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Autore: sallythecountess    28/05/2020    0 recensioni
Sequel della tormentata storia d’amore presente in Mìmi : https://efpfanfic.net/viewstory.php?sid=3896857&i=1
Jane e Chris sono due ragazzini al primo amore, che la vita pone davanti ad una grossa sfida.
Mina e Juan sono una coppia da tanto ormai, ma non hanno ancora imparato a gestire la loro gelosia e l'intensità dei loro sentimenti, e quando lo storico ex di lei riappare nella sua vita, forse l'amore non basterà da solo a tenerli insieme.
E poi c'è John, che a quindici anni pensa di essere felice con la sua ragazza, ma poi riceve un bacio dal suo migliore amico e scopre che forse non è l'uomo che pensa di essere.
Genere: Commedia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Slash
Note: Lime | Avvertimenti: Contenuti forti, Tematiche delicate, Triangolo | Contesto: Contesto generale/vago
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Mìmi'
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Capitolo 2: la famiglia Jimenez.

 
“Per fortuna non c'è nessuno in vista...”
Gridò Jane Jimenez entrando in casa. Gettò la sua borsa enorme sulla sedia accanto all'ingresso, come facevano sempre tutti, e invitò le due persone che erano con lei ad entrare.
“Dio, sbrigati Chris!” aggiunse seccata e lo splendido ragazzino appena diciottenne entrò trafelato. Aveva un'aria sconvolta il che, unito ai suoi capelli al vento e ai vestiti strani, lo faceva assomigliare ad un superstite di un uragano particolarmente carino. Eppure quello che stava per capitare nella sua vita avrebbe lasciato un segno ben più evidente di un uragano. E avrebbe fatto anche più chiasso!
“Ok, ok non ci sono. Che fortuna!”
Aggiunse l'esile ragazza di diciassette anni ispezionando la casa come se non fosse la sua, e questo fece tirare un enorme sospiro di sollievo ad entrambe le persone con lei.
“Avanti Marcy, facciamo questi test prima che rientri qualcuno e leviamoci questo maledetto pensiero che non mi fa più dormire...”aggiunse, fissando la bionda amica con ansia, mentre Chris, perso nei suoi pensieri, osservava quella casa con fare curioso. Lui e Jane stavano insieme da tanto, eppure non era mai stato a casa sua e rimase perplesso. C'erano quadri ovunque e tantissimi specchi, un sacco di gigantografie di loro da bambini insieme ad una donna che somigliava in maniera impressionante a Jane. Erano strane quelle foto, molto intime. Trasmettevano serenità e pace, come se chi le vedesse potesse entrare nella scena e scoprire cosa rendesse felici quella mamma con i suoi piccoli. Davano l'idea di piccoli pezzi rubati da una routine molto felice e anche Chris si ritrovò a sorridere, senza neanche sapere bene perchè. E poi una foto attirò la sua attenzione: era più piccola delle altre, ma ritraeva quelli che Chris capì essere i padroni di casa, in una posa molto intima. Stavano ballando, probabilmente, e lui la stringeva forte. Erano fronte contro fronte e si fissavano negli occhi con una dolcezza impressionate; a differenza di tutte le altre foto, quella sembrava scattata da lontano, e i protagonisti non erano neanche in posa. Ce ne erano altre di lui e lei, e in una lui rideva persino! Chris sorrise, realizzando che quell'uomo che per tanto a lungo aveva temuto, pareva totalmente innocuo in quelle foto e quasi dolce.
Ben presto, però, un rimprovero della sua amata Jane lo costrinse a tornare alla realtà, e così tornò anche il senso d'insicurezza e panico che le foto avevano spazzato via. Fecero per allontanarsi dall’ingresso, quando sentirono rumore di chiavi alla porta e qualcuno parlare e Jane morì di paura, ma ben presto riconobbe la voce e tirò un sospiro di sollievo.
“…sì, beh è carina la casa, ma dovresti vedere la vasca. Insomma, se vuoi…”
Disse un bellissimo ragazzo con i capelli neri e liscissimi, fin troppo alto per la sua età. John era davvero molto bello, e ne era anche profondamente consapevole. Era un adolescente ancora, ma per i suoi quindici anni era fin troppo maturo.
La ragazza con lui era incredibilmente timida e bella e John ne era perdutamente innamorato, come non gli era mai capitato prima, ed era impazzito a tal punto da marinare la scuola solo per provare ad avere qualche minuto da solo con lei, anche se immediatamente si accorse della borsa di Jane all’ingresso.
“Che diavolo ci fai qui, si può sapere?”
Le ringhiò afferrandola per il braccio e portandola lontana dalla sua Grace e Jane ribattè con lo stesso tono “che diavolo ci fai tu qui? Insomma dovresti essere a scuola o cose così…”
John la fissò con uno sguardo molto duro, terribilmente simile a quello di suo padre, e Jane rispose allo stesso modo, ma poi lui cambiò totalmente e aggiunse “dai Jane, tu ce l’hai un posto dove andare con Chris, non mi fare questo! Dove dovrei portarla?”
“Papà ti uccide…” rispose lei divertita da morire e John potè finalmente sfoderare il suo bellissimo sorriso arrogante e rispondere “non se non lo scoprirà. Tu vai nella tua stanza, io nella mia e non ci pestiamo i piedi, vale?”
“Vale hermanito, ma non fare troppo casino. Non penso di voler sapere cosa sta per succedere…” gli disse Jane mettendogli una mano sulla testa e sorridendo.
E così, mentre il piccolo John sussurrava parole d’amore a Grace, Chris e Marcy si chiusero nella stanza che per tanti anni era stata il rifugio della piccola ragazzina bruna e aspettarono che uscisse dal bagno in silenzio, senza dire una parola. Chris in realtà avrebbe voluto parlare senza sosta, perchè faceva sempre così quando era nervoso, ma Marcy lo aveva fulminato con lo sguardo e questo lo aveva spinto a tacere e giocherellare con qualsiasi cosa trovasse in giro...rumorosa o meno.
Dopo pochi minuti un’altra persona entrò in casa, notò la borsa di Jane e fu attirato dal rumore che proveniva dalla sua stanza e...interruppe i loro piani.
“Jany?”
Chiamò una voce calma, ma allo stesso tempo terribilmente autoritaria e lei fu costretta a nascondere in fretta e furia il test di gravidanza che stava facendo in una pila di panni sporchi. L'ultima cosa che voleva era essere scoperta da suo padre, in quel periodo poi! Le aveva gridato contro per ore solo perchè aveva preso una multa, figuriamoci cosa avrebbe detto di una situazione simile. No, no papà Jimenez poteva essere disturbato solo in certi periodi dell'anno, in altri era meglio lasciarlo al suo letargo artistico e muto. Così si alzò in fretta e furia e uscì dal bagno, per togliere Chris dall'imbarazzo, ma non fece in tempo.
L'ombra nera, capì che la figlia tramava qualcosa e temette per un istante che c'entrasse un'altra multa. Non aveva idea del perchè avesse deciso di insegnarle a guidare nella città con il miglior sistema metropolitano del mondo, ma se ne era ampiamente pentito perchè la signorina non faceva che collezionare incidenti e multe. Così, vagamente allarmato, spalancò la porta della camera di sua figlia, immaginando scenari strani, e quando si trovò davanti un ragazzo gli venne un colpo. Eh già, sua moglie gli diceva da tempo che doveva “prepararsi all'idea” di Jane con il suo ragazzo, ma per Juan Jimenez fu un vero e proprio attentato cardiaco. Avrebbe preferito un miliardo di multe a quello! Per un attimo rimase senza parole, senza fiato e in crisi totale, strinse solo i pugni per cercare di contenere la rabbia e poi la piccola Marcy fece notare la sua presenza e lui potè respirare di nuovo e distendersi: se c'era anche l’amica antipatica di sua figlia, era improbabile che Jane stesse facendo qualcosa di male e, chissà, magari lui non era neanche il fidanzato della figlia.
“Oh ciao Marcy, ragazzo misterioso...”
Borbottò con un cenno della testa, ma immediatamente Jane apparve, gli mise le braccia intorno al collo  e con un po’ troppa efasi gridò gli gridò “ma ciao papà” in modo tale che suo fratello sentisse, ma credetemi: John aveva già tremato sentendo chiudere la porta.
 Lo sguardo di Juan si posò dolcemente su di lei come per accarezzarla, e sorridendo ribattè “ciao ragazzina, che ci fai a casa? Niente lezioni?”
Jane aveva pensato a tutto, si aspettava quella domanda, così ripetè a suo padre la scusa che aveva imbastito, aspettandosi ulteriori domande, ma Juan quella mattina era talmente di buonumore da credere ciecamente alla piccola e innocente Jany.
“Perfetto. Vi lascio. Mi faccio un caffè, ne volete? Ho anche comprato una torta...”
Ribattè, quasi sorridendo e Jane e Marcy si fissarono esterrefatte: papà Juan non era un tipo socievole, e dal suo ingresso in camera di Jane era stato fin troppo adorabile e carino, c'era qualcosa di strano. Marcy lo conosceva da cinque anni, e non le aveva mai grugnito più di quattro o cinque parole, non le aveva mai offerto nulla e poi sorrideva! A memoria d'uomo nessuno ricordava di averlo visto sorridere più di quattro o cinque volte, e a Marcy non era mai capitato di assistere ad uno di questi eventi! In realtà persino i suoi figli lo vedevano sorridere raramente, l'unica depositaria dei suoi sorrisi era Madame Jimenez, che però non sempre gli dava il giusto valore.
“Papà...cosa nascondi?”
Ribattè Jane col sorriso, ma Juan scosse solo le spalle con indifferenza. Gli era stato chiesto di mantenere un segreto e doveva farlo, per cui non disse una parola, ma purtroppo non fu necessario. La piccola Jane era arguta e lo conosceva fin troppo bene.
“Oh andiamo a chi vuoi darla a bere? Sei a casa a quest'ora, sei andato dal barbiere, offri la torta ai miei amici, sei allegro, sorridi e...devo continuare?”
Jane stava sorridendo, non voleva essere antipatica, ma sapeva rompere le scatole terribilmente quando voleva e suo padre alzò gli occhi al cielo e ribattè solo “va beh, vi lascio ragazzini. Ho cose più importanti da fare. ”
“Oh ma aspetta: è evidente! E' tornata la mamma?”
 Gridò Jane, stravolta perché quello era un notevole colpo di fortuna. Vedete, per quelli di voi che non lo conoscessero, Juan Jimenez era un muto e insopportabile bastardo per gran parte del tempo, ma quando sua moglie tornava dalle sue lunghe trasferte diventava predisposto ai rapporti umani, per usare un eufemismo. Si vedevano molto poco, in realtà, ma lui passava tutta la sua vita ad aspettarla e quando c’era, era talmente felice che lo avreste capito a chilometri di distanza.
 Marcy e Chris non capirono, ma Jane pensò che il ritorno di sua madre fosse davvero merito della sua buona stella, perché, vedete, la regola numero uno del rapporto tra i suoi genitori era molto semplice: per quanto Juan sembrasse rigido e algido, non c'era nulla che sua madre non potesse ottenere da lui. E questo le era sempre tornato molto utile, e questa volta avrebbe potuto sicuramente impedirgli di staccare la testa a Chris!
“E va bene detective, sì. Arriva stasera, ma non dire che te l'ho detto. Ci tiene da morire a farvi una sorpresa.”
Fantastico! Jane poteva parlarne con sua madre del suo ritardo, era sicuramente la persona più adatta. Così, in un impeto di gioia, abbracciò suo padre esterrefatto e poi aggiunse “sì, è il caso che prendiamo un caffè. Ti seguiamo in cucina.”
“Che diavolo hai in mente? Tuo padre mi fa venire i brividi!Sembra uno di quei cavalieri neri del Signore degli Anelli! Non posso affrontarlo senza aver provato almeno una quindicina di possibili frasi da dirgli: mi conosci, gli direi qualche stronzata e lui mi farebbe diventare uno spettro che vive nell'ombra in cinque secondi!”
Ringhiò Chris stravolto. Aveva sentito strane storie su quell'uomo, che gli veniva descritto come uno “patologicamente geloso e protettivo” e aveva paura di averci a che fare, specialmente ora che forse stava per dargli un nipotino, ma Jane decisa ribattè “è fondamentale che tu lo conosca ora. E' di ottimo umore, probabilmente perchè sta per fare sesso, e non sa che forse mi hai ingravidata: voglio che abbia una prima impressione positiva per potermela giocare poi in seguito. Capisci, potrò dirgli 'ma a me sembrava che ti piacesse' e lui non potrà negarlo. Andrà tutto bene! Quindi prendiamo questo dannato caffè e tu cerca di essere gentile e non dire cazzate sui cavalieri.”
Il nostro povero ragazzino ingoiò la saliva e si scombinò un altro po' i capelli, pensando a cosa stava per accadere, ma uscendo trovarono l'algido Juan in una posa...imbarazzante, soprattutto per un cavaliere nero. Immaginate la scena: un bell'omaccione ispanico dalle spalle larghe e lunghissimi capelli corvini, totalmente vestito di nero in un completo elegante, con l'aria di uno che potrebbe riempirti di botte da un secondo all'altro, stava distribuendo orchidee nei vari vasi che aveva in giro per casa. E, cosa peggiore, non sembrava neanche dispiacergli!
“Ti sei fatto bello, le hai comprato la torta e le hai preso anche i fiori? Hai davvero qualcosa da farti perdonare, allora”
Aggiunse Jane ridacchiando, e Juan pensò solo “è così palese?” ma ringhiò seccatissimo che era una consuetudine comprare i fiori a chi torna da un lungo viaggio, sperando di tagliare corto con quel discorso.
 “Ah sì?”
Ribattè Jane con lo stesso sguardo da gatta dispettosa che sfoderava sua madre quando voleva coglierlo in fallo, “ed è un'usanza portare proprio le orchidee bianche, i suoi fiori preferiti? Perchè devi fare quello acido quando sei così tenero? Non c'è mica niente di male a portare fiori alla propria moglie.”
Ok, era ufficiale: Jane stava esagerando e Chris stava per avere una crisi di panico. Avrebbe voluto gridarle “la pianti di provocarlo o preferisci aspettare che mi decapiti?” ma non poteva farlo e così in preda al panico si appoggiò al mobile e fece cadere alcuni fiori da un vaso.
“Oh Chris non preoccuparti, asciughiamo subito” rispose Jane, che in realtà lo stava fulminando con gli occhi. E suo padre pensò solo “ah questo è Chris”. Il misterioso ragazzo era proprio lo sconosciuto cavaliere di sua figlia, e questo lo spinse a guardarlo un po' meglio: fisicamente era carino, ma era goffo e terribilmente imbranato. Sicuramente Jane avrebbe potuto avere di meglio, ma Mina diceva che lui l’amava con tutta l’anima, e Juan lo aveva accettato. E poi dalle ricerche che aveva fatto fare sul suo conto non era emerso niente di spiacevole, quindi doveva decidersi una buona volta a socializzare con quel tizio sfigato.
Jane non si accorse dell'aspetto allucinato di Chris e aggiunse “sì, ma comunque  a che ora arriva? La porti fuori a cena, vero?”
“Arriva in serata, non so ancora bene quando. E volevo portarla a cena, ma mi ha risposto che vuole solo stare con voi, quindi niente. Cena a casa e per favore sii puntuale.”
“…mi auguro che sia almeno bello il regalo che le hai preso per farti perdonare per la cazzata che le hai detto. Sarà una furia, lo sai no?”
Commentò Jane seria, con un’espressione simile a quella di sua nonna Jo e Juan s’infuriò e chiese rigidissimo “…di cosa stai parlando?” ma era evidente che Mina avesse spiegato a Jane il motivo per cui non gli rispondeva più a telefono da qualche settimana e che quel ficcanaso di John le avesse parlato della sorpresa che aveva preso per lei. Jane fece spallucce e basta, allora e concluse dicendo “…era solo un consiglio. Se pensi di uscirtene solo con i fiori, preparati a sentirti dire che puoi infilarteli dove non batte il sole” concluse, appoggiandosi sulla spalla di suo padre come una bambina e lui le sussurrò solo “stai tranquilla.”
 
“Ora ho delle cose da fare, ma tu piantala di ficcanasare ragazzina e prendete un pezzo di torta...”
“Grazie”rispose Chris, con il cuore in gola. Voleva cambiare argomento, e soprattutto voleva far smettere di parlare Jane che stava tormentando quell'uomo irascibile. Certo lui sembrava seccato, ma non troppo e questo era strano.
A Juan non piaceva Chris, ma...quando mai gli piaceva un amico delle sue figlie? Questo poi, viveva con lei e la toccava anche!Non sapeva se voleva più ucciderlo o torturarlo, ma sua moglie gli impediva anche solo di dirle certe cose e gridava sempre che “le persone normali non hanno certe idee”.
“E comunque...è bello che le prenda i fiori. Mio padre non li porta mai a mia madre...”aggiunse Chris nervoso, in un disperato tentativo di ingraziarsi il suocero e...gli provocò una smorfia. Non un vero sorriso, ma un'increspatura delle labbra.
“Ricordati di dirlo davanti a mia moglie, questo. E metti molta enfasi sul ‘mai’ grazie”
Ringhiò ridacchiando tra sé e sé. Mina gli dava sempre il tormento, perchè diceva che era un cattivo marito anaffettivo e burbero, lo chiamava sempre “criptico bastardo”e questa cosa dei fiori l'avrebbe colpita.
“...però mio padre cucina, e raramente le compra una torta. Generalmente la fa con le sue mani.” Aggiunse Chris con la bocca piena, in un disperato tentativo di sembrare simpatico, ma Jane ridacchiando ribattè “ E chi credi che cucini a casa mia? Mia madre non è esattamente una brava casalinga, sai…”
“Sì, appunto. E non pensarla neanche questa cosa dei tuoi davanti a Mina, ci manca solo che poi pretende che impari a fare anche le torte…” ringhiò Juan scocciatissimo, fissandolo di traverso, con sguardo da samurai incredibilmente minaccioso, e il poverò Chris trasalì.
Era davvero spaventoso quell’uomo, quando voleva, perciò il biondino si ammutolì del tutto, e quasi gli andò di traverso il boccone. Gli era parso di aver fatto bella figura con la storia dei fiori e si era rilassato per un secondo, ma immediatamente aveva ricominciato ad avere le palpitazioni. Per un attimo pensò che se si sentiva in quel modo ora che, agli occhi del padre della sua donna era innocente, sarebbe morto letteralmente nel dargli la notizia, e così decise di allontanare il piattino con la torta, perchè il suo stomaco era letteralmente in subbuglio.
“Sì, sì va beh fingiamo tutti di crederci. Chris lui fa sempre lo stronzo distaccato e lamentoso, ma la verità che si vergogna di ammettere è che la ama talmente tanto da fare ogni cosa per lei. Non ho mai visto una coppia come loro: diciamo che si vedono per sei mesi l'anno, si odiano per quattro mesi e poi per due mesi si amano pazzamente. Lo sappiamo tutti che hai un cuore tenero,papà...”
“Va bene, se vuoi fare la stronza, ti dimostro il mio cuore tenero: qual è il motivo reale per cui sei a casa di martedì, quando hai lo spettacolo a breve, Jane?”
In quell'istante i tre amici smisero di parlare, ridere, respirare e masticare e come tre panda si fissarono con gli occhi sbarrati e le guance piene. Jane aveva imparato molte cose dai genitori, di certo era calcolatrice come sua madre e astuta come il padre, ma non aveva idea di cosa fosse la “poker face” ed ora annaspava tra possibili scuse, quando Juan scuotendo la testa aggiunse “visto? Vi lascio soli, ma voglio casa libera alle tre e niente storie.”
“Chissà per fare cosa...”aggiunse Jane, ritrovando la lingua, ma Juan la fulminò soltanto con lo sguardo.
Aveva deciso di seguire le indicazioni di Mina, dunque doveva smettere di essere iperprotettivo nei confronti della sua bambina, ma gli faceva malissimo. Essere un padre “moderno”, come diceva sua moglie, non era esattamente nella sua indole, ma Mina gli aveva fatto un discorso stranamente sensato: avevano instaurato con i loro ragazzi un rapporto aperto di fiducia reciproca e questo gli permetteva di non sentirsi dire cazzate e di poter realmente aiutare i loro bambini attraverso consigli e confidenze. Jane aveva raccontato tutto alla madre di Chris, da subito, e Mina l'aveva sempre supportata, raccontando poi tutto al marito. John era probabilmente l’unico ragazzo al mondo che preferiva parlare con sua madre di ragazze e persino Johanna non disdegnava qualche confidenza. Erano una famiglia molto unita, ma l'annuncio che fece Jane quel pomeriggio, li incasinò del tutto.

Nota:
Ciao a tutti, allora che ve ne pare di questa famiglia? Vi piacciono? E come sarà il test di Jane? Fatemi sapere, vi aspetto.
   
 
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