Credi sia lui
La Stella più grande?
Re Sole
Che alto splende
Nel cielo
Nei giorni infuocati
Che quieto si addormenta
Quando Sorella Luna
Fa capolino
Al calar della sera?
Oh no.
T’illudi, mio dolce amico.
T’illudi.
Che mi dici di Vega?
Di Arcturus?
Di Rigel?
O dell’imponente Betelgeuse
Rossa come il fuoco
Così immensa
da non poter esser descritta
da noi miseri umani?
Che mi dici?
Che mi dici di Canis Maioris?
O di UY Scuti
La più grande
La più bella
La più inquietante?
Vuoi parlar dei buchi neri?
Impossibile.
Non esiste parola umana
Così grande
Da contenerne l’essenza.
Tutto inglobano,
Divorano,
Demoni dalla bocca larga,
Affamati,
Ingordi,
Mai sazi.
Padroni della luce
Che inghiottono
In un sol boccone.
Ed è il Vuoto
Ed è il Nero
Ed è il Nulla.
Galassie infinite
Spazio pregno e assordante
Più vivo dei suoni
Su questa nuda terra.
Il cuore dell’universo
Batte
Furioso
Più del mio
Più del tuo,
mio dolce amico.
Lo senti?
Lo senti cosa siamo?
Granelli di polvere.
Inconsistenza.
Leggiadria.
Così piccoli
Dinanzi
All’immensità del Cosmo.
Basta un alito di vento
Più forte
E cadiamo al suolo
Per tornare a confonderci
Con quella polvere
Che è Casa.
Gioiamo, dunque.
Effimera è la vita.
Siamo niente
Eppur crediamo di esser tutto.
No, amico mio.
Siamo il nulla
E le stelle, lassù
Ce lo confermano.
Basta solo
Trovare il coraggio
Di alzare la testa
E rimirar quelle luci lontane.
Alzare la testa
Per dimenticare
Anche un solo istante
Il sapore metallico
Di queste lacrime umane.