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Autore: lmpaoli94    22/05/2020    1 recensioni
Paperon De Peperoni, costruendo la sua fortuna con azzeccati investimenti e sulle sue influenze mondiali, trascorre gli anni della sua vita nel meraviglioso castello di Schwerin in Germania.
Nella sua grandissima dimora ha tutto quello che può desiderare: degli ottimi nipoti e una consolidata salute che non lo mette in pericolo dinanzi a niente.
Ma il suo passato sta per tornare a bussare alla sua porta e la sua fortunata ricchezza sta per essere messa a dura prova a causa di alcuni individui della sua famiglia e non che faranno di tutto per impossessarsene e togliere di mezzo il papero più ricco del mondo.
Genere: Avventura, Drammatico, Suspence | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno
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Paperina e la famiglia di Paperone erano riusciti ad arrivare sulle coste dei Paesi Bassi dove li stava attendendo una nave che li avrebbe portati dritti al castello di Dover.
Ma una tra tutti, ovvero Nonna Papera, non si fidava minimamente a montare su quella nave che agli occhi di tutti poteva sembrare sicura.
In lontananza, alcuni nuvoloni neri stavano predicendo che un brutto temporale si sarebbe abbattuto durante il loro viaggio e le mareggiate sarebbero state talmente pericolose da far naufragare la nave.
< Nonna Papera, che ti succede? > gli domandò Gaia.
< Niente piccolina. E’ solo che mi dispiace molto fuggire come una volgare ladra. >
< Purtroppo non possiamo fare altrimenti. Finché Paperone non tornerà da noi, non potremmo riappropriarci del castello. Fortuna che Paperina ci ospiterà nella sua bellissima dimora. Ho fatto alcune ricerche sul castello di Dover e sono convinta che non ci troveremo per niente male. >
< Sempre che ci arriveremo… >
< Come hai detto, nonna? >
< Oh, niente tesoro. Sono solo preoccupata per Paperone. Non abbiamo più notizie di lui da molto tempo. >
< Lo so, anch’io sono preoccupata. Ma sono convinta che sta facendo di tutto per tornare da noi. >
“Lo spero tanto.”
Appena furono tutti a bordo, i timori di Nonna Papera divennero talmente insostenibili da ritardare la loro partenza.
< Non posso partire. Non ce la faccio > fece la vecchia Signora.
< Nonna, che cosa ti sta succedendo? >
< paperino, convinci la tua amata a non partire. Ho paura che questo viaggio ci porterà dritti alla morte. >
< Ma cosa dici? Anche se è brutto tempo, non vuol dire che rischieremo la vita. >
< Purtroppo credo che sia davvero così, Paperino. >
< Nonna Papera, qualcosa non va’? >
< Mia cara, meglio non partire. Questo viaggio potrebbe essere la nostra fine. Ti prego di darmi ascolto. >
< Nonna Papera, capisco perfettamente i tuoi timori, ma non possiamo ritardare ancora per molto. Da alcune mie fonti vicine, sono venuta a sapere che alcuni individui capeggiati da Amelia ci stanno alle costole. Non possiamo ritardare il nostro viaggio. Dobbiamo recarci subito in un luogo sicuro. >
< Ma il mare? Sarà sicuro come il tuo castello? Mi dispiace, ma dovrete andare senza di me. >
< Nonna Papera, non fare così. Ti promettiamo che andrà tutto bene. >
< Non riesco a fidarmi! Questo è tutto un tranello di quella strega! >
Nel vedere che la situazione stava degenerando, Paperino e Archimede rinchiusero la povera Nonna Papera nello scantinato della nave per poi dare inizio alla loro partenza.
< No! Non fatelo! Andremo incontro alla morte! Perché non riuscite a capire?! >
ma purtroppo era troppo tardi.
La nave di paperina si stava dirigendo a gran velocità verso le coste inglesi mentre il mare in burrasca diventava sempre più minaccioso.
Ad un’ora dalla partenza, toccò a Paperino cercare di calmare l’ira e l’ansia di Nonna Papera.
< Nonna, posso entrare? >
Completamente scossa, la vecchia signora non disse niente.
< Ti ho portato qualcosa da mangiare. >
< Non ho fame, Paperino. >
< Almeno vedi di sforzarti. Dobbiamo essere in forza se vogliamo superare questo viaggio. >
< Non so se riusciremo a farlo. Non arriveremo mai a Dover. Me lo sento sulla mia vecchia pelle. >
< Ora bevi almeno un po’ d’acqua e non ci pensare oltre, d’accordo? Ecco qua > fece Paperino porgendogli il bicchiere.
< Di al capitano di questa nave di tornare subito indietro. Per il nostro bene. >
< Nonna, non ti preoccupare. La situazione è sotto controllo. >
< Tu e tutti gli altri non volete capire. Perché andare in mezzo ad una tempesta rischiando la vita? Tanto vale rimanere sulla terra ferma, per diana! >
< I seguaci di Amelia erano sulle nostre tracce. Hai sentito Paperina. >
< E tu ti fidi di lei? >
< Certo che mi fido! Senza il suo aiuto saremmo morti di fame e di freddo non lontano da quella che era la nostra dimora. Cerca di pensare prima di parlare contro di lei. E’ il nostro angelo venuto dal cielo. >
< Sì, scusami… Però non dovevamo partire lo stesso. >
< Adesso devo ritornare insieme agli altri. Bevi un po’ d’acqua così che dopo ti sentirai meglio. >
Una volta lasciata da sola Nonna Papera, Paperino la vide sorseggiare la bevanda e vederla crollare subito dopo in un sonno profondo.
“Il sonnifero servirà per calmarla definitivamente… Mi dispiace Nonna, ma non ho potuto fare altrimenti.”
E se Paperino aveva eliminato un problema, la tempesta che si stava abbattendo sulla Manica stava diventando più furiosa e pericolosa.
< Paperino, mettiti al riparo. Siamo nel bel mezzo di una tempesta > lo avvertì Archimede mentre stava portando al riparo i suoi nipoti.
< E Paperina? Dove si trova? >
< Sotto coperta al sicuro. Io da solo dovrò guidare questa nave evitando che possa naufragare. >
< Allora permettimi di aiutarti. Non puo0i fare tutto da solo. >
< Va bene, accetto il tuo aiuto. Intanto vai al timone. Io ti raggiungo presto. >
 
 
Se nel mentre la famiglia di Paperone stava attraversando il mare in tempesta rischiando la loro stessa vita, Jet cercava di tornare verso Schwerin con i pochi mezzi di cui poteva disporre.
“Non ho un mezzo volante o addirittura una macchina che possa portarmi almeno per un pezzo del mio viaggio... forse era meglio se mi fossi unito a quel traditore di paperone… Ma come posso dire una cosa del genere? Andare con quella traditrice. È diventato più stupido di quello che pensavo.”
Ma i problemi di Jet furono solo all’inizio.
Cercando di lasciare la spiaggia di Carcassone dopo aver ringraziato la famiglia che lo aveva ospitato, le guardie capeggiate da Cuordipietra circondarono tutto il villaggio arrestando tutti i suoi abitanti.
< Cuordipietra… Che significa? > domandò Jet.
< Significa che tu e questa plebaglia siete definitivamente in arresto. Credevate davvero che non avrei fatto niente contro di noi? avete cercato di attaccare il mio castello e quest’azione non poteva rimanere impunita. >
< Avevamo promesso… >
< Non so cosa farmene delle vostre promesse. Ora tu e tutta questa gente verrete rinchiusa e torturata per placare il mio divertimento. Almeno finché anche Paperone non farà una brutta fine come voi. Prendeteli. >
Nel mentre Jet cercava di fuggire dalle angherie di Faredoro, fu bloccato pochi passi dopo da Gaston ein persona che inavvertitamente gli fece uno sgambetto.
< Gastone! Che cosa significa? >
< Ordini di Cuordipietra Faredoro. Io non posso farci nulla. >
< Pensavi di svignartela, Jet’ molto bene. Sarai il primo fra tutti ad essere torturato nelle segrete del mio castello. Adesso via dalla mia vista! >
< No! lasciatemi! >
Il povero Jet cercava di inveire contro i suoi nemici, ma la trappola ordita da Faredoro lo fece tacere subito dopo.
< Notizie dai nostri alleati? >
< Ancora no, Gastone. Doretta arriverà a Torino solo tra alcuni giorni. Il tempo necessario per torturare quei poveri cristi che hanno cercato di ribellarsi a me. >
< Un ottimo passatempo. Che cosa facevi quando non potevi divertirti in questo modo? >
< Facevo quello che mi riusciva meglio: rubare ai poveri per sfamare il ricco della città. I poveri contadini erano sommersi di tasse e avevano quello di poco c’era da vivere. Ma adesso che ho rinchiuso una gran parte, mi divertirò torturandoli. E naturalmente sei invitato anche tu, Gastone. >
Ma il giovane papero non riusciva a togliersi dalla mente il vispo angelico della sua amata Doretta.
< Gastone, a cosa stai pensando? Pensi ancora a lei? >

< Dimenticala fin ché sei in tempo e pensa al denaro come faccio io. Le donne non fanno altro che portarci problemi. Ricordatelo. >
< Cercherò di distrarmi in qualche modo. >
< Bravo. È questo lo spirito giusto! >
 
 
Una volta che Paperone e Doretta arrivarono al Castello di Valentino, il vecchio papero poté riassaporare tutto quel lusso e quella bramosia che da alcuni giorni a questa parte aveva dimenticato.
< E’ davvero un castello bellissimo > fece Paperone < E tu abiti qui tutta sola? >
< La servitù e alcuni miei amici stretti mi tengono compagnia. Non mi sento mai sola… Soprattutto adesso che ci sei anche tu. >
< Doretta, non ti lascerò mai più. Non permetterò che il nostro amore si interrompa bruscamente come l’ultima volta… >
< Paperone, ci siamo appena ritrovati. Io non farei promesse azzardate. >
< Ma è la verità. Siamo destinati a rimanere insieme tutta la vita. Perché non vuoi crederlo pure tu? >
< Perché il destino mi ha insegnato che può succedere tutto nella vita. E poi non credo che tu rimarrai qui per sempre. I tuoi soldi e i tuoi investimenti presto ti reclameranno. Non farai la vita da innamorato folle nel mio castello per molto tempo. Ormai ti conosco pienamente. >
< E’ qui che ti sbagli, Doretta > rispose Paperone indignato < Ora che ho ritrovato te, non m’importa più dei soldi e dei miei possedimenti. L’importante è rimanerti accanto. E n0on vedo l’ora di incominciare da questa notte. >
< Cerca di calmarti, Paperone > rispose Doretta bloccandogli il becco mentre lo stava baciando < Stai correndo troppo. Siamo appena tornati e io ho bisogno di un buon bagno caldo. Naturalmente dopo possiamo cenare e rilassarci definitivamente. >
< D’accordo, come vuoi tu. Aspetterò questa sera per averti tutta per me nel tuo letto. >
Senza rispondere al suo desidero, Doretta disse al suo nuovo ospite che per la sua stanza doveva seguire il gruppo della servitù che lo stava attendendo.
< E tu dove te ne vai? >
< Mi ritiro nella mia stanza. Ci vediamo questa sera a cena. >
< Conterò i momenti che mi separano da te > disse infine Paperone baciando la mano della sua amata prima di seguire la sua servitù.
< Signora, bentornata nel suo castello > fece la capo – domestica.
< Grazie, Lisa. Hai alcune notizie da darmi? >
< Sì. Da ieri sono arrivare le sorelle di Paperone e desiderano vederla al più presto. >
< Come? Ortensia e Matilda sono già qui? >
< Sì, mia signora. Vogliono sapere se loro fratello sarà ancora una minaccia per il vostro… piano. >
< Lisa, mi raccomando: non voglio che quelle due megere incontrino in nessun caso paperone. Non voglio che il mio ospite si faccia tutte le domande del caso. >
< Come vuol lei, mia signora. Le due sorelle sono sistemate nell’ala opposta del castello e quindi sarà molto difficile che si incontrino. >
< Difficile, ma non impossibile.. Mentre quelle due megere mangeranno nella sala da pranzo, dì agli altri servitori che io e Paperone mangeremo in camera mia. Non voglio essere disturbata in nessun caso, chiaro? Quando Paperone avrà sistemato tutta la sua roba, portatelo dritto nella mia stanza. Dobbiamo evitare ogni possibile contatto con la sua famiglia. >
< Come vuole lei, signora… Prego. Il suo bagno intanto la sta aspettando. >
   
 
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