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Autore: MC_Gramma    28/05/2020    1 recensioni
Rivedere un pacioccoso Nolan Gerard Funk in X-Men 2 è stato deleterio, ecco tutto. u.u
C’è stato un tempo, talmente lontano che a ripensarci gli sembra addirittura un’altra vita, in cui lo conoscevano come Il Salvatore. [...] Il giorno in cui Jean e Tempesta vennero a prenderlo provò un immenso sollievo. Non era un santo. Non era Il Salvatore. Era solo un giovane mutante e finalmente gli fu offerta una vita ‘normale’.
-.-.-
Ho ripreso gli aggiornamenti. Stay tuned!
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash, Crack Pairing | Personaggi: Hunter Clarington, Marley Rose, Sebastian Smythe
Note: AU, Cross-over | Avvertimenti: nessuno
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A/N: i membri della cucciolata, come la chiama Sebastian, sono ruoli che Melissa Benoist ha interpretato.
N2: flaca è usato per prendere in giro le ragazze magre in senso più dispregiativo rispetto al diminutivo flaquita
N3: sì, mi sto rimettendo in pari con Supergirl (prima o poi approderò anche nell’arrowverse. Ah, quante occasioni sprecate!)





 

Alla vista dell'arma i ricordi tornarono prepotentemente a galla.

"Non lo fermano nemmeno i dardi narcotizzanti!"
"Allora usate i proiettili veri!"
Il soldato esitò: "Ma, signore, è solo un ragazzo…"
"No." dissentì quello che avrebbe imparato a conoscere come colonnello William Stryker "Non lo è." 

“Rilassati, Clarington, non è per te!” scherzò Santana.

Le diede le spalle e raggiunse la cucina per prepararsi acqua e zucchero, sentiva la pressione calare velocemente e l'ultima cosa che voleva era svenire come una donnetta. 

Marley lo seguì preoccupata.
“Stai bene? Siediti.”

Hunter si lasciò guidare docilmente fino allo sgabello.

“Sei pallido come un lenzuolo.”

“Io e le pistole non andiamo d'accordo.”

“Nemmeno io.”

“Scusa se non ci credo!” svuotò il bicchiere e lo abbandonò sul tavolo “Non sembri sorpresa che la donna delle pulizie sia armata.”

“Hai mai visto Leon The Professional? È un cult.”

“No, sono mesi che tuo fratello mi straccia i coglioni con quel film!”

“Parla di un assassino su commissione che definisce il suo lavoro fare le pulizie.”

“Rassicurante. E perché Sebastian ha sentito il bisogno di ingaggiare...?”

“Prima di continuare questa conversazione spegni il telefono e togli la batteria.” esclamò l'ispanica “Anche la sim card.”

“Ma Sebastian potrebbe chiamare!” obiettò Marley.

“No, flaca, non chiamerà.” le assicurò con un ghigno.

Hunter inspirò profondamente e fece come gli diceva, poi rimase in attesa che Marley si decidesse a parlare. Nel frattempo iniziò ad analizzare quello che sapeva. Molto poco, in realtà!

Ormai era evidente che si sentiva minacciata e non era la prima volta a giudicare dalle precauzioni che il francese aveva preso. Escluse un attacco diretto alla famiglia Smythe, perché in quel caso sarebbe stato Sebastian il bersaglio. 

Sì senti anche di relegare in un angolo della mente il cliché del fidanzato stalker, per quanto non fosse una possibilità da escludere del tutto. Non gli era sfuggito il leggero tremito quando ne aveva parlato - Ryder. Che razza di nome! - Anche Sebastian aveva tremato ma di rabbia. Hunter conosceva bene la differenza. Quella di Marley tuttavia sembrava più amarezza e vergogna, niente a che vedere col senso di allarme che gli aveva trasmesso durante tutto il tragitto in taxi.

Di nuovo, si chiese chi mai potesse volerle fare del male. Un essere del genere meritava di sparire dalla faccia della Terra e Hunter si impegnò a provvedere personalmente. Non serviva scomodare un sicario!

Osservò Santana Lopez. Era diversa dal solito, più controllata nei movimenti: le anche non ondeggiavano come se stesse per mettersi a ballare e i suoi passi non producevano alcun suono, nonostante il tacco alto. Il modo in cui si aggirava per la stanza suggeriva stesse controllando che non ci fossero microspie o telecamere nascoste da qualche parte.

A un cenno dell'ispanica, la ragazza si lasciò sfuggire un pesante sospiro.
“Hai da scrivere?” gli chiese.

Le indicò il cassetto dove teneva blocco note e penne, era l’unico a usarli. Marley se ne appropriò poi prese posto sullo sgabello al suo fianco e scrisse una serie di lettere impronunciabili.

“Mxyzptlk” disse, girando il foglio verso di lui “Si legge come si scrive.”

“Dovrebbe essere un nome?!”

“È uno dei cattivi contro cui combatte Superman. Secondo mio fratello è un indizio importante... qualche anno fa andammo a una festa di Halloween vestiti da Flash e Supergirl ma anche se mi avesse notata allora io non ho idea di chi possa essere. C'era troppa gente!”

“Rallenta.” la invitò, azzardando a stringerle la mano “Sono come un bambino, devi guidarmi passo passo in questa storia.”

“Quindi Sebastian non ti ha mai detto niente?!”

Hunter scosse la testa e lei mormorò qualche parola in francese, non sembravano complimenti.

“Okay! Ehm… è iniziato tutto quando stavo ancora con Ryder. Le cose non andavano benissimo e credevo stesse cercando di farsi perdonare. Dacché mondo è mondo, un uomo per farsi perdonare regala dei fiori!” si sforzò di sorridere “Iniziai a ricevere rose su rose: la prima mi fu recapitata a casa, la seconda me la consegnarono al bar dove facevo colazione, la terza la lasciarono sul banco dove sedevo di solito… all’inizio una a una, poi mazzi interi… accertato che non si trattava assolutamente di Ryder, pensai a un corteggiatore troppo timido per farsi avanti.” 

“Non sei mai riuscita a risalire al mittente?”

“No. Sul biglietto c’era sempre lo stesso nome, Mxyzptlk, scritto sempre da una persona diversa. La stessa che poi mi consegnava la rosa. Una volta ricordo che schiaffeggiai un’innocente vecchietta per farmi dove diavolo l’avesse presa! Sebastian, invece, inseguì quel povero ragazzo in mezzo al traffico e rischiò di essere investito anche lui...”

“Che c’entra la canzone, invece?”

“Te ne sei accorto? Meno male, temevo mi avresti preso per pazza!” esclamò, stringendogli la mano tra le sue “Ci misi un po’ a capire la prima volta, forse perché le rose erano più vistose o perché non è esattamente il mio genere ma… ovunque andassi, c’era quella canzone.”

“Non potrebbe essere un tormentone passeggero?”

“Lo è stato ma nel 2001!”

annuì, rammentando che in quel periodo ascoltava soltanto prediche e inni sacri.

“Ora so che è arrivata prima la canzone e poi le rose e non il contrario. Per questo, appena l’ho sentita, ho scritto a Sebastian. Il messaggio è chiaro, no? Sono tornato e avrò quello che voglio.

“E cos’è che vuole?”

“Semplicemente… me.”

Hunter osservò il modo in cui sollevò le spalle e sbatté le palpebre più volte, distogliendo lo sguardo dal suo, e si chiese se davvero gli umani si spaventano per così poco. No, doveva esserci di più per giustificare l’ingaggio di una professionista.

“Se è tornato vuol dire che la prima volta avete trovato il modo di fermarlo.”

Marley tirò su col naso e scosse la testa.
“Si è fermato lui.”

“Perché?”

“Perché aveva il perfetto capro espiatorio.” intervenne Sebastian, chiudendosi la porta alle spalle “Se è così che lavori, Lopez, sto sprecando i miei soldi!”

L’ispanica attaccò una filippica sul fatto che l’aveva visto arrivare ma il francese non la ascoltò nemmeno, raggiunse subito la sorella e la strinse in un abbraccio. Hunter tenne gli occhi puntati sulle cartelle di documenti che aveva in mano.

“Che intendi?” chiese quando i due si separarono.

“Ryder non le credeva, pensava che la storia dello stalker fosse una messinscena per liberarsi di lui. Sì, lo so cosa pensi… credevo fossi tu il vittimista egocentrico, Smythe… non fa ridere!”

“Stai facendo tutto da solo.”

“Certo, perché a nessuno sembra fregare un cazzo! La polizia non ci rise in faccia solo perché la mia è una famiglia in vista: fecero le loro indagini e non conclusero un bel niente, né per noi… né per lui.” sbatté la prima cartellina sul tavolo “Vuoi diventare un dottore, giusto? Dai un’occhiata!”

Hunter la tirò a sé, notando che Marley insisteva a guardare altrove, e non fu sorpreso di trovare il resoconto di un’autopsia. La vittima, Ryder Lynn, era stata strangolata e le ferite erano compatibili con del filo spinato che però non era mai stato trovato. Inoltre, sul corpo e nella stanza, erano stati rinvenuti petali di rosa.

“Il caso è tutt’ora irrisolto. Il detective incaricato, Ken Tanaka, sostenne che era stato Ryder a inventarsi la storia dello stalker: per legare Marley a sé, convincendola che soltanto lui poteva proteggerla, e quando lo avevo scoperto io lo avevo ucciso. Perché tra noi ero l’unico abbastanza forte per farlo. Ma, sorpresa! Avevo un alibi di ferro per l’ora della morte. E allora sai che fece? Gettò la spugna senza neanche cercare nuovi sospettati!”

Probabilmente era stato Smythe senior a fare pressioni per questo ma Hunter non lo disse. Era più interessato alle note del medico legale.

La dottoressa Penelope Owen era rimasta sorpresa di non aver rinvenuto il DNA dell'assassino: rimuovere l'arma del delitto doveva essere stato un lavoro lungo e meticoloso, ma l'omicidio era stato molto violento e questo denota un coinvolgimento emotivo ma anche un impeto improvviso. Impossibile conciliare questi aspetti senza ipotizzare la presenza di un complice, magari sopraggiunto in seguito per pulire...

Mentre leggeva sentì Marley porre una domanda in francese, probabilmente la stessa che gli affollava la mente da quando aveva ricevuto quello strano messaggio.

“Ora vi spiego tutto, mon coeur” le assicurò Sebastian, mettendo mano alla seconda cartellina “Questa non te la devi perdere, Clarington! Ammira la mia cucciolata: Katherine Russell, Rebecca Thatcher, Tally Petersen, Rachel Koresh e Linda Lee.”

Dispose cinque foto sul tavolo e Hunter si alzò, per osservarle più da vicino, perché… no, non sbagliava, erano tutte… Marley mollò una sberla al fratello e si mise a urlare ma questo le tappò subito la bocca.

“Stai calma! Sono tutte ex agenti preparatissime che, per un compenso proporzionato al rischio, hanno accettato di fare da esche.”

“Linda Lee?” ripeté Santana, girando verso sé la foto di una sosia bionda “Sul serio?!”

“Ovviamente è un nome falso! Quello vero è Susan e sa benissimo che potrebbe essere il primo bersaglio.” specificò il francese, continuando a bloccare la sorella “Da qualche parte bisogna iniziare! Questo è l’unico modo per avvalorare la mia teoria...”

“Così la soffochi.” gli fece notare “Le stai tappando il naso.”

Sebastian si rese conto che effettivamente Marley stava iniziando a cambiare colore e non per il fatto che avesse coinvolto donne innocenti pur di tenerla al sicuro. La liberò e questa, dopo un paio di profondi respiri, sembrò calmarsi.

“Quindi hai passato il pomeriggio a piazzarle… dove?”

“Ai quattro angoli della nazione, tirando a sorte Becky ha vinto un viaggio di sola andata per la Francia!”

Hunter smise di ascoltare il resto del suo geniale piano, che comprendeva comunque l’impiego di guardie del corpo per non destare sospetti, e riprese il corso dei propri pensieri.

Come aveva fatto l’assassino a non tagliarsi? L’unica spiegazione logica era che indossasse guanti da lavoro molto resistenti, che non erano presenti sulla scena ma giustificavano le uniche tracce rinvenute dal tampone sulla ferita.

“Che genere di rose ti mandava? Christophe Dechavanne? Mr Lincoln? M.me Meilland?”

I due lo fissarono perplessi.

“Hai un passato da fiorista, Clarington?”

“Sono un maniaco dei dettagli.” tagliò corto, cercando il punto preciso nel rapporto “Qui, ad esempio, parla di residui organici nella ferita.”

“Residui organici non implica DNA.”

“Le leggi di Mendel hanno gettato le basi di tutto quello che sappiamo sulla genetica. E sai chi era, Gregor Mendel? Un monaco che non aveva niente di meglio da fare che osservare piselli nel suo orto...”

“Perché non sono sorpreso?!”

“Il punto è, Smythe, che i vegetali hanno un profilo genetico esattamente come ogni forma di vita sul pianeta.” gli sbatté in faccia un altro foglio “Qui abbiamo il DNA delle rose che inviava Mxy...”

“Mxyzptlk” 

“Grazie, Marley! E se ha usato la stessa canzone, possiamo presumere che userà anche le stesse rose.”

“Stai dicendo quello che penso?” intervenne Marley “Speri di trovarlo...”

“... seguendo le rose.”

“Oh, Clarington, potrei baciarti!”

“Provaci, Smythe, e ti stendo.”

“Vi sfugge un particolare.”

“Quale, Lopez?”

“Se era così semplice, perché non ci ha pensato la polizia?”

“Probabilmente non esisteva un data base coi profili genetici delle piante.”

“E che tu sappia ora esiste?”

“Ne dubito.”

“Quindi qualcuno dovrà andare fare incetta di rose...” suppose Sebastian, sporgendosi sul tavolo.

“Non mi paghi abbastanza per questo!” sbuffò l’ispanica.

“Non ci servono le rose in commercio, ne basta una di Mxyzptlk.”

“Wow, sei riuscito a dirlo!”

“Fai arrivare un messaggio ai tuoi cuccioli.” proseguì Hunter “La prima a riceverla, deve farmi recapitare la rosa in tempi relativamente brevi… all’università.”

“Credi che ti lasceranno usare il laboratorio? Sei uno studente del primo anno.”

“Non sarà un problema.” gli assicurò “Nel caso, ho amici capaci di una certa influenza.”

Sebastian estrasse il cellulare e si allontanò con una smorfia che somigliava a un ghigno sornione, contemporaneamente Marley si fece più vicina.

“Mi dispiace averti coinvolto in tutto questo.”

La guardò. Diceva sul serio? A quanto pare sì e sembrava davvero preoccupata. Con ragione, visto che il suo ex era stato tolto di mezzo in modo così brutale.

“Non devi. È una mia scelta, potevo battere in ritirata appena Santana ha tirato fuori il ferro...”

“Già, e avresti avuto tutte le ragioni del mondo!” convenne, ridacchiando “Ma non lo hai fatto. Perché?”

“C’è una domanda più importante.” le fece notare, sviando l’attenzione con maestria “Perché Mxyzptlk è tornato proprio adesso?”

“Deve aver scoperto che mi interessa qualcuno.”

Lo disse così, come se fosse una cosa di poco conto. Con tutto il dolore che aveva provato in vita sua, Hunter non si aspettava facesse così male.

  
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