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Autore: JennyPotter99    27/05/2020    0 recensioni
SEQUEL DI" I DONI DELLA MORTE PARTE 1"
Genere: Fantasy, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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Grazie a Draco, i 5 si smaterializzarono ad Hogsmade senza essere scoperti e da lì sarebbero entrati ad Hogwarts.
Camminarono sulla neve appena caduta, verso il castello, quando videro due Mangiamorte che facevano su e giù davanti al cancello d’uscita del villaggio.
-Dannazione e adesso?- sussurrò Draco.
-Di qua, Potter.- sussurrò una voce rauca, proveniente da una porta nascosta nel buio.
Così Harry ci entrò, seguito da tutti gli altri, anche se non sapevano chi li avesse aiutati, inizialmente.
Entrarono in una piccola casa, apparentemente per uno solo.
In soggiorno c’era il quadro di una giovane donna e accanto un piccolo specchio rotto.
Quando Jenny ci diede un occhiata, vide riflesso il viso del fratello.- Harry, ti vedo qui dentro.-
Proprio in quel momento, Harry stava guardando il frammento di specchio lasciatogli da Silente.
Apparteneva a quello specchio, dunque.
-Siete impazziti a farvi vedere così?!- esclamò un vecchio uomo, dalla lunga barba bianca e capelli grigi.
Studiandolo, Jenny pensò che somigliasse molto a Silente.- Lei è il fratello di Albus?-
-Sì, Aberforth Silente, molto piacere.- disse egli, tornando dalla cucina con un vassoio pieno di pane e burrobirra.
-E’ lei che ho visto nello specchio. E’ lei che ci ha mandato Dobby.- intuì Harry.
-Sì, dove lo avete lasciato?-
-E’ morto.- rispose Jenny.
-Io devo entrare ad Hogwarts, abbiamo un compito.-
-Certo, quello che ti ha lasciato mio fratello. Un compito suicida. Non puoi sapere se lui ti abbia detto tutta la verità o no, come ha fatto con me.- commentò l’uomo. -Torna a casa ragazzo, vivi di più.-
-Non mi interessa quello che è successo tra lei e suo fratello, non mi interessa se lei ha mollato.-
-Non ha tutti i torti, Harry.- aggiunse Jenny.- Silente aveva la bacchetta di sambuco e scommetto che è stato lui ha regalarci il mantello dell’invisibilità al primo anno. Da qualche parte avrà anche la pietra: possedeva tutti i doni, Harry e non ci ha detto niente.-
-Mio fratello ha sacrificato molte cose per l’ascesa al potere.- continuò Aberforth.- Vi ha mai parlato di me? Vi ha mai parlato di lei?- domandò, indicando la donna nel quadro.
Hermione aveva letto molti libri e la conosceva.- E’ sua sorella Ariana, morta molto giovane.-
-Mi fidavo dell’uomo che conoscevo.- affermò Harry, deciso.
In quel momento, fu come se Aberforth fu ferito dalle sue parole  e abbassò lo sguardo sulla sorella.- Sai cosa fare.- le sussurrò.
La donna annuì e si voltò, andando via.
Lo stesso fece l’uomo.
-Ci ha salvato due volte.- mormorò Hermione.- Non mi dà l’idea di uno che ha mollato.-
Subito dopo, Ariana tornò verso di loro, con qualcuno al suo fianco.
Non capendo chi fosse, i 5 indietreggiarono quando il quadro si aprì.
-Neville!- esclamò Draco, sorridendo.
-Allora, alla fine sei scappato da quei maledetti Mangiamorte, lo sapevo!- commentò Neville, stringendogli la mano: era messo male, con delle ferite lungo il volto.- Io ho sempre creduto in te.-
Draco gli diede una pacca sulla spalla.- Grazie amico.-
-Forza, seguitemi.-
Il quadro portava in un passaggio sotterraneo, collegato direttamente ad Hogwarts.
-Che cosa ti è successo alla faccia?- domandò Jenny.
-Piton non si fa mai vedere, ma sono i Carrow quelli a cui devi stare alla larga, a capo della disciplina. Stamattina volevano che ci esercitassimo con la maledizione cruciatus su quelli del primo anno, mi sono rifiutato. Hogwarts è cambiata.- spiegò Neville.
Ad un certo punto giunsero alla fine della galleria, dove c’era un altro quadro.
-Divertiamoci un po', vi va?- continuò Neville, aprendo la porta. -Ehi, guardate chi vi ho portato!-
Erano sbucati direttamente ad Hogwarts, dove un gruppo dei loro amici, vedendo Harry, iniziò a gridare ed applaudire.
C’erano Seamus, Dean, Lavanda, Cho Chang e anche Luna.
Tutti si abbracciarono e si salutarono.
Perfino Draco fu commosso e sorpreso che i suoi vecchi allievi lo fecero sentire a casa.
-Ma che ci fate qui?- chiese Dean.
-Dobbiamo trovare una cosa che si trova qui e ci aiuterebbe a sconfiggere Voi Sapete Chi.- rispose Harry.
-Dove si trova?-
-Non lo sappiamo.-
-Com’è fatta?-
-Non lo sappiamo. So che non è molto su cui basarsi.-
-E’ niente su cui basarsi.- intervenne Seamus.
-Deve essere piccola, facile da maneggiare e deve appartenere alla casa di Corvonero.- descrisse Harry.
-C’è il diadema di Priscilla Corvonero.- disse Luna, anche se tutti la fissarono confusi.- Nessuno ne ha mai sentito parlare?-
-Sì Luna, ma è perduto, nessun’anima viva sa dove si trovi.- continuò Cho.
Fu in quel momento che qualcuno entrò nella stanza: Ginny sgranò gli occhi e sorrise quando vide Harry.
Invece, ignorò completamente suo fratello.- Accidenti, sono 6 mesi che non mi vede ed è come se fossi un pivello del primo anno.-
-Di fratelli ne ha tanti, c’è un solo Harry.- commentò Draco ridendo.
-Zitto un po', Draco.- borbottò l’altro.
-Che succede Ginny?- le domandò Neville, vedendola preoccupata.
-Piton sa. Sa che hanno avvistato Harry a Hosgmade.-
***
Neville e gli altri erano in continuo contatto con l’ordine della fenice, di nascosto da Piton.
Era giunta l’ora di venire allo scoperto.
Così, Harry e Jenny indossarono le divise da Grifondoro e si mischiarono agli allievi che furono chiamati nella sala grande a tarda notte.
Piton aveva sempre con se i suoi bracci destri: i Carrow.
Fratello e sorella Mangiamorte.
-Molti di voi si staranno chiedendo perché vi ho convocati qui a quest’ora.- esordì Piton.- Sono stato informato che, non molto tempo fa, in questa serata, Harry Potter è stato avvistato ad Hogsmade.-
Fra gli studenti si creò brusio, ma si notava che tutti avevano una certa paura di lui.
-Per tanto, consiglio a qualsiasi studente o docente che abbia aiutato il signor Potter, stasera, a fare un passo avanti.-
Lumacorno e la McGranitt abbassarono la testa: purtroppo non potevano fare niente contro il preside.
Ma poi, all’invito di Piton, Harry si presentò al centro della stanza.
-Sembra che nonostante le sue esaustive difese, lei abbia ancora un problema di protezione, preside.- commentò il ragazzo, mentre l’ordine della fenice insieme alla famiglia Weasley e Lupin fece la sua entrata dalla porta principale.
Successivamente, con passo deciso, Jenny si avvicinò a Piton, guardandolo con rabbia.- Come osi stare dove stava lui?!- esclamò, senza ottenere alcuna risposta dall’uomo. -Racconta a tutti com’è andata, quella notte! Come hai guardato un uomo che si fidava di te e tu lo hai ucciso! Racconta!-
Piton rimase immobile a guardarla senza alcuna smorfia, ma i suoi occhi dicevano tutto.
Jenny aveva quel particolare dono di capire molto di una persona scrutandola solo negli occhi.
E quelli di Piton emanavano tristezza, angoscia, dolore.
E Jenny lo capì.
Di scatto Piton estrasse la bacchetta, come se si stesse difendendo da qualcosa.
La McGranitt, alle spalle di Jenny, volle sfidarlo, ma egli si materializzò via, insieme ai due fratelli e scappò dalla finestra.
-Vigliacco!- gli urlò la donna.
Piton aveva qualcosa di strano, stava nascondendo qualcosa, solo che Jenny non aveva capito che cosa.
Con un cenno di bacchetta, Minerva fece di nuovo tornare la luce ad Hogwarts e tutti gioirono.
Ma la felicità durò poco.
Una bambina del primo anno prese ad urlare, reggendosi il capo.
Subito dopo, anche Padma.
Fu allora che sentirono una voce: Voldemort si stava insediando nelle loro menti.
-So che molti di voi vorranno combattere. Altri penseranno perfino che combattere sia saggio.- sussurrò egli. – Ma è una follia. Consegnatemi Harry Potter e nulla succederà. Consegnatemi Harry Potter e io lascerò la vostra scuola intatta. Avete un’ora.-
Il suo messaggio terminò lui, lasciando tutti spaventati e dubbiosi su cosa sarebbe successo.
-Che cosa aspettate?! Qualcuno lo prenda!- esclamò Pansy Parkinson, indicando Harry.
Draco la guardò male, mettendosi per primo davanti ad Harry.- Ma chiudi quella fogna!-
Di seguito anche Jenny, Ginny, Hermione e tutti gli amici di Grifondoro.
Nessun’altro ebbe il coraggio di parlare.
-Studenti fuori dal letto!- gridò Gazza, entrando della sala grande col fiatone.- Studenti nei corridoi!-
-Loro devono stare fuori dal letto, emerito idiota.- continuò Minerva.- Già che è qui: la prego di scortare la signorina Parkinson e i compagni di Serpeverde fuori dalla sala grande.-
-E dove dovrei portarli?-
-Le segrete andranno più che bene.-
Tutti gli altri iniziarono ad esultare e applaudire: Serpeverde ebbe quello che si meritava, una volta per tutte.
-Wow, ci odiate proprio.- borbottò Draco, tra se e se.
Non appena Jenny vide Lupin e Tonks, gli corse in contro per abbracciarlo.
-Credevo che non ci saremo mai più rivisti.- gli disse Jenny. -E’ nato il bambino?-
-Sì, il piccolo Teddy.- rispose Tonks, sorridendo.
-Sono così contenta per voi.-
-Potter, dimmi, cosa ti serve.- domandò Minerva ad Harry.
-Tempo, professoressa, quanto più può darmene.- rispose il ragazzo, deciso a trovare l’horcrux.
-Avrai il mio appoggio.- affermò lei, sorridendogli.- Potter, è un piacere rivederti.-
Harry fece lo stesso.- Anche per me professoressa.-
   
 
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