lungo corridoio.

-Takeru mi ha detto che si trova nella stanza 21!-

 

Taichi era ancora cosciente, aveva origliato la chiamata del presunto infermiere. Aveva capito di essere nella merda, ma non fino a quel punto. Doveva provare a fare qualcosa per uscire da quella brutta situazione, nonostante le sue forze non glielo permettessero. Stava iniziando a fare grandi miglioramenti grazie alla fisioterapia, ma, dopo l’arrivo di quello stronzo, tutti i progressi erano andati a farsi fottere. Approfittò dell’uscita dell’uomo, che, sicuramente, era andato a preparare nella stanza accanto il veleno, o qualsiasi altra cosa che avrebbe accertato il suo decesso a breve e, con movimenti stile bradipo, riuscì a scendere dal letto e a nascondersi sotto di esso. Il bastardo in questione riuscì a trovarlo senza problemi, del resto non sarebbe mai potuto andare oltre quelle quattro mura, viste le difficoltà motorie. Lo prese per un braccio e lo spinse fuori dal letto, facendolo strisciare a terra, con lo sguardo di chi aveva vinto, e posizionò la siringa sul suo collo.

-Butta quella siringa, bastardo!-

Finalmente Yamato e Sora arrivarono. Non avrebbero mai permesso che gli succedesse qualcosa. Il biondo prese il sorvegliante dalla spalla e gli sferrò un pugnò allo stomaco. Nel frattempo, Sora, con gli occhi lucidi, si buttò sull’amico abbracciandolo e strappandogli il cerotto da sotto il mento, lasciandolo quasi interdetto da quel gesto. Azione che scordò velocemente, insieme al contesto in cui si trovavano, quando vide la rossa sorridergli ed accarezzargli il viso liscio. Il castano ricambiò con un lieve movimento delle labbra e degli occhi; era felice di vederla. Da quando non gli aveva risposto al messaggio, aveva pensato di tutto, soprattutto che lo odiasse per come l’aveva trattata quella volta in ospedale. Poi un tonfo fece sciogliere quegli sguardi e, quando si voltarono, videro il prescelto dell’amicizia, accasciato su un mobiletto, che, per via della spinta, era caduto a terra disperdendo in tutta la stanza i medicinali posti sopra di esso. Con esso cadde anche l’omone grasso che era già pronto a colpirlo. Sora, di getto, afferrò da terra la siringa che il bestione stava iniettando al suo amico qualche istante prima e gliela infilzò sul collo. Rimasero tutti e tre allibiti nel vederlo istantaneamente buttarsi a terra, con la schiuma alla bocca. Il pensiero che, se non fossero arrivati in tempo sarebbe toccato al prescelto del coraggio, li fece rabbrividire. 

-Dobbiamo andarcene subito da qui!-

Yamato si alzò di scatto e, insieme all’aiuto di Sora, riuscì a fare alzare l’amico, scappando dall’ospedale e correndo verso il parcheggio dove li attendevano Mimi e Joe. Durante il tragitto raccontarono a Taichi tutto quello che era successo ed il rischio che stavano correndo lui e Sora. Nell'udire tutti quei discorsi, si sentì male, aveva bisogno di tanto riposo. Decisero che il giorno dopo si sarebbero visti tutti a casa Yagami. Quella sera, Taichi ne approfittò per rilassarsi con un bel bagno caldo, passando un po' di tempo con la sua famiglia come non faceva da tempo. 

Koushiro era stato avvisato della riuscita, nell’impresa di portare in salvo l’amico e ne era felice, ma sapeva anche che non era ancora finita.

-Bene, Joe, ci vediamo domani mattina alle dieci a casa di Taichi. Avvisa gli altri, ho tante cose da dirvi.-

Il rosso, quel giorno, non era rimasto a casa a far nulla, aveva scoperto finalmente cosa si celava dietro a quel virus ed al suo utilizzo. Era riuscito a mettersi in contatto con qualcuno, che, finalmente, gli aveva dato tutte le risposte che cercava ormai da settimane.

 

*****

 

Quella mattina, i prescelti furono particolarmente puntuali. Alle dieci, infatti, erano tutti davanti ad un tè fumante alle erbe che Yuuko, la madre di Taichi e Hikari, aveva gentilmente preparato prima di uscire per fare la spesa e lasciare soli i ragazzi durante la visita. Sora riuscì ad avvicinarsi a Taichi. Voleva sapere come stava, non avevano avuto veramente modo di parlare da quando si era risvegliato in ospedale, visto che l’aveva trattata in quel modo quando lei ci aveva provato.

-Come ti senti?-

-Considerando che ieri stavo per incontrare il paradiso, bene.- sorrisero, ma furono presto interrotti. Koushiro si schiarì la voce per fermare i discorsi generici dei loro amici.

-Ho scoperto delle cose che è bene che voi tutti sappiate.- Quando si accorse di avere tutta l’attenzione su di lui, continuò.

-Il virus con cui sono venuti in contatto Taichi e Sora deriva dalla magnetite, come già avevamo previsto. È stato sviluppato in un laboratorio da alcuni scienziati, per conto di un uomo potente di Tottori. Durante lo studio di questa magnetite sono morti tutti gli scienziati che avevano preso parte al progetto, circa venti. L’uomo in questione, nonché capo del governo federale, ha come scopo quello di eliminare noi digiprescelti onde evitare che distruggiamo il suo vero piano.-

-Cioè, non siamo noi il vero problema?-

-No, Yamato, noi siamo solo degli ostacoli. Vogliono assicurarsi di toglierci di mezzo, così da non avere intralci per il loro piano diabolico. Il loro vero scopo è quello di diffondere il virus a Digiworld.-

-Ma tu come fai ad essere a conoscenza di tutte queste cose?- Mimi, che era stata taciturna fino a quel momento, voleva sicurezze.

-Sono riuscito a rintracciare il punto esatto da dove sono partiti i sismi quel giorno a Kamakura e sono risalito al computer che ha avviato quel processo. Un certo Daigo Nishijima, un hacker che è stato ingannato e costretto a fare tutto questo, mi ha inviato un'email raccontandomi tutto quello che vi ho appena detto.-

-E chi ci dice che possiamo fidarci di questo Nishijima?- il dubbio di Takeru era più che lecito e non era l’unico ad avere quelle incertezze.

-Hai ragione, Takeru. Infatti, mi sono documentato su questo tizio. Ho scavato negli archivi del computer del laboratorio e sono riuscito a trovare il contratto di lavoro che gli hanno fatto firmare. Stanno minacciando la sua promessa sposa e purtroppo non può tirarsi indietro nonostante tutto. Mi ha mandato questa email, ma ha rischiato parecchio e spero vivamente che quella stronza non lo abbia scoperto, perché altrimenti sarebbe già morto.-

Taichi colpì il tavolo con la mano ancora mezza intorpidita, facendo girare tutti verso di lui.

-Sì, ma non mi torna una cosa. Perché quel bastardo vuole distruggere Digiworld?-

-Purtroppo Nishijima non sapeva nulla a riguardo, come vi ho detto, lo hanno indotto a fare quelle cose con la forza. Ma sono riuscito a scoprirlo da solo. Le notizie in rete non si possono cancellare!- disse vittorioso, mostrando ai ragazzi un articolo di giornale che aveva stampato, datato Agosto 1999, risalente proprio al periodo in cui loro erano stati catapultati a Digiworld. I ragazzi lo guardarono compiaciuti, sapevano quanto fosse fenomenale il loro amico, ma stavolta si era proprio superato.

-Cosa dice l’articolo?- chiese curiosa la giovane Hikari.

-Nel periodo in cui noi affrontammo il nostro primo viaggio a Digiworld, la figlia di un membro dell’istituto di ricerca di Tottori, Meiko Mochizuki, trovò uno strano animale con le sembianze simili ad un gatto. L’animale in questione non era altro che un digimon a livello campione. Si trattava di Meicoomon, detto anche Libra. La bambina portò il digimon in casa, trattandolo come un animale domestico, gli faceva il bagno, ci dormiva insieme… poi d’un tratto Meicoomon iniziò a comportarsi in modo anomalo, mostrando il suo lato feroce. Il Professor Mochizuki portò la creatura in questione ai laboratori di Tottori per esaminarla. In poche parole, Meiko e Meicoomon dovevano far parte del nostro gruppo di digiprescelti quella volta, ma qualcosa andò storto. Meicoomon perse il controllo e uccise molti membri dell’equipe e non si limitò a quello poiché fece fuori anche la figlia. E con questo posso solo dedurre che il padre non abbia mai voltato pagina e che adesso, che è al capo del governo federale, voglia vendicarsi.-

Erano tutti attoniti e nessuno riusciva a proferire parola dopo quelle rivelazioni. Poi la voce triste di Sora fermò quel silenzio.

-Che proponi di fare, per farla finita una volta per tutte?-

-Ho pensato che stavolta potremmo essere noi a tendergli una trappola. L'idea sarebbe quella di fargli arrivare, in qualche modo, la voce di un nostro possibile incontro con lo scopo di aprire un varco, per andare a trovare i nostri Digimon. Non perderanno di certo l’occasione di farci fuori tutti in un colpo. Ma noi, grazie all’aiuto del fratello di Joe, che lavora in polizia, stavolta non ci faremo cogliere impreparati!-

-Sei un fottuto genio, amico!- Taichi era veramente fiero di lui. Avrebbero preparato un piano con fiocchi a quei bastardi.

Erano tutti fiduciosi e allo stesso tempo preoccupati, ma dovevano riuscirci per il loro bene e per quello di Digiworld.

Koushiro non aveva concluso.

-Ho un’ultima cosa da dirvi. Qualcuno dì voi già ne è in parte al corrente, ma è meglio che sia Joe a spiegarvi tutto.- Lo sguardo del prescelto, per un attimo, preoccupò i suoi amici. Il ragazzo dai capelli blu spiegò di un dialogo che aveva avuto con il padre la sera precedente. Raccontò dell’uomo che era arrivato in ospedale e che, nonostante i vari tentativi alla fine era morto.

-Da questa cosa, mio padre ha dedotto che Taichi si sia salvato dal virus solo perché la trasfusione è avvenuta con il sangue di Sora e non di una qualunque altra persona.-

Sora si sentiva compiaciuta del proprio gesto verso il suo amore segreto, gli aveva promesso che lo avrebbe salvato e lo aveva fatto sul serio. Accanto a lei, Taichi, sconvolto all'idea che, se non ci fosse stata Sora, propria la Sora di cui si era reso conto di amare, lui sarebbe morto.

In seguito a questa deduzione, che spiazzò i ragazzi, prese parola ancora Koushiro.

-A questo proposito, sono riuscito a mettermi in contatto con Gennai e mi ha confermato che i nostri geni sono modificati. Nel caso di Taichi e Sora, la riuscita è dovuta al loro legame, in quanto portatori della digipietra del coraggio e dell’amore. Questo significa che il sangue di Sora potrebbe non salvare uno di noi. I geni, a detta di Gennai devono essere compatibili tra di loro. In poche parole Taichi è stato fortunato. Inoltre, se Miyako, Ken, Cody e Daisuke fossero stati con noi, probabilmente avremmo potuto provare a salvarli.-

Il rosso era stato chiarissimo. Taichi guardò Sora e la ringraziò con lo sguardo.

-Ora si spiegano ancora più cose sul perché vi avevano preso di mira. Loro vi vedono come antidoti ambulanti, oltre che digiprescelti.- disse triste la più giovane del gruppo, guardando con occhi lucidi il fratello e l’amica.

Ora che erano veramente al corrente di tutte quelle rivelazioni, avevano bisogno di un piano dettagliato. Non potevano sbagliare nulla. Quella sarebbe stata la resa dei conti e loro dovevano uscirne vincitori per liberarsi una volta per tutte da quella malvagità.

Quando i ragazzi lasciarono l’appartamento di Taichi, il digiprescelto della saggezza chiese a Sora di trattenersi qualche altro minuto, sotto lo sguardo di disappunto del suo ragazzo. Sora accettò e, quando rimasero solo loro due, insieme a Taichi ed alla sorella, il rosso raccontò l’ultima parte che non aveva osato dire davanti al resto del gruppo.

-Prima ho omesso un piccolo particolare riguardo la storia della trasfusione. Come vi ho già spiegato, per far sì che la guarigione riesca, i geni modificati devono essere compatibili tra di loro-

-Okay... quindi?- il suo amico non capiva e voleva ulteriori spiegazioni.

-Gli elementi del coraggio e dell’amore sono legati tra di loro sin dal principio e rispecchiano i vostri sentimenti. Il loro legame è forte a tal punto da far permettere tutto ciò.- Koushiro notò le facce basite e confuse dei tre amici, perciò approfondì il discorso rivelatogli da Gennai.

-Quando i profeti crearono le digipietre per noi, prima di distribuircele, ci studiarono. Di conseguenza, non è un caso se queste sono state assegnate a voi. Coraggio e amore sono destinati a stare insieme, quindi, in un certo qual senso, lo siete anche voi. Ecco, mi sembrava giusto dirvelo in privato.- disse, infine, quasi imbarazzato, notando che anche i due amici erano paonazzi, mentre la piccola Hikari se la rideva sotto i baffi.

-Detto ciò, io scappo. Ho da preparare un piano con Nishijima.- e uscì in fretta.

Hikari lo imitò: era giusto che quei due rimanessero da soli dopo quella scoperta.

Rimasti soli, Taichi e Sora non riuscirono a proferire parola, finché lui, da gentiluomo, decise di iniziare il discorso.

-Bene, quindi se in quella caverna non ci fossi stata tu, io non sarei sopravvissuto.- disse con un tono melodrammatico e un sorriso mellifluo.

-A quanto pare- ricambiò il sorriso con una dolcezza che schernì il cuore dell’amico.

-Grazie di cuore, Sora, ti devo la vita.- la ragazza stava per rispondergli, quando la suoneria del suo telefono richiamò la sua attenzione: era Yamato.

-Allora, hai finito? Ti sto aspettando davanti al bar all’angolo.-

-Sì, arrivo!- sorrise mesta all’amico per poi salutarlo e lasciare l’appartamento per raggiunge quello che, nonostante tutto, era il suo fidanzato.

 

 

NOTE FINALI

Ecco fatto! Spero di non avervi deluso con le spiegazioni in merito a tutti gli enigmi… come vedete Taichi è salvo, sì ancora un po’ acciaccato ma si rimetterà, ve lo assicuro.

Andiamo in ordine:

I cattivi (che per chi conosce il fandom sono tratti da Digimon Tri, usandoli però per una versione tutta mia visto che ho cambiato tutte le loro identità) vogliono eliminare Digiworld a causa di una vendetta. Meiko doveva morire in qualche modo. Quindi dovevo trovare il modo io... (spero che le mie comari del fanclub “MUORI COZZA” apprezzino).

L’arcano è stato svelato grazie all’aiuto di Nishijima (che non avrei mai potuto far diventare cattivo) in collaborazione col genio Koushiro.

Quindi i nostri eroi sconfiggeranno quei pazzi criminali? Lo scopriremo al prossimo capitolo. Spero di ritrovarvi e di non perdervi durante il tragitto.

Ringrazio come sempre la beta del mio cuore Digihuman.

Ringrazio tutti i lettori e recensori e ringrazio anche chi si stia accollando questa long pur non conoscendo il fandom e leggendola da originale.

Grazie di cuore a tutti

Wendy

  
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