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Autore: lmpaoli94    31/05/2020    4 recensioni
Una storia immersa nelle lande verdi dei castelli e dei prati irlandesi.
Famiglie alleate e trame nascoste per distruggere la felicità o addirittura la vita dell’altro.
La gioia non può far parte in quel mondo pieno di ingiustizia e di crudeltà.
I sogni sembrano un lontano ricordo e la spensieratezza dei giovani sembra sparita per sempre.
ma non per Anastasia Steele, contessa di Limerick e figlia di una delle famiglie più importanti del regno d’Irlanda.
La volontà di trovare l’uomo giusto per rendere la sua vita perfetta sarà ostacolata dalla gelosia delle persone più vicine a lei e da trame di matrimonio che mineranno per sempre il suo futuro
Ma la giovane Steele sarà talmente determinata da non fermarsi mai dinanzi a nulla pur di portare a termine il suo amore proibito e mai nascosto del lord più invidiabile della corte irlandese.
Genere: Drammatico, Storico, Thriller | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, FemSlash | Personaggi: Anastasia Steele, Christian Grey, Elena Lincoln, Leila Williams
Note: AU, OOC | Avvertimenti: Contenuti forti
Capitoli:
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Il sole ormai era sorto sul Regno d’Irlanda e una nuova giornata in quelle terre ricche di pensieri e di verde stava per iniziare.
Anastasia era pronta per partire insieme a Christian e alla sua dama di compagnia Katherine.
Ma al momento della partenza, c’era qualcosa che non quadrava in quella situazione.
Le preoccupazioni iniziarono a salire appena la Contessa Steele non riuscì a vedere arrivare da nessuna parte la sua amica Katherine.
< E’ in ritardo > fece la ragazza < Dovevamo partire all’alba ma lei non è ancora arrivata qui. >
< Vuoi che vada a vedere se è nella sua stanza? >
< No. aspetta un momento. >
ma nel mentre i due ragazzi stavano attendendo, il Conte Grey si fece avanti.
< Partivate senza salutarmi? >
< Padre > fece Christian < Non volevamo disturbarvi. >
< Christian, tu puoi disturbarmi quando vuoi. Soprattutto se sta per partire per un lungo viaggio. >
< Non rimarrò lontano molto. Accompagno Anastasia a casa e diciamo alla sua famiglia… >
Christian non era l’uomo adatto per gli amori e la felicità, essendo un giovane uomo ombroso e con alcuni segreti dentro di sé.
< In un certo senso sono contento di vedere te e tuo fratello Elliot felici. Ormai siete definitivamente cresciuti ed è giunto il momento che io non decida più della vostra vita. >
< Sul serio, padre? >
< Certo. Sono sincero. >
Christian e Anastasia non riuscivano ancora a capire come il vecchio Carrick Grey potesse aver cambiato repentinamente idea in poco tempo.
< Quindi non ci farete più la guerra? >
< Volete essere felici? Fatelo senza pensieri. E non pensate a me e a vostra madre. Noi faremo la nostra vita mentre voi farete la vostra. Posso trovarvi un ottimo castello con alcune terre per coronare il vostro sogno d’amore. >
< Grazie mille per tutto quello che state facendo padre, ma adesso non è vogliamo correre troppo. Anche se molto presto ci potremmo sposare, Io e Anastasia ci stiamo conoscendo meglio. >
< Certo, capisco. Siete ancora giovani e avete tutta la vita dinanzi a voi. Divertitevi e godetevi questi anni ora che potete. >
< Christian, sarà meglio cercare Katherine. Mi sto seriamente preoccupando. >
Alzando lo sguardo verso il castello, Anastasia vide la giovane ragazza correre verso di loro.
< Scusate il ritardo ma non mi sono svegliata in tempo. >
< Da quando in qua tu rimani a poltrire come una nullafacente? >
< Ti prego Anastasia, non mi ci far pensare. >
< Non ti preoccupare. Ti abbiamo aspettato e nel caso non ti saresti svegliata, ti saremmo venuti a dare una bella strigliata. >
< Allora sono fortunata che non ce ne sia stato bisogno > rispose Katherine ritrovando il sorriso.
< Bene, vedo che siete al completo… Mio figlio Elliot non viene con voi? >
< No. mi ha detto che deve rimanere qui a Dunguaire a sistemare alcune faccende > mentì Christian < Anche se non so esattamente quali. >
< Perfetto. Così trascorrerò almeno un po’ di tempo con uno dei miei figli. Torna presto, Christian. >
< Senz’altro, padre. >
< Spero anche di rivedere queste due belle donzelle. Mi ha fatto molto piacere la vostra compagnia. >
< Grazie mille per averci trattate come se fossimo state a casa nostra > replicò Anastasia inchinandosi < Ci rivedremo molto presto. >
< Ah, che bella notizia. A presto. >
Ma una volta che la carrozza uscì dalle mura del castello, un centinaio di soldati provenienti dal castello di Limerick si frapposero verso il loro cammino.
< Che cosa sta succedendo? > domandò Anastasia.
Gli sguardi corrucciati e seri dei soldati della famiglia Steele, fecero presagire il peggio.
< Generale Bastille, che cosa ci fate nelle terre dei Grey? >
< Buongiorno, Contessa Steele… Questa domanda dovremmo rivolgerla a voi. Vostra madre vi cerca in lungo e in largo da settimane ormai e non potevamo mai pensare di trovarvi nelle terre dei vostri nemici… Soprattutto vedendovi accompagnata da uno dei familiari. >
< I Grey non sono miei nemici, ma di mio padre. >
< Certo, non ho dubbi su questo… Ma essendo voi una Steele, siete di conseguenza contro la famiglia dei Grey. >
< Come osate mancare di rispetto alla mia amata e al mio buon nome? > protestò Christian entrando in azione.
< Abbassi i toni, conte Christian Grey. Non vorrei essere troppo sgarbato nei vostri confronti. >
< Ci state ostacolando il cammino. Quindi perché non tornate da dove siete venuti? >
< Potremmo farlo, ma non senza la Contessa Anastasia. >
Prima che si potesse trasformare in una disputa difficile da fermare, ad Anastasia gli venne in mente una possibilità che avrebbe soddisfatto tutti.
< Torniamo a Limerick insieme. Così sia noi che voi soldati potremmo proteggerci a vicenda contro le imboscate di alcuni villani che vogliono attaccare noi nobili. >
< Ana, vuoi viaggiare con questo pallone gonfiato? > gli domandò Christian.
< Non abbiamo altra scelta. Non voglio che lui o altri soldati si accaniscano contro di te. >
< Mi sembra un’ottima idea, Contessa > replicò Bastille < Ma è necessario che venga anche il Conte Grey con voi? >
< Assolutamente. In un qualche modo Christian si è offerto di parlare a nome della sua famiglia per fermare queste dispute che vanno avanti da molto tempo ormai. E poi io e il giovane Grey dobbiamo dare una notizia alla mia famiglia molto importante. Di conseguenza abbiamo bisogno che rimaniamo insieme. >
< Forse ho capito di cosa state parlando, ma sicuramente non sarò io a fermarvi… Spero solamente che né vostra madre né vostro padre possano decidere di rinchiuderlo in prigione. >
< Non lo faranno… A meno che non vogliono aprirsi allo scontro totale contro la loro unica erede. >
< Spero tanto di no > rispose Bastille con tono sorridente < Quindi è giunta l’ora di partire. Il viaggio è molto lungo e non abbiamo tempo da perdere. In marcia. >
una volta sistemate le richieste dei soldati di Limerick ed essersi messi d’accordo, Anastasia poté tirar eun sospiro di sollievo.
< Ana, si sicura di quello che fai? >
< Mai stata più convinta. >
Ma nel vedere la giovane amica Katherine triste, i suoi pensieri andarono verso di lei.
< Katherine, sei sicura che vada tutto bene? >
< Certo, Anastasia. Perché mi fai questa domanda? >
< Ti vedo molto triste… E poi non mi torna il modo in cui sei rimasta a dormire. Non ti è mai accaduto prima d’ora. >
< Ieri sera sono andata a letto molto tardi perché stavo leggendo. È naturale che io mi sia addormentata. Ma non devi preoccuparti per me: non succederà più. >
< Lo so molto bene > disse infine Anastasia tenendo sotto osservazione gli sguardi lascivi della sua dama di compagnia.
 
 
Una volta lasciato definitivamente Dublino, il Conte Steele e il suo maggiordomo Bob tirarono un sospiro di sollievo sentendosi più al sicuro lontano dalla grande città irlandese.
< Spero che quei dannati rivoluzionari non ci seguano verso Limerick > fece il Conte Steel guardando fuori dalla finestra della sua carrozza.
< Spero di sbagliarmi, ma credo che prima o poi i moti rivoluzionari orchestrati dai contadini che muoiono di fame, arriveranno fino ai vostri possedimenti. >
< E sarà in quel momento che reprimeremo la loro rivolta. Per il nostro bene. >
< Sareste disposto ad uccidere un gran quantitativo di persone? >
< Se non avrò altra scelta, sì. >
< Scusate la mia insolenza Conte Steele, ma secondo me c’è sempre una scelta: il dialogo. >
< Come si può dialogare con individui che hanno fame? >
< Dandogli qualche ricompensa in denaro. >
< La mia fortuna non si basa sulla donazione verso altri. Io il mio pane quotidiano me lo sono sempre guadagnato egregiamente. E anche loro dovranno farlo. >
< Il bello è che lo fanno, ma senza riuscire a guadagnare abbastanza. >
< Allora sarà meglio per loro che cambino lavoro… Che cosa devo dirti, Bob? >
< Non è così facile. Non c’è abbastanza lavoro qui in Irlanda. >
< Nelle mie terre c’è sempre bisogno di manodopera. Soltanto che non si mostrano molti volenterosi… Quindi i chiedo se quei contadini hanno voglia di lavorare oppure no? >
< Li pagate con un compenso equo? >
< Certo. Un paio di monete d’argento. Sono sufficienti. >
< Non se la vita continua a crescere e gli stipendi rimangono sempre uguali. >
< Ascoltami bene, Bob: non faccio altro che aumentare gli stipendi per soddisfare i lavoratori e i miei guadagni nell’agricoltura sono minimi. Non posso venire sempre incontro a loro, lo capisci? Io faccio il possibile per accontentarli, ma certe volte mi risulta difficile pagarli quanto gli spettano. >
“Certo. Perché voi siete un lurido tirchio.”
< Lasciamo perdere. Tanto non saremo mai d’accordo. >
< Lo credo bene visto che voi appartenete alla loro solita classe. >
< Quando i rivoltosi busseranno ai vostri cancelli non dite che non vi ho avvertito, Conte Steele. >
< L’hai fatto. E io risponderò come meglio crederò. >
Ma nel mentre la loro discussione stava per terminare, un gruppo di criminali incappucciati circondarono la carrozza fermando la loro corsa.
< Che sta succedendo? >
Guardando fuori dallo sportello, il maggiordomo Bob vide che era in atto un’imboscata contro di loro.
< Conte Steele, dobbiamo fuggire alla svelta. >
Ma gli uomini erano troppi per riuscire a darsela a gambe, venendo circondati dai rivoltosi.
< Lasciateci andare. Subito! >
< Conte Steele, non siete nelle condizioni di minacciarci > fece una voce conosciuta al vecchio conte < Dobbiamo portarvi insieme a noi. >
< Io non vengo da nessuna parte. Devo tornare a Limerick e la mia famiglia mi sta aspettando! >
< Dovranno pazientare ancora un bel po’. Dopo che avremmo sistemato i nostri convenevoli, potrete tornare a Limerick. Promesso. >
< Ed io dovrei fidarmi di un bandito come voi? >
< Non avete alternativa. Prendetelo. >
Dopo averlo legato e imbavagliato, il vecchio conte fu posizionato sopra il cavallo di uno dei banditi.
< Ah, giusto. Mi dimenticavo del maggiordomo… Credo che non ci serva in nessun caso. >
Togliendo il cappuccio che gli copriva il volto, il bandito sparò a sangue freddo colpendolo in fronte e lasciando il suo corpo morente in mezzo alla foresta insieme alla carrozza abbandonata
< Così sapete chi vi ha fatto fuori. >
Vedendo il suo sguardo assetato di sangue e di vendetta, la paura di fare la stessa fine entrò nell’immaginario del Conte Steele.
“Il Duca di Ashford è riuscito a ritrovarmi. La sua collera non si placherà finché non avrà ottenuto quello che aveva chiesto.”
   
 
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