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Autore: lmpaoli94    23/05/2020    3 recensioni
Una storia immersa nelle lande verdi dei castelli e dei prati irlandesi.
Famiglie alleate e trame nascoste per distruggere la felicità o addirittura la vita dell’altro.
La gioia non può far parte in quel mondo pieno di ingiustizia e di crudeltà.
I sogni sembrano un lontano ricordo e la spensieratezza dei giovani sembra sparita per sempre.
ma non per Anastasia Steele, contessa di Limerick e figlia di una delle famiglie più importanti del regno d’Irlanda.
La volontà di trovare l’uomo giusto per rendere la sua vita perfetta sarà ostacolata dalla gelosia delle persone più vicine a lei e da trame di matrimonio che mineranno per sempre il suo futuro
Ma la giovane Steele sarà talmente determinata da non fermarsi mai dinanzi a nulla pur di portare a termine il suo amore proibito e mai nascosto del lord più invidiabile della corte irlandese.
Genere: Drammatico, Storico, Thriller | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, FemSlash | Personaggi: Anastasia Steele, Christian Grey, Elena Lincoln, Leila Williams
Note: AU, OOC | Avvertimenti: Contenuti forti
Capitoli:
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Passati i giorni necessari in cui il Conte Steele doveva rimanere a riposo, il medico che lo stava curando ritornò puntuale nel giorno prestabilito.
< Buongiorno, dottore > fece Bob
< Buongiorno a voi. Spero di non essere arrivato troppo presto. Questa mattina ho da visitare un sacco di malati e ho pensato di venire qui al Castello molto presto. >
< Nessun problema. Vado a svegliare il Conte. >
< D’accordo. Io aspetterò qui. >
Nel mentre il dottor Isaac rimase da solo, poté spulciare alcuni libri privati nello scaffale che si trovava all’interno del castello.
Con grande sorpresa, il giovane uomo trovò un documento alquanto compromettente che testimoniava l’eccidio di alcuni popolani per mano dell’avido Conte Steele.
“E’ questo quello che cercavo… La prova che il Conte Steele è un dannato assassino.”
Rovistando nella sua borsa, Isaac controllò se aveva tutto il necessario per operare il suo piano finale.
“eccolo qui… Lo avvelenerò senza che nessuno se ne accorga.”
< Dottore? >
< Sì, maggiordomo Bob? >
< Il Conte è sveglio e vi sta aspettando. >
< Molto bene. Arrivo subito. >
< Posso accompagnarvi? >
< Certo. Nessun problema. >
Tenendo nascosto nella sua valigetta da medico la prova incriminata, Isaac cercò di comportarsi il più naturale possibile.
< Signor Bob, gradirei essere lasciato da solo. >
< Ma dottore, c’è qualche problema? >
< Nessun problema. E’ che preferisco visitare il paziente da solo, senza che nessuno mi sti a controllare come un volgare prigioniero. Mi capite, non è vero? >
< Ma se avrà bisogno d’aiuto… >
< Vi chiamerò immediatamente. Potete rimanere qui fuori, se volete. >
insospettito dal modo di fare del dottore, Bob decise di non controbattere ulteriormente.
< Grazie mille, Signor Bob. Vi darò i risultati della guarigione del Conte Steele molto presto. >
< Ne sono convinto. >
Una volta entrato nella camera del Conte, Isaac lo vide intento a fare colazione e a leggere il giornale.
< Vedo che site in ottima forma stamattina > fece il dottor Isaac distraendolo dai suoi compiti.
< Buongiorno, dottore. Lieto di rivedervi. >
< La stessa cosa vale per me, Conte… Allora, come sono stati questi cinque giorni di convalescenza? >
< Molto lunghi a dire il vero. Mi sono alzato raramente dal mio letto e mi sono riposato tutto il tempo necessario. >
< Avete fatto bene, Conte Steele. Così adesso si possono vedere i miglioramenti. La mia sarà una visita di routine. Giusto per vedere se la ferita sta bene. >
Controllando il corpo del Conte, Isaac poté constatare che era definitivamente guarito.
< Vi preparerò una sostanza da prendere dopo i pasti. Una sorta di vitamine che i medici hanno appena scoperto. Anche se non riesco a ricordare il nome. >
< Spero che io possa tornare immediatamente a Limerick. >
< Se volete potete partire immediatamente. Anche se sarebbe più saggio che voi rimaniate ancora un po’ qua a Malahide. >
< Non ci pensate nemmeno, dottore. Ho molti affari e problemi da portare avanti e non ho tempo da perdere. >
< Certo. Capisco. >
Senza farsi vedere dal dottore, Isaac preparò in pochi minuti il veleno letale che avrebbe ucciso in maniera veloce e inesorabile il vecchio Conte Steele.
< Dottore, voi siete bravo in faccenda psicologiche? >
< Non capisco, Conte. Che volete dire? >
< Vorrei portarvi a Limerick e farvi conoscere mia figlia per cercare di capire cosa gli salta nella sua testa malata. Non vuole ascoltarmi in nessun modo, rovinando la sua reputazione e quella della mia famiglia. >
< Quanto anni ha vostra figlia? >
< Sedici anni. >
< E’ ancora molto giovane, Conte Steele. La ragazza vuole divertirsi in maniera spensierata prima di adempire ai suoi doveri di nobile. Mi capite, vero? >
< Quel momento ormai è giunto. Mia figlia deve sposarsi con un ricco nobile influente. Peccato che voglia fare tutt’altro… E mi stavo domandando se non cercate di parlarci almeno voi. Magari assegnandogli qualche farmaco per la sua debole mente. >
< Non credo che sia necessario, Conte Steele. I farmaci che usiamo noi medici sono molto delicati e se maneggiati in maniera sbagliata, possono rivelarsi pericolosi e letali… Date il tempo necessario a vostra figlia. Vedrete che dopo rimetterà la testa apposto. >
< Sperando che io sia ancora in vita. >
< Credetemi Conte, lo sarete certamente… Ecco il composto che ho preparato. Bevetelo tutto d’un fiato. >
Ma prima che il dottor Isaac potesse dare il veleno in mano al conte, il maggiordomo Bob irruppe nella stanza facendo cadere per la paura il bicchiere con la sostanza in mano che il dottore stava porgendo al suo paziente.
< Conte Steele! Dobbiamo immediatamente andarcene da qui! >
< Bob, che cosa ti prende? Guarda che hai combinato! >
< Il Duca Ashford è qui e chiede la vostra testa. >
Sentendo la notizia allarmante del suo maggiordomo, il Conte Steele si alzò di scatto dal suo letto.
< Dottor Isaac, dovete andarvene immediatamente da qui. >
< Ma cos’è tutta questa fretta? >
< Il Duca di Ashford mi vuole morto e non posso pensare che voi rimaniate qui con il timore di farvi uccidere. Prendete l’uscita secondaria e correte più velocemente possibile. Ecco qui alcuni soldi per il disturbo. >
< Conte Steele, state molto attento. >
< Lo farò, dottore. Grazie mille per tutto. >
Appena il dottore riuscì a fuggire grazie ad alcuni passaggi segreti che costituivano Malahide, il nervosismo del Conte Steele divenne sempre più lampante.
< Bob, dove sono gli uomini del Duca? >
< Non c’è nessun Duca qui, Conte Steele. Va tutto bene. >
< Che cosa? >
< Volevo irrompere nella stanza cercando di fermare quel dannato dottore che da quando è giunto qui al Castello si comporta in maniera molto strana. >
< Ma che diavolo stai dicendo, Bob? >
Senza rispondere alla domanda, Bob esaminò il composto che si era rovesciato per terra.
< Bob, sei forse impazzito? >
< Come pensavo… Il Dottor Isaac cercava di avvelenarla. Riconosco queste erbe e il cianuro. Voleva togliervi di mezzo, Conte. >
< Ma cosa… >
Andando a controllare all’entrata del castello, Bob vide che un libro era stato spostato dal suo posto.
< Conte, secondo me il Dottor Isaac ha rubato qualcosa. >
Esaminando il libro interessato, il Conte Steele capì che mancava un foglio importante alla sua raccolta.
< L’eccidio dei contadini di Dublino… Non c’è più. >
< Il dottor Isaac deve averlo rubato, Conte. Nel momento che stava attendendo qui. >
< Ma perché l’avrebbe fatto? >
< L’unica soluzione è che quel dannato avvelenatore faccia parte dei rivoluzionari irlandesi… Quando si è presentato la prima volta qui, mi ha raccontato che alcuni popolani si stavano preparando per fare la rivoluzione contro la nobiltà e l’opprimenza di un potere dannato contro le loro condizioni misere. Per questo ha tentato di farvi fuori. >
< Dannazione Bob, perché non me l’hai detto subito! >
< Non credevo che fosse importante, Conte… Non avrei mai pensato che quel dottore fosse un anarchico. >
< Dobbiamo andarcene subito di qui alla svelta non vorrei che altri uomini anarchici possano rivendicare la mia testa. Senza dimenticare il Duca di Ashford. >
< Sì, avete ragione. >
 
 
Mentre il Conte Carrick Grey decise di uscire dal suo studio privato, trovò suo figlio Christian in compagnia della bella Anastasia.
< Allora, Ana? Ti piace il castello? >
< Sì. Ma Per ora tutto quello che ho visto sono le mie stanze e la sala da pranzo. Non ho visitato la biblioteca o il giardino all’esterno. >
< Non credo che potremmo entrare in biblioteca. Molto probabilmente mio padre starà architettando qualcosa per sistemare i suoi affari. Meglio non disturbarlo. >
< Allora che ne dici di farmi da guida per i giardini? >
< Molto volentieri. >
Deciso a seguirlo senza farsi vedere, il Conte Grey rimase molto vigile ad ogni parola che diceva la giovane ragazza.
< Spero che la brutta figuraccia di ieri sera non possa giungere fino a Limerick. >
< No, Christian. Non parlerei mai a mio padre di un simile evento privato che riguarda la vostra famiglia… Anzi, a dire il vero, se mio padre scopre che ho alloggiato nei territori dei Grey, credo che non ci penserebbe due volte a tagliarmi la testa per alto tradimento. >
< Che sciocchezza. Tu non hai tradito nessuno. Sei solo rimasta per un po’ di tempo in una tenuta lontano da casa tua. >
< La tenuta del suo acerrimo nemico: il Conte Raymond Steele… Appena tornerò a casa dovrò spiegare ai miei genitori dove sono rimasta per tutto il tempo. >
< Gli dirai di noi due? >
Nel sentire quella domanda, il cuore di Anastasia cominciò a battere sempre più forte.
< Christian, io… >
< Ieri sera non ci siamo salutati come avrei voluto e non ho fatto altro che pensarti stanotte. >
< Non so cosa dire, Christian. >
< Dì che tieni a me e che vuoi rimanere qui per sempre. Non lasciarmi. >
< Christian, non so se posso farlo… >
Ma improvvisamente, il giovane rampollo dei Grey poso le sue labbra sulle morbide e candide fessure che Anastasia custodiva gelosamente.
Il bacio appassionato durò quasi un minuto e fu il momento più bello della vita di Anastasia.
< Christian… non ho mai baciato nessuno prima d’ora. >
< E ti è piaciuto? >
< Sei sicuro che qui non c’è nessuno che ci controlla? >
< Sicurissimo. Sdiamo due anime libere che possono esprimere indisturbati il loro amore. >
Gettandosi sul prato verde al largo del castello e lontano da occhi indiscreti, Christian e Anastasia passarono l’intero pomeriggio a baciarsi calorosamente sotto il vento flebile di quella bellissima giornata che Christian avrebbe tanto desiderato non finisse mai.
Ma colui che bramava alle loro spalle, non sarebbe rimasto solo a guardare.
“La figlia del mio acerrimo nemico… Quella ragazza non può che trattarsi della Contessina Anastasia Steele di Limerick.”
   
 
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