Oh, perché ho bisogno
che tu veda
Che tu sei la ragione
Le mie mani stanno
tremando
E tu sei la ragione
Il mio cuore continua
a sanguinare
E ho bisogno di te
adesso
Elrond osservava la figura della sorella che attraversava la
stanza con grandi falcate. Gli aveva spiegato il suo piano e lui aveva provato
a dissuaderla dall’attuarlo, senza grandi risultati.
<< Non sappiamo se ti sveglierai, prima di
tutto>> la informò, incrociando le braccia al petto e lanciandole uno dei
suoi classici sguardi corrucciati.
<< Non sarebbe una grande perdita>> ribatté lei,
alzando gli occhi al cielo quando il fratello emise un verso di dissenso.
<< Scherzavo>> si affrettò ad aggiungere, mentre
con una rapida occhiata controllava le cicatrici sui suoi polsi.
<< Gal dice che è l’unico modo per guarire le ferite
del mio animo>> proseguì osservando le espressioni che mutavano sul volto
del fratello. Non era d’accordo e lo sapevano entrambi, ma avrebbe ceduto se
avesse saputo che la Dama di Lothlórien era dalla sua parte.
<< Nemmeno lei può sapere con sicurezza se ti
risveglierai o meno e quel coso…>> con un gesto del capo indicò l’uovo di
drago che la sorella aveva adagiato su alcuni cuscini al centro della stanza.
<<…se dovesse schiudersi mentre tu dormi ancora, come
puoi essere sicura che non ci divorerà tutti?>> chiese con una punta di
nervosismo nella voce. Non aveva nessuna intenzione di mettere a rischio la
vita del suo popolo per la testardaggine della sorella.
<< Non lo farà, si schiuderà quando io ne avrò bisogno
e non prima>> spiegò la guerriera, avvicinandosi con fare protettivo
all’uovo. Elrond distolse lo sguardo per evitare di ribattere con cattiveria.
<< Lo spero per voi!>> si alzò dalla poltrona su
cui era seduto e raggiunse la sorella, posandole una mano sulla spalla.
<< Ann, è arrivata anche oggi una lettera da Bosco
Atro…>> iniziò speranzoso. Eruannie si voltò irata verso il fratello, sul
volto un’espressione infastidita. Elrond si ritrovò a pensare che se fosse
stata lei il drago in quel momento lo avrebbe incenerito.
<< Non ricominciare!>> ringhiò furiosa, prima di
dirigersi verso l’esterno della stanza e sbattere le porte dietro di sé.
Suo fratello voleva che si riappacificasse con Legolas a
tutti i costi, ma lui sembrava non capire i sentimenti che la dilaniavano
dall’interno. Lei soffriva ogni giorno per la morte di Thorin e aveva giurato
al principe di Bosco Atro che avrebbe pagato insieme a lei per le sue azioni.
Ormai aveva deciso, si sarebbe addormentata nel Sonno Eterno
e nessuno l’avrebbe potuta fermare, Legolas poteva andarsene all’inferno.
Sulle scale che portavano al giardino della famiglia reale
incontrò il giovane Elessar. Il figlio di Gilraen era un ragazzino assai
curioso e avventuroso, dai grandi occhi azzurri che sprizzavano allegria ogni
volta che vi ci si imbatteva. Aveva spesso chiesto ad Eruannie di narrargli i
racconti delle sue avventure e delle guerre a cui aveva partecipato. L’Elfa si
era resa disponibile ad addestrarlo all’uso della spada e in quei mesi di
permanenza a Imladris era divenuta la sua maestra personale.
<< Dove vai così di corsa, mia signora?>> chiese
il tredicenne, ormai alto quasi quanto lei. L’Elfa gli rivolse un rapido
sorriso e proseguì oltre.
<< A cercare un po’ di solitudine, Aragorn! Ci vediamo
a cena>> si congedò rapidamente dal ragazzino, sentendo la voragine farsi
sempre più strada dentro di lei.
Correva rapida sull’erba verde, mentre le lacrime premevano
per uscire. Il dolore nel petto aumentava sempre di più, prima o poi sarebbe
scoppiata e non doveva farsi vedere da nessuno in quello stato.
Arrivò accanto a una fontana e il ricordo della Compagnia
che si faceva il bagno al suo interno le attraversò la mente. L’immagine di
Fili e Kili che ridevano e si spintonavano con gli altri le fece emettere un
lamento, ma gli occhi di Thorin che li guardava divertito la fecero piegare in
due, mentre si aggrappava al bordo della struttura per rallentare la caduta.
Trattenne più che poté l’urlo che lasciò la sua gola, facendo venire i brividi
a chiunque l’avesse udito in quel momento. Le lacrime lasciarono scie
incandescenti sulla pelle del suo volto, mentre la voragine nel petto si
espandeva sempre di più, portandosi via ogni ricordo bello a cui cercava di
appigliarsi. La vista le si appannò e i polmoni iniziarono a bruciarle per la
mancanza di ossigeno. Riusciva solo a piangere e a trattenere il respiro per
non urlare di dolore. Sentì qualcuno afferrarla per le spalle e trascinarla
contro il proprio petto, in un abbraccio fraterno. Elessar la strinse, aveva tredici
anni ma comprendeva più di tutti il senso della perdita. La guerriera si
aggrappò alle sue braccia, come se in quel modo potesse far leva sul dolore e
scacciarlo.
<< Respira con me>> le sussurrò il ragazzo a un
orecchio, facendola aderire di più al petto in modo che potesse regolare gli
atti respiratori ai suoi. L’Elfa chiuse gli occhi e si concentrò su quei
movimenti che avvertiva contro la schiena, mentre piano piano la tranquillità iniziò
ad invaderla e l’ossigeno ricominciava a entrare nei polmoni.
<< Grazie>> sussurrò dopo alcuni minuti di
silenzio. Il ragazzo sorrise tra i suoi capelli e l’aiutò a rialzarsi.
<< Dovrei essere io ad aiutare te, non il
contrario>> constatò la guerriera. In quanto sua maestra, Elessar non
avrebbe dovuto vederla in quello stato. Si ricordò dell’ultimo allievo che
aveva avuto e di come era andata a finire e sperò con tutta se stessa che quel
ragazzino non seguisse le sue orme.
<< Devo dirti addio, giovane Aragorn>> disse
voltandosi verso il giovane, mentre si affrettava ad asciugare le lacrime che
ancora le bagnavano il viso. Sul volto del ragazzo si fece strada una semplice
domande: perché?
<< Non sono di aiuto a nessuno in queste condizioni,
ho bisogno di una lunga vacanza>> si affrettò a spiegare lei,
rivolgendogli un caldo sorriso. Il ragazzo annuì e le si avvicinò, prendendole
le mani tra le sue.
<< Ma quando tornerete ricominceremo l’allenamento,
vero?>> la domanda fece ridere la guerriera di gusto. Elessar non teneva
a lei in quel senso, le voleva bene come a una sorella e niente di più.
Ringraziò i Valar almeno per quello e invitò il giovane a raggiungerla per il
loro ultimo allenamento, prima di addormentarsi nel Sonno Eterno.
Angolo autrice:
Eccoci arrivati al penultimo capitolo di questa Raccolta! Spero
vi sia piaciuto, soprattutto perché introduce il rapporto tra Eruannie ed
Aragorn, che avrete modo di apprezzare nella prossima long.
Prima di salutarvi vorrei ringraziare:
-
- Elfa_89 per le belle parole, grazie di cuore
<3
- - ladyw per aver messo questa storia tra le
preferite <3
E un grazie a tutti voi lettori silenziosi <3
Baci,
Giuls