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Autore: iris_white    26/05/2020    0 recensioni
SEQUEL DI IRRIMEDIABILMENTE TUA
Ludovica Lucia Elettra Dafne Capponi, per tutti Dafne, sa cosa vuol dire avere un padre che come mestiere fa il mafioso.
Sa cosa vuol dire essere guardati diversamente.
Sa che ha dei doveri da adempiere, ma sa anche come trasgredirli a regola d'arte.
Di carattere ribelle e anticonformista, le piace cogliere l'attimo e vivere la vita come se non ci fosse un domani.
I capelli corti, il rossetto scuro, la battuta sempre pronta sono i suoi segni di riconoscimento.
Tra i castighi paterni, le serate con gli amici e i brutti voti il tempo scorre velocemente fino al giorno in cui scoprirà che sarà costretta a diventare la moglie del viziato e prediletto figlio di Juan Cruzado, detto "El Cobra".
Una vera impresa in cui dovrà mettere tutta la sua buona volontà per non farlo finire sotto un treno.
Jesus Pablo Rafael Ruiz Cruzado è il figlio del famigerato boss mafioso spagnolo Juan Cruzado.
Di temperamento aggressivo e menefreghista sarà costretto a sorbirsi, a causa di suo padre, l'adorata figlia di Salvatore Capponi.
Dovrà usare tutto il suo contegno per non legarla come un salame e rinchiuderla in una cantina.
Genere: Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno
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Sono mollemente stravaccata sul divano quando con la sua solita delicatezza entra Clotilde con la mamma «Stasera avrai il tuo addio al nubilato!» urla la seconda in preda ad una crisi euforica, le guardo entrambe come se fossero appena uscite dal manicomio.
«No, grazie, non ho bisogno niente del genere, non provate a organizzare festicciole oscene perché non ci vengo!» le avverto ben sapendo che le loro strambe idee non portano mai a niente di buono.
Da quando si conoscono queste due si sono trasformate in pappa e ciccia.
«Rilassati Daf, so che non ti piace stare al centro dell'attenzione per questo ce ne andremo in pizzeria, una bella pizza e qualche birra!» il suo tono non mi piace affatto ma decido di fidarmi lo stesso, cosa potrebbe mai accadere in una pizzeria?

Finisco di prepararmi mettendomi il profumo, un po' troppo forse, ma non me ne frega un accidente!
Sono davvero incavolata con papà che arrivato con l'intenzione di farsi perdonare se ne andato dritto a fanculo dove l'ho spedito.
Se la frase "quel che è fatto è fatto" la considera una scusa, beh, può andare ad iscriversi ad un corso di galateo avanzato.
Davvero odioso, vuole scusarmi mantenendo il suo orgoglio intatto.
Sospiro e mi guardo allo specchio, vorrei annullare tutto, il litigio mi ha proprio buttato a terra il morale.
Sistemo il top e prendo la borsetta, si può andare.

Apro la porta e mi imbatto in Jesus ed il suo sguardo contrariato «Dove stai andando?» domanda alterato, lo scruto per bene vedendo il suo cambiamento d'umore «A mangiare una pizza con le altre, perché?» scuote la testa allontanandosi a passo di m...        

Apro la porta e mi imbatto in Jesus ed il suo sguardo contrariato «Dove stai andando?» domanda alterato, lo scruto per bene vedendo il suo cambiamento d'umore «A mangiare una pizza con le altre, perché?» scuote la testa allontanandosi a passo di marcia «Fa' in modo che non debba ammazzare qualcuno» mi avverte chiudendosi dentro la sua camera da letto, rimango lì ferma ad osservare la porta bianca per qualche istante prima di scendere al piano di sotto dove mi stanno aspettando mia madre, organizzatrice esecutiva, Clotilde, sua socia, zia Marianna, zia Caterina e le mie due cugine Tonia, figlia dello zio Aldo, e Lucia, figlia di zia Caterina.
«Ma quanto siamo sexy?» ammicca la mia migliore amica, di certo, neanche lei si è risparmiata dal mettere le sue grazie in mostra.
«Smettila! Andiamo» le incito prima che possano sparare altre stupidaggini dalla bocca.
Dopo un quarto d'ora arriviamo al posto prestabilito, la pizzeria Angelis.
Entriamo e subito un cameriere si avvicina chiedendoci se avessimo prenotato «Certo, Capponi» risponde mia madre, il cameriere annuisce e ci mostra il nostro tavolo.
Ci sediamo e cominciamo a leggere il menù «Tonia, quanto tempo ti fermi qui?» chiede zia Marianna sfogliando le pagine del suo menù «Fino a Ferragosto, ricomincia l'università» spiega sbuffando leggermente «Dafne, come vanno i preparativi?» domanda cambiando discorso «Direi bene, il vestito è pronto, la torta anche, domani andiamo dal fioraio per le decorazioni in Chiesa, Jesus ed Andrea hanno scelto la location e le fedi, dopodomani dobbiamo andare a scegliere le portate» spiego giocando con le bustine di maionese «Non vedo l'ora di vederti vestita di bianco! Sarai stupenda» dice Lucia sorridendo «Facciamo così, tu sarai la mia damigella mentre tuo fratello Antonino porterà gli anelli, ora che ci penso, ma zia Anna e  zia Carmen perché non sono venute? Mi farebbe piacere se anche Maria e Giuditta mi facessero da damigelle!» a rispondere è mia madre «Ehm, certo sarebbe bello che partecipassero anche loro, dovresti informarle domani, inoltre, mi sono dimenticata di dirti che abbiamo già spedito gli inviti, saremo sulle 120 persone» quasi mi strozzo, ma chi diavolo è stato invitato al mio matrimonio?
Poi mi torna in mente che mio padre ha le sue "amicizie", annuisco e lascio cadere il discorso «Siete pronte ad ordinare?» giusto in tempo, non avevo intenzione di rispondere ad un questionario.

Appena finiamo di mangiare zia Caterina si alza e con la scusa del bagno scompare, le guardo ad una ad una per vedere se tramano qualcosa ma sembra tutto tranquillo.
«Mi hanno informato che una certa Dafne abbia commesso il reato di volersi sposare» mi volto sconvolta e ai miei occhi appare un uomo alto due metri, superpalestrato e fighissimo con un uniforme da carabiniere.
Mi giro e le fulmino tutte con lo sguardo «Io avevo capito che il suo era mal di pancia...» un altro figo si posiziona accanto al finto carabiniere e mi guardo in modo fin troppo, ehm, consapevole.
Ad un certo punto si sente della musica di sottofondo ed io vorrei tanto sprofondare sotto terra, cominciano a spogliarsi ballando sessualmente e per poco non mi viene un colpo al cuore quando le pazzoidi dietro di me si mettono ad urlare, mi sembrava troppo strano che con una stanza tanto grande ci fossimo solo noi ad occuparla.
Si avvicinano pericolosamente a me mettendo in mostra le loro grazie, chiudo gli occhi cercando di non pensare al fatto al fatto che i loro piselli sono coperti solo da una misera mutandina che neanche un perizoma può eguagliare.
Sento un corpo estraneo entrare in contatto con il mio, apro velocemente gli occhi e vedo con orrore che uno di loro si sta strusciando sulla mia coscia, che imbarazzo...
«Adesso faremo un bel giochetto con la festeggiata, verranno riempiti dieci bicchierini con una bevanda alcolica e lei con le mani ammanettate dovrà berli tutti di fila, se fallisce verrà sculacciata» sbarro gli occhi scioccata, ma scherziamo? Quelle pazze me la pagheranno.
«Sei tutte noi!» urla Clotilde ridendo come un'ossessa, mi mettono le manette ai polsi e quando finiscono di preparare i drink mi invitano ad avvicinarmi.
Mi alzo controvoglia e avvicinandomi al tavolo mi piego in modo da poter mettere in bocca il primo bicchierino.
Me lo scolo tutto e senza pensare al bruciore che percorre la mia gola continuo a bere il secondo e così via.
Al decimo bicchierino mi sento già sballata, mi liberano e si complimentano per la mia performance e il mio sedere, li guardo male e vado a sedermi al mio posto.

Dopo altri stupidi giochi alcolici in cui hanno partecipato anche le altre, finalmente, quei due decidono di lasciarmi in pace andandosene.
Felice che la tortura sia finita, mi dirigo verso l'uscita ma vengo bloccata, per l'ennesima volta, dai due colossi che dopo avermi messo un cerchietto con attaccato un velo e datomi un mazzo di fiori, finti per l'esattezza, mi fanno letteralmente precipitare sui sedili di una limousine dove senza perdere tempo entrano quelle megere brille come non mai e i due coglioni.
Viene messa la musica a palla e vengono aperte due bottiglie di champagne che si esauriscono in poco tempo a causa loro.
Tenendo il mio flûte in mano guardo la scena che mi si presenta davanti sbalordita, ed è poco.
Mentre i due ballano i loro sederi vengono palpeggiati senza ritegno da quelle pazze, pazze e ripeto pazze come se fosse la cosa più naturale al mondo.
Mi chiedo solamente se siano realmente consapevoli di quello che stanno facendo...
«Dafne, sii più partecipe» mi urla Lucia ma io dopo aver scosso la testa apro un po' il finestrino e faccio filtrare aria fresca.
Ad un tratto l'auto si ferma e lo sportello viene aperto «Signore» saluta un dipendente del posto, credo.
Senza aspettare che mi aiuti scendo dalla macchina allontanandomi di qualche passo da quelle sanguisughe.
Cammino all'indietro di alcuni passi andando a sbattere contro qualcuno «Mi scusi» mi ritrovo a dire ma quando mi giro, davanti, mi compare Paolo, il mio compagno figo e palestrato, lui sì che sarebbe perfetto come spogliarellista!
«Tranquilla» mi sorride e dopo avermi salutato con un bacio sulla guancia si allontana velocemente.
Aspetto che quelle papere escano dalla limousine per poi seguirle all'interno del locale.
«Cosa ci facciamo in discoteca?» domando a Clotilde che sembra la più sobria del gruppo «Ci divertiamo, tu che dici? Stai tranquilla, non le faccio più bere, ho prenotato una saletta dove non potranno fare danni» la ringrazio con lo sguardo per poi seguirla nella baraonda.
Le facciamo entrare, incluso gli spogliarellisti, e con la scusa di andare ad ordinare da bere le chiudiamo lì dentro per poi correre verso il bancone ridendo « Mi stavo chiedendo cosa penseranno di loro i rispettivi maritini» ridacchio mentre sorseggio il mio mojito.
«Non le faranno più uscire, questo è sicuro, sono le 02:00, balliamo un po' e poi le riportiamo a casa?» annuisco per poi buttarmi in pista a ritmo di musica.

Alle 03:05 sono tutte nei loro letti a fare la nanna.
Con Clotilde mi rinchiudo in camera e dopo esserci cambiate, fumiano una sigaretta ciascuno per poi cadere stremate sul letto, addormentandoci.

Angolo Autrice
Eccoci qui!
Addio al nubilato davvero riuscito, vero?😂
Ci saranno delle ripercussioni?
A presto❤

 

   
 
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