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Autore: sallythecountess    26/05/2020    1 recensioni
Superata la soglia dei famosi quaranta, un gruppo di amici storici si ritrova e finisce col confessarsi le paure, gli sbagli e i desideri. C'è chi ha deciso di crescere e mettere la testa a posto, chi invece è tornato ragazzino, chi aspetta un figlio da un uomo sconosciuto e poi ci sono loro: lo chef Dubois e la sua storica amata, che dopo un doloroso divorzio continuano ad amarsi ai lati opposti del globo, senza avere il coraggio di provare a recuperare il loro rapporto, fino ad un'estate speciale...
Ricordo a tutti che questa storia è il capitolo conclusivo della serie "La ragazza di Tokyo" e potete leggerla da sola, oppure iniziare a leggere qui la serie https://efpfanfic.net/viewstory.php?sid=3886156&i=1
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'La ragazza di Tokyo'
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Capitolo 9: sorprese e bottarga
Il giorno dopo Lor si svegliò molto presto e andò a bussare alla porta dell’ultima persona che pensava di trovarselo davanti a quell’ora.
“Che ti passa per la testa pazzo?” ringhiò Cristina addormentata, ma lui era vergognosamente radioso e le rispose allegro “dobbiamo lavorare a un menù sous chef. Eravamo bravi a fare queste cose insieme, no?”
Lei sorrise e stiracchiandosi lo fece entrare, imprecando perché era l’alba. Non aveva mai realmente capito perché lo chef più talentuoso della sua generazione avesse abbandonato il suo immenso amore, anche perché si vedeva a chilometri che cucinare lo rendeva ancora incredibilmente felice.
“…sì, devo andare al mercato a comprare gli ingredienti, ma volevo dei consigli” le disse, mostrandole un menù terribilmente elaborato di sei portate.
“…e tu vuoi preparare questo per i tuoi figli? Sei pazzo?” rispose lei sconvolta, ma Lor scosse solo la testa con un bellissimo sorriso e sussurrò appena “E’ un segreto, ma stasera arriva Alice.  E’ per lei…” facendo soltanto ridere Cristina, che in mille anni non lo aveva mai visto così.
Ci aveva lavorato tutta la notte, e si era preso un giorno intero di pausa dal lavoro, solo per occuparsi di questa cosa, ma voleva stupirla e coccolarla e farle venire voglia di restare, così si era inventato un menù speciale, solo per lei. Rimase poco con Cristina a mostrarle gli schizzi e poi le chiese ufficialmente di rimettere la divisa per quella sera, perché avrebbero ripreso a lavorare spalla contro spalla ed entrambi furono invasi dalla malinconia. Lor era un terribile stronzo in cucina, ma era anche la sua migliore guida e Cristina lo aveva rimpianto tanto. Lui, invece, rimpiangeva ogni secondo di quella vita, perché cucinare era la parte migliore di lui, ma aveva dovuto rinnegarla e gli mancava come l’aria. Conoscete la storia, ormai: gli era stato chiesto di prendere le redini di quella società di famiglia che odiava e lui aveva provato per anni a starne fuori, ma poi con l’arrivo dei bambini aveva deciso di riprendere in mano la società per portare a casa più soldi, e così era andato tutto a rotoli.
“Facciamo questa cosa per la signora Dubois, convinciamola a restare!”
Gli disse sicura e lui le baciò la fronte e uscì per comprare gli ingredienti, rientrando solo a mattino inoltrato.
Beatrice, nel frattempo, era arrabbiatissima con lui e non aveva proprio voglia di parlare con nessuno, neanche con la zia Cris che stava armeggiando con strane cose in cucina. In realtà Beatrice moriva dalla voglia di parlarne con la madre e le aveva anche scritto un messaggio in cui diceva “lui sta con un’altra, lo sai?” ma Alice non le aveva risposto.
“Zia tu lo sai perché hanno divorziato?” sussurrò pianissimo sconvolta, perché ormai era convinta che fosse per il tradimento del padre, e Cristina si bloccò per un attimo e rispose “perché non lo chiedi alla mamma?”
“Perché la mamma non mi risponde…” ringhiò scocciata e fece per andarsene quando entrò il padre in cucina e la prese per un braccio con molta tenerezza.
“Ma petite, vorrei avere l’onore di tenerti con me in cucina stasera…” le disse, dolce e deciso, ma Beatrice lo scansò e basta e se ne andò senza neanche parlargli, lasciandolo a raccontare a Cristina tutto quello che era successo.
“…perché tua figlia ha la stessa faccia di Alice incazzata?” disse Mat entrando pigramente in cucina e Cristina gli sorrise con moltissima dolcezza. Non le piaceva Dug, non voleva neanche permettergli di avvicinarsi troppo, ma Mat invece non le si avvicinava mai più di tanto e si accorse che le dispiaceva.
“…perché è identica a quella matta della madre…” rispose Lor radioso sorridendo con molta dolcezza all’impasto che aveva davanti, e Mat come un fumetto sussurrò a Cristina “…dobbiamo preoccuparci per questo romanticismo nei confronti dei dolci o dici che è innocuo? Finirà con l’amoreggiare con un tacchino arrosto?” facendo sorridere anche lei dolcemente.
Eh sì, signore e signori, dopo anni di cattivi ragazzi e storie che definire sbagliate era un eufemismo, la non più giovanissima Cristina Arietti aveva una cotta per uno che non aveva nulla di cattivo, ma che le avrebbe comunque spezzato il cuore, perché sembrava totalmente non interessato alle donne in quel periodo.
“Arriva Alice…” sussurrò Cristina piano e il sorriso di Lor divenne ancora più grande.
“Capisco, ma Lor mi raccomando: niente illusioni e niente casini, almeno per una volta, ti supplico!” gli disse, con fare teatrale, ma Lor rispose chiaramente che non si potevano avere Ai e Lor senza casini e suo fratello rise e basta, rubando un pochino di quello che Cristina stava grattugiando, per poi vomitare quasi dopo.
“Ma pensavo fosse cioccolato, dannazione!”
Disse disgustato, mentre lei con molta tenerezza gli spiegava che in realtà era bottarga di tonno, lasciandolo ancora più perplesso.
“Uova essiccate di pesce…” concluse Lor, osservando quei due che flirtavano in modo molto timido e Mat ebbe quasi un infarto perché sembrava una cosa davvero rivoltante.
Erano passati dieci giorni dall’arrivo di Cristina, e Lor si chiese se stesse nascendo qualcosa tra suo fratello e lei, ma forse era troppo presto per dirlo, però decise di scrivere i suoi dubbi ad Alice che rispose con duecento cuoricini e un “ti prego, sì!” facendolo ridere.
Cucinarono per un po’, e Lor passò tutto il resto del giorno a giocare con i ragazzi, mentre Beatrice lo osservava a distanza e lo guardava malissimo. In realtà la piccola stava realmente male, ma la mamma le aveva detto soltanto che non doveva preoccuparsi, che era tutto risolto e lei non sapeva cosa pensare. Provò a parlarne con la sua massima autorità in questioni sentimentali: la sua diciassettenne cugina Bella, che ascoltò tutto e poi le disse che col cavolo che sua zia si sarebbe ripresa il padre se lui l’avesse tradita, così Beatrice un po’ più calma si decise ad avvicinarsi a lui, che stava facendo giochi imbarazzanti con Sophie, per cui sia Dug che Mat lo avevano tormentato. Le metteva lo smalto e giocava con lei a disegnare abiti alla moda, coinvolgendo anche i due gemelli che dovevano valutare le acconciature e gli abbinamenti. Avevano l’aria di divertirsi un mondo, e non gli importava neanche dei lunghissimi messaggi vocali di Roy in cui lo prendeva in giro o delle battutine di Mike. 
Lor in realtà continuava a tenere d’occhio Beatrice, che come la madre ora lo stava fissando da lontano perché probabilmente non aveva voglia di avvicinarsi, eppure era triste, quindi doveva sforzarsi per fare qualcosa, così iniziò a scrivere a lei che era troppo impegnata per telefonare. La piccola Bibi, ormai piccola solo di nome, dato che aveva ampiamente superato il metro e settanta, si sentiva incredibilmente sola e invidiava quella sorellina che stava raccontando tutta la sua vita a suo padre.
Si era accorta che lui era sempre al telefono, e credeva fosse con quella sua nuova amante, ma poi le arrivò un messaggio e lei rimase sconvolta.
“So che sei arrabbiata, ma perché non provi a parlarne con lui, che ha il cuore spezzato per il modo in cui lo tratti?”
Le aveva scritto sua madre e Beatrice sconvolta le scrisse “devi dirmelo: lo hai lasciato perché ci ha traditi?”
Alice scosse solo la testa molto colpita da quel “ci ha traditi” e le scrisse “no amore, mai, ed è stato un marito meraviglioso. L’uomo che amerò sempre.  Adesso però dagli un’altra possibilità, altrimenti mi tormenta per tutto il pomeriggio e devo lavorare. Vai a dargli un bacio sul naso da parte mia e poi abbraccialo e fate pace” lasciando la figlia incredibilmente sorpresa.
Beatrice rimase ancora in disparte  per un po’, incerta sul da farsi, e Lor che non aveva smesso un attimo di spiarla lo capì, e avvicinandosi al dondolo su cui si era accasciata fingendo di leggere sussurrò “tieni, chiama Paul, o le tue amiche o…chi vuoi per lamentarti di questo orribile posto. Mi dispiace che ti senta tagliata fuori dal mondo, costretta a passare il tuo tempo con questo vecchio padre, ma non sei Raperonzolo, non ti ho messo un drago nel giardino e non voglio che ti senta in trappola” porgendole il suo telefono in segno di pace.
Beatrice avrebbe voluto fare mille cose e dire mille cose, ma le scoppiò letteralmente dentro una domanda e chiese “papà, ma perché è finita veramente tra te e la mamma?” sconvolgendolo totalmente.
“Eh…” sussurrò immerso nei pensieri, come se quella frase fosse stata un pugno nello stomaco“ Se vuoi la verità, te la dirò, ma è una storia lunga e io devo andare in aeroporto a prendere un cliente importante, e vorrei terribilmente la tua compagnia, si può fare? Giuro che ti dirò tutto quello che so, se vieni con me e se mi dai un bacio…”
Le disse, con due occhi verdi bellissimi e Beatrice si decise a dargli quella chance, così salì in auto con lui, perplessa e una volta partiti chiese subito “E allora?” facendolo ridere.
“La verità è che non so per certo perché mi abbia lasciato. Ho le mie teorie, però. Comunque non per colpa della ragazza con cui parlavo al telefono l’altra sera. O di qualunque altra donna esistente sulla faccia della terra. Non avrei mai potuto fare una cosa simile alla mamma, anche così mi sento in colpa.”
Ribattè fissandola profondamente negli occhi e lei chiese sottovoce “e per colpa di chi? Perché è finita?”
“Mia, suppongo. Ma probabilmente un po’ anche sua…” aggiunse, fissando la strada con occhi tristi.
E poi fissandola improvvisamente negli occhi sussurrò “Bìbì posso essere sincero con te? Possiamo comportarci come se tu fossi grande, perché è questo che vuoi da me, no?”
Beatrice annuì e basta estremamente perplessa, e lui con un sorriso aggiunse “Ero convinto di averla persa Beatris. Non mi parlava, mi ha mandato un avvocato con i documenti firmati da lei, perché non voleva neanche guardarmi negli occhi ed io dopo più di un anno mi sono avvicinato a un’altra persona. Per solitudine, perché non ce la facevo più a stare sempre tanto male e per un altro milione di problemi, ma nel momento esatto in cui tua madre ha fatto il mio numero, ho capito che era finita con Vivienne, perché è una ragazza molto gentile e ha molte qualità, ma non è la mia Alis, e io purtroppo vorrò sempre e solo lei…”
E quella frase fece finalmente capire a Beatrice come stavano le cose, e con un sorriso lo strinse forte e poi, baciandogli il naso aggiunse “questo è della mamma…”facendolo sorridere. Fu un viaggio lunghissimo, ma dopo due ore giunsero all’aeroporto e sembrava non esserci la persona che cercavano. Lor l’aveva descritto come un corpulento omone di due metri e Beatrice aveva provato a chiedere ad un paio di persone se fossero questo Monsieur di cui parlava il padre, e poi all’improvviso afferrò il suo braccio perché aveva visto una persona che non si aspettava di rivedere e Lor sorrise con il cuore colmo di gioia.
“Sei rossa, Alis…finalmente…” commentò mentre Beatrice l’abbracciava emozionata, e lei stringendosi nelle spalle rispose “o questo o non mi avresti mai riconosciuta” ridacchiando, ma Lor stanco di aspettare il suo turno, avvolse entrambe in un abbraccio e sussurrò “Io ti riconoscerei sempre tra mille. Lo hai dimenticato il discorso, River? Tu sei sempre qui per me, io posso sempre vederti…”
Per un attimo finirono occhi negli occhi e impazzirono dalla voglia di baciarsi, ma la regola era non davanti ai ragazzi quindi resistettero, ma si scambiarono migliaia di promesse con lo sguardo e Lor uscì dall’aeroporto tenendo le mani delle sue donne.

Nota:
Ciao a tutti, allora succedono mille cose in questo capitolo, lo so, ma voi che ne pensate di:
1 Mat e Cristina? Sì, no...forse?
2 Lor e Beatrice che litigano e fanno pace?
3 Cosa porterà questo ritorno di Ai?
Fatemi sapere, vi aspetto!
   
 
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