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Autore: Shadow Doom    30/05/2020    1 recensioni
Quella che doveva essere una normale missione per il pluridecorato Chris Redifield ben presto si tramuterà nel suo peggiore incubo. Il capitano compirà un viaggio che lo costringerà ad affrontare ed accettare i propri sentimenti e le proprie paure. Anche Jill Valentine si troverà davanti ai suoi timori più profondi, ma forse il duo sarà capace di uscirne più forte e consapevole di prima.
Genere: Avventura, Azione, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Strani esperimenti

Qualche minuto prima dell'incontro/scontro tra Chris e Carlos...

“ Eccolo lì, l'accampamento di cui parlava il QG. Dovrebbero esserci delle informazioni su una nuova arma biologica” disse Jill che indossava la stessa uniforme di Lost in Nightmares e i suoi capelli erano tornati castani (riguardo al suo aspetto potete immaginarla come volete, sia come la classica Jill sia come quella nuova, lo stesso dicasi per Carlos), “ Mi chiedo perché abbiano lasciato dei dati così importanti a dei semplici banditi” “ Non lo so Carlos, spero solo che non sia una trappola” “ Trappola?” “ Sì, è strano come sia comparsa dal nulla quella mail anonima che ci ha svelato l'esistenza di questo luogo e di ciò che dovrebbe contenere” “ Ti preoccupi troppo superstar, magari si tratta solo di un pentito o di una persona che voleva fare una buona azione” “ Non mi convince, non ci sono persone così oneste” “ Non è vero, ne ho una al mio fianco” le fece l'occhiolino “ Dai Carlos, sai che con me non attacca” “ Forse sì, forse no” “ Finiscila, abbiamo un lavoro da fare. Avrei pensato di” prima che potesse finire la frase il suo nuovo partner si era lanciato all'attacco facendo scatenare una sparatoria, “ E' sempre il solito” la donna esasperata estrasse una pistola soporifera e si lanciò nella mischia. Dopo tutti gli assassini che aveva compito sotto il controllo di Wesker, non sopportava l'idea di dover uccidere altri esseri umani, per quando malvagi fossero.

Jill, sfruttando il caos generato da Carlos, riuscì a colpire molti mercenari senza essere notata fino a quando non si ritrovò davanti un colosso, probabilmente il capo di quella marmaglia. Quest'ultimo si accorse in tempo della presenza della bella agente riuscendo in questo modo a ripararsi evitando così di essere addormentato. “ Sei stata molto abile a passare inosservata, ma con me questi trucchi non funzionano”, il mercenario impugnò un AK-47 ed aprì il fuoco. Valentine si spostò molto velocemente verso un riparo, dopo qualche secondo il nemico smise di sparare, “ Starà ricaricando, è la mia occasione” pensò la bella agente. Tuttavia non appena uscì dal nascondiglio venne afferrata per il collo dall'avversario che disse “ Non ho bisogno di un'arma per ucciderti”, Jill strinse il braccio che le impediva di respirare, la sua morsa era tanto forte da costringere il colosso a lasciarla andare. “ Hai commesso un errore, sono molto più forte di quanto sembro” lei colpì prima in pieno petto con un calcio girato e successivamente con un secondo calcio circolare sul volto; il colosso cadde a terra stordito, Jill ne approfittò e gli sparò un proiettile soporifero. Le abilità fisiche dell'eroina eccedevano il livello umano, tutto era dovuto a ciò che Wesker le aveva fatto anni prima e, seppur tali qualità fossero molto utili in battaglia, le odiava profondamente, rappresentavano un costante promemoria degli orrori e dei crimini che aveva commesso durante quel maledetto periodo di prigionia.

Sgomberato il campo, Jill trovò Oliveira davanti ad uno strano edificio “ Carlos, cosa ti è successo al mento?” il partner aveva una vistosa ferita “ Colpa del tuo amico speciale, ha davvero un bel destro” “ Chi scusa?” “ Chris” estrasse uno spray medico “ Era travestito come uno di questi mercenari e perciò l'ho attaccato, ma lui ha saputo rispondere piuttosto bene” “ Chris...” per un attimo Jill sembrò assente, “ Dov'è ora?” “ Se ne è andato” l'eroina fece una faccia delusa “ Stava parlando con qualcuno tramite auricolare, credo che anche lui sia invischiato in questa storia” le posò una mano sulla spalla “ Quindi sono sicuro che lo potrai riabbracciare presto, so quanto ti manca” “ Vedi di non fraintendere, semplicemente mi avrebbe fatto piacere rivederlo dopo tre anni. Adesso portiamo a termine il nostro lavoro” “ Siamo qui a posta”.

Entrati nell'edificio i due videro immediatamente il laptop, Jill notò che era stato aperto un file chiamato procjet E ” Questo è interessante, peccato sia criptato. Sono costretta ad inviarlo alla base, da qui non posso fare niente” “ Ehi superstar! Guarda qui” Carlos indicò una specie di leva nascosta da un cumulo di munizioni “ Vediamo cosa succede”, l'ispanico la tirò. Si aprì una piccola porta che consentiva l'ingresso ad un minuscolo ascensore, i due decisero di salirci incuriositi da ciò che avrebbero potuto trovare.

Carlos stava sudando vistosamente, “ Quanto ci mette?” chiese impaziente, “ Cosa c'è Carlos? Sei a disagio perché siamo appiccicati o soffri di claustrofobia?” “ La tua vicinanza è molto gradevole” “ Quindi sei claustrofobico” “ No, è solo che non piacciano gli spazi stretti” “ E' la definizione di claustrofobia” “ Non è vero”, Jill rise leggermente “ Adesso mi prendi in giro” “ No, è solo che riesci ad essere simpatico anche in momenti come questo, mi ricordi Parker” “ Pensavo che ti stessi riferendo al tuo Chris” “ Basta con questa storia, non è il mio Chris. E poi lui è diverso, si concentra totalmente sul suo obiettivo e non lascia spazio alle distrazioni” “ Deve essere stato noioso lavorarci insieme” “ Niente affatto, mi ci sono trovata alla perfezione. Trasmetteva un grande senso di sicurezza e questo mi confortava e mi dava forza” “ Vuoi dire che io non lo faccio?” “ Siete diversi, con lui c'era qualcosa di particolare” “ Naturale dati i tuoi sentimenti”, udirono un suono acuto e le porte dell'ascensore si aprirono, “ Bene, siamo arrivati”, disse la donna grata di aver avuto l'occasione di cambiare discorso.

Si ritrovarono davanti un laboratorio sotterraneo pieno di capsule contenenti esseri umani deformati immersi in liquidi di diverso colore. “ Ma che diavolo stavano combinando?” domandò Carlos inorridito “ Non possono aver condotto gli esperimenti su questi poveretti qui, non ci sono le attrezzature adatte. Probabilmente hanno trasportato i cadaveri in questi luogo per sottoporli a test, gli strumenti presenti sono utilizzati per analizzare il sangue” “ Forse cercavano di capire cosa fosse andato storto” “ Mi sembra plausibile”. Il duo analizzò le capsule, su ognuna di queste c'era una targa contenente una lettera dell'alfabeto. I poveri esseri umani avevano subito delle mutazioni orribili, alcuni avevano perso la pelle, altri avevano degli arti simili a zampe di insetto ed altri avevano una specie conchiglia al posto della testa. Uno di quei contenitori era vuoto, quello con la lettera E, Jill lo esaminò ed arrivò alla conclusione che non era stato utilizzato. Forse quell'esperimento era riuscito, il solito pensiero la preoccupava. “ Superstar, vieni qui”, la donna raggiunse l'amico “ Che c'è Carlos? Che cazzo!?” Valentine vide quello che sembrava essere uno scienziato morto su una sedia, “ Questo tizio sarà deceduto da almeno tre giorni, la causa del decesso è ovviamente dovuto a quel grosso buco in mezzo al petto” l'ispanico si avvicinò al cadavere “ Le ossa sono piegate verso l'interno, ciò vuol dire che ha preso un colpo molto forte. Sarà stata colpa di una di queste creature, magari una si è risvegliata. Ho trovato anche questi documenti, a quanto pare questo dottore avrebbe dovuto incontrare un cliente tra ventidue ore nella steppa di Barabinsk, nella Russia siberiana” spiegò Carlos. .Jill volle dare personalmente un'occhiata a quei documenti, trovò una frase che le gelò il sangue: “ Il ritorno dell'Uroboros è inevitabile, nessuno potrà fermarlo, non ora che è perfetto”. “ Jill che succede?” “ Niente” “ Sicura? Sembri preoccupata” “ No, sto bene. Contattiamo il QG e facciamoci mandare a Barabinsk” “ Un viaggio bello lungo, arriveremo giusto in tempo”. D'un tratto suonò l'allarme del telefono di Jill, lei lo spense e bevve una specie di medicina viola brillante. Si trattava della sostanza che le venne somministrata durante il periodo in cui era tenuta sotto osservazione, aveva l'effetto di inibire i suoi poteri così da poter essere certi che il virus dentro di lei non la controllasse. Dopo numerosi test i medici le assicurarono che il suo corpo sia era legato in modo perfetto al virus e questo significava che non sarebbe diventato instabile, al contrario di ciò che successe a Wesker, e quindi avrebbe potuto utilizzare le sua abilità liberamente. Naturalmente non erano lontanamente paragonabili a quelle del vecchio capitano della S.T.A,R.S. al massimo erano al livello di Jake, tuttavia Jill continuò a prendere quella sostanza, voleva disperatamente tornare quella di prima anche se sapeva che sarebbe stato impossibile e questa consapevolezza l'aveva portata ad avere sempre più spesso ansie e pensieri pericolosi.

“ Jill non ti serve quella roba” “ Invece sì” “ Ma i dottori” “ I dottori non possono capire e neanche tu!” alzò la voce “ Mi dispiace, non volevo farti arrabbiare” “ No, scusami tu, ho reagito in modo improprio”, la donna fece un lungo respiro, “ Dai Carlos, andiamo in Russia”.

   
 
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