Nick Fury le mise un microfono nascosto così che tutti potessero ascoltare la loro conversazione.
Non appena Loki rivide Mia, la guardò con disprezzo. –Quindi Fury manda te, me lo sarei aspettato.- commentò. –Dopo tutte le torture e i suoi sotterfugi, tu saresti stata come un balsamo.-
Mia evitò di parlare di loro due e cercò di essere professionale. –Che cosa hai fatto all’Agente Burton?- gli chiese.
-Direi che ho ampliato la sua mente.- rispose l’altro, in modo vago.
Mia poggiò una mano aperta sul vetro che li divideva. –Ti prego Loki, collabora.-
Il Dio fece lo stesso, poggiando la mano sulla sua. –Io una volta ti amavo, fin che non mi hai ingannato mettendoti contro di me.-
-Ti amavo anche io, fin che non mi hai mentito sulle tue vere intenzioni e non hai finto la tua morte. Quindi, fra di noi, chi è il vero ingannatore?- ribatté Mia.
-Giusto, tu non inganni, tu ti fai ingannare. Sei al servizio di vili assassini: Fury non ti ha detto del passato della Romanoff? Beh, Burton mi ha accennato qualcosa.- continuò Loki, con gli occhi gonfi di rabbia. –E poi oh…Il soldato, l’uomo senza tempo che adula la guerra più della vita stessa.-
-Steve Rogers è un uomo d’onore e, per quanto può sembrarti strano, è superiore a te.-
Improvvisamente, Loki batté la mano sul vetro, creando una leggera crepa. –Non libererò Selvig, ne Burton, non fin che non lo avrò ucciso! Pezzo per pezzo e ti farò guardare!- esclamò, scandendo bene le parole.
Mia fu quasi spaventata, nemmeno lei lo riconosceva più. –Sei un mostro.-
-Oh no, voi avete portato il vero mostro a bordo.-
Fu in quel momento che capì. –Bunner? E’ questo il tuo piano?-
Loki si accorse di aver detto qualche parola di troppo. –Cosa?- balbettò.
Quindi Mia avvertì lo S.H.I.E.L.D. tramite il microfono. –Loki intende scatenare Hulk, tenete il dottor. Bunner al sicuro.- gli disse, per poi girare voltarsi e andarsene.
 
Una volta tornata dagli altri, notò che c’era anche Tony Stark.
-Alzate l’albero di mezzana e spiegate le vele!- esclamò sarcasticamente.- Ho guardato degli appunti di Selvig e so cosa ha in mente Loki: ricostruisce il portale con la quale è venuto.- continuò. –E’ un piacere conoscerla dottor. Bunner, ammiro tutti i suoi studi e mi appassiona vederla trasformarsi in un mostro verde gigante.-
-Grazie..- balbettò lo scienziato, stringendogli la mano.
-Bunner è qui solo per rintracciare il Cubo, speravo che potreste unirvi a lui.- intervenne Fury.
-Io comincerei dal suo scettro.- continuò Mia.
-Anche io, sarà magico ma sembra funzionare come un’arma dell’HYDRA.- concluse Steve, per poi avvicinarsi a Mia.- Mi devi un tè.- le sussurrò.
-Oh, non preoccuparti, quando sarà tutto finito ti farò provare una birra Asgardiana.- gli mormorò lei, mentre si sorridevano a vicenda.
 
Nel mentre che Tony e Bruce lavorassero allo scettro, Mia si diresse al poligono dell’astronave per imparare come usare una vera arma umana.
Solo che non sapeva da dove cominciare: aveva visto l’agente Colson caricare una pistola, ma mai usarla.
Quindi inserì i proiettili e la sicura.
Le fu difficile capire da dove si sparava e la osservò per qualche minuto, trovando poi un grilletto, ma puntandola verso di se.
-Ehi ehi, non funziona così!- intervenne Steve, facendole abbassare l’arma. –Non devi puntarla verso te stessa.-
-Sono una frana in queste cose.- sospirò lei.
-Ti faccio vedere come si fa.-
Steve premette il pulsante per far avvicinare il mirino a loro e fece indossare a Mia degli occhiali di protezione.
Si mise dietro di lei e impugnò la pistola unendo le mani alle sue. –Lo scopo è colpire il bersaglio: non per forza al centro, ma così evitiamo di colpire il muro.- spiegò. –Se chiudi l’occhio sinistro potrai vedere meglio il mirino.- continuò, mettendole le dita sul grilletto. –Ora preparati che sentirai un colpo.-
Non appena le loro dita premettero sul grilletto, un proiettile partì e colpì il bersaglio quasi vicino al centro.
Entrambi ne furono entusiasti, ma il sorriso sul volto di Steve sparì quando vide che dietro il bersaglio vi era una porta che non aveva mai visto prima.
-Che cosa c’è dietro questa porta?- le domandò.
-Non lo so, non l’ho mai vista.-
Steve notò che c’era la fessura per una tessera. –Ci vuole un tessera dello S.H.I.E.L.D.-
Mia ne tirò una fuori dalla sua tuta in pelle e la fece scorrere sulla fessura: non appena la porta si aprì, i due notarono un enorme garage con vari astronavi armate.
-Tony aveva ragione quando diceva che Fury non ci diceva tutto.-