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Autore: GiulsOakenshield    27/05/2020    0 recensioni
Salve a tutti! Per chi ha seguito e apprezzato la mia ultima long “Sound of silence” e per chi è semplicemente curioso, ho deciso di scrivere questa raccolta per introdurre il seguito delle avventure di Eruannie di Imladris. I capitoli sono stati ispirati dalla canzone “You are the reason” di Calum Scott e si collocano tra la morte di Thorin e il risveglio di Eruannie dopo i 75 anni trascorsi nel Sonno Eterno.
Si compone di 5 capitoli che affrontano i momenti principali della vita di Eruannie e di Legolas dopo il loro ultimo incontro per niente felice.
Spero vi piaccia!
Baci,
Giuls
Genere: Drammatico, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Elrond, Legolas, Nuovo personaggio
Note: Raccolta | Avvertimenti: Tematiche delicate
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Le Cronache di Eruannie di Imladris'
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IV

Oh, perché ho bisogno che tu veda

Che tu sei la ragione

Le mie mani stanno tremando

E tu sei la ragione

Il mio cuore continua a sanguinare

E ho bisogno di te adesso

 

 

Elrond osservava la figura della sorella che attraversava la stanza con grandi falcate. Gli aveva spiegato il suo piano e lui aveva provato a dissuaderla dall’attuarlo, senza grandi risultati.

<< Non sappiamo se ti sveglierai, prima di tutto>> la informò, incrociando le braccia al petto e lanciandole uno dei suoi classici sguardi corrucciati.

<< Non sarebbe una grande perdita>> ribatté lei, alzando gli occhi al cielo quando il fratello emise un verso di dissenso.

<< Scherzavo>> si affrettò ad aggiungere, mentre con una rapida occhiata controllava le cicatrici sui suoi polsi.

<< Gal dice che è l’unico modo per guarire le ferite del mio animo>> proseguì osservando le espressioni che mutavano sul volto del fratello. Non era d’accordo e lo sapevano entrambi, ma avrebbe ceduto se avesse saputo che la Dama di Lothlórien era dalla sua parte.

<< Nemmeno lei può sapere con sicurezza se ti risveglierai o meno e quel coso…>> con un gesto del capo indicò l’uovo di drago che la sorella aveva adagiato su alcuni cuscini al centro della stanza.

<<…se dovesse schiudersi mentre tu dormi ancora, come puoi essere sicura che non ci divorerà tutti?>> chiese con una punta di nervosismo nella voce. Non aveva nessuna intenzione di mettere a rischio la vita del suo popolo per la testardaggine della sorella.

<< Non lo farà, si schiuderà quando io ne avrò bisogno e non prima>> spiegò la guerriera, avvicinandosi con fare protettivo all’uovo. Elrond distolse lo sguardo per evitare di ribattere con cattiveria.

<< Lo spero per voi!>> si alzò dalla poltrona su cui era seduto e raggiunse la sorella, posandole una mano sulla spalla.

<< Ann, è arrivata anche oggi una lettera da Bosco Atro…>> iniziò speranzoso. Eruannie si voltò irata verso il fratello, sul volto un’espressione infastidita. Elrond si ritrovò a pensare che se fosse stata lei il drago in quel momento lo avrebbe incenerito.

<< Non ricominciare!>> ringhiò furiosa, prima di dirigersi verso l’esterno della stanza e sbattere le porte dietro di sé.

Suo fratello voleva che si riappacificasse con Legolas a tutti i costi, ma lui sembrava non capire i sentimenti che la dilaniavano dall’interno. Lei soffriva ogni giorno per la morte di Thorin e aveva giurato al principe di Bosco Atro che avrebbe pagato insieme a lei per le sue azioni.

Ormai aveva deciso, si sarebbe addormentata nel Sonno Eterno e nessuno l’avrebbe potuta fermare, Legolas poteva andarsene all’inferno.

Sulle scale che portavano al giardino della famiglia reale incontrò il giovane Elessar. Il figlio di Gilraen era un ragazzino assai curioso e avventuroso, dai grandi occhi azzurri che sprizzavano allegria ogni volta che vi ci si imbatteva. Aveva spesso chiesto ad Eruannie di narrargli i racconti delle sue avventure e delle guerre a cui aveva partecipato. L’Elfa si era resa disponibile ad addestrarlo all’uso della spada e in quei mesi di permanenza a Imladris era divenuta la sua maestra personale.

<< Dove vai così di corsa, mia signora?>> chiese il tredicenne, ormai alto quasi quanto lei. L’Elfa gli rivolse un rapido sorriso e proseguì oltre.

<< A cercare un po’ di solitudine, Aragorn! Ci vediamo a cena>> si congedò rapidamente dal ragazzino, sentendo la voragine farsi sempre più strada dentro di lei.

Correva rapida sull’erba verde, mentre le lacrime premevano per uscire. Il dolore nel petto aumentava sempre di più, prima o poi sarebbe scoppiata e non doveva farsi vedere da nessuno in quello stato.

Arrivò accanto a una fontana e il ricordo della Compagnia che si faceva il bagno al suo interno le attraversò la mente. L’immagine di Fili e Kili che ridevano e si spintonavano con gli altri le fece emettere un lamento, ma gli occhi di Thorin che li guardava divertito la fecero piegare in due, mentre si aggrappava al bordo della struttura per rallentare la caduta. Trattenne più che poté l’urlo che lasciò la sua gola, facendo venire i brividi a chiunque l’avesse udito in quel momento. Le lacrime lasciarono scie incandescenti sulla pelle del suo volto, mentre la voragine nel petto si espandeva sempre di più, portandosi via ogni ricordo bello a cui cercava di appigliarsi. La vista le si appannò e i polmoni iniziarono a bruciarle per la mancanza di ossigeno. Riusciva solo a piangere e a trattenere il respiro per non urlare di dolore. Sentì qualcuno afferrarla per le spalle e trascinarla contro il proprio petto, in un abbraccio fraterno. Elessar la strinse, aveva tredici anni ma comprendeva più di tutti il senso della perdita. La guerriera si aggrappò alle sue braccia, come se in quel modo potesse far leva sul dolore e scacciarlo.

<< Respira con me>> le sussurrò il ragazzo a un orecchio, facendola aderire di più al petto in modo che potesse regolare gli atti respiratori ai suoi. L’Elfa chiuse gli occhi e si concentrò su quei movimenti che avvertiva contro la schiena, mentre piano piano la tranquillità iniziò ad invaderla e l’ossigeno ricominciava a entrare nei polmoni.

<< Grazie>> sussurrò dopo alcuni minuti di silenzio. Il ragazzo sorrise tra i suoi capelli e l’aiutò a rialzarsi.

<< Dovrei essere io ad aiutare te, non il contrario>> constatò la guerriera. In quanto sua maestra, Elessar non avrebbe dovuto vederla in quello stato. Si ricordò dell’ultimo allievo che aveva avuto e di come era andata a finire e sperò con tutta se stessa che quel ragazzino non seguisse le sue orme.

<< Devo dirti addio, giovane Aragorn>> disse voltandosi verso il giovane, mentre si affrettava ad asciugare le lacrime che ancora le bagnavano il viso. Sul volto del ragazzo si fece strada una semplice domande: perché?

<< Non sono di aiuto a nessuno in queste condizioni, ho bisogno di una lunga vacanza>> si affrettò a spiegare lei, rivolgendogli un caldo sorriso. Il ragazzo annuì e le si avvicinò, prendendole le mani tra le sue.

<< Ma quando tornerete ricominceremo l’allenamento, vero?>> la domanda fece ridere la guerriera di gusto. Elessar non teneva a lei in quel senso, le voleva bene come a una sorella e niente di più. Ringraziò i Valar almeno per quello e invitò il giovane a raggiungerla per il loro ultimo allenamento, prima di addormentarsi nel Sonno Eterno.

 

 

 

Angolo autrice:

Eccoci arrivati al penultimo capitolo di questa Raccolta! Spero vi sia piaciuto, soprattutto perché introduce il rapporto tra Eruannie ed Aragorn, che avrete modo di apprezzare nella prossima long.

Prima di salutarvi vorrei ringraziare:

-          - Elfa_89 per le belle parole, grazie di cuore <3

-          - ladyw per aver messo questa storia tra le preferite <3

E un grazie a tutti voi lettori silenziosi <3

Baci,

Giuls

   
 
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