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Autore: Illibrosulloscaffale    22/05/2020    0 recensioni
Ancor prima che l’uno sapesse dell’altra, noi ci appartenevamo.
(Friedrich Holderlin)
Dal testo: "Non capiva perché il destino voleva farlo soffrire più di quanto avesse già sofferto per Bella. Probabilmente una punizione per essersi impuntato così tanto su di lei, non comprendendo quanto fosse importante quel legame che univa indissolubilmente due anime, schernendo coloro che erano stati così fortunati da trovarlo prima di lui.
Tuttavia quando si era reso conto che in realtà il più fortunato di tutti era lui, aveva iniziato a vedere il destino come un alleato più che come un nemico. Poteva vederla crescere, essere tutto quello di cui lei avrebbe avuto bisogno durante tutta la sua vita. Avrebbe potuto darle tutto l'affetto che voleva in proporzione di quanto ne voleva. Poteva amarla in modi svariati e sempre nuovi. Poteva amarla come si ama una sorella, poteva volerle bene come amica, poteva viverla a 360°"
Genere: Fluff, Introspettivo, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Edward Cullen, Isabella Swan, Jacob Black, Renesmee Cullen | Coppie: Jacob/Renesmee
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Successivo alla saga
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《Tanti auguri a te, tanti auguri a te, tanti auguri cara Nessie, tanti auguri a te!》

Nonostante la candelina sopra quella piccola torta era solo una, Renesmee aveva soffiato con così tanto vigore come se ne dovesse spegnere almeno venti.

《Hai espresso un desiderio piccoletta?》

《Si, che tu la smetta di chiamarmi "piccoletta", non sono più una bambina Jake》

《Non lo sai che se lo dici a voce alta il desiderio non si avvera... piccoletta》

Il ragazzo aveva volutamente sottolineato quell'aggettivo che Renesmee gli implorava da tempo di non usare più. Riteneva di essere troppo grande per tutti quei nomignoli che Jacob le aveva, col tempo, affibbiato. Forse aveva ragione, ormai dimostrava circa sedici anni, sebbene alla sua maturità mancasse ancora un anno. Non si ricordava da quanto tempo erano in viaggio, gli sembrava una vita. Renesmee era cresciuta a vista d'occhio, più di quanto si sarebbe aspettato, o magari era solo lui che cercava di vederla più grande di quanto in realtà non fosse.

Alla fine erano rimasti per più di due mesi in quella casetta. Una volta risistemata era diventata un piccolo angolo di paradiso, Nessie la adorava e pure lui non poteva lamentarsi. La parte migliore era la fitta boscaglia tutt'attorno che gli permetteva di trasformarsi e correre libero, dandogli così la possibilità di sfogarsi almeno un po'. 
Dopo un primo momento di indecisione, dovuta alle raccomandazioni di Edward sul continuare a spostarsi, alla fine avevano scelto di fermarsi per più tempo. Jacob sentiva che quella era la scelta migliore che avevano preso da quando si erano messi in viaggio. Vivevano una vita spartana ma felice e Renesmee pareva aver ritrovato un po' di pace e tranquillità. 
Lei era serena, le piaceva stare in quella casa e lui non poteva permettere che ricadesse in quel turbinio di emozioni negative che avevano accompagnato tutta la prima parte di quel viaggio. Avevano deciso di definirlo così, viaggio. All'inizio non gli sembrava rispettoso, dopotutto non erano a fare una scampagnata, non stavano facendo un'uscita di piacere. Stavano scappando, dopo aver abbandonato tutta la loro famiglia. Ad un certo punto però Nessie gli aveva proposto di definire quella loro avventura come un viaggio, probabilmente le serviva per affrontare meglio la situazione. Lui non si era opposto, anche a lui serviva vederla in una prospettiva piu felice.

《Jake ti avevo detto che non serviva una torta. Eravamo d'accordo di non festeggiare》

La richiesta della ragazza di non voler fare niente per il suo compleanno era arrivata pochi giorni prima. Gli aveva spiegato che non se la sentiva di festeggiare in un momento come quello, sulle prime Jacob le aveva dato pure ragione.
La notte prima invece aveva deciso di non darle ascolto. Non era giusto che rinunciasse al suo compleanno, vista la sua crescita ne aveva già persi abbastanza. Così lui si era deciso che la sua nascita andava festeggiata. 
Si era messo d'impegno per preparare una torta che, più che bella, fosse almeno commestibile e le aveva impacchettato un piccolo regalo, nulla di troppo eclatante, giusto un pensiero per la sua piccola donna.

《Oh, beh. Devo essermene dimenticato》

Nonostante la decisione che aveva preso, Nessie era felice che Jacob avesse fatto di testa sua. Si era impegnato tanto, preparandole persino una torta. Come poteva non voler bene a quell'uomo? 
Il suo Jacob era fantastico e ogni giorno se ne rendeva sempre più conto. Non poteva desiderare persona migliore con cui affrontare tutto quello che stava passando. Se all'inizio aveva dubitato del suo compagno di viaggio, in quel momento non aveva più nessun dubbio. Lui era ciò di cui aveva bisogno, lo era sempre stato e lo avrebbe scelto altre mille volte per starle accanto.
Poteva sembrare egoista, ma il suo desiderio era stato proprio quello. Avere Jacob sempre vicino, per tutta la vita. Non le importava ciò che sarebbe successo o il futuro, tutto ciò che desiderava era il suo amico sempre presente. Tuttavia sapeva, ne era certa, che non serviva nessuna candelina, non aveva bisogno di esprimere un desiderio il giorno del suo compleanno, per sapere che lui non l'avrebbe mai lasciata. Se lo sentiva che non avrebbe permesso mai a niente e nessuno di separarli.

Nel mentre che lei si era persa nei suoi soliti pensieri senza capo né coda, lui le si era avvicinato.
Dopo un piccolo momento, che alla ragazza era sembrato di esitazione, le aveva passato le braccia attorno alla vita, stringendola in un abbraccio. 
Un abbraccio alla Jacob, uno di quelli che ormai era raro ricevere.
Le era mancato sentirlo così vicino, sentire le sue braccia che la stringevano, quasi fino a soffocarla, che la facevano sentire protetta.
Non riceverne più tanti come quando era un bambina, rendevano quei pochi vermante speciali, unici, emozionanti.

《Buon compleanno Nessie》

Glielo aveva sussurrato all'orecchio, non staccandosi da lei nemmeno per guardarla in faccia.
Erano così vicini che Renesmee poteva sentire il fiato caldo del ragazzo colpirle il collo lasciato scoperto dai capelli, che in quel momento erano legati in una crocchia disordinata.
Lei non voleva staccarsi, tra le sue braccia ci stava troppo bene. Si sentiva a casa finalmente dopo tanto tempo, non voleva lasciare quel suo piccolo spazio di benessere.
Nemmeno lui avrebbe voluto lasciarla andare, era da tempo che non stringeva la sua piccola. Gli mancava farlo, gli mancava terribilmente. Però aver deciso di diminuire i contatti tra loro era stata la scelta migliore. Renesmee stava crescendo e non poteva certo trattarla come una bambina. In lei stavano nascendo nuovi istinti, nuove necessità e vista la sola presenza del ragazzo nella sua vita, non voleva far nascere qualcosa che ancora non poteva venir fuori. 
Nessie doveva fare le sue esperienze, doveva poter scegliere, guardarsi attorno ed essere sicura delle strade che decideva di percorrere. Portarla troppo presto su quella via non era giusto. Lei era indissolubilmente legata a lui, questo non poteva cambiare. Eppure Jacob non voleva che scegliesse lui perché obbligata, come unica alternativa o perché vedeva in lui colui che c'era sempre stato.

Tuttavia ogni tanto un piccolo strappo alla regola se lo potevano concedere. Un abbraccio un po' più caloroso, una coccola quando era triste o un bacio in fronte prima di dormire non avrebbero fatto male a nessuno. Almeno così sperava Jacob.

A malincuore si erano dovuti separare per evitare che quella situazione cadesse nell'imbarazzo.
La delusione per la fine di quel contatto tra loro da parte di Ness, era presto stata sostituita dalla sorpresa. Infatti Jacob stringeva tra le mani un piccolo pacchetto regalo, incartato alla bell'e meglio.

《Questo è per te》

《Jacob》

Il ragazzo non era riuscito a capire pienamente a quale proposito avesse detto il suo nome. Stupore per la sopresa o probabilmente rimprovero per aver fatto, oltre alla torta, un regalo.

《Che fai non lo apri?》

《Avevamo detto nessun festeggiamento》

《Lo avevi detto tu piccoletta, io non ho mai accettato》

《Sei un idiota》

Nonostante il piccolo insulto era bello per Jacob vederla così, era bello sapere che si sentisse talmente a suo agio con lui da insultarlo. Il loro rapporto assomigliava sempre di più a quello tra due migliori amici, finalmente aveva abbandonato il ruolo da fratello maggiore misto a mentore.

La ragazza aveva strappato quella ridicola carta regalo con le stampa di orsetti con estrema calma, sorridendo al pensiero di Jake mentre la comprava, scegliendola tra chissà quante altre. Si chiedeva comunque dove avesse trovato il tempo di preparare la torta e prenderle un regalo.

《So che non è molto, ma ho visto che il vecchio bracciale iniziava a starti stretto. Questo è un po' più elaborato ma spero comunque che ti piaccia》

E mente con una mano stringeva il nuovo bracciale che Jacob le aveva regalato, con l'altra sfiorava il vecchio, ancora al suo polso. Non l'aveva mai tolto, ma nonostante non fosse passato poi tanto tempo, iniziava a stringere. Jake l'aveva fatto per il polso di una bambina, ora invece era praticamente un'adulta.

《È bellissimo, mi aiuti a metterlo?》

Mentre con un sorriso Jacob aiutava la ragazza a legarsi al polso il nuovo bracciale, più grande e decorato, lei stringeva forte nella sua mano il vecchio, quello più piccolo e quell'istante le sembrava molto più che una semplice sostituzione di accessori.

 

Pochi mesi dopo il compleanno di Nessie si erano dovuti rimettere in marcia. Per quanto quel posto piacesse a entrambi, non potevano rimanerci per sempre. 
Dovevano spostarsi, come Jacob aveva promesso a Edward e Renesmee doveva iniziare a vivere in luoghi con più gente. Doveva conoscere persone, farsi amicizie e se mai avesse voluto, con grande dispiacere del ragazzo, persino avere un fidanzato. Non era un'opzione molto gradita da Jake ma non poteva imporle il suo amore, se lei avesse amato un altro lui non poteva mettersi in mezzo. Doveva lasciarle fare le sue esperienze.

Per questi motivi avevano deciso di far ritorno in America. 
Alla fine si erano fermati in Texas in una piccola cittadina chiamata Ratcliff. Non era molto grande o abitata, ma era abbastanza però da permettere alla ragazza di stringere qualche buon legame. La piccola città era completamente circondata da foreste, utili sia per far nutrire lei, sia per potersi trasformare e correre senza essere notato. Almeno così sperava.
Jacob, pensava di stabilirsi li per un paio d'anni, sempre che Renesmee non avesse avuto niente in contrario. Forse sarebbe riuscito a trovarsi un piccolo impiego e magari far frequentare a lei una scuola. Ovviamente non era preoccupato per la sua istruzione, aveva avuto i migliori insegnanti che potesse desiderare e non c'era nulla che avrebbe potuto apprendere in quella città che non sapesse già. Tuttavia la scuola era il posto migliore per incontrare ragazzi e Nessie aveva un disperato bisogno di qualcuno della sua età, fisica per lo meno, con cui rapportarsi.
Nonostante le iniziali proteste, in cui affermava di possedere già la compagnia di cui aveva bisogno, intendendo il ragazzo con cui aveva passato l'ultimo anno, alla fine aveva acconsentito a frequentare una scuola.

Si sa, nelle piccole comunità i nuovi arrivati non vendono visti di buon occhio e i due ragazzi avevano fatto molta fatica a farsi accettare o per lo meno ad ambientarsi. Dopo un periodo un po' faticoso, Jacob si era riuscito a far assumere da un vecchio falegname per dargli una mano. La sua buona volontà e la dedizione che metteva nei lavori che gli venivano affidati avevano contribuito a migliorare l'opinione che le persone avevano sia di lui che di Nessie.
Purtoppo invece il suo piano per iscriverla in una scuola e farle fare nuove amicizie era naufragato. Quella città era praticamente abitata solo da anziani e i pochi ragazzi che ci vivevano venivano istruiti a casa. Quindi non c'era una scuola e nemmeno la possibilità che Renesmee si rapportasse con dei suoi coetanei.

Nonostante l'idea di voler cambiare nuovamente città, la ragazza aveva insistito per fermarsi. Sosteneva che la pace e l'affiatamento delle persone le ricordava Forks, per questo voleva godersi quel soggiorno per qualche tempo. Jacob ovviamente non le aveva potuto dire di no, sopratutto quando aveva iniziato a guardarlo con sguardo supplichevole e occhi da cucciolo.

La vita in quel posto non era faticosa o particolarmente stressante, Jacob lavorava dalla mattina fino al pomeriggio, con uno stacco verso l'ora di pranzo in cui raggiungeva la ragazza nella casa che erano riusciti ad affittare.
Lei rimaneva per la maggior parte del tempo nella loro abitazione, puliva, metteva in ordine e preparava da mangiare. Al ragazzo non piaceva per niente quello stile di vita, che a parer suo isolava e lasciava per troppo tempo sola Renesmee. Lei invece ne sembrava entusiasta, molte volte scherzava sostenendo che sembravano una coppia. Nella comunità in effetti molti li avevano scambiati per due sposini in cerca di un posto tranquillo dove metter su famiglia. Non poteva certo fare una colpa alle povere persone, Nessie ormai dimostrava quasi diciotto anni e lui sembrava poco più che ventenne. Era normale che li scambiassero per una coppia.
Ciò che invece lo preoccupava era il modo in cui Renesmee ci scherzava su sempre più di frequente. Non sembrava darle particolarmente fastidio questa loro associazione, anzi ne sembrava sempre più contenta. Era felice che le persone non la scambiassero più per un'ipotetica sorellina più piccola ma la vedessero come una donna da poter facilmente identificare come sua ragazza.

Jacob non capiva perché ciò lo turbasse tanto, per molto tempo aveva sperato che il loro rapporto una volta arrivato il momento opportuno si evolvesse in qualcosa di più profondo, eppure adesso che Renesmee era cresciuta non voleva che lei ricambiasse finalmente l'amore che aveva nutrito per più di sei anni.
Aveva immaginato in modo diverso la loro vita, più volte si era ritrovato a pensare al momento in cui lei avrebbe esternato i suoi sentimenti, scegliendo lui tra tanti altri. Era così che voleva che andasse, voleva che lo amasse perché era lui, voleva che tra tanti ragazzi che sicuramente le avrebbero fatto la corte, lei avesse occhi solo per lui. Quel viaggio aveva rovinato tutto, erano diventati più intimi, avevano sviluppato un legame molto più profondo basato sulla fiducia e il sostegno reciproco e di questo non poteva che esserne contento, ma in questo modo nel caso in cui la ragazza avesse sviluppato qualche sentimento che non rientrava più nell'amicizia, lui non avrebbe mai saputo se era dovuto all'effettivo amore o alla, seppur involontaria, costrizione di averlo sempre accanto.

Ogni tanto si dava dello sciocco, si fasciava la testa prima ancora di rompersela. La ragazza infatti, oltre a quegli scherzi sul modo in cui vivevano, non aveva mai dato segni di qualcosa che supponesse un legame affettivo diverso dal solito.

《Jake ci sei? Mi stai ascoltando?》

Renesmee aveva interrotto i suoi pensieri da paranoico e in quel momento gli sventolava una mano davanti al viso per ottenere l'attenzione che, evidentemente, il ragazzo non le stava dando.

《Certo che ti ascolto》

《Ma se ti sei imbambolato! Se mi stavi a sentire, cosa ti ho detto?》

Jacob non ne aveva la più pallida idea, si era effettivamente incantato e perso nei suoi pensieri poco dopo essersi seduto al tavolo. Si ricorda che Nessie aveva iniziato un discorso su un libro che stava leggendo e poi più nulla. Si era fatto prendere troppo dai pensieri e dai ricordi per prestare attenzione a cosa la ragazza gli stava dicendo.

《Stavi parlando del libro che stai leggendo...》

《Jake, quello l'ho detto dieci minuti fa. Sei strano oggi, tutto bene?》

《Mi dispiace Nessie, sono solo un po' stanco. Cosa mi stavi dicendo?》

Renesmee era abbastanza preoccupata. Erano giorni che vedeva il suo amico più stanco del solito e non credeva che fosse solamente colpa del lavoro.

《Non fa nulla, niente di importante. Vai pure a dormire, qui sistemo io》

E quando gli parlava in quel tono da perfetta donna di casa, Jake non poteva non pensare a come sarebbe potuta essere la vita vissuta per davvero in quel modo.

《Ti aiuto, non voglio che faccia tutto da sola》

《Va bene, se proprio ci tieni》

Avevano finito di sparecchiare assieme e come due bambini che si fanno i dispetti con l'acqua, avevano lavato tutte le stoviglie.
Una volta sistemato tutto, erano andati a dormire; Jacob in una stanza, Renesmee nell'altra.
Nonostante la stanchezza accusata dal ragazzo, non riusciva comunque a prendere sonno. Gli mancavano i bei vecchi tempi in cui gli bastava toccare una superficie anche vagamente morbida, per addormentarsi. Da quando erano partiti erano più le notti in cui rimaneva sveglio che quelle in cui effettivamente si riposava. 
Anche Renesmee non era da meno, faceva fatica a prendere sonno, continuando a rigirarsi sul letto in cerca di una posizione più comoda.
C'era un solo modo per riuscire a dormire tranquillamente, lo aveva scoperto un bel po' di tempo addietro, durante la prima notte passata nella casetta in Russia.

Jacob fissava il soffitto, alla ricerca di quel sonno che sembrava averlo abbandonato per l'ennesima volta durante quella settimana.
Aveva sentito la porta della sua camera aprirsi leggermente, non serviva certo il suo udito più sviluppato, quelle dannate porte in legno facevano troppo casino ogni volta che venivano anche solo sfiorate.
Lui aveva sorriso, sapeva perché la porta aveva cigolato e non era certo colpa del vento.

《Jacob sei sveglio?》

《Si, che succede piccoletta?》

《Ho fatto un incubo》

Non era vero, lo sapeva lui e lo sapeva lei. Era solo una scusa con cui giustificavano la voglia che avevano di dormire assieme.

《Vuoi raccontarmelo?》

《No, posso...》

Non c'era bisogno di finire quella frase. Jacob si era già prontamente spostato per far spazio alla ragazza. Non le avrebbe mai detto di no, anche perché pure lui si era accorto che la notte al suo fianco era molto più serena.

《Questa è l'ultima volta Nessie》

Lo diceva tutte le notti in cui lei si rifugiava nel suo letto, tuttavia entrambi sapevano che non sarebbe stata l'ultima.

 

   
 
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