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Autore: _Selenophile_    29/05/2020    1 recensioni
[erkenci kus]
[erkenci kus]Una ragazza dagli occhi ambra,Serena Monteforti,dopo un anno e mezzo a Londra,decide di ritornare nel paese universitario dove tutto è cominciato per affrontare i suoi demoni e riprendere in mano la sua vita.
Profondamente cambiata dal suo passato e da quello che è successo, non sa che è in arrivo per lei una sferzata di vita, totalmente inaspettata in un periodo come quello,in cui tutto era assopito e,quasi,dimenticato.
Un gruppo di ragazzi come tanti, che ha sogni,speranze, che lotta per emergere e per rimanere a galla. Un gruppo di ragazzi un po'strani e svampiti,che partorisce idee.
E un'idea,buttata lì un giorno di Ottobre, tra un aperitivo e una sigaretta.
Tutto questo causerà una tempesta violenta, dirompente e perfetta, da cui tutti usciranno diversi,cambiati.
Perchè un aquilone si alza solo con il vento contrario.
Genere: Introspettivo, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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I genitori di Daniele erano andati via.Il signore si era scusato per le brutte scene a cui avevamo assistito,e ci aveva chiesto di metterci nei panni di un padre preoccupato per il futuro dei propri figli. La signora,invece, aveva riempito di baci i suoi gioielli,come chiamava i due, e ci aveva invitato da loro il prima possibile per dimenticare quell’increscioso episodio. Già l’adoravo.
«Hai più culo che anima,Victor!»,i ragazzi avevano ripreso in mano la partita che avevano lasciato in sospeso con l’arrivo dei due signori. Diafa e Sofia stavano giocando contro Joan e Victor.Si erano giocati dieci shots,e le ragazze stavano perdendo. Andrea stava chiacchierando con Mercorelli ed Elisa riguardo un’ipotetica ammissione alla fase successiva del concorso.Gli animi sembravano essersi rasserenati.
Come aveva affermato Daniele,tutto è bene quel che finisce bene.

Camilla era andata in camera a parlare con la sorellina,così ne approfittai e raggiunsi il fidanzato nel grande giardino di casa. Quella villa era enorme.
«Ehi!»,gli porsi un bicchiere di birra,«Non ci pensare».
Lui sorrise,«Camilla  è preoccupata per me. Quanto è apprensiva!».
«Beh,è stata una serata un po’movimentata».
«Da dove hai cacciato tutta quella grinta?!»,mi chiese riferendosi alle mie parole furibonde di qualche ora prima.
«Dai miei nervi tesi e fragili!».
«E con questi nervi tesi e fragili c’entra Andrea?». Io non risposi,limitandomi a sorseggiare il mio bicchiere.
Daniele mi guardò per qualche momento,«Tutti i ragazzi della città facevano la corte a mia madre…»,cominciò,«…era bella,dolcissima,colta e di buona famiglia,Federica Ricci era il partito ideale per qualsiasi essere di sesso maschile. Aveva un fratello maggiore,Alessandro;i due erano molto legati.Per lei,lui era un punto di riferimento;per lui,lei era tutta la sua vita.»,riprese fiato,«I miei genitori si conobbero a lavoro.Lui era l’avvocato dell’azienda siderurgica della famiglia Ricci,lei si occupava della contabilità.Papà rimase folgorato dalla sua bellezza,mamma,invece,rimase piacevolmente colpita dalla sua intelligenza.Ma Rodolfo Giudici era un uomo rude,burbero,a tratti aggressivo;puoi immaginare la reazione di mio zio e di mio nonno quando annunciarono il loro fidanzamento…». Ascoltavo quella storia cercando di capire il perché lui me la stesse raccontando.«..comunque tra alti,bassi e impedimenti vari,riuscirono a sposarsi;ma l’idillio durò poco. Mamma si rese conto che il fratello e il padre avevano ragione:erano troppo diversi. Liti,sfuriate,discussioni si susseguirono come il giorno e la notte,finchè decisero di divorziare.Il giorno in cui dovevano firmare le carte,però,mamma svenne. Dalle analisi fatte in ospedale,risultò che mamma fosse alla sesta settimana di gestazione..»,mi guardò sorridendo,«..aspettava me!».
«Proprio come nei film!»,commentai.
«Già!Tra le tante discussioni,su una cosa erano d’accordo..»,prese un sorso di birra,«..il bambino doveva crescere con una mamma e un papà.Così,stracciarono le carte del divorzio e,a costo di non parlarsi se non davanti al figlio,rimasero insieme. Nessuno dei dei due si rese conto che,per me,cominciarono a dare nuova linfa al loro rapporto».
«Beh..penso che ci siano riusciti»,constatai.
Daniele annuì.«Papà  le regalò quella dolcezza che lei aveva sempre voluto,mamma imparò a decifrare i suoi musi lunghi e i suoi silenzi,e adesso non possono fare a meno l’una dell’altra.Però con il passare del tempo,mi sentii sempre più solo.Essendo figlio unico non avevo nessuno.»,mi guardò,«..in quel momento,arrivò Andrea».
Aggrottai le sopracciglia,«Andrea?!Ma non vi passate solo tre anni?»,c’era qualcosa che non tornava.
«Esatto.Venne a vivere da noi quando aveva sedici anni,mamma e papà lo hanno cresciuto come se davvero fosse mio fratello maggiore».
«Perché venne a vivere da voi?»,chiesi.
Lui non mi rispose,«Io quando ero adolescente non ero come adesso.Ero profondamente insicuro, molto timido e,ammettiamolo pure,un po’bruttarello..»,ci scappò un sorriso a entrambi,«..così,mio fratello maggiore,mi prese sotto la sua ala,proteggendomi,lui che ne aveva passate tante».
«..però continuo a non capire perché mi stai raccontando la vostra storia!».
«Cominciai ad allenarmi con lui,a curare il mio aspetto fisico,a trovare in me stesso la forza e ad abbattere le mie insicurezze. Lo devo ad Andrea se adesso sono quello che sono!».
Chi l’avrebbe mai detto,Daniele era così perché aveva avuto l’influenza positiva del cugino. A pensarci bene,però,tutti noi avevamo appreso da lui qualcosa di buono. Io per prima:non ero più così insicura e fragile,ma mi battevo per quello in cui credevo. Avevo meno ansie e con minor frequenza attacchi di panico.
Lui gettava la sua luce su chiunque,persino Mercorelli,a suo modo,aveva acquisito una certa sicurezza nelle sue capacità.
E allora perché aveva una così bassa reputazione di se stesso?
«Se penso che per un periodo io sia stato geloso di lui,mi sale il voltastomaco.»,continuò il ragazzo,«E poi penso che per un periodo,sicuramente lui sia stato geloso di me.»,sospirò,«Era una cosa normale,dopo tutto quello che aveva passato.».
«Che cosa ha passato Andrea di così brutto?»,mi azzardai a chiedergli.
Il mio interlocutore gettò uno sguardo alle mie spalle,«Sei intelligente. Sta’ a te decidere cosa farne di questa storia».Increspai le sopracciglia,perchè ultimamente nessuno era chiaro?!
Andrea ci raggiunse con un piatto in una mano,e un bicchiere nell’altra.«Non hai mangiato..»,me lo porse,in una chiara richiesta.
«Io torno dentro.»,il cugino diede una pacca all’altro e poi alzò le sopracciglia nella mia direzione, con aria complice.
Io lo guardai sparire e poi mi rivolse a lui,«Vado dentro anche io.Ho freddo». L’episodio tra me e lui durante la lite con suo zio bruciava ancora.
«Ti sento lontana da me.»,mi disse all’improvviso.
Quella frase fu come sale su una ferita aperta,«Non sono lontana.Sei tu che mi tieni lontana,è diverso.»,mormorai.
Mi guardò spaesato,«Come?!Perchè?».
«Mi tagli fuori non appena il tuo passato..».
«Eccoci..»,rise in maniera isterica,«..eccoci che ritorniamo a quel punto!».
«Sì.Perchè è quello che ci blocca,non vedi?!Ti chiudi in te stesso e mi tagli fuori da qualunque cosa!».
Lui mi si avvicinò al punto da sovrastarmi,«Lo capisci che non posso dirtelo?!»,aveva gli occhi iniettati di sangue e la voce ridotta ad un sibilo.
«Perché?!..»,lo implorai,«..dimmi perché?».
Lui mi fissava con sguardo impenetrabile,ma non rispondeva.Stava combattendo una guerra interna che lo stava dilaniando.
Forte di quel silenzio,gli poggiai due mani sulle guance,«Di cosa hai paura?».
Mi guardava fisso,«Non posso…»,si scansò.Ma dal suo sguardo capii che era costato più a lui che a me.
Emisi un rantolo,ormai ero arrivata al limite.«Perché combatti le battaglie di tutti,mentre le tue le releghi in un angolo?!».Lui aggrottò le sopracciglia,non capendo.
«Quelle di Daniele,le mie..»,cominciai a spiegare,«..hai puntato su i Black Leather Jackets praticamente senza conoscerci..»
«Daniele ti ha raccontato il nostro passato.»,mi interruppe.
«Il suo e dei suoi genitori,mi ha raccontato di come l’hai aiutato. Non ti preoccupare,del tuo non ha fatto menzione.»,fui più ironica di quanto volessi.
«Bene,perché non ti interessa». Mi sentii come se mi avesse schiaffeggiato,poi lo guardai meglio:si era irrigidito e aveva lo sguardo spento:stava bluffando.
Mi misi a ridere talmente forte che dovetti appoggiarmi con le mani sulle ginocchia.«A questo siamo arrivati?»,ricominciai a ridere,«A  te che mi tratti male per farmi demordere?!»,feci un applauso ironico,poi ricominciai a ridere,«Complimenti,professor Ricci.Bell’esempio di maturità!».
Lo vidi stringere i pugni,ma continuava a non parlare.Io d’altro canto non facevo che ridere,mi sedetti con un gesto plateale a una dei tanti sofà da giardino,continuando a sghignazzare senza ritegno.
«Smettila.»,io però non accennavo a ritornare seria,«Per favore.Smettila.»,ripetè con la voce ridotta ad un lieve mormorìo.
Spesso rivedo quella scena in terza persona,e rimango sorpresa ogni volta. Vedo un ragazzo imponente,con due spalle enormi,che in quel momento aveva la fragilità di  una foglia appesa a un ramo in autunno,pronta a staccarsi al primo alito di vento;e vedo una ragazza,ritenuta fragile da tutti,alzarsi con sguardo duro e fronteggiarlo con strafottenza.
«Con quella frase,hai mandato a puttane tutto il cammino compiuto in questi due mesi.»,la ragazza fece per andarsene,ma poi ritornò indietro,«Ah..ricorda una cosa,professor Ricci,mentre tu lottavi da solo con il tuo passato,sono io che ho salvato il culo all’intera Banda della Magliana,ricordatelo».
La ragazza gli voltò le spalle,non vedendo che la foglia si era appena staccata dall’albero.
 
Ero diretta in cucina a prendere un bicchiere d’acqua,dormivamo tutti a casa dei cugini e le ragazze avevano insistito affinchè io dormissi in camera con lui. Secondo loro,sarebbe servito ad affrontare le divergenze e a ripartire da zero,sigillando tutto con un bacio da togliere il fiato. Secondo me,invece,dovevano solamente smettere di guardare serie tv romantiche e cominciare a chiamare ambulanza e polizia,dato che quella notte,probabilmente uno dei due sarebbe morto.
«..davvero ci ha definito la Banda della Magliana?!»,Daniele rideva.
«Non c’è niente da ridere..»,sbuffò Andrea,«..per un attimo,ho pensato che volesse uccidermi con lo sguardo!». Non potetti fare altro che nascondermi e origliare.
«Avrebbe fatto bene!Ma perché le hai detto quella frase infelice?».
«Non posso raccontarle il mio passato. La allontanerebbe da me. E io non sono disposto a perderla».Il cuore si fermò di battere per la gioia,forse c’era ancora speranza.
«Ma perché dici che la allontanerebbe?!Serena è molto matura,capirà!». Ci fu qualche secondo di silenzio,eppure il dialogo tra i due era talmente intenso che ero sicura che loro stessero parlando con gli occhi.
«Sul serio?!»,il tono del biondo era incredulo,«Ancora a colpevolizzarti!?».
«Lo sai che se..».
Nel corridoio c’era uno specchio che rifletteva il grande open space, proprio dove erano i due ragazzi.Vidi Daniele alzarsi e cominciare a sbracciare.«No!Io l’unica cosa che so…è che continui a colpevolizzarti da sedici anni per qualcosa di cui tu non hai niente a che fare!».
Il cugino non rispondeva,così lui continuò:«Ti stai prendendo troppe responsabilità,te l’ho sempre detto. Quello sarebbe potuto succedere in qualsiasi momento!». Che cosa era successo sedici anni fa?
Vidi il mio professore sfregarsi il viso con entrambe le mani,«Serena mi ha idealizzato. Immagina se scoprisse che..».
«Ancora!?»,il cugino si sedette,«Sicuro che non sei davvero mio fratello maggiore?Sei testardo come papà!»,poi continuò,«Ascolta, io so ciò che pensi di te stesso.E non è per niente vero ».
L’altro fissava il bicchiere vuoto come se dentro ci fosse la risposta a tutte le sue domande,«Hai mai fatto caso agli occhi di Serena?».Daniele scosse la testa.
«Sono due gemme di ambra. Quando riflettono il sole,compare un cerchio nero esterno che ne risalta le sfumature dorate. Quando me li punta addosso,o quando mi guarda con quello sguardo sognante,io rinasco ogni volta».Arrossii come se le avesse dette direttamente a me quelle parole.«Quando mi lascia giocare con i suoi capelli così morbidi al profumo di cioccolato,tutto il mondo ritorna al suo posto. O quando canta…quando canta il passato si addormenta».
«Sei innamorato di lei?». Alla domanda di Daniele trattenni il respiro:eravamo alla resa dei conti.
«Non essere sciocco.Ovviamente non sono innamorato di lei.»,si alzò e cominciò a gesticolare,«Però sono sulla buona strada. Lei è così imprevedibile,così intrigante.Non so mai come potrebbe reagire,cosa potrebbe dire o fare,e questo mi piace.Mi piace tanto. Certe volte la vedo così piccola,altre volte così sorprendentemente donna;e tutto questo mi destabilizza piacevolmente.»,sospirò,«Per la prima volta,io ho difficoltà con una ragazza.Di solito bastava che io schioccassi le dita per averle ai miei piedi.».Quel commento mi infastidì parecchio.
«Non la starai prendendo come una sfida?»,Daniele sembrava riflettere i miei interrogativi.
«Ma certo che no!»,disse,«Per chi mi hai preso?!».Il mio cuore perse un battito,«Lei è sbarazzina,così intelligente e sveglia.Possiede un’innocenza e una bontà che non ho visto in nessuna.»,si versò un bicchiere per lui e un altro per il cugino,«Spesso ho la voglia di rapirla e andare lontano.Solo io e lei».
Daniele accettò il bicchiere che Andrea gli porgeva,«Sembri un ragazzino.»,commentò.
«Mi ci sento,infatti!Probabilmente se mi specchiassi,mi ritroverei senza barba e con i capelli molto più corti!».
I due risero insieme come fratelli.Ora capivo perfettamente il loro legame, era viscerale.
«Lo capisci adesso,perché non sono disposta a perderla?».
«Ma così la stai perdendo ugualmente.Lei non sa queste cose;immagina tutti i film mentali che si sta facendo quella povera ragazza!».
Andrea assottigliò le labbra in una smorfia.«Tu cosa proponi,allora?!».
«Dichiarati a lei,no?!»,propose il biondo.
Lui bevve quello che rimase del liquido ambrato,«Non posso!Sia perché non so cosa provi per me,e sia per il mio passato».
Daniele si pizzicò l’attaccatura del naso alle sopracciglia,«Oh,Signore,per carità dammi la forza!»,poi si sedette di fronte al cugino,«Ascolta,devi smetterla con questa storia del passato,quante volte devo dirti che tu non c’entri niente con l’incidente!?»,lui provò a ribattere qualcosa,ma l’altro lo interruppe,«Io sono sicuro che se Serena sapesse,ti direbbe le stesse cose che ti dico io da sedici anni..»,ammiccò,«..oltre a una grande dose di baci!».
«Magari!». Il mio stomaco si contrasse e il cuore mi salì in gola.
«Per quanto riguarda i suoi sentimenti,non essere ridicolo!Avrai capito tu,come ha capito lei!».
«È questo il problema!»,l’altro sprofondò nel divano,«La sua imprevedibilità mi rende instabile. L’attimo prima mi abbraccia e l’attimo dopo quasi mi dice di andare al diavolo!».
«Questo è una conseguenza dei tuoi comportamenti.»,asserì Daniele,«Voi avete bisogno di coraggio. Vi amate e serve che sia chiaro a voi stessi. Perchè a noi è già chiaro, cristallino come acqua fresca di sorgente».
Andrea si alzò e cominciò a dare pacche al cugino,finchè i due non si trovarono abbracciati,«Quanto sei diventato saggio,cuginetto!»,continuarono a darsi pugni a vicenda,ridendo.
«..e fermo che mi scompigli i capelli!».
«Ma poi,quando ne abbiamo parlato l’ultima volta,non eri tu che dicevi che non eravamo fatti l’uno per l’altra?».
«Io ho detto che tu tendi a seguire troppo l’istinto;e,quando qualcosa non va,molli tutto e parti!»,chiarì l’interpellato.
«Ma non è vero!».
«Sì,invece!L’ultima volta sei andato addirittura in Nuova Guinea quando le cose si sono messe male!»,vidi Daniele alzare le sopracciglia,con aria saccente.
«Con lei non sarà così,cugino!»,rispose l’altro.
«Lo spero.Perchè Serena sta raccogliendo ancora i frammenti del suo cuore distrutto da Stefano.Non so quanto potrebbe sopportare ancora!».Fui commossa dalla preoccupazione di Daniele. Avevo ragione nel definirlo il nostro fratello maggiore.
Lo sguardo di Andrea lanciava lampi,«Prima o poi metterò le mani addosso a quella merda!».
«Eccallà!Sembrava strano che ancora non avessi messo in mezzo la forza bruta!». I due ricominciarono a lottare scherzosamente,ridendo e battibeccando.
«A me è venuta di nuovo fame!Ti va un pezzo di pizza che è avanzata?».
«Sì!Ce la facciamo una partita come ai vecchi tempi?!»,propose Daniele.
«Vado a scaldare le pizze,accendi la play!».
Per andare in cucina Andrea doveva passare dal corridoio,non doveva vedermi assolutamente,quindi mi fiondai in camera.
 
Ero a letto,pensando e ripensando a quello che avevo sentito,potevo sentire nitidamente il battito del mio cuore che pulsava nelle mie orecchie,lo stomaco che si stringeva e la sensazione di essere in una bolla. Praticamente era stata un’ammissione,il ragazzo per cui provavo qualcosa,ricambiava i miei sentimenti forse con un’intensità maggiore della mia. Pensai a tutte le favole che mi avevano raccontato,non riuscendo a trovare una favola più bella della nostra.Stavo vivendo una favola tutta mia,una favola moderna,una favola d’amore. Strinsi il cuscino e lo premetti sulla bocca,per cercare di soffocare un grido. Avevo una forte tentazione di correre in camera delle ragazze e parlarne con loro,ma avrebbe creato troppo trambusto.
Andrea provava qualcosa per me,e io provavo qualcosa per lui.
Adesso tutto mi era chiaro,i suoi gesti,le sue parole,i suoi sguardi. Adesso era tutto così sfolgorante davanti a me,che mi abbagliava e mi donava un calore e un’energia mai visti prima.
Io ero una cantautrice,scrivevo nero su bianco tutte le mie emozioni.Ma era possibile scrivere di questo sentimento così grande?
Avvertii dei passi dirigersi nella camera,Andrea stava entrando nella sua stanza.Regolarizzai il respiro e feci finta di dormire,anche se il primo impulso fu quello di abbracciarlo forte.
Lo sentii avvicinarsi a me,coprendomi con il lenzuolo ai piedi del letto,ringraziai Camilla per avermi costretto a indossare il mio pigiama cipria a pois bianchi,mi sentivo desiderabile sotto il suo sguardo.
Contrariamente a quanto mi aspettassi,si sedette per terra e cominciò ad accarezzarmi i capelli,quello sguardo scuro che non mi abbandonava. Ebbi l’impulso di aprire gli occhi,buttarmi tra le sue braccia e riempirlo di baci all’infinito,ma mi resi conto che avevo origliato un segreto che molto probabilmente doveva rimanere tale,almeno per il momento.
Per cui mi addormentai  gustandomi le sue carezze e il suo sguardo su di me,mentre sognavo un principe bello e forte,e una principessa dagli occhi ambra che volavano su un tappeto magico,parlando con un salice donna e cantando insieme a un granchio dall’accento giamaicano.
 
Era tutto grigio la mattina successiva.Grigio il cielo.Grigie le nuvole.Grigia l’aria. Persino Andrea era vestito in grigio,con il cardigan che seguiva il ritmo del vento e i capelli legati in una mezza coda che ondeggiavano.
Era una giornata grigia,ma diversa da qualsiasi altra giornata grigia.Il cielo aveva altre sfumature,le nuvole avevano un’altra forma,Andrea aveva un’altra espressione mentre mi dava le spalle.
O forse ero semplicemente io che vedevo tutto sotto un’altra ottica,con altri occhi e un altro cuore.
«Serena..»,Andrea si girò verso di me,era bello come un dio in mezzo a quel vento,«..hai ascoltato la mia conversazione di ieri notte con Daniele,vero?».

____________________
Salve a tutti!

SBAM!Ecco il colpo di scena,vi avevo avvisato che sarebbe arrivato a breve,per cui eccolo tutto per voi!

Ebbene sì,scopriamo un po'il passato dei due cugini attraverso le parole di Daniele. Andrea è stato cresciuto dagli zii dall'età di sedici anni,spero che così molti dubbi sorti nei capitoli precedenti si siano un po'diradati.

Parlando di Daniele e Andrea,spero di essere riuscita a farvi capire il loro rapporto,che è un rapporto fraterno,dovuto anche al fatto che i due si sono fatti reciprocamente del bene:Andrea ha aiutato Daniele a essere più sicuro di se stesso;Daniele è un po'il grillo parlante di Andrea.

A proposito,cosa ne pensate di lui e del rapporto con il cugino più grande? Finalmente sappiamo anche cosa prova il ragazzo per la nostra protagonista:Serena è importante per lui perchè è il suo talismano contro il passato.Inoltre,ha qualità che lui non ha trovato in nessun'altra ragazza;proprio per questo motivo,ha paura di perderla,e proprio per questo motivo,non riesce a raccontarle il suo passato.

Spero di avervi detto tutto,e spero che adesso le cose siano più chiare! Se così non fosse,fatemelo sapere!

Un'ultima cosa:grazie mille per le letture e per i vostri pareri. Ho notato che i numeri stanno aumentando,come le persone che mettono la storia tra le preferite o le seguite,proprio per questo,mi piacerebbe leggere qualche parere dei molti lettori silenziosi,in modo da rendermi conto se effettivamente io stia facendo un buon lavoro o meno. Comunque,grazie mille ancora!

A presto!
S.
   
 
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