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Autore: lmpaoli94    27/05/2020    4 recensioni
Una storia immersa nelle lande verdi dei castelli e dei prati irlandesi.
Famiglie alleate e trame nascoste per distruggere la felicità o addirittura la vita dell’altro.
La gioia non può far parte in quel mondo pieno di ingiustizia e di crudeltà.
I sogni sembrano un lontano ricordo e la spensieratezza dei giovani sembra sparita per sempre.
ma non per Anastasia Steele, contessa di Limerick e figlia di una delle famiglie più importanti del regno d’Irlanda.
La volontà di trovare l’uomo giusto per rendere la sua vita perfetta sarà ostacolata dalla gelosia delle persone più vicine a lei e da trame di matrimonio che mineranno per sempre il suo futuro
Ma la giovane Steele sarà talmente determinata da non fermarsi mai dinanzi a nulla pur di portare a termine il suo amore proibito e mai nascosto del lord più invidiabile della corte irlandese.
Genere: Drammatico, Storico, Thriller | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, FemSlash | Personaggi: Anastasia Steele, Christian Grey, Elena Lincoln, Leila Williams
Note: AU, OOC | Avvertimenti: Contenuti forti
Capitoli:
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Arrivato vicino al culmine della verità, Carrick Grey doveva estorcere goni singola informazione alla giovane Anastasia Steele, e nel farlo aveva bisogno l’aiuto della persona che nel corso degli anni gli era rimasta più vicina.
< Padre, che cosa vi succede? > domandò suo figlio Elliot mentre era in compagnia di Katherine.
< Niente, figliolo. Va tutto bene. >
Nel vederlo così sereno, Elliot pensò che stava nascondendo qualcosa.
< La cosa non mi piace per niente, Katherine. >
< Perché? Di cosa ti preoccupi? >
< Non ho mai visto mio padre così calmo prima d’ora… E se stesse cercando un pretesto per farcela pagare dietro le nostre spalle? >
< E cosa mai potrebbe farci? Ucciderci? >
< Katherine, questa è una cosa seria. Tu non conosci mio padre. >
< Allora stiamogli alla larga il più lungo tempo possibile… A proposito, sai dove si trovano Anastasia e Christian. >
< No. non ne ho la più pallida idea. >
< Ci stavate cercando? >
Nel vederli insieme mano nella mano, Elliot aveva capito che anche suo fratello era caduto nelle braccia della sua stessa amata.
< Ma guardati. Non ti ho mai visto così felice prima d’ora, fratello. Dove sei stato? >
< In giro nei dintorni di Dungiaire. Con la mia amata Anastasia. >
< Anastasia, vuoi forse dirci? >
Nel vedere la sua faccia così fiera e felice, Katherine credette che il loro soggiorno a Dunguaire si sarebbe prolungato a tempo indeterminato.
< Kate, non so se potrò rimanere qui per molto > fece la giovane ragazza con tono serio < Prima o poi dovrò tornare a Limerick per spiegare la situazione ai miei genitori. >
< Anastasia, perché vuoi tornare in quel posto? Ti ha rovinato per sempre la tua esistenza. In quel castello non ti sei mai sentita libera come lo sei adesso. >
< Lo so Kate, ma è sempre il castello della mia famiglia. Ed io devo tornare. >
< Ana, ti prego… >
< Christian, ho preso la mia decisone. E non cambio idea. >
Nel sentire quelle parole frivole e allo stesso tempo coraggiose e ferree, Katherine non si sarebbe mai sottratta ad un possibile aiuto.
< Vuoi tornare al castello? Molto bene. Però non ci andrai da sola. Io vengo con te. >
< Katherine, stai scherzando spero > la rimproverò subito Elliot.
< Elliot, lei è la mia padrona nonché la mia migliore amica. Non posso voltargli le spalle proprio in questo momento. >
< Lo so bene, ma è molto pericoloso. Potreste rimanere rinchiusa per sempre in quel castello. Sappiamo quanto può essere brutale il Conte Steele. >
< Anche se mio padre è la persona più intrattabile di questo mondo, faremo valere i nostri ideali. Proprio come abbiamo fatto adesso. >
< Ana, voi donne non potrete cavarvela da sole… Ma con un Grey al vostro fianco, il Conte Steele non potrà fare altro che ascoltarvi. >
< Che cosa? mi lasciate qui da solo? >
< Certo. Devi supervisionare la situazione, Elliot. Abbiamo anche bisogno di te. >
Anche se riluttante, alla fine il giovane Grey non poté fare niente.
< Va bene, avete vinto… Quando avete intenzione di partire? >
< Domani mattina molto presto. Prima giungiamo a Limerick meglio è. >
Ma nel mentre i quattro giovani ragazzi stavano ultimando il loro piano, non si accorsero minimamente che il loro più grande nemico di adesso era sempre pronto a spiarli.
“Partite pure, se volete… Io non sono nessuno per farvi rimanere qui. Ma prima ho bisogno di sapere dove volete arrivare, Contessa Steele.”
 
 
La cena in quella sera di Dunguaire si consumò senza la presenza del capo – famiglia Conte Carrick Grey.
< Madre, dove si trova nostro padre? > domandò Christian.
< Nel suo ufficio. Non è mai uscito da lì in tutto il giorno. >
< Spero per lui che mangi almeno qualcosa. >
< Non lo so… Ieri sera sembrava che andasse tutto tranquillo, ma da stamattina si comporta in modo ambiguo. Non vuole nessuno che lo disturbi e non accenna ad uscire molto presto. >
< Bene. E noi acconsentiremo alla sua richiesta. >
< Elliot, la faccenda è molto seria > lo riprese sua madre a denti stretti < Non possiamo abbandonare vostro padre. Anche se lui fa di tutto per isolarsi. >
< Madre, lo volete capire o no che ci sta rendendo la vita impossibile a tutti noi? e per cosa? perché gli disubbidiamo? È completamente pazzo. >
< Adesso basta. Non rimarrò qui a sentire infamare mio marito. >
Alzandosi di scatto, la Contessa Grace Trevelyan raggiunse suo marito nel suo ufficio senza rispettare le sue condizioni.
< Grace, che succede? >
< I nostri figli… Non ci rispettano più come un tempo. >
Nel vederla così distrutta, Carrick appianò le sue divergenze con la sua famiglia e si unì con sua moglie.
< Non vi preoccupate, Grace. Presto i nostri figli capiranno che stiamo solo facendo il l0oro bene. >
 
 
< Elliot, hai esagerato > lo redarguì subito Christian < Non hai nessun diritto di trattare nostra madre in questo modo. >
< Christian ha ragione. Non possiamo essere ulteriormente contro una mente così debole. >
< Tu credi che mia madre sia una debole, Anastasia? Come osi parlare di lei? Io sto cercando di fare il suo bene mentre voi siete contro di me. >
< Elliot, adesso calmati. >
< Non mi calmo per niente, Christian! Questa famiglia sta andando a rotoli e i nostri genitori ci stanno voltando le spalle. Tu cosa faresti? Vuoi che ci tolgano tutti i nostri bene per darle a nostra sorella? >
< Cosa? voi avete una sorella? >
< Certo. Sempre impegnata a divertirsi da sola nella Tenuta di Cahir. Che viziata bambina. >
< Adesso non pensiamo a lei, d’accordo? Vedi piuttosto di chiedere scusa a nostra madre, Elliot. Per il bene di tutti. >
< Vedrò cosa posso fare… Vieni, Katherine? >
< Ma Elliot, non abbiamo ancora finito… >
< Io invece ho finito. Vuoi venire con me? >
< Rimango qui a risistemare tutto. Tu intanto vai… >
< Ma Katherine… >
< Aspettami questa notte nelle mie stanze, d’accordo? > gli sussurrò la ragazza.
Per nulla colpito dalle parole della sua amata, Elliot decise di rinchiudersi nelle su stanze per riflettere sulla sua famiglia.
< Katherine, vai pure. Qui ci pensiamo io e Christian. >
< Ma voglio aiutarvi. >
< Non occorre. Sei abbastanza stanca e hai bisogno un po’ di riposo. Vai pure. Ci rivediamo domani mattina per la partenza. >
Non potendo far cambiare idea alla sua padrona in nessun modo, Katherine si defilò verso la sua camera.
Ma prima di soggiungervi, ascoltava i pianti di Elliot dalla sua porta.
“Elliot, so che stai soffrendo. Se io potessi fare qualcosa per te, amore mio. Mi duole morte vederti in questo stato.”
Nel ripensare alle sue disperazioni, in un primo momento Katherine decise di fargli visita, ma qualcosa la bloccò improvvisamente trascinandola dritta nella sua stanza.
La giovane dama di compagnia della contessa Steele non riusciva ancora a capire bene cosa stava realmente succedendo, ma da lì a poco la situazione sarebbe divenuta molto chiara.
< Chi siete? Cosa volete da me? >
< Katherine Kavanagh… è questo il vostro nome, giusto? >
< Conte Grey. Che cosa significa tutto questo? Perché sono legata alla mia sedia? >
< Oh, un semplice interrogatorio. Voglio sapere cosa avete in mente tu e quella meretrice di Anastasia Steele. >
< Come? >
< Pensavi davvero che non sarei mai riuscito a scoprire la vostra vera identità? Ebbene, avete fatto mali i conti… Abete raggirato i miei figli, trasformandoli in due indifesi uomini che non possono niente contro l’amore. Che cosa volete dalla mia famiglia? >
< Niente, signore. I sentimenti che io e la Contessa Anastasia abbiamo per i vostri figli sono molto sinceri. >
< Bugie! Voi state mentendo! >
< E’ la verità. Velo giuro. >
< Site entrate dalla porta principale di Dunguaire facendo finta di nulla. Ma non la passerete liscia molto facilmente… Essendo molto vicina alla contessa voi saprete sicuramente cosa ha in mente di fare suo padre. Vi ha condotti fin qui per spiarci? >
< No! Io e Anastasia siamo scappati da quella vita. >
< Scappati? E perché? >
< Ne avevamo abbastanza delle angherie del Conte Steele e abbiamo deciso che la vita a corte non era fatta per noi due… La mattina dopo essere fuggite, abbiamo accidentalmente incontrato i vostri figli mentre stavano facendo un bagno in un laghetto sperduto delle foreste irlandesi. E visto che non avevamo niente da mangiare insieme a noi, ci hanno portato fin qui. E poi… ci siamo innamorati. >
Nel sentire il racconto della giovane Katherine, purtroppo Carrick convenne che stava dicendo la verità.
< Una nuova vita con i miei figli e innamorati perdutamente… Ti ringrazio, Katherine. Adesso posso dormire tranquillo. >
< Io, Anastasia e Christian avevamo pensato di andarcene domani per tornare al Castello di Limerick. >
< Che cosa? >
< Anastasia sente la solitudine di casa. Vuole tornare dalla sua famiglia per spiegargli l’accaduto. >
< Perché vuole fare una cosa così stupida e inutile? >
< Questo non lo so… Forse vuole semplicemente dirgli che ama vostro figlio Christian e non si sottrarrà ad un prossimo matrimonio con lui. >
Carrick, udendo quelle ultime parole che sapevano di una confessione disperata, emise un sorriso strozzato.
Non poteva permettere che suo figlio potesse sposare la più grande nemica di famiglia, soprattutto in un momento in cui i Grey stavano tornando allo splendore di un tempo.
< Katherine, è di vitale importanza che tu non dica niente ad Anastasia e ai miei figli, chiaro? Si farebbero troppe domande. >
< Quindi mi lasciate libera? >
< Certo, mia cara… Ma ad una condizione: rimarrete al mio servizio. Voi sarete i miei occhi durante questo viaggio che potrebbe sancire la fine di mio figlio Christian. >
< Pensate che Christian correrà un simile pericolo? >
< Ho paura che Raymond sia molto restio nel vedere un Grey nelle sue terre. Lo farebbe arrestare o peggio ancora uccidere… Ma se mio figlio ha scelto quella strada, non sono nessuno per fargli cambiare idea… Allora Katherine, ci siamo spiegati? >
A causa dello spavento e dal pericolo di vita in cui poteva incorrere se avesse rifiutato, Katherine accettò tra le lacrime che gli rigavano il viso.
< Adesso andate pure a dormire. Domani dovrete partire. Non fatevi trovare conciata così. >
< No. certo che no. >
< Molto bene. Buonanotte, Katherine > disse infine Carrick prima di tornare da sua moglie.
< Allora? Hai risolto tutto? >
< Sì. L’ingenua Katherine non parlerà mai, altrimenti sa cosa davvero l’aspetta. >
   
 
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