Ha chiuso il computer, silenziato lo smartphone e spento la tv perché non vuole distrazioni e nella sua strategia del vuoto si è munito soltanto di penne, matite ed evidenziatori.

In realtà si limiterà a sottolineare con un tratto leggerissimo di matita perché venera i libri a tal punto da considerarli opere d'arte e detesta imbrattarli; in questo è nemico giurato di suo fratello: James infatti massacra i libri fin dalla prima lettura e i suoi tomi si riconoscono dal tratto pesante e dall'uso smodato degli evidenziatori. Per questo Jason e Clifford lo hanno ribattezzato: il Killer della cellulosa.

All'accenno di pensiero al gemello, Jason si incupisce leggermente in preda ad una punta di stizza perché Jamie è stato categorico nel rifiutare sia la sua compagnia che quella dei genitori nell'ennesimo appuntamento con il dottore.

Nella partita a poker che stanno giocando con la vita hanno avuto alcune mani sfortunate ma adesso restano soltanto i brutti ricordi di quando la malattia è piombata nella loro quotidianità come un'interruzione, una sbavatura nella serenità perfetta dei Derrick.

Una nuvola passeggera che oscura il sole per un solo momento.

Kin insegue la coppetta che rotola e si sposta ad ogni leccata che gli dà: crema e pistacchio sono gusti che gradisce anche lui. É buffo mentre, con la lingua calda e ruvida simile ad erba vellutina , cerca di gustarsi i resti del gelato che Jason gli lascia sempre di nascosto. Quando il naso a tartufo del cane si colora di un verde pastello strappa una risata allegra al padroncino e smussa i tristi pensieri.

Quel momento di distensione totale viene interrotto dal segnale di notifica di un sms appena inviato. Due brevi righe che convertono il buongiorno forse in uno dei peggiori della vita di Jason.

Il sorriso gli scompare dal viso come la fiamma di una candela che si spegne.

In verità James gli ha soltanto scritto di raggiungerlo al più presto ma è una di quelle situazioni in cui sono una sola anima che vive in due corpi e Jason viene risucchiato da un vuoto di incertezze.

Il suo sesto senso percepisce il colpo basso del destino che è in agguato.

Avere il sangue blu

Diventare verde di rabbia.

Essere di umore nero.

Alzare bandiera bianca…

James sta attingendo alla tavolozza dei colori delle emozioni per cercare di calmare i suoi pensieri impazziti e il suo cuore tumultuoso. Quando quell'arrendersi in senso lato si incunea in quello strano giochetto, a tradimento, la sua maschera tribale si incrina.

Non ha però il tempo di metabolizzare o analizzare razionalmente perché Jason si infila dal lato passeggero, con l'aria trafelata di un reduce da maratona anche se si è fatto di corsa soltanto il chilometro di distanza dall'autobus fin lì.

I gemelli si guardano e per un minuto restano in silenzio.

"Jem...Jamie!"

Jason allunga la mano oltre la leva del cambio e cerca quella di James, intreccia le dita alle sue; il fratello sussulta ma non si ritrae.

"Non so se sono io il gemello cattivo ma di sicuro sono quello baciato dalla sfortuna!"

La voce viene fuori strascicante e molle come una fila di lumache tuttavia James non perde la sua inflessione ironica ed un po' indolente.

"Insomma Jason le percentuali di una recidiva erano pari alla probabilità di vincere il primo premio alla lotteria di Stato. Ed io sono riuscito a rientrarci!"

Ride beffardo, quasi sprezzante della sua malasorte, esibendo un ghigno che gli deforma il viso.

Jason ha un sapore cattivo in bocca che gli scende per la lingua nella gola, come quello di un'aspirina disciolta.

"Una volta abbiamo preso in considerazione questa remota possibilità, ti ricordi Jamie? Io non volevo ascoltare ma tu mi hai assicurato che se e quando si sarebbe ripresentato ci avremmo pensato. Ed è quello che faremo!"

Sono le parole giuste perché James non si senta abbandonato nella nuova lotta fisica e psicologica che dovrà affrontare.

É un patto di sangue quello che i gemelli stringono con un'occhiata complice. Una promessa infrangibile come può essere solo tra fratelli.

E in quel momento i battiti sincronizzati dei loro cuori superano le ombre del passato e de futuro.