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Autore: runami_ lu99    23/05/2020    5 recensioni
STORIA AD OC (ISCRIZIONI CHIUSE)
Fiore è nel caos da 500 anni, un perfido sovrano con un oscuro segreto mantiene il controllo su di esso con la violenza e la sottomissione, ma un gruppo di maghi riuniti dal destino riuscirà a riportare il regno alla bellezza di un tempo?
[Dal prologo]
"Se tu che stai leggendo queste righe, credi che il bene trionfi sempre sul male, ti conviene cambiare storia, perché questa non è una favola e quindi non esiste un lieto fine"
[Dal 34° capitolo]
"Il fischio dell'arma che fendeva l'aria vibrò nelle orecchie di 78 facendogli venire i brividi, e per un attimo quel sibilo gli sembrò come parole sussurrate provenienti da un'oscura creatura che di terreno non aveva nulla. Il medico abbassò lo sguardo soffermandosi sulla lama e, come a volersi beffare di lui, questa emise un tenue e lontano bagliore rossastro al di sotto dello strato di bende, proprio un attimo prima che il corpo del nemico venisse nettamente tranciato a metà."
[Dal 35° capitolo]
"I colori caldi del tramonto che prima brillavano in tutta fierezza, parvero spegnersi di colpo quando vennero in contrasto con le sue iridi gelide come il ghiaccio."
Genere: Avventura, Azione, Drammatico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti
Capitoli:
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SECONDO CAPITOLO: FRATELLI




Erano passati pochi giorni dall'evento di Magnolia e Tyson aveva quasi raggiunto la città di Hargeon, era intenzionato a sconfiggere Theos Velona ma non ci sarebbe mai riuscito da solo, per questo si era messo in viaggio alla ricerca di compagni con cui potesse condividere questo obbiettivo. Era diretto verso il porto, il luogo in cui passavano tutti i condannati diretti a Crocus, la capitale, quale posto migliore se non quello per trovare persone che volevano ribellarsi a quella dittatura. Entrò in una locanda, i clienti erano tutti Vasileias, non c'era da stupirsi visto che solo loro avevano abbastanza denaro per permettersi di bere fuori ogni giorno, Tyson si tirò più giù il cappuccio fino a nascondersi gli occhi, non che servisse a molto visto che nessuno riusciva a vederlo, si sedette su uno sgabello vicino al bancone e ascoltò le conversazioni dei soldati attorno a lui, in cerca di informazioni.
-Hai sentito l'ultima?- disse uno, ricevendo una risposta negativa dal collega che aveva di fianco.
-Magnolia è stata distrutta e la nostra sede anche, tutti gli abitanti e tutti i nostri soldati sono stati uccisi, hanno addirittura trovato teste mozzate e corpi sviscerati- continuò.
-Chissà che perdita, quella città ormai era da buttare via, gli abitanti erano tutti buoni a nulla, mi dispiace per i nostri ma se non sono riusciti a combattere contro una folla armata di soli bastoni, non dovevano essere poi così forti per rimanere nei Vasileias- rispose il suo collega bevendo un lungo sorso di birra dal suo boccale, il ragazzo strinse i pugni, segno che si stava innervosendo, avevano toccato un tasto dolente e la ferita faceva ancora male visto che non si era ancora rimarginata.
-No, ti sbagli è questa la cosa strana, si dice che ad aver massacrato tutti sia stata una sola persona-
-Una persona sola contro l'intera sede di Magnolia?- chiese stupito.
-E anche contro tutti gli abitanti della città, ha ucciso tutti dal primo all'ultimo senza risparmiarne nemmeno uno, un pazzo allucinato che gira con una falce, un sadico che desidera solo la morte a quanto pare, si dice che lo abbia fatto per divertimento- Tyson spalancò gli occhi, le iridi ridotte ad un puntino, le vene che erano apparse sulla sua fronte pompavano talmente tanto sangue che sembrava volessero esplodere, la mascella serrata in un espressione di furia lasciava vedere i canini appuntiti.
-Chi è questo pazzo?- domandò il soldato.
-Dicono che sia il Tramonto Fantasma, Tyson Knightbuster- rispose l'altro, il giovane fece per alzarsi quando una mano si posò sulla sua spalla tenendolo al suo posto.
-Non fare cazzate- le sussurrò una voce femminile all'orecchio, aveva capito le sue intenzioni ed era subito entrata in azione per evitare un disastro. Lui la guardò con la coda dell'occhio in allerta, sapeva che quella ragazza non era una ragazza normale, lo aveva capito dal fatto che era riuscito a vederlo nonostante si fosse camuffato con la sua magia, e questo lo impensieriva parecchio. Si tranquillizzò per un momento, ma senza mai abbassare la guardia, non gli piaceva la situazione, se fosse stata una nemica sarebbe finito nei casini, l'unica possibilità era attirarla in un luogo isolato.
-E tu chi saresti?- le chiese, lei lo guardò, fissandolo con i suoi occhi viola-azzurri.
-Non fare domande di cui non vorresti conoscere la risposta- ribatté, Tyson assottigliò gli occhi, quella donna puzzava terribilmente di guai. Improvvisamente qualcuno entrò come un tornado dentro la locanda interrompendo quello scambio di sguardi intenso, tutti i Vaileias si voltarono.
-Alexis! Tu non hai idea di che bellezze ci sono in questa città, è il paradiso delle bombe sexy!- esclamò un ragazzo: doveva avere ventitré anni, i suoi occhi color ambra contrastavano con i suoi capelli corti e neri e con il suo abbigliamento scuro composto da una maglietta attillata che metteva in risalto la sua muscolatura, le gambe erano fasciate da stretti jeans anch'essi neri con abbinati degli anfibi dello stesso colore, era molto attraente, Knightbuster guardò lei e un ghigno apparve sul suo viso.
-Alexis eh? Non sarai mica Alexis Black la Signora degli Elementi- le disse girandosi nella sua direzione: era una ragazza molto bella di vent'anni, i capelli lunghi neri e lisci le incorniciavano un viso da favola e due occhi viola tendenti all'azzurro che ipnotizzavano, era vestita con un top blu scuro con degli shorts e degli stivali di pelle nera ai piedi. la ragazza visibilmente infastidita lanciò un'occhiataccia a quello che era suo fratello maggiore.
-Per l'amor del cielo Alèk, non vedi che cosa sto facendo!?- sbottò contro di lui indicando lo sgabello vuoto per poi fare una faccia stupita.
-Dov'è finito?- si guardò attorno Alexis giusto in tempo per vedere un ombra che, veloce e silenziosa, stava saettando fuori dal locale.
-Inseguilo!- ordinò lei cominciando a correre fuori anch'essa.
-Agli ordini!- un sorriso sornione apparve sul viso di lui prima di lanciarsi al suo inseguimento. Nella locanda erano rimasti solo i Vasileias straniti da quei due individui che si erano rivolti al nulla, come se stessero parlando con un fantasma.
-Dimmi un pò, ma quei due non erano mica i cacciatori di taglie che abbiamo assoldato?- chiese uno di loro.
-Si Alexis e Alèk Black, la Signora degli Elementi e suo fratello lo Spaccaossa, sono qui per catturare il Tramonto Fantasma- rispose il compagno.
-Allora mi sa proprio che quel ragazzo è spacciato- disse un altro collega prima che tutti nel locale scoppiassero a ridere.
Tyson aveva approfittato di quell'attimo di distrazione per sgusciare fuori, non voleva attirare l'attenzione su di se, il suo obbiettivo era quello di rimanere nell'ombra senza creare casini, ma il piano era stato smontato da quei maledetti fratelli, lanciò un'occhiata alle sue spalle scoprendoli al suo inseguimento, veloce voltò in un vialetto e poi subito in quello dopo facendo perdere le sue tracce, sbirciò dall'angolo, vedendo i due Black guardarsi attorno.
-Maledizione Alèk era mio!- lo rimproverò lei.
-Non credevo lo avessi trovato se no non sarei entrato in quel modo, però dovevi veramente vedere che meraviglie c'erano lungo la via principale- si scusò per poi assumere un'espressione sognante.
-Sei sempre il solito, ora come lo troviamo?- disse scocciata Alexis.
-Non puoi usare la tua magia?- chiese il fratello.
-Perché credi che non ci abbia provato? La geolocalizzazione non funziona su di lui, ho provato anche con l'aria ma niente da fare, sembra scomparso, ci sono solo due possibilità: o è riuscito ad uscire dal mio raggio di azione, ma per quanto possa essere svelto è impossibile che sia riuscito a farcela; oppure ha una sorta di magia di occultamento molto potente che impedisce ai miei elementi di individuarlo, che è la spiegazione più probabile- si prese il mento tra il pollice e l'indice pensierosa.
-Interessante, quindi non dovrebbe essere tanto lontano, in questo caso lascia fare a me- ribatté Alèk mettendo i palmi aperti sul suolo, Tyson si stava già allontanando veloce e silenzioso quando il terreno sotto i suoi piedi divenne improvvisamente liquido.
-Ma che cazzo?- imprecò perdendo l'equilibrio, quella massa immensa lo scagliò in aria per poi tornare al suo stato normale, guardò a terra vedendo tutte le strade dei vicoli attorno fare la stessa cosa.
-Trovato- sogghignò Alèk spiccando un balzo fino a raggiungere la sua altezza, caricò la mano chiusa all'indietro, i muscoli del suo braccio sembravano esplodere e le vene divennero sempre più evidenti.
-Pugno supremo!- esclamò portandolo avanti, Ty spalancò gli occhi e rapido afferrò la sua falce parando il suo attacco con l'asta bendata, la potenza del colpo però lo spedì a terra e l'impatto fu talmente forte che gli mancò il respiro, una nube di polvere si sollevò. Lo Spaccaossa atterrò leggiadro pulendosi i vestiti, incrociò le braccia e si avvicinò, ghignando, al cratere creato da Tyson. La nube si dissolse rivelando il ragazzo che lentamente si stava rialzando massaggiandosi la schiena a causa dell'impatto con il terreno.
-Che botta!- si disse, poi guardò Alèk aggrottando le sopracciglia, aveva una forza spaventosa, era incredibile come fosse anche solo riuscito a pararsi data la sua velocità.
-Si può sapere cosa volete da me?- chiese infastidito Tyson ancora dolorante seduto a gambe incrociate. I due fratelli si scambiarono uno sguardo.
-Siamo cacciatori di taglie e siamo qui per catturarti- disse Alexis che senza perdere tempo lo aveva subito avviluppato con delle piante spuntate dal sottosuolo, il ragazzo la guardò notando che il colore dei suoi capelli e dei suoi occhi era cambiato virando al verde, molto probabilmente una conseguenza dell'uso della sua sua magia degli elementi, con cui si era meritata il suo soprannome.
-Sì, ma perché?- domandò nuovamente. Entrambi si fecero scuri, poi lo fulminarono con uno sguardo che avrebbe intimorito chiunque, ma non lui.
-Che razza di domande fai? Ti chiedi anche perché? Dopo quello che è successo a Magnolia, tutte quelle persone, capisco avercela con i Vasileias ma perché te la sei presa anche con gli abitanti? Cosa ti avevano fatto di male?- gli disse Alexis quasi urlando, sia lei che suo fratello odiavano le ingiustizie, infatti negli ultimi anni avevano deciso di diventare cacciatori di taglie, ma accettavano solo commissioni che ritenevano giuste, e quella era la prova. Il ragazzo con la falce abbassò la testa che venne oscurata dal suo cappuccio e si fece serio.
-Spiegamelo! Perché?- chiese di nuovo lei, Tyson alzò improvvisamente lo sguardo trapassandola con i suoi occhi bicromatici ridotti ad un unico puntino, come se niente fosse allargò le braccia liberandosi dalla presa delle radici spezzandole, si alzò in piedi e cominciò a camminare lentamente verso Alexis, con fare minaccioso, era a pochi metri da lei quando Alèk gli si piazzò davanti fermo come un muro di cemento armato, fronteggiandolo, chiunque si volesse avvicinare alla sua sorellina doveva prima fare i conti con lui, Knightbuster e il fratello maschio dei Black si trovavano ora a pochi palmi l'uno dall'altro, il primo lo fissava dall'alto del suo metro e novantacinque, il secondo, cinque centimetri più in basso, impassibile a braccia conserte, sosteneva la sfida.
-Sia chiara una cosa, non so chi vi ha detto questo, ma tutto ciò che sapete, su di me e su quel che è successo a Magnolia, è una grandissima stronzata- gli disse, Alexis lo guardò negli occhi studiandolo.
-Oh e noi dovremmo fidarci- ribatté Alèk con tono sarcastico, Tyson si voltò dandogli le spalle.
-Siete liberi di credermi oppure no, ma non cambia il fatto che io non ho mai torto un capello a quegli abitanti- guardò il cielo pensando a Mary e Asuka, per poi cominciare ad incamminarsi.
-Hey dove pensi di andare?- lo Spaccaossa lo stava per inseguire quando Alexis lo prese per un polso bloccandolo, lui si girò.
-Lascialo- gli disse, il fratello stava già per controbattere ma venne ammutolito dal suo sguardo, lei era sempre stata molto intelligente, capiva quando le persone mentivano e lui aveva detto la verità.
-Voglio solo farti una domanda- cominciò la ragazza attirando l'attenzione di Knightbuster che si fermò e la guardò da sopra la spalla.
-Immagino che dopo quello che è successo a Magnolia tu sia venuto qua per un motivo, quale?- gli chiese, Tyson restò in silenzio per qualche secondo, poi un'idea malsana gli balenò nella testa, si girò nuovamente e studiò i due fratelli, erano indubbiamente forti e insieme sembravano quasi imbattibili.
-Sto cercando dei compagni per far crollare questo regno, cosa ne dite? Vi va di unirvi a me?- una proposta decisamente inaspettata per i due, che rimasero stupiti e senza parole, prima che Alèk scoppiasse in una fragorosa risata.
-Sei fuori di testa, non ti conosciamo nemmeno, e poi figurati se uno come me si mettesse agli ordini di un tizio come te- rispose, Tyson si innervosì un poco, era difficile mantenere la calma quando qualcuno aveva quel sorriso canzonatorio stampato in faccia.
-Non vi ho mai chiesto di diventare miei subordinati donnaiolo, ma miei compagni, e comunque potete sempre rifiutare, non è un obbligo- disse, lei si fece avanti prima che suo fratello rispondesse a tono.
-Allora credo che rifiuteremo, nonostante tu prima abbia detto la verità, non mi fido di chi non conosco- proferì incrociando le braccia al petto.
-Come volete, l'offerta è sempre valida- rispose, poi guardò Alèk.
-Questo vale anche per te bellimbusto- gli lanciò una frecciatina prima di scomparire veloce, diretto fuori da quel vicolo, lasciando i fratelli Black soli.


Il porto era affollato di gente, stavano tutti aspettando l'arrivo della nave prigione che trasportava i criminali diretti a Crocus, il vascello attraccava ogni fine mese e ogni volta i cittadini si radunavano per vedere chi era stato catturato, per poi scambiarsi dicerie e informazioni su ogni prigioniero. Era come un sorta di evento a cui non si poteva assolutamente mancare, tutti i proprietari dei negozi aspettavano quel giorno con ansia, quell'assembramento di persone portava clienti e soprattutto soldi, di cui avevano sempre un gran bisogno. Quella volta le strade erano particolarmente affollate, si era sparsa la voce da giorni che un pericoloso criminale era stato catturato, considerato una vera e propria piaga per tutti coloro che lo indispettivano, per questo vi erano soldati sparsi per tutta la zona, per controllare e impedire una fuga imprevista di questo famoso criminale. Tyson stava camminando nei pressi del porto aspettando anch'esso l'attracco della nave, sgusciava schivando la gente che non riuscendo a vederlo gli veniva in contro, una coppia di Vasileias stava controllando la situazione, lui si avvicinò e rapido sfilò la sacchetta che uno di loro aveva legato alla cintura, soddisfatto la fece saltellare sulla mano soppesandone il contenuto.
-È ora di mettere qualcosa sotto i denti- disse dirigendosi verso uno stand che vendeva takoyaki, tirò fuori una moneta d'argento porgendola ad un anziano signore proprietario della bancarella.
-Due porzioni grazie, e tenga il resto- ordinò, il negoziante gli porse subito due cestini fumanti con quelle piccole sfere e lo ringraziò, poi il giovane continuò per la sua strada. Si sedette tranquillo su di una panchina mettendo in bocca un takoyaki, il suo sguardo si fermò su una folla ammassata davanti a quello che sembrava essere un piccolo ristorante, incuriosito cercò di vedere quello che stava succedendo al di la del muro di persone, usando la magia li occultò ai suoi occhi permettendogli di osservare attraverso di essi.
-No, mi lasci la prego!- gridava una ragazza bionda tenendo in mano un vassoio, doveva essere una cameriera visto il grembiule bianco che aveva legato alla vita. Si stava rivolgendo ad un uomo che, visibilmente ubriaco, l'aveva presa per un polso e si era avvicinato pericolosamente con intenzioni poco buone. Era un uomo sulla quarantina, capelli brizzolati a spazzola, occhi neri, non troppo alto ma dal fisico scolpito.
-Andiamo bellezza, vieni con me ti piacerà sicuramente- le disse prendendola per la vita, gli uomini attorno a lui, a quanto pare suoi subordinati, ridevano per quello che stava succedendo, quella ragazza era davvero attraente e loro volevano divertirsi.
-No per favore, non voglio, mi lasci andare!- urlava scuotendo la testa con le lacrime agli occhi, mentre cercava di liberarsi da quella presa ferrea, venne strattonata ancora mentre una viscida mano entrò da sotto la sua camicetta.
-Fai la brava, e una volta finito con me sarà il turno degli altri- disse lui ridendo, mentre lei implorava aiuto, ma nessuno poteva fare nulla, quell'uomo era il capo della sede dei Vasileias di Hargeon, Mudi, che approfittando del suo potere poteva permettersi tutto ciò che voleva, e se qualcuno fosse intervenuto, lui lo avrebbe subito fatto arrestare con l'accusa di ribellione e quindi in seguito sarebbe stato giustiziato. La gente che stava assistendo non poteva far altro che rimanere a guardare, alcuni distolsero lo sguardo altri si voltarono e altri ancora andarono via.
-Aiuto! Qualcuno mi aiuti vi prego!- continuava a dimenarsi la ragazza, vedendo però che nessuno sarebbe accorso in suo aiuto, afferrò per bene il vassoio che aveva in mano e colpì Mudi in pieno viso, lui mollò la presa cadendo a terra, lei cercò di scappare ma venne intercettata dai suoi sottoposti, il loro capo si rialzò furioso con il labbro sanguinante.
-Sgualdrina che non sei altro, guarda che cosa ha fatto- sputò per terra quella saliva rossa dal sapore ferreo.
-Ora ti riempio di botte, poi ti fotto e infine ti arresto per oltraggio alla legge- disse avvicinandosi a lei, spaventata e indifesa non poteva fare niente se non aspettare il terribile destino che l'attendeva, chiuse gli occhi impaurita. Una folata di vento le fece svolazzare i capelli biondi e un rumore metallico cominciò a cozzare davanti a lei, si accorse poi che nessuno la stava più trattenendo e che un tocco gentile si posò sul suo braccio come se volesse proteggerla, riaprì gli occhi e quello che si trovò davanti fu la sua salvezza. Tyson come un fulmine si era parato davanti a lei difendendola con la sua falce bendata, ma ciò che sconvolse anche lui è che non era il solo ad essere intervenuto, Alèk gli era di fianco in posizione di combattimento e con uno sguardo diventato cremisi fissava furibondo quel verme che sia lui che Knightbuster avevano atterrato: il primo con un possente pugno allo stomaco, il secondo con un colpo di piatto della sua falce. La ragazza guardò poi al suo fianco notando Alexis che tenendola vicino a se aveva messo k.o. tutti i soldati, i suoi capelli e i suoi occhi erano diventati blu, anche se questi ultimi erano solamente un puntino, il che significava che era furiosa.
-Stai bene?- le chiese in tono quasi materno, la vittima la guardò per poi scoppiare in lacrime ringraziando i suoi salvatori infinite volte. La sorella dei Black sorrise, poi fissò i soldati che allarmati erano scattati in piedi. Sia lei che suo fratello non potevano rimanere a guardare, soprattutto Alexis, capiva ciò che quella poveretta stava provando, mentre suo fratello non sarebbe rimasto in disparte ancora una volta senza poter fare niente, quella situazione aveva rivangato dei ricordi che tutti e due preferivano dimenticare. Per questo si erano buttati a capofitto senza pensare alle conseguenze.
-Di nuovo tu?- chiese stizzito Alèk guardando di traverso Tyson.
-Stavo per dire la stessa cosa- ribatté l'altro infastidito.
-Piantatela di fare i bambini voi due, non è né il luogo né il momento per mettersi a litigare- li rimproverò Alexis aiutando la povera ragazza da alzarsi. I due si guardarono in cagnesco, per poi rilassarsi subito dopo.
-Che ne dici, tregua?- domandò Tyson porgendogli la mano.
-Tregua- rispose l'altro afferrandola.
-Almeno fino a che non facciamo fuori queste mezze calzette- continuò scattando in avanti e assestando un bel pugno al centro del petto di un soldato. La battaglia ebbe inizio, ora la folla si era radunata tutt'attorno per assistere al combattimento, in molti sarebbero voluti intervenire per dare man forte, ma vedendo la potenza delle tre persone che stavano combattendo contro decine di nemici erano rimasti bloccati e capirono che non avevano bisogno di aiuto e che sarebbero stati solo d'intralcio.
Alexis stava usando i suoi poteri, con i capelli e gli occhi virati al blu stava sfruttando l'acqua del porto per spazzare via chiunque le si avvicinasse.
-Rimani dietro di me- disse alla ragazza che obbedì subito.
-Arrendetevi o farete una fine molto lenta e molto dolorosa- pronunciò queste parole in modo minaccioso tanto che alcuni dovettero indietreggiare intimoriti, ma un soldato le si avvicinò con un bastone magico in mano e provò a ferirla con una pallottola di luce, lei la schivò prontamente e subito lo colpì con un proiettile di acqua, si voltò alla sua sinistra giusto in tempo per vederne un altro caricarla con un pugno, evitò anche quello roteando su se stessa, poi con un movimento di braccia scagliò una falce liquida sfruttando la rotazione del movimento precedente, lo abbatté insieme ad un'altra decina di compagni che vennero coinvolti nell'attacco, finirono al suolo incoscienti in una massa di corpi senza forma. La folla era rimasta sbalordita dalla potenza di quella donna.
-Aspetta un momento, capelli blu, occhi blu, magia che controlla l'acqua, io so chi è- disse un abitante sconvolto.
-La maga che riesce a controllare qualsiasi elemento naturale esistente, lei è...- si interruppe di colpo deglutendo.
-La Signora degli Elementi- continuò un altro spalancando gli occhi. L'ennesimo nemico tentò di colpirla con una lancia diretta al suo collo, ma lei si abbassò di scatto facendo andare a vuoto l'attacco e subito dopo una colonna d'acqua lo spedì in aria mettendolo fuori gioco. Si rialzò guardando dall'alto in basso i soldati attorno a lei incoscienti, stesi al suolo.
-Vi siete messi contro la persona sbagliata- disse mentre i suoi capelli e i suoi occhi tornavano al colore originale, un grido di stupore si sollevò dal pubblico entusiasta. I nemici sembravano non finire mai, i Vasileias che facevano da guardia al porto erano accorsi sentendo le grida dei loro colleghi e ora si erano uniti anch'essi per dargli sostegno.
Alèk sembrava danzare sul campo di battaglia, ogni colpo era veloce e preciso, ogni passo deciso e i Vasileias non poterono niente contro la sua immensa forza.
-Dite le vostre ultime preghiere perché ora vi faccio a pezzi- disse scrocchiandosi le nocche. Due soldati gli si lanciarono contro armati di spadoni e tentarono un affondo che però andò a vuoto, veloce come una saetta aveva evitato le due lame entrando dentro la loro guardia, e gli aveva assestato due pugni decisi alla bocca dello stomaco, i due caddero a terra senza respiro. Sentì un movimento d'aria e veloce piegò la testa verso sinistra schivando un gancio coperto di fuoco che sibilò accanto al suo orecchio, rapido roteò e con il tallone colpì al collo il nemico alle sue spalle spedendolo contro un edificio, fece appena in tempo a rialzarsi che l'ennesimo Vasileias armato di noccoliere si era fatto sotto attaccandolo con un destro, prontamente afferrò l'arto e voltandosi lo sollevò per poi rovesciarlo violentemente a terra.
-Bene ragazzino vedo che non sei così male- disse qualcuno attirando la sua attenzione, si girò vedendo un uomo mastodontico sulla cinquantina barba e capelli bianchi, una montagna di muscoli. Alèk sorrise divertito.
-Lo Spaccaossa per te, vecchietto- ribatté cominciando a saltellare sulle punte dei piedi.
-Nome interessante, se ti sconfiggo posso appropriarmene?- chiese sfidandolo.
-Sempre che tu ci riesca- rispose a tono, il nemico partì all'attacco con una serie di pugni, lui li schivò tutti, prima a destra e poi a sinistra, infine gli rifilò un montante dritto sul mento e facendolo barcollare indietreggiò, furioso per il colpo ripartì all'istante cercando di afferrarlo per il collo, con entrambe le mani il giovane deviò l'attacco spalancando la sua guardia, poi usando una potenza inaudita gli diede una gomitata al centro del petto e ruotando lo stesso braccio proseguì con un pugno dritto alla mascella, un secco crack si propagò nell'aria e subito dopo il nemico cadde di peso sul terreno, tenendosi con una mano il viso e con l'altra il petto urlando di dolore, sia la mascella che le costole fratturate.
-C’è un motivo se solo io sono degno di questo nome- gli disse Alèk per poi ammiccare ad un gruppo di ragazze urlanti che lo stava letteralmente acclamando.
-Incredibile non ha nemmeno usato la magia, la sua è pura potenza fisica- affermò impressionata una voce dalla folla.
Tyson aveva disattivato il suo incantesimo rendendosi visibile a tutti, non aveva più senso rimanere nascosto ora che erano completamente al centro dell'attenzione, avrebbe volentieri evitato un casino di quelle dimensioni, ormai vi erano dentro fino al collo, quindi tanto valeva farlo in grande stile, ma soprattutto non poteva rimanere a guardare mentre facevano male a quella ragazza.
-Yu-Kai! Yu-Kai!* Let’s make some noise!- disse ghignando, i suoi occhi bicromatici scrutarono chiunque avesse davanti intimandogli di farsi sotto e affrontarlo, in molti esitarono: quell'aspetto, quello sguardo e soprattutto quella falce mettevano terrore, sapevano chi era e sapevano che cosa aveva fatto, per questo mantenevano le distanze, per evitare di subire la stessa sorte degli abitanti di Magnolia.
-Imbecilli che cosa state facendo? Attaccatelo e fategli pentire di essersi messo contro di noi!- urlò Mudi mentre lentamente si rialzava, i soldati ancora non si mossero, la paura li bloccava, con l'adrenalina a mille in corpo, finalmente uno di loro tentò di colpirlo con un ascia, Tyson afferrò la sua falce e parò il colpo con l'asta, poi lo disarmò con un movimento veloce di quest'ultima, l'arma volò in aria e si conficcò nel terreno accanto all'uomo che terrorizzato aveva perso la forza nelle gambe cadendo anch'esso, Knightbuster posiziono la lama bendata della sua falce poco lontano dal collo nemico, il cappuccio che gli oscurava metà viso faceva intravedere solo l'occhio purpureo che sembrava brillare, come se al suo interno bruciasse fuoco puro.
-Non esiste sole che non vada incontro al tramonto- sibilò in un sussurro instillando ancor più paura nei suoi avversari, il capo dei Vasileias strinse i denti, arrabbiato per il fatto che nessuno gli stesse obbedendo.
-Siete solo degli idioti, se non lo attaccate allora morirete per mano mia!- disse gridando, i suoi sottoposti guardarono Mudi e poi Tyson indecisi se perire a causa di uno o dell'altro, infine partirono all'attacco contro il giovane. Una nube di fumo lo avvolse rinchiudendolo in una sfera che si faceva sempre più piccola, il soldato in questione sorrideva convinto di averlo catturato quando invece la prigione di miasma si dissolse rivelando il ragazzo, aveva fatto ruotare la sua falce tanto veloce da riuscire a disperdere il fumo e poi si era come teletrasportato alle spalle del nemico colpendolo con una gomitata e mettendolo fuori gioco. Un altro lo caricò impugnando una spada, ma nel momento in cui tentò l'affondo si accorse di aver colpito a vuoto, il ragazzo era sparito, o meglio, si era spostato rapidamente alla sua destra e gli aveva rifilato una ginocchiata allo stomaco, il Vasileias cadde a terra. Grazie alla sua velocità nessuno riusciva a vederlo quando attaccava e in un batter d'occhio i soldati attorno a lui vennero messi fuori gioco uno dopo l'altro.
-Non ci ho capito molto, ma è straordinario, sembrava che si stesse teletrasportando di nemico in nemico- disse un uomo tra la gente. Mudi fu l'unico a rimanere in piedi, tutti i suoi sottoposti erano stati sconfitti da quei tre e ora aveva paura, si inginocchiò di fronte a Tyson e poggiò la testa sul terreno.
-Ti prego, risparmiami!- gridò, lui si avvicinò, sotto lo sguardo dei fratelli Black, guardandolo dall'alto in basso.
-Perché dovrei farlo?- gli chiese con disprezzo, il capo alzò lievemente lo sguardo mentre con una mano tirava fuori dalla tasca dei suoi pantaloni un pugnale.
-Tyson attento!- urlò Alexis cercando di avvertirlo.
-Perché così posso ucciderti con le mie mani!- disse scattando con l'arma verso l'alto cercando di recidergli il collo, il ragazzo schivò muovendo la testa all'indietro e rapido tranciò di netto la sua mano che rotolò al suolo impugnando ancora il coltello, poi fece una spazzata a terra facendolo cadere a pancia all'aria, e con l'asta della falce posizionata orizzontalmente sul suo collo lo bloccò. Mudi gridò di dolore mentre cercava di dimenarsi, Tyson si avvicinò fino a trovarsi a pochi centimetri dal suo viso, il suo sguardo lo terrorizzò.
-Per favore, non lo farò più, non darò mai più fastidio a nessuno- gridò implorando pietà, il giovane fece più forza contro l'asta impedendogli di respirare per qualche secondo.
-Allora vattene da questa città e non tornare mai più- sibilò ricevendo in risposta un cenno della sua testa, lasciò la presa e Mudi riprese aria, poi si alzò e tenendosi il moncherino sanguinante scappò via. Un secondo dopo tutta la folla esplose in un boato di felicità a cui seguirono ringraziamenti e pacche sulle spalle. Alèk si diresse verso la ragazza da cui tutto era partito.
-Signorina, adesso può stare tranquilla, finché ci sono io nei paraggi- le disse facendole il baciamano e facendola arrossire, mentre le altre ragazze la guardavano invidiose. Tyson aveva riposizionato la falce sulla schiena e si stava avvicinando anch'esso alla ragazza bionda, che un pò spaventata dal suo aspetto fece un passo indietro, lui le porse un mazzo di chiavi.
-Tieni queste, sono le chiavi che ho rubato al tizio di prima, usale per entrare nella sala del tesoro della sede dei Vasileias e distribuisci il denaro che trovi agli abitanti, ne avete bisogno- le disse facendo un sorriso smagliante, arrossì nuovamente, non era poi così male.
-Hey che fai, occhi dolci, c'ero prima io- disse Alèk spintonandolo.
-Che diavolo vuoi? Si può sapere?- ribatté lui, cominciarono poi a farsi frontino prima di venir stesi da un pugno di Alexis.
-Siete insopportabili- affermò provocando una risata generale. Tyson si rialzò dolorante massaggiandosi la testa poi si rivolse ai due fratelli.
-Mi stavate seguendo per caso?- chiese trovando strana la coincidenza che fossero capitati tutti e tre nello stesso posto.
-No affatto, eravamo in giro per conto nostro quando abbiamo sentito delle grida- rispose Alèk.
-E poi ci siamo ritrovati a combattere insieme- continuò Alexis.
-E anche se mi duole dirlo, devo ammettere che sei forte- confessò il fratello sbalordendo sia lui che sua sorella, Tyson sorrise.
-Anche voi non siete per niente male- rispose, poi allungò un pugno chiuso in avanti.
-E se avete cambiato idea la mia proposta è ancora valida- affermò, i due si guardarono, come se si stessero leggendo nella mente.
-Direi che hai dimostrato di essere una brava persona- disse la ragazza.
-E non possiamo permettere che accadano altri episodi simili, quindi...- lasciò la frase in sospeso Alèk.
-Ci stiamo- dissero in coro allungando anche loro i pugni chiusi. Il gruppo che avrebbe cambiato radicalmente il regno di Fiore si era appena formato.

La nave prigione diretta ad Hargeon aveva da poco avvistato il porto, il sole era appena calato e la luce cominciava a farsi sempre più flebile, il capitano dalla polena della nave, stava guardando con un binocolo la riva.
-Preparate il prigioniero- disse ad un marinaio che corse immediatamente sotto coperta, prese un mazzo di chiavi e aprì una cella, un individuo era nascosto nell'ombra, le catene tintinnarono al movimento della sua testa che si alzò.
-Siamo arrivati Istrice-




ANGOLO AUTRICE:

Ciao a tutti!! ecco a voi il secondo capitolo!! Ho inserito due OC e ne ho introdotto un terzo che apparirà nel prossimo capitolo!
Vi è piaciuto il capitolo? Come vi sono sembrati Alèk e Alexis? Vi sono piaciuti i combttimenti? Mi interessa sapere se sono stati abbastanza avvincenti o no.
*l'espressione che Tyson usa "Yu-Kai" sta per "ok"
Fatemi sapere cosa ne pensate e se avete critiche costruttive le accetto volentieri! prossimo capitolo tra due settimane! Alla prossima!!
Hola
Lu!
  
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