Anime & Manga > Axis Powers Hetalia
Segui la storia  |       
Autore: LorasWeasley    30/05/2020    0 recensioni
AU [FrUK]
"-Francis, non credi di star esagerando?- provò poi -Si insomma, sono solo le dieci e mezza e hai già bevuto quattro caffè. Ancora mancano delle ore al pranzo, mi stai facendo preoccupare.
...
-Dimmi che caffè bevi e ti dirò chi sei.
Fu questa la prima e unica cosa che gli disse, il biondo alzò le sue sopracciglia spesse, incredulo per quello che stava succedendo, dopo qualche secondo di silenzio infine rispose -… io non bevo caffè."
Genere: Comico, Fluff, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: FACE Family/New Continental Family, Francia/Francis Bonnefoy, Inghilterra/Arthur Kirkland
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
11. Arthur stava camminando per i corridoi della scuola insieme a Lukas e guardava quest’ultimo con faccia disgustata mentre il suo amico si gustava il suo primo caffè della giornata.Lukas non si girò verso di lui, ma non ne aveva bisogno, quello sguardo schifato era così persistente da essere percepito anche senza guardarlo direttamente.
Si scostò il bicchiere dalle labbra e parlò con la sua solita voce annoiata –Invece di guardarmi come se stessi bevendo del veleno, dovresti provarlo qualche volta.
Arthur iniziò a imprecare contro di lui e le sue idee assurde, gesticolando e attirando un po' di attenzione.
Il problema però è che non stava guardando davanti a sé mentre continuava a comminare lungo il corridoio e Lukas non ebbe il tempo di avvertirlo prima che l’amico finisse addosso a un altro ragazzo.
E quel ragazzo aveva preso un bicchiere di caffè alla macchinetta.
Caffè che, inevitabilmente, finì tutto addosso ad Arthur.
Lukas si portò una mano alla bocca per nascondere la risata spontanea che stava sfuggendo dalle sue labbra, ma non riuscì a trattenere la frase che disse in mezzo a quel silenzio imbarazzato che si era creato –Non intendevo di provarlo così, ma è un inizio.
E, ovviamente, Arthur esplose in una delle sue più grandi sfuriate isteriche, non era una novità quella.
La novità fu quel ragazzo, Francis, che ascoltò tutto senza battere ciglio e infine lo invitò a un appuntamento per “farsi perdonare”.
 
12. Francis era stupito di aver convinto Arthur a prendere un caffè con lui dopo cena.Certo, era stato lui a proporlo, ma era una cosa che faceva praticamente sempre e l’inglese aveva sempre rifiutato guardandolo come se Francis gli avesse detto uno dei suoi peggiori insulti.
Ma quella sera, con tranquillità e quasi noia, Arthur aveva annuito e Francis si era trovato a mettere due cialde nella sua tanto amata macchinetta.
Portò il caffè pronto ad Arthur, che era rimasto mezzo sdraiato nel divano a vedere il film che avevano iniziato circa 40 minuti prima.
Francis continuava a fissarlo stranito mentre questo iniziò a bere senza fare alcun commento disgustato o altro, la sua faccia doveva davvero essere sconvolta visto che Arthur alla fine si sentì in dovere di spiegare –Mi stavo solo interessando tanto a questo film, non volevo addormentarmi. Voglio sapere come finisce.
Francis rise, ma il suo buonumore andò a spegnersi man mano che il tempo passava.
Doveva immaginarselo che una persona che non aveva mai preso caffè, probabilmente avrebbe reagito in modo strano.
E quando Arthur lo tenne sveglio fino alle 4 del mattino con i suoi monologhi eccitati sul film che avevano visto e su argomenti usciti totalmente a caso, Francis si concentrò sulla lampada del comodino e pensò seriamente di tramortirlo per mandarlo a dormire.
 
13. E quando i piccoli Matthew e Alfred chiesero ai loro genitori come si fossero conosciuti, Arthur e Francis si fissarono imbarazzati senza sapere come rispondere, perché sarebbe anche stata normale una situazione compromettente a luci rosse, ma quello che era realmente successo era anche più imbarazzante.Si trovavano al supermercato, entrambi nel reparto delle bevande, Arthur era in compagnia di Lukas e fu proprio a questo che disse -Non puoi comprare la felicità, ma puoi comprare del thè ed è più o meno la stessa cosa!
Al che Francis non poté fare a meno di girarsi a fissarlo con una smorfia in viso per commentare -Dopo questa uscita da hippy ho bisogno di un caffè amaro.
Arthur divenne completamente rosso e lo inseguì per iniziare una disputa.
Il resto, poi, è storia.
 
14. Arthur aveva messo il broncio incrociando le braccia al petto, ma non fece una sfuriata, segno che se l’era davvero presa a male per quella situazione.Francis si sentì un po' una merda e gli si strinse lo stomaco, cercò di ricordare ma proprio non gli veniva in mente nulla.
Ricordava vagamente quella conversazione, ma tutto era stato cancellato dall’intontimento del sonno.
-Dai…- provò a farsi perdonare abbracciandolo da dietro e baciandogli il collo –Non puoi semplicemente ricordarmelo? Poi penso a tutto io.
Se possibile, il broncio dell’inglese si fece più marcato, provò anche a scrollarselo di dosso, ma Francis non lo lasciò andare.
-Sei un pezzo di merda. Prima mi fai le promesse e poi te le dimentichi.
Francis sospirò, sapeva di meritarsi quell’appellativo, ma avrebbe fatto di tutto per farsi perdonare.
-Non sono responsabile di quello che dico prima del caffè, lo sai.
 
15. Arthur e Francis accolsero l’assistente sociale davanti la porta con un sorriso.La fecero accomodare dentro e Francis le chiese –Vuole un caffè?
La donna rispose gentile mentre già iniziava a guardarsi intorno –Oh no, grazie, non bevo caffè. Qui c’è la cucina?
-Si prego, può entrare- disse Arthur e fece per seguirla, quando Francis lo bloccò trattenendolo per un braccio e sibilando piano -Mai fidarsi di qualcuno che non beve caffè.
Arthur sbuffò -Quanto sei paranoico.
Francis stava per rispondere a tono, ma l’altro non glielo permise –Hai sposato me, che non bevo caffè. Inoltre aspettiamo questo momento da troppo tempo, non ti permetterò di rovinare la cosa, quei due bambini saranno nostri, okay?
E Francis non poté fare a meno che annuire a quel discorso tanto serio –Okay.
Arthur gli regalò un sorriso e anche un piccolo bacio a stampo, poi seguì finalmente la loro ospite.
 
16. –Da quanto vanno avanti?- chiese a un certo punto Gilbert quando finirono anche la nuova discussione che avevano aperto diversi minuti prima.Antonio sbloccò il cellulare poggiato sopra il tavolo e controllò l’orario –Se non li interrompiamo per i prossimi dieci minuti arriviamo a fare un’ora.
-Perché? Si possono interrompere?- chiese a quel punto Romano, alzando un sopracciglio e lanciando uno sguardo annoiato ai due ragazzi interessati.
-Scusate- a quel punto si intromise Feliciano, lo sguardo basso e pentito –Non pensavo che dicendo quella frase avrebbe aperto una disputa così grande.
Antonio sventolò una mano in aria come a volergli dire che non era colpa sua e di non sentirsi così in colpa –Avrebbero comunque trovato il modo per litigare, hanno solo colto la palla al balzo, inoltre siamo così abituati che ormai neanche li sentiamo più.
Feliciano si morse un labbro, non del tutto convinto.
Perché si, era stato lui che quasi un’ora prima aveva chiesto un parere tra thè e caffè che aveva portato a quella discussione accesa tra Francis e Arthur.
Qualche minuto dopo i loro amici aprirono le scommesse su chi dei due avrebbe vinto alla fine e per quanto tempo ancora avrebbero continuato.
 
17. –No davvero, voi avreste bisogno di farvi controllare da uno bravo.Quella frase fu detta con disprezzo da un Romano che passava davanti le loro sedie sdraio insieme ad Antonio, stavano raggiungendo il mare per farsi un bagno.
Sia Arthur che Francis alzarono lo sguardo non capendo il perché di quella frase, ognuno con la sua bevanda preferita in mano che sorseggiavano con tranquillità.
Antonio si schiarì la voce e cercò di aiutare il suo ragazzo senza offendere nessuno –Bè, in effetti ci sono tipo 40 gradi… potevate prendere il thè e il caffè freddo…
Arthur strabuzzò gli occhi e si girò a fissare Francis, questo sospirò e allungò una mano verso il suo ragazzo stringendoselo al petto –Si, ho sentito, ha appena bestemmiato, ma non sa quello che dice. Tranquillo amore, non devi rinunciare alla tua amata bevanda.
-Andiamo!- Romano spinse Antonio per allontanarlo da li –Non voglio farmi vedere in presenza di questi due cretini. Inoltre sono quasi certo che la loro idiozia sia contagiabile.
 
18. –Adesso come faccio? Il mio mondo è finito.Francis guardava fuori dal finestrino la pioggia che scendeva lungo il vetro, uno sguardo distrutto.
Arthur sbuffò tenendo gli occhi fissi sulla strada mentre guidava –È solo un mese, puoi farcela.
-Non ci sopravvivo un mese.
Il francese si trovava in quelle condizioni perché il medico gli aveva detto che non avrebbe potuto bere caffè per un mese, forse anche di più se i problemi che stava avendo non sarebbero passati.
-Dai, magari puoi bere il thè insieme a me.
Arthur era speranzoso, inoltre aveva detto quella frase sperando di risollevare il morale del suo ragazzo, ma il suo volto divenne ancora più nero.
La sua voce sembrava uscita direttamente dall’oltretomba mentre affermava –Allora si che morirò sicuro.
E il pugno che gli arrivò sul braccio doveva anche aspettarselo.
 
19. Era tardi, i bambini erano andati a letto da poco e loro avevano da programmare tutta la festa di compleanno, cercando di mettere insieme gli amici di entrambi i gemelli, i parenti, e gli amici dei rispettivi partner.-Sarà una lunga notte- sospirò Francis gettandosi a peso morto sul divano, Arthur non si mise al suo fianco, ma si diresse verso la cucina.
-Che stai facendo?- gli chiese Francis confuso vedendolo scomparire dietro la porta.
La risposta gli arrivò subito -I problemi si affrontano con una tazza di thè.
Francis si alzò all’istante e lo rincorse -Se non mi dai del caffè sul problema io ci dormo!
 
20. –Daddy- chiamò Alfred una volta seduto al tavolo della colazione.-Che c’è, Al?- Arthur rispose senza guardarlo mentre faceva sedere anche Matthew li accanto, avevano entrambi tre anni, troppo piccoli per riuscire da soli a salire sulle sedie.
-Voglio bere quello che beve Papa.
Francis alzò un sopracciglio sorpreso e fissò Arthur pronto per una sua sfuriata, come se non bastasse Matthew si intromise –Oh, anche io, anche io.
Francis non aprì bocca, aspettando che fosse l’altro il primo a farlo, infondo i loro bambini non gli avevano mai chiesto di provare il thè che tanto amava Arthur, avevano sempre storto il naso.
Una vena pulsò sulla fronte dell’inglese, ma Francis apprezzò che riuscì a mantenere una voce calma mentre diceva –Siete troppo piccoli e vi manca solo la caffeina in corpo per distruggere completamente la casa.
Francis rise, si rese conto che l’altro aveva completamente ragione.
La colazione continuò senza troppi problemi e quando i bambini finirono e corsero fuori per andare a giocare la prima cosa che Arthur disse dandogli le spalle fu –Non provare a dire neanche una parola.
Francis rise, si alzò per dargli un bacio sulle labbra, poi su queste sussurrò –Te l’ho sempre detto, che il caffè è il pasto più importante della giornata.
  
Leggi le 0 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Axis Powers Hetalia / Vai alla pagina dell'autore: LorasWeasley