Anime & Manga > Le bizzarre avventure di Jojo
Ricorda la storia  |      
Autore: Marghe86    02/06/2020    1 recensioni
Kakyoin è sopravvissuto, ma non nelle condizioni che sperava.
Dal testo:
Non c’era la stessa illuminazione che ci sarebbe stata con la luce diretta del sole, ma non era ancora abbastanza buio da accendere i vari lampioni sulle strade della città.
Quando anche l’ultima persona fu uscita dal parco cadde un profondo silenzio. Il tempo sembrava essersi fermato.
Numero parole: 725
Genere: Fluff, Malinconico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Jotaro Kujo, Noriaki Kakyoin
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

To infinity and beyond


Era passato ormai un anno da quel giorno. 

Giorno in cui Jotaro Kujo era finalmente riuscito a sconfiggere Dio, ma anche lo stesso giorno in cui Noriaki Kakyoin era morto. O meglio, quasi morto. 

L'associazione Speedwagon era riuscita a recuperare il corpo quasi privo di vita del ragazzo. Dopo una lunga e straziante operazione, Noriaki aveva finalmente riaperto gli occhi. Non ricordava molto di quella notte, non che gli importasse particolarmente: l'importante è essere vivi... vero? 

Ne era uscito vivo ma ad un costo. 

Aveva passato i sei mesi successivi seguendo una riabilitazione che a lui era sembrata inutile: tanto le gambe non sarebbe più riuscito a muoverle. 

Era bloccato su una sedia a rotelle. 

Dopo quei sei mesi era riuscito a tornare a scuola, anche se a malavoglia. 

I compagni di classe lo guardavano con uno sguardo diverso, provavano pena per lui, e naturalmente al rosso la cosa dava molto fastidio.

Inizialmente aveva anche tentato di evitare il compagno Jotaro. Non voleva farsi vedere in quelle condizioni proprio da lui, ma fallí miseramente rendendosi conto per l'ennesima volta che gli era impossibile nascondergli qualcosa, tanto meno se stesso. 

Jotaro aveva faticato sette camice per riuscire ad avvicinarsi a lui e altrettante per convincerlo anche solo a spogliarsi davanti a lui. Noriaki si vergognava del proprio corpo. Prima i due sottili graffi sugli occhi, poi l'enorme cicatrice sull'addome e sulla schiena, e infine le gambe paralizzate. Tentò anche di convincere il suo ragazzo a lasciarlo e trovarsi un'altra persona con cui stare, ma Kujo gli ripetè più e piu volte che delle altre persone non gli interessava nulla. 

E ora erano lì. 

La sedia a rotelle piegata e appoggiata alla panchina di un parco comunale su cui erano seduti vicini i due ragazzi. 

Il braccio di Jotaro era disteso a circondare le spalle del più piccolo mentre questi era appoggiato al suo petto. 

Non parlavano. Erano in silenzio ad osservare le madri che sgridavano i propri figli cercando di convincerli a tornare a casa vista l'ora tarda. 

Il sole era appena tramontato e il cielo aveva assunto una colorazione giallo-rossastra. Non c'era la stessa illuminazione che ci sarebbe stata con la luce diretta del sole, ma non era ancora abbastanza buio da accendere i vari lampioni sulle strade della città.

Quando anche l'ultima persona fu uscita dal parco cadde un profondo silenzio.

Il tempo sembrava essersi fermato.

In quel momento Kakyoin, sempre fissando un punto davanti a sé, parlò: 

"Jotaro"

"Mmmh? Cosa c'è?" 

"Per quanto ancora vorrai stare insieme a me?" 

"Che razza di domanda è? Non ho nessuna intenzione di lasciarti. Non volevo prima, non voglio adesso è mai lo vorrò" disse Jotaro stringendo ancora più a sé il rosso "Starò con te per sempre" 

Dopo tutto quel tempo passato insieme Kujo aveva imparato a esprimere i suoi sentimenti a parole con molta più facilità, causa il suo stesso ragazzo. 

Seguì un lungo istante di silenzio da parte di entrambi che poi venne interrotto nuovamente da Kakyoin.

"Mi piacerebbe correre, un giorno"

"Anche a me piacerebbe vederti correre ancora"

Noriaki sorrise "vorrei correre insieme a te e a Polnaref e al signor Joestar e a chiunque altro in questo mondo... vorrei essere di nuovo in grado di camminare"

"Si... Qual è la prima cosa che faresti se fossi di nuovo capace di camminare?" 

"Probabilmente farei un viaggio. Porterei con me solo uno zaino con dentro dell'acqua, delle ciliegie e degli onigiri... e naturalmente andrei a piedi"

Jotaro accennò una risata "Tutto solo? Ti ci vuole un compagno per un viaggio" 

Anche Kakyoin rise " Hai ragione, se vuoi puoi venire con me" 

"Ne sarei onorato" 

Risero entrambi e dopo tornò il silenzio.

"E dove vorresti andare?" 

"Verso l'infinito e oltre" 

Jotaro lo guardò sorridendo "È molto lontano, sei sicuro sia il viaggio giusto da fare?"

"Ne sono sicuro... Non sei obbligato a venire con me..." 

"E invece ti accompagnerò fino alla meta, ci volessero anni o tutta la vita" 

"Grazie Jotaro"

Kujo abbassò un po' la testa appoggiando le sue labbra su quelle sottili del compagno in un delicato bacio.

Quando si separarono tornarono a guardare davanti a loro verso un punto indefinito e lontano.

Kakyoin, sottovoce, ruppe quel silenzio che si era appena creato "verso l'infinito e oltre" 

Le luci dei lampioni si accesero illuminando la città. 

E il tempo tornò a scorrere.




———————————————————

Se hai letto fino a questo punto ti ringrazio tanto e spero ti sia piaciuta :)
le critiche sono ben accette 
   
 
Leggi le 1 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Le bizzarre avventure di Jojo / Vai alla pagina dell'autore: Marghe86