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Autore: ailyn    28/05/2020    3 recensioni
Tratto dal primo capitolo:
"Hinata fissava le foto poste sopra la mensola in salotto, mentre calde lacrime le rigavano il bellissimo viso. Dentro a sé, nel profondo, aveva sempre sospettato, sempre saputo, ma mai avrebbe immaginato una ferita tanto profonda, un’umiliazione così pesante, il suo orgoglio ruggiva, la sua anima di Hyuga scalpitava"
SasuHina - NaruSaku
Genere: Azione, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Hinata Hyuuga, Naruto Uzumaki, Sakura Haruno, Sasuke Uchiha | Coppie: Hinata/Sasuke, Naruto/Sakura
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la serie
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Ciao a tutti! Mi sentivo particolarmente ispirata e sono riuscita a scrivere in tempo record il nuovo capitolo. Ringrazio tutti coloro che seguono questa fanfiction! Buona lettura
Ailyn


CAPITOLO 4: PRIMA LUNA
 

Sakura si alzò di scatto con la faccia rossa dalla rabbia, guardando furente l’Uchiha

“Quante volte ti ho chiesto di venire con te? Non mi hai mai degnato di considerazione!” lacrime amare di rabbia cominciarono a scorrerle sulle guance, mentre Sasuke interrompeva il contatto visivo con Naruto, che lo stava pregando con lo sguardo di non ferire la donna. Ma a lui non importava nulla di lei e dei suoi sentimenti e, se un tempo ne aveva riguardo, sentendosi anche in colpa di non essere mai presente, ora non provava la minima comprensione o compassione per lei: pura e semplice indifferenza

“Sei sempre stata così patetica.” Disse calmo, guardandola freddo.

“Come ti permetti?” la donna era sconvolta e ora lo guardava affranta.

“Ora basta!” li interruppe Hinata, capendo che l’Uchiha non si sarebbe contenuto “ragazzi andate via. Hanabi, portali fuori di qui e assicurati che non assistano” ordinò poi, suscitando l’opposizione dei giovani che, però, vennero condotti fuori dalla giovane Hyuga che non aveva fiatato contro l’autorevolezza della sorella.

Una volta che furono fuori, Hinata attivò il byakugan per accertarsi che non fossero nei paraggi e tutti sgranarono gli occhi nel vedere la strana forma delle iridi e il colore azzurro brillante; Hiashi dalla sorpresa fece cadere la tazza che aveva fra le mani mentre fissava la figlia sbalordito “Il Byakugan del fato” sussurrò “com’è possibile? Era solo una profezia di secoli fa che abbiamo smesso di tenere in considerazione”

La donna disattivò l’abilità innata e guardò il padre “ne parliamo dopo, padre” gli disse, riportando l’attenzione sui due litiganti “Ho pensato che fosse meglio che Sarada non ascoltasse” spiegò poi, suscitando l’immediata reazione di Sakura

“Certo! Tu, la sempre dolce Hinata, quella buona con tutti! Ti sei sacrificata per Naruto, gli hai fatto da scudo salvandolo, credendo che lui si sarebbe accorto di te, sei stata patetica! Tuo cugino è morto per questo! E tu, hai continuato ad andargli dietro, credendo che in una manciata di ore si fosse innamorato di te! Sei una sciocca!”

Naruto guardò la donna sgomento da quello che aveva detto a Hinata che non si meritava nulla di ciò che aveva sentito, ma proprio mentre stava per esprimere il suo disappunto, Sasuke lo anticipò.

“Ho cercato di ucciderti svariate volte Sakura e per te ho sempre provato indifferenza e fastidio, ti proteggevo solo come qualunque compagno di squadra avrebbe fatto, ma nonostante ciò alla fine della Guerra hai voluto metterti con me, sapendo comunque che non mi avresti avuto vicino come le coppie normali. Ti sei accontentata e non dirmi che era amore, perché non è possibile amare qualcuno che ha tentato di assassinarti, nonostante fosse in un periodo molto buio della sua vita. Dov’era la tua dignità? Ma a me stava bene perché volevo riformare il mio clan e tu eri l’unica in quel momento che avrebbe accettato. Mi servivi solo per procreare e non dirmi che non l’avevi sospettato. Direi che la sciocca non è certo Hinata.”

Ammutolirono tutti quanti, mentre Sakura crollava sulle ginocchia shockata e Naruto si alzava e le si avvicinava.

“Sakura?” domandò, posandole una mano sulla spalla, mentre Sasuke sbuffava e Hinata li guardava a disagio.

“Forse è meglio che tu la porti via, Naruto.” Disse, infatti la Hyuga, richiamando l’attenzione su di sé. Naruto annuì, ma al posto di andarsene si avvicinò alla moglie sedendosi davanti a lei e prendendole le mani fra le sue

“Hinata. So che ti ho ferita e mi dispiace tantissimo. Avrei voluto che le cose fossero andate in modo diverso, avrei voluto davvero imparare ad amarti come ti meritavi, ma sono solo riuscito a darti affetto. Ma voglio che tu sappia che ho sempre pensato che tu fossi la donna più dolce, gentile e buona che esista. Provo una gran stima per te e spero davvero che un giorno riuscirai a perdonarmi e ad essere mia amica.”

Hinata mantenne lo sguardo fisso in quello del biondo, per poi ritrarre le mani lentamente per non far vedere che stava iniziando a tremare, cercando fino all’ultimo di mascherare il dolore.

“Partirò con Sasuke per la missione domani. Oggi dovremo incontrare un avvocato per il divorzio” disse, cercando di mostrarsi forte.

Naruto annuì addolorato e poi si alzò, tornando da Sakura e fissando l’Uchiha dritto negli occhi disse “te la affido, Sasuke. Con te non ho paura che possa succederle qualcosa” e una volta presa in braccio la donna uscì di casa, dirigendosi all’ospedale saltando sui tetti.

Hinata nel frattempo continuava a tremare senza riuscire a smettere: le parole di Sakura l’avevano ferita, ma quelle di Naruto e il suo desiderio di esserle amico, l’avevano distrutta. Un suono strozzato cominciò ad uscirle dalla bocca e il respiro le si incastrava nel petto, non riuscendo più ed espirare tranquillamente. Hiashi l’affincò immediatamente, preoccupato, mentre lei diveniva sempre più pallida

“Hinata, Hinata! Respira, figlia mia!” eslamò spaventato, guardando la figlia, mentre le braccia di lei perdevano forza rimanendo inermi ai lati del corpo.

Sasuke si alzò di scatto e le prese le mani, stringendole “Guardami Hinata!” disse calmo, senza far trasparire la preoccupazione “Tu sei più di questo! Sei una madre fantastica, una guerriera forte e diventerai mia compagna di squadra. Reagisci!”

Senza interrompere il contatto visivo, le accarezzò il viso con una mano e quando vide che cominciava lentamente a respirare, l’abbracciò stringendola forte a sé “Naruto si merita tanto, ma non il tuo dolore” disse accarezzandole i capelli mentre lei cominciava a piangere sommessamente stringendosi sempre di più all’uomo.

Hiashi li guardava impassibile: se la profezia era vera e, dato che Hinata aveva sviluppato il Byakugan del fato lo era, non avrebbe dovuto in alcun modo intromettersi in ciò che sarebbe successo.

Lentamente la donna cominciò a tranquillizzarsi, ma Sasuke non la lasciò andare, senza capire il perché del desiderio di farla stare meglio. Forse perché era sempre stata fragile, aveva sempre avuto bisogno di protezione, ma ora aveva dovuto cambiare ed essere forte.

La donna si staccò da lui e guardandolo negli occhi diventò rossa come un pomodoro, facendo sorridere Sasuke che si alzò “Dobbiamo capire le potenzialità del tuo nuovo byakugan. Dopotutto, viaggerai con me e ci sarà parecchio da combattere.”

A quelle parole, lei sorrise e guardò il padre chiedendogli spiegazioni sulla sua abilità oculare.

Lo Hyuga anziano guardò la figlia e sospirando cominciò a parlare “Il byakugan del fato. Non avrei mai pensato di vederlo un giorno, in effetti nessuno ormai si aspettava la sua comparsa poiché questa era stata predetta centinaia di anni fa. Secondo la leggenda il tuo potere oculare permette non solo di visualizzare il flusso di chakra ma anche i pensieri e le emozioni di chi ti sta di fronte e ti da la facoltà di dominarle a tuo piacimento, potresti anche dominare i ricordi e leggere la mente. È un’arma incredibilmente potente se sai come usarla. Al Byakugan del Fato è legata una profezia, che però preferisco non rivelarti. Vorrei che gli eventi seguissero il loro naturale corso”

Sia Sasuke che Hinata rimasero colpiti dalle potenzialità dell’arte oculare e decisero che sarebbe stato il caso di allenarla a dovere poiché poteva rivelarsi un grande vantaggio in battaglia, ma prima di tutto era necessario recarsi da un avvocato per avviare le pratiche dei rispettivi divorzi, perciò si congedarono da Hiashi ed uscirono dalla residenza.

Intanto, Boruto e Sarada si trovavano in un fast food a mangiare qualcosa, mentre pensavano agli avvenimenti che erano successi, non sapendo come avrebbero dovuto comportarsi da quel momento in avanti con Naruto e Sakura. Boruto non se la sentiva ancora di affrontare il padre avendolo visto visibilmente dispiaciuto per quello che era successo e avendo notato l’abbraccio quasi disperato dato a Himawari, temeva di non riuscire a rimanere arrabbiato con lui. Non era pronto, ma quando lo sarebbe stato avrebbe parlato col genitore chiaramente illustrandoli i motivi per cui era un emerito idiota.

Sarada, invece, aveva intenzione di parlare con la madre, dopotutto la ragazza aveva avuto più tempo per metabolizzare la cosa, ma voleva dire chiaramente a Sakura cosa ne pensava, cercando di dare un po' di sollievo alla madre che era visibilmente instabile.

La mora si alzò e comunicò a Boruto la sua intenzione rimanendo sorpresa quando lui le disse di voler parlare a sua volta con Sakura.

La trovarono solo dopo un paio d’ore in ospedale, poiché a quanto avevano capito era stata male, probabilmente i suoi nervi avevano ceduto, ma una volta entrati nella stanza trovarono la donna con la testa bassa e Naruto che la guardava furente

“Che succede?” domandò Sarada, fissando i due adulti e non riuscendo a capire la tensione che aleggiava nella stanza e attirando così l’attenzione dei due che vedendoli, sgranarono gli occhi stupiti.

“Non pensavo ci fossi anche tu” disse Boruto, guardando il padre “me ne vado!” affermò, dando le spalle ai presenti

“No, Boruto, aspetta” lo fermò l’uomo, con tono di voce cupo che riuscì ad incuriosire il ragazzo: perché suo padre sembrava così arrabbiato, deluso e abbattuto? “Che vuoi?”

Naruto sospirò e crollo su una sedia, prendendosi la testa fra le mani e cominciando a piangere, lasciando i due ragazzi interdetti e a disagio, mentre la donna lo osservava mortificata.

Il ragazzo, non sopportando quella vista, si avvicinò al padre e gli mise una mano sulla spalla “Papà, che succede?” sussurrò, cercando di capire il padre e combattendo il subdolo pensiero che qualunque cosa fosse successa se la meritava dopotutto

“Boruto… mi vergogno così tanto” disse Naruto a fil di voce “Ho tradito Hinata e, nonostante avessi seguito il mio cuore, non posso far a meno di sentirmi un pessimo uomo, soprattutto ora che…”

L’uomo si interruppe alzando lo sguardo verso il figlio e Boruto poté notare una sofferenza enorme dentro a quelle iridi blu così simili alle sue

“Continua papà” lo incitò il ragazzo

“giuro preferirei riaffrontare Kaguya in questo momento” disse l’uomo abbassando nuovamente lo sguardo e dopo qualche secondo di silenzio ricominciò a parlare, ora rivolto a Sakura “Keiji è stato un incidente. Certo è mio figlio e lo adoro, ma non era certo programmato, ma non penso che questa nuova gravidanza sia per te così inaspettata, vero Sakura?”

Boruto ritrasse la mano scottato, mentre rivolgeva lo sguardo verso la donna che veniva fissata anche dagli occhi esterrefatti di Sarada

“Cosa volevi che facessi, Naruto?” urlò la donna alzando la testa di scatto “ero gelosa, gelosa marcia! Tu, tornavi sempre a casa da lei, sempre! Anche dopo aver passato del tempo con me, prima di andare in ufficio, tornavi a casa a salutarla! E non volevi lasciarla, non dirmi che ci avevi provato, perché so perfettamente che non è vero!”

“Era la mia famiglia!” urlò a sua volta l’uomo, alzandosi di scatto “Hinata è sempre stata perfetta e se tornavo da lei era perché aveva il sapore di casa! Lei e i miei figli, non potevo permettermi di rovinare le loro vite solo perché ero innamorato di te! Ma questa mossa proprio non me l’aspettavo da parte tua”

“Certo, perché io e Keiji non valiamo nulla, vero? Anche noi siamo la tua famiglia e in un momento di disperazione ho pensato che fosse la soluzione ideale!”

Sarada era disgustata e guardava la madre inorridita, mentre Boruto osservava il padre capendo che li amava veramente e che aveva sbagliato, certo, ma sbagliare è umano e suo padre non era immune agli errori.

“voglio conoscerlo” disse rivolto al genitore che lo guardò sorpreso “Keiji non deve pagare i vostri sbagli e io, Himawari e Sarada, siamo suoi fratelli. Quanto a questa gravidanza, accoglieremo il prossimo nascituro come faremo con Keiji e anche tu papà, ci vorrà del tempo, certo, ma capisco che sei pentito.”

“quanto a te” continuò poi rivolto alla donna “sei stata un’eroina di guerra, sei la migliore ninja medico in circolazione, hai una figlia fantastica e fino a poco tempo fa eri un modello da seguire. Ci vorrà un po' per perdonarti, soprattutto dopo questo, ma spero vivamente di riuscirci. Sono sicuro che mia madre starà bene e troverà una persona che la meriti, è più forte di quanto non si pensi e la partenza non le farà che bene, soprattutto dopo questo. Nessuno dei due si merita la sua sofferenza e penso che entrambi lo sappiate perfettamente”

Era maturo, Boruto, per la sua età e il padre non poteva far a meno di essere estremamente orgoglioso del figlio, provando anche molta vergogna per il suo comportamento e anche Sakura abbassò lo sguardo colta dallo stesso turbamento.

Sarada invece, molto meno diplomaticamente, si avvicinò alla madre e guardandola dritto negli occhi le disse: “ogni santa volta ero sveglia e vi sentivo. Sapevo di voi già da molto tempo e avrei potuto accettare il fatto che avessi una relazione se non fosse stato l’Hokage. Ora mi fai solo schifo” e uscì dalla stanza, lasciando la madre in lacrime, sconvolta da quella rivelazione

Il ragazzo, invece, sospirò e la seguì ma prima di uscire si fermò rivolgendosi alla donna “cerca di tornare in te, Sakura – san”

I due adulti si guardarono a disagio e Naruto si sedette sul letto vicino alla donna “Sakura non avevi bisogno di fare questo. Sapevi e sai che ti amo, non era necessario mettermi davanti ad una scelta che non avrei potuto fare. Se Hinata non avesse scoperto da sé della nostra storia, mi sarei comportato in un modo che non ti sarebbe piaciuto e spero che ti sia chiaro questo punto. Ragiono con la mia testa e mettendomi di fronte a questi fatti, senza avermene parlato, probabilmente ti avrei allontanata con i figli da Konoha e avresti ricoperto l’incarico istituzionale che non desideravi venisse affidato ad Hinata. Come ha detto Boruto, cerca di tornare in te perché questa Sakura non mi piace per niente”

L’uomo le accarezzò il viso e si alzò per tornare ai suoi compiti da Hokage “appena i divorzi verranno ufficializzati ci sposeremo e i bambini saranno legittimati” aggiunse, per poi andarsene lasciando Sakura profondamente sconvolta.

La donna solo ora si accorgeva di quanto era stata stupida e fortunata, poiché se Hinata non avesse scoperto tutto, ora sarebbe in viaggio verso il deserto, con due figli da crescere da sola e delle scuse da rifilare a Sasuke. Un profondo senso di angoscia le attanagliò le viscere misto a sollievo: poteva ancora andare tutto bene, ma doveva lavorare su sé stessa e non lasciarsi più sopraffare dai pensieri negativi.

L’indomani all’alba a Villa Hyuga erano tutti svegli per poter salutare Sasuke e Hinata che stavano per partire: avevano ricevuto una lista di cinquanta ricercati di livello S e dovevano andare il più in fretta possibile. La donna abbracciò stretta i figli raccomandandoli di ascoltare sempre il nonno e la zia Hanabi e la stessa cosa fece con Sarada che rimase di sasso, non aspettandosi un gesto tanto materno da parte della donna e si stupì ancora di più quando anche Sasuke salutò non solo lei, ma anche i due Uzumaki con il classico buffetto in fronte.

Passò così un mese. Sasuke e Hinata si spostavano veloci, fermandosi di tanto in tento in una radura per qualche giorno ad allenare il Byakugan della donna che, sorprendentemente, riuscì a controllarlo molto velocemente probabilmente perché era già abituata ad usare la versione precedente dell’abilità.

In quel lasso di tempo, inoltre, erano riusciti a catturare uno dei componenti della lista, facendo veramente poca fatica. Lo avevano trovato solo in un villaggio sperduto che faceva provviste e lo seguirono silenziosamente fino alla locanda dove alloggiava. Attesero la sera per far irruzione dalla finestra e Sasuke decise di lasciar campo libero a Hinata che usò subito la sua abilità innata per far crescere nell’uomo un sentimento di pausa schiacciante che lo indusse ad accovacciarsi per terra tenendosi le braccia attorno alle gambe, abbracciandosi. A quel punto la donna gli si avvicinò e gli blocco i punti di chakra, dopodiché lo portarono all’autorità locale perché lo conducessero in carcere, dove gli avrebbero imposto dei sigilli per bloccare la sua forza in modo da renderlo inoffensivo.

In quel mese, inoltre, il loro rapporto era maturato ed entrambi si erano affezionati l’uno all’altra. Sasuke, abituato a viaggiare solo, non poteva non apprezzare la presenza della donna: Hinata era silenziosa e discreta, non diceva mai cose fuori posto e preferiva non aprir bocca se non aveva qualcosa da dire. Era forte, sensibile, dolce e bellissima: in quel periodo i capelli avevano cominciato ad allungarsi e il suo corpo tornava ad essere allenato e l’uomo non poteva far a meno di perdersi nel suo sguardo ogni volta.

Anche Hinata era profondamente colpita dal moro. Apparentemente freddo, nascondeva un vulcano dentro a sé: Sasuke era coraggioso, riflessivo, intelligente e furbo e la capiva. Comprendeva ogni suo sguardo, ogni sua muta richiesta, ogni sua esigenza e la donna si sentiva immensamente fortunata ad averlo al suo fianco.

Quel giorno, nel tardo pomeriggio, un falco di Sai disegnato atterrò davanti a loro, trasformandosi in un messaggio scritto che informava i due della firma sia di Naruto che di Sakura delle condizioni di divorzio scelte da loro. A quanto pareva avevano accettato tutto ciò che la Hyuga e l’Uchiha avevano stilato insieme all’avvocato prima della loro partenza e quindi il divorzio sarebbe stato registrato nei prossimi giorni. Inoltre, Naruto si complimentava con loro per la cattura del nukenin e li salutava calorosamente.

Hinata ripiegò il rotolo e fissò Sasuke, triste

“ero riuscita a non pensare a questa storia in questo mese” sussurrò appena, abbassando lo sguardo

“non farlo” le disse l’uomo, poggiandole due dita sotto al mento, sollevandole la testa “non abbassare lo sguardo e continua a non pensarci. Questa storia non è degna di attenzione, ormai.”

La donna sorrise dolcemente, perdendosi in quelle iridi nere come la notte, così rassicuranti e in quel momento espressive. Era evidente l’affetto e il timore che lei stesse male e lei non potè non sentirsi stranamente felice per quelle premure.

Dopo cena, Hinata si congedò, dirigendosi alla cascata lì vicino per farsi un bagno e Sasuke, dopo qualche minuto di esitazione, decise di seguirla.

Quando arrivò vide i vestiti della donna messi sul tronco di un albero si svestì a sua volta, riponendo lì anche i suoi; cercò poi la Hyuga trovandola sdraiata sull’acqua con gli occhi chiusi, il corpo nudo ben in vista, e si immerse raggiungendola.

Appena lei sentì la sua presenza, aprì gli occhi e nascose la sua nudità sott’acqua diventando rossa come un pomodoro

“Sa…Sasuke. Che… che ci fai qui?” domandò balbettando come quando era ancora una ragazzina, facendo sorridere teneramente l’uomo che le si avvicinò, prendendola per i fianchi ed attirandola a sé.

“Hinata” sussurrò, facendole alzare lo sguardo verso di lui, in una muta richiesta che lei accolse attivando il byakugan e vagando per la mente del moro, trovandoci lei dipinta come un angelo. Sasuke era innamorato di lei, follemente e, anche se non glielo aveva detto, Hinata lo vide dentro di lui, in una maniera talmente nitida che era impossibile fosse menzogna.

E sorrise. Hinata sorrise, sentendo di aver trovato la persona che le sarebbe stata accanto qualunque cosa fosse successa, che l’avrebbe amata e rispettata incondizionatamente. Dopotutto, lei aveva capito da un po' che Sasuke aveva spazzato via Naruto dal suo cuore, ma non aveva avuto il coraggio di affrontarlo per paura di perderlo.

Sasuke, vedendo quel sorriso la baciò prima dolcemente e poi con sempre più passione animato da una forza sconosciuta, mentre entrambi aprivano gli occhi e Byakugan, Mangekyō Sharingan e Rinnegan brillavano nei loro occhi e un’energia impressionante si sprigionava dai loro corpi, mentre si univano.

In alto, nel cielo, intanto sorgeva la prima luna su quell’amore che sarebbe stato narrato per molto, molto tempo.

 

 

  
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