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Autore: Stephaniee    22/05/2020    0 recensioni
Primo ed Ultimo - Terza Parte
Il primo ricordo che avevo riguardava il rumore del mare, lente e regolari le onde si infrangevano sulla costa silenziosa, trascinandomi in uno stato di calma e serenità.
Il secondo di ricordo era il silenzio, sul balcone della nostra casa, infranto solo dal fumare di Francy.
Il terzo era il rumore del vento, sempre presente a tarda sera e durante le mie mattine passate a vedere l'alba.
Genere: Malinconico, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago, Universitario
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Primo ed ultimo la Trilogia'
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Chapter one
Wake me up when December ends
 

Dicembre

ore 09:00

Le lacrime scendevano ormai senza sosta sul mio viso, copiose, iniziavano ad offuscarmi la vista. Volevo strofinarmi gli occhi, ma non sarebbe stata una grande idea, visto che ero truccata. Il semaforo rosso mi guardava, come se anche lui cercasse di dirmi quanto fossi sbagliata. Il suono di un clacson mi riportò alla realtà.

"Cosa caspita ti suoni che è rosso?" Urlai indignata, mentre al primo si aggiungevano una lunga serie di clacson tutti diversi.

Il semaforo era verde.

 Procedevo a passo spedito, sul marmo si sentiva solo il rumore dei miei tacchi, controllai il mio riflesso sul vetro, nessun segno di lacrime. Decisa mi avviai verso il condominio, pronta per l'appuntamento.

 

Respira

Inspira

Vai.

 

Quando rientrai in ufficio quella sera, il mio umore si trovava sottoterra. La mia segretaria mi salutò cordialmente, sorrisi di rimando e mi diressi svogliatamente al mio ufficio. 

Alle 19:00 spaccate, Benedetta mi saluta e lascia lo studio, io ero ancora lì, al pc, a lavorare. 

"Questo lavoro non fa per me"

 

ore 21:00

 

Rientrai a casa dopo una giornata da dimenticare. Mi lanciai in doccia e andai a letto. Neanche una parola con I miei, svogliatamente scelsi il completo per il giorno dopo, e andai a letto.

La mia routine da stagista a cinquecento euro al mese, per dieci ore al giorno, era questa da settembre. Mi sentivo sempre sull'orlo di una crisi di nervi, sempre nervosa, con poco tempo per fare tutto. Ogni giorno dovevo dimostrare chi ero, come se non mi conoscessero, non era contemplabile nessun giorno di riposo, ero andata a lavorare dopo l'estrazione di un dente del giudizio con un’infezione in corso e non avevo suscitato alcun senso di pietà nel mio datore di lavoro. Vedevo le mie amiche sempre di meno, mi sentivo stanca, sempre stanca. Sapevo che non avrei potuto reggere ancora per molto così. Dunque, attendevo le vacanze di Natale per prendermi del periodo per pensare, per pensare se quella fosse davvero la vita che avrei voluto per sempre.

In cuor mio sapevo già la risposta.



Spazio autore:
Ciao a tutti, vi tedio già dal primo capitolo. Scusate.
Volevo solo dirvi che questa sarà la terza ed ultima parte della serie Primo ed Ultimo. Ci ho pensato a lungo prima di pubblicarla e prima di dare un effettivo destino e fare prendere una strada a Kat, ma perchè ormai siamo anime affini e dare un destino a lei significa influenzare propozionalmente anche il mio, per quanto posso fare finta che non sia così.
Dunque a voi.
Ricordando sempre che le delusioni amorose, i dubbi, la difficoltà, la dipendenza sentimentale, l'abitudine toccano tutti prima o poi, senza sminuire l'argomento, bisogna solo darsi il proprio tempo.
Steph

 

   
 
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