Fumetti/Cartoni americani > She-Ra e le principesse guerriere
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Autore: hinata93    30/05/2020    2 recensioni
Adora non era una stupida, era solo… ignara.
Beh, crescere nell’Orda non aveva aiutato, anzi, aveva reso tutto solo un po’ più complicato.
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Un viaggio nei pensieri di adora lungo tutto il periodo in cui è stata a BrightMoon lontana dalla sua amata.
Genere: Fluff, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Shoujo-ai, Yuri
Note: Missing Moments, What if? | Avvertimenti: Furry, Spoiler!
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Allora… che dire… sono passati mesi (anni???) da quando ho scritto la mia ultima ff su efp e, sinceramente, non pensavo di tornare così presto. Vuoi un po’ a causa dei problemi della vita, vuoi un po’ per noia ma… devo essere sincera… quando ho visto She-ra mi è rivenuto voglia di scrivere perché si. Insomma è il miglior cartone animato ever.

Sono totalmente in fissa con le Catradora e… niente, avevo sta ff che mi gironzolava nella mente da giorni finché non ho capito che l’unica maniera per liberarmene era scriverla.

So… Enjoy

Ah, prima di iniziare vorrei ringraziare didone82 che mi ha gentilmente betato questa storia. Spero vi piaccia. H93

 

Adora non era una stupida, era solo… ignara.

Beh, crescere nell’Orda non aveva aiutato, anzi, aveva reso tutto solo un po’ più complicato.

Era sdraiata sul letto mentre ripensava a tutte le parole, alle cose e alle azioni che aveva imparato durante la sua vita a BrightMoon.

 

Zia, che parola strana. Aveva scoperto questa strana parola quando, per la prima volta, erano andati a Mystacor e aveva sentito Glimmer chiamare Castaspella con quello strano appellativo.

Zia.

Non esistono “zie” nell’orda… probabilmente non esistono neanche parole come “madre” o “padre” nell’orda. Erano concetti strani.

Ricorda quel giorno come se fosse ieri, ricorda la confusione quando ha scoperto che la sorella di uno dei tuoi genitori era tua zia.

Si domanda se la Tessitrice avesse qualche parente, si domanda se lei avesse qualche parente lassù, in quel cielo ricco di stelle che lei stessa aveva liberato.

“Quindi… Castaspella è tua… zia.” Dice imbarazzata quando lei Glimmer e Bow sono finalmente soli in camera sua.

Glimmer annuisce contenta. “Si!” Esclama.

Adora osserva la scena ed annuisce convinta. “E fa le cose a maglia.” Sentenzia. “Tutte le ‘zie’ fanno le cose a maglia?” Domanda, sempre più curiosa virgolettando la parola zia.

Glimmer e Bow la guardano sconcertati. “Beh…” Inizia la ragazza “Non tutte mia zia ama fare le cose a maglia ma non è molto brava” Dice.

“Ehy, i miei calzini sono comodissimi e bellissimi” Dice invece Bow convinto togliendosi gli stivali e mostrando un paio di calzini con delle frecce ricamate sopra.

“Si… come vuoi” Gli risponde Glimmer.

Adora si assenta un poco dalla conversazione. Vuole anche lei qualcosa di così speciale come quei calzini, qualcosa fatto appositamente per lei ma non osa chiederlo, erano già stati tutti così simpatici. Non può chiedere altro a Glimmer e Bow.

Si è ammutolita di colpo, una mano sotto il mento. “Ehy, tutto ok?” Glimmer le agita una mano davanti al viso ed Adora si risveglia dalla trance.
“Si, si…” Dice poco convinta. “Tutto ok.” Non osa proferire altro.

La questione delle zie le ha già dato il mal di testa ma vuole approfondire.

“Bow!” Esclama.

Bow salta dal cuscino su cui era seduto. “Ci sono, non stavo pensando ai leoni marini!”

Glimmer ed Adora si guardano confuse prima di poggiare lo sguardo sul ragazzo che ridacchia imbarazzato.

Adora solleva il sopracciglio. “Anche tu hai una ‘zia’?” Fa di nuovo le virgolette.

Bow si congela. Glimmer sembra molto attenta.

“Io… non sentite questo rumore?” Dice il ragazzo.

Adora non sente niente e rimane in attesa.

“Devo andare” Dice lui allora, scappando dalla stanza.

Adora è confusa. Glimmer sembra scontenta.

“Ho detto qualcosa di sbagliato?” Chiede allora la bionda all’altra ragazza.

“No, è solo che lui…” Glimmer sbuffa. “Non parla mai della sua famiglia, non so neanche se ha una famiglia in realtà” Ammette.

Adora soffre. Ha messo il suo migliore amico in una brutta situazione. Ma la sua era solo curiosità no?

“Mi dispiace” Dice sconfitta.

Glimmer le fa un sorriso. “Ehy, non è colpa tua.” Le assicura. “Si è fatto comunque piuttosto tardi, ci vediamo domani ok?” Le dice la rosa alzandosi dal suo cuscino e dirigendosi verso la porta.
Le fa un sorriso sincero prima di chiudersela alle spalle.

Adora pensa e ripensa alla situazione e si sente in colpa per come ha fatto andare via sia Bow che Glimmer. Non voleva farlo, voleva solo sapere.

Si sdraia sul letto ancora vestita, una rimembranza dell’orda. Non esistevano pigiami lì. Dovevi sempre essere pronto all’attacco.

Il letto è ancora un po’ scomodo ma, tutto sommato, riesce a trovare una certa stabilità.

È passato del tempo da quando è andata via dalla sua casa- dall’orda- si corregge. Stava bene a BrightMoon ma qualcosa era sbagliato. I suoi piedi sono freddi, il letto troppo grande e la quantità di cuscini è ancora esponenzialmente esagerata per una come lei. Chiude gli occhi e ripensa, le manca qualcosa. Non qualcosa, qualcuno. Sente la mancanza di Catra ai piedi del suo letto. Come prima, come una volta. Lo strano russare della ragazza e la sua capacità, anche nel sonno, di avvicinarsi ai suoi piedi. Le manca la vecchia Catra, le manca la sua migliore amica. Si chiede se anche Catra pensasse a lei qualche volta, se sentisse freddo nella cuccetta dell’orda. Era tornata nel suo letto o dormiva ancora nella sua cuccetta? Aveva avuto un nuovo letto?
In preda a questi pensieri si addormenta.


Sorride adesso, Adora. Circondata dal calore del sole nella sua stanza a palazzo, le spalle più leggere e i piedi un po’ più caldi. Chiude gli occhi e sente i rumori di una mattina che sta per iniziare, tra piatti che si muovono e chiacchierii dietro la porta. Gira il volto verso sinistra e sorride.

 

La seconda cosa che aveva imparato durante il suo soggiorno a BrightMoon era che stare male non è una cosa da dover nascondere.

Quella mattina si alza con un leggero mal di testa, il mondo gira e ha un po’ di nausea. Non capisce cosa c’è che non va ma questa sensazione non è giusta.

Bow entra nella sua stanza sorridente come sempre ma si acciglia nel momento esatto in cui vede la bionda.

“Adora?”

Adora si gira verso la voce ovattata, quando era finita sott’acqua?
“Adora? Cos’hai che non v-” Adora non sente il resto. È svenuta.

Si risveglia qualche ora dopo, a giudicare dal sole alto, nel suo letto. Ci sono ancora un po’ troppi cuscini per i suoi gusti ma si sente calda.

Fa per sollevare la testa, incredibilmente pesante, ma una mano la blocca a letto.

Bow la guarda apprensivo. “Ehy, non fare sforzi. Hai la febbre alta.” Le dice.

Adora non capisce, cosa è la febbre? Si chiede ma si vergogna ad esternare i suoi dubbi.

“Oggi non andremo da nessuna parte.” Le dice perentorio il ragazzo. “Anzi. Vado a farti una zuppa. Le zuppe fanno sentire meglio chiunque” Annuncia andando via.

Adora non ha neanche il tempo di salutare.

Si sente stanca, svuotata. Le fa male la testa e sente i suoi muscoli doloranti. È come se avesse combattuto per giorni senza mai fermarsi. Il naso le cola e lei si pulisce con la coperta. Meglio lei che il dorso della mano.

Questa impotenza la rende nervosa. Lei non è mai stata male! Si dice nella mente. Ma poi i ricordi si formano, sfocati ma indelebili.

Era una bugia, lei era stata male una volta.

Aveva all’incirca sette anni. Ricorda lentamente di come si era sentita stanca quel giorno.

“Adora dai!” Una piccola Catra salta sulla sua cuccetta. “È sorto il sole, dobbiamo andare!” Annuncia la ragazza gatto.
Adora fa per alzarsi ma il mondo è così pesante. Tutto gira, è strano.

Emette un gemito dolorante quando Catra finalmente si volta verso di lei.

“Sei tutta rossa, non ti senti bene?” Le domanda la gatta avvicinandosi ed annusandole il viso. Poggia il naso sulla sua fronte e si allontana emettendo un gemito. “Scotti!” Le dice in silenzio.

“Stai… male.” Dice Catra ed Adora, ancora sotto le coperte, annuisce tristemente.

Stare male non è tollerato nell’orda. Stare male è sintomo di debolezza. Kyle sta male, non lei. Lei è forte.

“Non è niente posso-” Fa per alzarsi ma viene spinta giù da Catra.

“Non esiste. Tu oggi dormi.” Le dice perentoria la sua migliore amica, ancora sistemata sul suo grembo.

Adora vorrebbe dirle che è pesante ma non lo fa.

In realtà si sente bene circondata dal calore del corpo di Catra.

“Ma come farò con gli allenamenti?” Chiede confusa, gli occhi sono pesanti.

“Non ti preoccupare, ci penso io” Una Catra di sette anni le rivolge un sorriso sbilenco prima di scendere dal suo corpo. Adora sente già la sua mancanza. “Tu riposa soltanto.”

Adora annuisce chiudendo gli occhi assopendosi lentamente.

Se sente il fantasma di un paio di labbra sulla sua fronte beh, non se ne ricorda.

 

Si sveglia quelle che sembrano essere ore dopo. Fuori è buio ma lei si sente già meglio. Fa per girarsi ma non riesce a muoversi e allora guarda ai suoi piedi. Catra è appollaiata alla base del letto e russa leggermente. Adora arrossisce, è la prima volta che Catra è così indifesa vicino a lei.

Guarda vicino il suo letto e trova due barrette grigie. Il solo vederle le fa scoppiare una fame che non sapeva di avere. Il suo stomaco borbotta e, con esso, anche Catra. Non vuole svegliarla ma ha davvero fame.

“Catra” Sussurra in silenzio. “Catra.” Ci riprova quando la sua migliore amica non si muove.
Catra fa un cenno infastidito ma poi si sveglia.

“Hey Adora” Le dice ancora assonnata ed Adora si sente sempre più vicina alla ragazza. “Sei sveglia? Hai fame?” Le domanda subito Catra balzando dal letto e prendendo le barrette.

Adora ne afferra una e se la porta in bocca famelicamente. Guarda l’altra e aggrotta le sopracciglia. In genere avevano una sola barretta a pasto, come era possibile che ce ne fossero due nel suo piatto?

“E quella?” Chiede confusa.

Catra arrossisce prima di darle il piatto. “È la mia.” Le dice semplicemente. “Ne hai più bisogno tu.”

Adora rimane a bocca aperta. “Catra!” Sussurra “Non puoi non mangiare, sverrai”

Catra le rivolge uno dei suoi sciocchi sorrisi. “Ne hai più bisogno tu.” Alza le spallucce.

Adora la osserva, a volte Catra è così strana. Fa tanto l’aggressiva con tutti ma con lei riesce ad essere sempre gentile. L’ha scelta e lei ha scelto Catra.

Prende una delle barrette e la spezza a metà dandone metà alla sua migliore amica. “Metà…” Inizia e, quando vede Catra muovere la testa incalza “Per favore?”

Catra sbatte le sopracciglia dei suoi occhi eterocromatici e sorride. “Va bene, ma solo perché non sopporto la tua vocina.” Le dice addentando la sua razione con fame. “Questo non lo faccio perché ti voglio bene” Dice convinta. Adora le sorride.

Mangiano insieme e, quando è ora, Catra saluta la bionda per tornare a lezione.

“Riposati. Sta sera ti porterò un’altra razione.” Le dice sparendo.

Adora sorride e fa esattamente ciò che la sua migliore amica le aveva detto.

Si sveglia solo quando sente dei passi. Apre gli occhi e vede Catra zoppicare mentre arriva al suo letto.

“Catra?” Domanda nel buio. Catra le sorride e le porge il piatto. Adora spezza automaticamente una barretta azzurra dandola a Catra che la prende senza proferire parola.

È strano.

“Tutto ok?” Le domanda. Catra la guarda e finge un sorriso.

Adora si accorge che è sbagliato.

“Cosa… Catra. Cosa è successo?” Le domanda allora.

Catra fa le spallucce. “Quella vecchiaccia della Tessitrice si è accorta che mancavi a lezione e agli allenamenti e, quando mi ha visto prendere due razioni mi ha punita.” Dice semplicemente addentando la sua barretta. Adora sussulta.

Catra può anche provare a dissimulare ma sa cosa è successo dopo.

“Dove?” Le chiede e Catra capisce. Si toglie i pantaloni e le mostra la coscia. Era enorme e viola.

“Mi ha preso di sfuggita” Dice la ragazza gatto con nonchalance.

Adora non sa cosa dire. Trattiene le parole e una lacrima le sfugge incontrollata.

Era successo per colpa sua.

“Mi disp-” Non riesce neanche a finire la frase che Catra già la blocca.

“Non è colpa tua.” Le dice. “Ora dovremmo dormire.” Annuncia poi. Fa per sollevarsi e per arrampicarsi sul suo letto ma sussulta. Il dolore alla coscia si fa sentire.

“Hey…” Sussurra Adora. “Vuoi dormire con me?” Le chiede.

Catra la guarda stranamente ma alla fine accetta, mettendosi ai piedi del letto.

Da quel giorno hanno sempre dormito in quella posizione.

 

“La zuppa è pronta!” Annuncia Bow entrando con un piatto di una strana brodaglia calda. Adora si agita verso il ragazzo che le sorride e l’aiuta a sistemarsi meglio sul letto.

“Bene, ora piano che è bollente” Le dice ed Adora annuisce prendendo un sorso di quello strano liquido giallastro. Aveva un sapore strano. Non sapeva se definirlo buono o cattivo ma la faceva sentire al caldo, al sicuro.

“Grazie Bow…” Dice, una volta finito.

Il ragazzo sorride “A cosa servono i migliori amici?” Le dice ed Adora annuisce. Già, i migliori amici. I suoi pensieri si dirottano automaticamente verso Catra.

“Ora però devi riposare, domani starai sicuramente meglio!” Annuncia Bow uscendo.

Adora si lascia andare nel letto. È caldo ma è freddo. Non sa come spiegarlo. È una sensazione strana. Chiude gli occhi e scivola nell’oblio.

 

 

La mano si muove automaticamente verso la fonte del suo benessere. Si sente bene ormai. È… libera.

Assapora la parola sulla lingua e volta il capo quando sente un secondo rumore ai piedi del suo letto.

Ripensa ancora a ciò che ha imparato a BrightMoon e si ricorda di un fatto successo qualche mese prima. Non può fare a meno di sorridere sotto i baffi.

 

È ancora giorno, nota Adora uscendo dalla stanza delle riunioni. Per fortuna avevano risolto subito. L’orda stava guadagnando terreno ma She-ra e la sua squadra sarebbero andati ad Estelcon l’indomani a liberare la città.

Aveva la giornata libera e non sapeva cosa fare.

Bow si è rinchiuso nella sua stanza a lavorare con uno strano marchingegno mentre Glimmer è andata a ricaricarsi sotto la pietra lunare.

Non sapendo come passare le sue ore libere decide dunque di andare ad allenarsi. Sta camminando a passo spedito verso il giardino quando sente degli strani borbottii provenienti dalla stanza degli ospiti.

Si dirige verso la fonte. È normale no? Dovrebbe andare a controllare, non si può mai essere sicuri.

Apre lentamente la porta e rimane agghiacciata mentre vede Spinnerella e Netossa, vicino la finestra, che si sorridono e si abbracciano.

Sa che non dovrebbe spiare ma è solo… vuole capire.

Non è sbagliato. Lei è solo curiosa. Arrossisce quando vede Netossa sporgersi sulla punta dei piedi e baciare Spinnerella sulle labbra.

Non dovrebbe essere qui… ‘è una cosa intima.’ si dice prima di scappare.

Non si accorge di essere vicino la pietra lunare. Glimmer! Glimmer potrà spiegarle ciò che ha visto.

“È successa una cosa stranissima” Annuncia.

Glimmer salta dalla sorpresa e le lancia un fascio rosa che prontamente evita. “Adora! Non farlo mai più!”

“Scusa, scusa” Le dice sedendosi sotto la pietra poggiando le spalle e allungando i piedi.

Glimmer torna a riposarsi sotto il fascio di luce.

“Cosa è così strano?” Le chiede.

“Mh?” Adora apre gli occhi, quando li aveva chiusi?

“Hai detto che è successa una cosa stranissima” Le ricorda Glimmer.

Adora arrossisce e annuisce.

“Vuoi parlarmene?” Le chiede allora la rosa.

“Ah- sì.” Dice imbarazzata. Era giusto parlarne? Sembrava una cosa così intima.

“Sto aspettando.” Canticchia Glimmer, ancora nel pieno della ricarica.

Adora si fa coraggio ed inizia a parlare senza però riuscire a guardare in faccia la sua amica.

“Ho visto Netossa e Spinnerella fare una cosa” Le dice.

Glimmer si solleva, questa volta confusa.

Adora arrossisce di nuovo. “Si, insomma… io non volevo spiarle giuro. È che ho sentito questi rumori e mi sono insospettita e…” Non termina la frase.

“Cosa hai visto, Adora?”

Adora inizia ad agitare le mani. “Erano vicine, si sussurravano qualcosa e ridevano. Poi hanno avvicinato le loro facce e hanno fatto incontrare le labbra” Dice, la voce sempre più piccola.

Glimmer scoppia in una risata ed Adora si volta confusa.

“Si sono baciate!” Dice, come se fosse la cosa più chiara del mondo.

Baciate… quindi avvicinare la faccia ad un’altra persona si chiama bacio?

“Oh… e perché?” Chiede sempre più confusa.

Glimmer le sorride, scende dalla pietra e si siede accanto a lei.

“Sai…” Le dice sognante. “Quando due persone si amano…” Si volta verso Adora “Vuol dire che si vogliono molto bene, un po’ come noi ma di più.” Glimmer si sta confondendo. “Mmh” si mette la mano sotto il mento “Noi ci vogliamo bene perché siamo amici ma, insomma… non vorrei mai baciarti. Perché sei mia amica.” Le dice ed Adora annuisce.

“Loro sono qualcosa in più.” Continua la rosa. “Sono amiche ma sono anche altro. Sono due persone che hanno deciso di vivere la loro vita insieme.” Le dice semplicemente.

“Sono innamorate. Vuol dire che si amano.” Conclude.

“Oh, quindi questo ‘baciarsi’ serve a farlo capire all’altra persona?” Chiede.

Glimmer annuisce. “Puoi baciare un’altra persona” Inizia “Ma solo se per questa persona provi amore. È qualcosa più dell’amicizia” Le dice. “Lo capirai quando lo proverai.” Sentenzia saggiamente.

“Oh, ho capito.” Dice Adora allora. È sicura. Ha capito.

“Hai capito?” Le domanda Glimmer aggrottando le sopracciglia.

Adora annuisce. “Lo fai con una persona importante. Come Bow!” Dice.

Glimmer arrossisce. “Bow?” Chiede, la voce sembra incrinata.

“Si?” Adora si volta verso di lei. “Non è la tua persona importante?” Le domanda.

Glimmer arrossisce e la guarda sconvolta non riuscendo a proferire parola. “I-io…” Inizia.

Adora le sorride.

“E tu? Hai mai pensato a chi vuoi baciare?” Le domanda allora la rosa cambiando discorso.

Adora sembra pensarci qualche secondo quando annuisce.

Glimmer è agitata ma molto curiosa. Sta per domandare a chi abbia pensato Adora quando la bionda la precede.

“So che è sbagliato e che forse dirai che sono pazza ma…” Adora sospira “Se penso alla persona che vorrei baciare, la persona che è la mia più cara amica ma anche di più ho solo un volto nella mia mente.” Ammette.

“Catra.” Dice Glimmer.

Adora annuisce e sente il fantasma di una lacrima nei suoi occhi. Perché doveva andare così? Perché doveva essere tutto così complicato nella sua vita? Perché aveva dovuto trovare la spada di She-ra e perdere, nel frattempo, la sua migliore amica?

“Ehy…” Inizia la rosa “Andrà tutto bene ok?” Le poggia una mano sulla spalla. “Vedrai che andrà tutto bene.”

Adora avrebbe tanto voluto credere alle sue parole.

 

“SIETE PRONTE?” Dall’altra parte della stanza Adora sente un urlo disumano.

Glimmer. Sussulta nel letto, non ancora pronta per alzarsi. Ma quello era una giorno importante, avrebbe dovuto muoversi. Si concede solo qualche secondo, una visione prima che si svegli e-

“Mmmh, giorno”

“Hey…” Sorride nel vedere Catra aprire gli occhi e fissarla.

“Hey, Adora.” Risponde la ragazza.

Adora sente ancora le farfalle nello stomaco. Erano passati così tanti mesi dalla caduta di Hord Prime ma ancora non riesce a credere che sia tutto vero.

“Dobbiamo proprio alzarci?” Domanda Catra stiracchiandosi ed avvicinandosi alla bionda.

Adora sorride e la stringe a sé, una mano sul suo fianco.

È talmente rilassata che quasi non si accorge delle piccole fusa che provengono dalla sua ragazza. Quasi. Non si perderebbe quei rumori per niente al mondo.

“Per quanto vorrei dirti di no” Inizia a massaggiare il fianco di Catra immergendo la mano nella folta peluria. “Dobbiamo proprio alzarci.” Le dice non muovendosi, incapace di staccarsi dalla sua amata.

“Voglio stare così tutto il giorno” Le risponde allora Catra.

Adora sorride, lo vuole anche lei ma non può farlo. “Forza, dobbiamo andare a finire i preparativi per il tuo compleanno” Le dice.

Catra geme. “Che poi…” Dice quasi miagolando. “Non ho ancora capito cosa è un compleanno.”

Adora ci riflette e sorride.

 


Era freddo quel giorno di gennaio. Stava camminando nel palazzo quando si sente tirare alle
spalle da Glimmer. D’istinto si mette in posizione di difesa per poi alzare il sopracciglio quando vede Glimmer e Bow con un cappello a punta in testa.

“BUON COMPLEANNO!” Urlano i due ed Adora è confusa.

“Adora? È il tuo compleanno!” Urla Bow mettendole un cappellino in testa.

“E quindi?” Chiede lei.

Bow e Glimmer si guardano tra di loro e poi guardano lei.

“Quindi? Adora? Non hai mai festeggiato il tuo compleanno?” Le chiedono in sincronia.

Adora ci ripensa qualche secondo.

Correva lungo i corridoi della zona della paura con Catra ridendo a crepapelle. Si sono sfidate a chi raggiungeva prima il magazzino delle scope e, come al solito, Catra ha vinto barando.

“Non…” Adora parla affaticata “Non è giusto.” Dice col fiatone. “Non puoi correre a quattro zampe contro di me, è contro le regole”

Una Catra di quindici anni sorride sbilenca mentre si butta a terra. “Non è colpa mia se non hai questa fisionomia stupenda.” Le dice. “Vieni qui!” Conclude battendo la mano per terra.

Adora sorride e si sdraia accanto alla sua migliore amica, riposando ancora.

È ingiusto, pensa mentre con la coda dell’occhio guarda Catra che ride ancora. Si sofferma a guardare il corpo della sua migliore amica. È affusolato, spigoloso, snello. Ma è bello. L’abbozzo del seno di Catra era ben visibile sotto la tuta rossa ed Adora arrossisce. Si sono cambiate molte volte durante gli anni, negli spogliatoi con gli altri ma Adora si è sempre soffermata sul corpo di Catra. Sa che il corpo di Catra è cambiato. Prima era più tondo e glabro ma ora è ricoperto da un sottile strato di peluria chiara, scura solo in alcuni punti particolari. Si è accorta che anche il suo corpo è cambiato nel tempo. Aveva anche lei un piccolo abbozzo di seno, un po’ più grande di quello di Catra ma molto più piccolo di quello di Lonnie. Anche i suoi peli erano diversi. Dove prima non c’era niente ora si è sviluppata una leggera peluria bionda. ‘Pubertà’ aveva sentito da Octavia una volta. Le chiede cosa significhi ma la donna polpo le sorride maliziosamente. “È quando il tuo corpo cambia e i tuoi ormoni prendono il sopravvento su di te facendoti pensare cose che non vorresti” Le dice. “Cose come… wow il suo corpo è così bello, chissà come sarebbe se infilassi la mia bocca ne-”

Adora non sente il resto della frase perché scappa via imbarazzata. Octavia sta mentendo, vuole solo prenderla in giro.

O forse no.

Si sofferma ad osservare Catra, ancora distesa accanto a lei e si chiede come sarebbe se poggiasse le sue labbra su quelle di Catra. O le mani… o qualsiasi cosa pur di stare più vicino alla sua migliore amica.

Le guarda ancora il seno che si alza e si abbassa ritmicamente con il respiro calmo della ragazza.

‘Inizia a fare caldo’ Si dice.

Non si accorge che Catra si è voltata verso di lei.

“Etheria ad Adora ci sei?” Le domanda la ragazza.

Adora sussulta ed arrossisce di nuovo. Questo era… strano.

Non dovrebbe pensare così di Catra. È… sbagliato no? Nell’orda non si possono pensare certe cose. Ti rendono debole e stupida e lei non è né debole né stupida. Deve concentrarsi meglio per poter finalmente diventare il capitano della forza ed esplorare il mondo con Catra.

“Scusa. Mi sono distratta.” Dice semplicemente, sperando che Catra non si sia accorta di niente.

È il turno di Catra di arrossire. “Oggi è il tuo compleanno” Le dice porgendole un sacchetto.

Adora si solleva e con lei si solleva il suo sopracciglio.

“Ho pensato fosse una cosa carina” Le dice Catra rossa. Adora sorride. “Ma questo non è perché ti voglio bene.” Afferma la bruna. “L’ho fatto solo perché tu al mio compleanno mi hai regalato questa maschera” Si tocca distrattamente la maschera rossa che Adora aveva lavorato con alcuni pezzi trovati qua e là nella zona della paura.

Adora sorride e apre il sacchetto trovando una giacca rossa.

“L’hai fatta tu?” Chiede sorpresa. Sa che Catra è negata con il cucito.

Catra annuisce ormai completamente rossa in volto.

Adora capisce perché, nell’ultimo periodo, le mani di Catra erano sempre fasciate.

Abbraccia la bruna d’impeto. I volti a pochi centimetri di distanza. Vorrebbe allungarsi verso di lei, poggiare le labbra sulle sue…

Ma sussulta quando Catra poggia la fronte sulla sua facendo delle fusa leggere.

Adora sorride e chiude gli occhi. “Stai facendo le fusa.” Dice, abbandonandosi al rumore.

Catra la spinge via. “Sta zitta!” Le intima alzandosi.

Adora è delusa, vuole tornare alla posizione di prima.

“Torniamo di là prima che qualcuno noti la nostra assenza. Non voglio vedere quella faccia orribile della Tessitrice” Dice.

Adora non si accorge dello strano rossore sulle guance di Catra e di come si tocca le labbra.

 

“Io…” Distrattamente si tocca la giacca, quasi come se volesse fondersi ad essa. “Si, una volta.” Risponde ai ragazzi mantenendosi sul vago.

Glimmer e Bow si guardano e Bow fa le spallucce.

“Ma sono convinto che non sia stato molto divertente perché…” Emette un grido “UHHH era l’orda!” Dice.

Adora sorride. “Forza, come si festeggia un compleanno?” Chiede.

I due ragazzi sorridono trascinandola per il castello.

Adora ride come se non ci fosse un domani. È veramente una bella festa.


“Un compleanno?” Dice mettendosi una mano sotto il mento. Si è alzata dal letto rabbrividendo per l’aria di ottobre e si è vestita. Si sta aggiustando la coda mentre si volta verso Catra che, lentamente, sta scendendo dal letto.

“È un po’ come…” Arrossisce. “Sai, quando mi regalasti questa giacca” la tocca è consunta, rovinata ma non la cambierebbe per niente al mondo. “Solo più in grande. La gente ti fa i regali e ci sono tante cose da mangiare.” Dice “Letteralmente troppe.” Esclama con enfasi. “Dolci, salati, caramelle, cioccolata. Tutto.”

Alla menzione del cibo Catra si era svegliata completamente sollevandosi e vestendosi in pochi secondi.

Adora sorride alla ragazza. Lei non è poi così diversa. Avevano mangiato quelle razioni per troppo tempo. Il cibo vero era troppo invitante.

Si avvicina alla bruna e si china leggermente per darle un bacio sulle labbra. Già, ora capisce perché la gente si bacia tutto il tempo. Le labbra di Catra sono morbide sotto le sue, lentamente fa scivolare una mano sulla schiena di Catra e la tira a sé sorridendo. “Il bacio del buongiorno, tesoro.” Le dice semplicemente.

Catra arrossisce sotto di lei ma, per una volta, non la scaccia. “Sei un’idiota” Le dice.

“Ma sono la tua idiota. Mi hai scelta” Risponde Adora. “Sai…” Inizia con nonchalance “Ti amo, ti ho sempre amata e così via?” Continua.

La coda di Catra si rizza per l’imbarazzo. Fa per spingerla ma Adora non si muove dal suo posto.

Anzi, se possibile la stringe più a sé.

Catra borbotta imbarazzata. “Idiota.” E Adora è felice.

 

Sussultano entrambe quando sentono battere alla porta. “RAGAZZE DAI! FAREMO TARDI, LE ALTRE SONO GIA’ TUTTE PRONTE!” Urla Glimmer.

“Arriviamo!” Annuncia Adora prima di dare un secondo bacio alla sua ragazza.

“Ok, vi aspetto in sala!” Dice ed Adora sente il rumore del teletrasporto.

Passa qualche altro minuto ferma, a crogiolarsi del calore di Catra ma sa che deve andare.

“Andiamo?” Le chiede separandosi. Catra annuisce e le tiene la mano.

Adora l’afferra ma, proprio quando sono arrivate alla porta la ferma. “Aspetta…” le dice. “Manca qualcosa.”

Armeggia con la cinta della giacca e si stacca la spilla simbolo della ribellione.

Catra la guarda confusa ed Adora si gratta la guancia. “Beh, non hai mai avuto niente che facesse capire al mondo che sei dalla parte dei buoni” Dice.

Catra sorride e la prende, decidendo di indossarla sulla camicia grigia che indossava.

“Sei bellissima” Le dice allora Adora.

Catra sorride arrossendo. “Anche tu.” E si sporge per baciarla.

 

 

Dopo pochi minuti scendono, mano nella mano, nella stanza principale del palazzo.

Glimmer l’ha addobbata personalmente con ogni sorta di decorazione possibile.

Come preannunciato da Adora c’è cibo e musica in abbondanza. Sono tutti riuniti in piccoli gruppetti a chiacchierare del più e del meno finché non le vedono entrare.

Bow si lancia verso di loro sorridendo e Catra è quasi pronta ad uno dei suoi abbracci da “squadra migliori amici”. Non che le piacciano, ma Adora sembra affezionata a queste cose quindi decide che le andranno bene.

L’abbraccio non arriva.

Bow è fermo, gelido, stazionario al suo posto.

“Bow?” Chiede Glimmer avvicinandosi al ragazzo. “Tutto ok?”

Bow non risponde, beh… non a parole almeno. Indica con una mano la spilla di Catra e Glimmer sbianca.

“VI SIETE SPOSATE?” Urla la rosa.

La musica si spegne e tutti guardano la coppia sconvolti.

Catra ed Adora si guardano negli occhi non capendo cosa stia succedendo.

“Tu- Voi… SENZA DI ME?” Urla ancora la rosa. Bow piange disperato avvolto da un alone oscuro.

“Pensavo di contare qualcosa” Sussurra il ragazzo.

“Cosa?” Prova a dire Adora ma viene fermata da Glimmer.

“PENSAVO FOSSIMO MIGLIORI AMICI!” Urla. “E VOI VI SPOSATE SENZA NEANCHE AVVISARE?”

Catra sta per rispondere ma, improvvisamente, le manca il terreno sotto i piedi.

Urla quando si sente intrappolata dall’abbraccio di Scorpia.

“Sono così contenta per te gattino!” Sorride la più alta stringendola tra le sue tenaglie.

“SILENZIO!” Tuona allora Adora confusa.

Tutti si congelano, anche Scorpia. Bow non smette però di piagnucolare.

“Che vuol dire sposate?” Chiede nella più totale ignoranza.

Un silenzio tombale scende nella stanza prima che tutti scoppino in una fragorosa risata.

Adora arrossisce e sta per controbattere finché Netossa non la ferma.

“Oh Adora.” Le dice. “Significa sugellare un patto.” Inizia. “Come me e Spinny. Significa che ti impegni a vivere tutta la tua vita con la persona che ami.” Spinnerella prende la mano di Netossa e sorride. “Significa dedicarti alla persona che ami anima e corpo. Su Etheria per sugellare il matrimonio ci si scambiano degli oggetti importanti come…” Indica la spilla sulla camicia di Catra che era finalmente sfuggita dalle chele di Scorpia. “Quella.” Conclude Netossa.

Sia Adora che Catra arrossiscono di colpo imbarazzate.

“Oh noi…” Si ferma un minuto.

Glimmer le abbraccia entrambe. “Scusate se mi sono arrabbiata” Dice loro “È che voglio organizzare io il vostro matrimonio” Ammette.

 

Pochi minuti dopo tutti sembrano aver dimenticato la scena. Catra è vicino al fuoco ed Adora si posiziona alle sue spalle abbracciandola da dietro. Le pone un bacio sulla spalla, poco sotto il collo e sorride. Catra si lascia andare.

“Quindi… neanche tu sapevi cosa fosse ciò che abbiamo fatto?” Chiede Catra ad Adora.

“No! Ma sai…” Inizia la bionda poggiando una mano su quella di Catra. “Credo che il concetto non fosse poi così sbagliato. Voglio vivere la mia vita con te, Catra. Ora più che mai.” Le dice.

Catra apre la bocca e sta quasi per girarsi quando intercetta Netossa e Spinnerella che sorridono tra di loro.

“Sono così innamorate.” Dice Spinnerella ridacchiando.

“Già, mi ricordano noi di un paio di anni fa.” Concorda Netossa che fa un sorrisino malizioso. “Immagina come saranno quando scopriranno cos’è il sesso.” Rise.

Spinnerella le diede una botta dietro la testa. “Scema.” E Netossa inizia a ridere, se possibile, ancora di più.

 

Sesso? Era una parola strana, non l’aveva mai sentita.

Magari doveva chiedere ad Adora il suo significato quella sera e, magari dovevano fare qualche ricerca insieme.

Ma non era una cosa da fare adesso, sembrava una cosa da discutere da sole.

Si voltò verso la sua amata e le diede un lungo bacio sulle labbra.

 

Adora non era una stupida, era solo… ignara.

Ma, per una volta, ignara non era una parola sbagliata.

 

 

 

 

Che ne pensate? Perché io mi sono divertita tanto a scriverla e… non lo so, ci sono affezionata tanto. Le Catradora mi hanno distrutto l’anima con la loro tenerezza e niente. Penso di amarle più della mia stessa vita quindi… fatemi sapere J un commentino ino ino aiuta sempre :D alla prossima, H93

  
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