Anime & Manga > City Hunter/Angel Heart
Segui la storia  |       
Autore: MaryFangirl    02/06/2020    6 recensioni
Il duo City Hunter si trova di fronte a una nuova prova: devono affrontare i loro sentimenti...e se una notte potesse sconvolgere le loro vite...i risvolti sarebbero migliori o peggiori?
Genere: Azione, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Kaori Makimura, Ryo Saeba, Umibozu/Falco
Note: Traduzione | Avvertimenti: nessuno | Contesto: City Hunter
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Due giorni più tardi.

 

Un'automobile rossa giunse a tutta velocità di fronte all'immobile di City Hunter. Dopo aver parcheggiato, Saeko Nogami uscì con un fascicolo in mano. Guardando l'edificio che era stato testimone di così tante storie, sentì una certa malinconia, perché presto Ryo si sarebbe ritrovato solo...di nuovo.

Mentre Saeko si dirigeva verso l'edificio, lo sweeper era appoggiato alla finestra e l'osservava avvicinarsi. Comprendendo, girò la testa verso Kaori che era in piena fase di riassetto, lanciando occhiate a Hideyuki. Anche se lui non lasciava trasparire nulla, poteva sentire i battiti del proprio cuore accelerare mentre si diceva che in qualche giorno sarebbe tutto finito. La luce si sarebbe di nuovo spenta in quell'appartamento, lasciandovi solo il freddo. Sarebbe ritornato ad essere una creatura solitaria. Ma doveva essere forte fino alla partenza di Kaori. Riassumendo il ruolo che aveva interpretato per anni, andò ad accogliere Saeko come doveva, ricordandole i suoi debiti non pagati. Anche se lo respinse, Saeko non poté fare a meno di sorridere nel vedere Ryo per terra sotto a un martello. Osservandolo, provò dispiacere per lui, sapendo perfettamente qual era la maschera che indossava per evitare di mostrare il suo dolore, comportandosi da eterno idiota. Dopo aver calmato il suo partner, Kaori si avvicinò a Saeko con sguardo indagatore. Prendendosi il tempo di osservarsi a vicenda, iniziò un dialogo silenzioso tra le sue donne. Testimone dello strano scambio, Ryo guardò entrambe le donne che avevano avuto un posto speciale nel cuore di Hideyuki Makimura. Per interrompere il silenzio divenuto pesante, Saeko sorrise e dichiarò:

"È tutto pronto Kaori...tutte le tue richieste sono state rispettate" le rivolse il fascicolo e fece l'occhiolino.

La sweeper, capendo cosa volesse dire, fu così commossa dalle parole di Saeko che si slanciò tra le sue braccia. Non abituata alle dimostrazioni d'affetto, Saeko chiuse l'abbraccio in ogni caso, perché sentiva che erano arrivati...il punto finale sarebbe stato marcato.

"Grazie" rispose piano Kaori stringendo la presa. Malgrado tutto, Saeko cercò di non far cascare una sola lacrima, ma fu fatica inutile. L'asciugò discretamente, volendo mantenere il proprio aspetto impassibile. Dopo l'abbraccio, Kaori si staccò e cominciò a sfogliare il fascicolo. Le lacrime raddoppiarono leggendo un foglio in particolare. Appoggiandolo al cuore, disse:

"Posso andarmene serenamente, ora...!"

Saeko annuì e aggiunse:

"Un jet vi aspetta tra due giorni...all'aeroporto, ala ovest. È una pista di decollo privata per gli uomini di stato. Sono riuscita a negoziare per ottenerla. La partenza è alle 16"

"Capito" rispose appena Kaori senza osare guardare il partner.

Dopo aver scambiato alcune parole, Saeko non desiderò rimanere ulteriormente, consapevole che, da quel momento in avanti, ogni minuto sarebbe stato prezioso per Ryo, Kaori e Hideyuki. Quando se ne andò, un'atmosfera più pesante invase l'appartamento. Turbato, Ryo non si fermò a pensare alla futura partenza che si avvicinava pericolosamente. Tuttavia, doveva rimanere forte e resistere al desiderio di trattenerli lì. Convinto, le rivolse un sorriso confortante e, per non far trasparire lo sconvolgimento, disse:

"Che fortunata...si parte con un jet privato"

Kaori ridacchiò:

"Sì, mi è sempre piaciuto essere comoda" rispose con aria falsamente allegra. Il silenzio riprese il suo posto dopo quel breve scambio. Ognuno analizzò ciò che avrebbe detto. Era sempre stato così tra di loro. Vedendo Ryo ritornare nel suo abituale mutismo, Kaori si allontanò con il fascicolo e Hideyuki tra le braccia. In effetti, doveva pensare a sistemare i bagagli. Mentre lei faceva le valigie, lui si fermò per lunghi minuti a contemplare il cielo. Guardando le nuvole spinte dal vento, provò malinconia. Per ritrovare un po' di energia, si recò al poligono per affogare il dolore come poteva. La fine della giornata trascorse in un'atmosfera greve e pesante. Per l'ultimo giorno, l'intera banda di amici si unì alla coppia di sweeper. Per godersi quell'ultima giornata, portarono buon umore lasciando da parte, per qualche ora, la tristezza che aveva invaso il loro cuore. Per tranquillizzarsi e alleviare la pena, si promisero a vicenda di andare a fare visita a Kaori e Hideyuki. Anche se non fece trasparire nulla indossando un sorriso sereno, Kaori aveva il cuore oppresso, sentendosi nuovamente persa. Ma doveva essere forte per Hideyuki e provò a godersi quegli ultimi momenti di felicità. Osservando con angoscia le ore che passavano troppo in fretta, tutti videro la notte prendere possesso del Giappone, spingendo la truppa a tornare nelle rispettive casa. Si sarebbero incontrati il giorno successivo all'aeroporto per salutare Kaori e Hideyuki.

Prima di tornare sui suoi passi, Ryo si avvicinò a Mick e gli chiese un ultimo aiuto.

"Mick, potresti rimanere qui con Kazue...diciamo per un'ora, insieme a Hideyuki?"

Sorpreso dalla richiesta, Mick domandò:

"Sì...certo, ma dove vai?"

"Devo portarla a far visita a qualcuno un'ultima volta"

Osservando i suoi occhi, Mick capì cosa Ryo intendesse. Lo sweeper americano fu toccato nel vedere lo sguardo malinconico di Ryo, sebbene cercasse di non far apparire nulla. Annuendo con il capo, Mick guardò il suo compare spostarsi verso Kaori e abbassarsi per dirle qualcosa all'orecchio.

"Metti la giacca, Kaori, usciamo"

Inizialmente stupita, Kaori lo fissò. Poi la sua espressione cambiò, comprendendo.

Indossando rapidamente la giacca, si voltò verso Kazue che teneva Hideyuki in braccio.

Notando l'aria preoccupata di Kaori, l'altra la rassicurò:

"Stai tranquilla, Kaori, non lo lascerò neanche un secondo"

Dando un bacio leggero a suo figlio, seguì Ryo lungo il corridoio verso il garage. La coppia si sistemò in macchina senza dire una parola. Kaori faceva sempre più fatica a pensare che il giorno dopo se ne sarebbe andata e non avrebbe mai più rivisto Shinjuku, soprattutto che non avrebbe più potuto recarsi sulla tomba di suo fratello oltre al fatto...che non avrebbe più rivisto Ryo.

Respingendo le lacrime di fronte a quell'orribile constatazione, osservò il paesaggio che si defilava sotto i suoi occhi. Provò a imprimere nella memoria tutte le strade, gli edifici, per non dimenticare...Come avrebbe potuto dimenticare quella città, dopotutto, testimone di tutta la sua vita?

Ryo fissava la strada con attenzione. Guardando furtivamente Kaori, la vide piangere discretamente. Sapeva che sarebbe stata dura per lei partire negli Stati Uniti, un paese che non conosceva. Per fortuna sua sorella sarebbe stata presente a vegliare su di lei. Se non fosse stato così, avrebbe potuto usare l'argomento per tenerla vicina.

Arrivati al cimitero, l'atmosfera era abbastanza lugubre a causa dell'oscurità della notte che si stava installando. Ryo volle rimanere discreto e impedire che Kaori fosse vista. Si curò di controllare che non fossero stati seguiti. Camminando fianco a fianco lungo la stradina che conoscevano a memoria, ognuno era immerso nei propri pensieri. Giunti al punto, Ryo decise di rimanere indietro. Con un gesto lento, lei si chinò sulla lapide di suo fratello pensando di avere così tanto da dirgli prima di partire...d'abitudine silenziosa, aveva voglia di parlargli dal vivo. Con voce tremante, cercando di gestire le lacrime, riuscì a dire:

"Fratello...volevo salutarti...parto domani...non so da dove e se puoi vedermi, o ascoltarmi...ma volevo dirti che resterai sempre nel mio cuore. Non passa un giorno senza che io pensi a te. Ma oggi...devo lasciarti. Mi sarebbe piaciuto tanto presentarti tuo nipote Hide...se lo vedessi, è meraviglioso. Devo andare via per lui. L'ho chiamato Hideyuki"

Il respiro di Kaori era spezzato. La giovane donna era così presa dalle emozioni da essersi completamente dimenticata della presenza di Ryo. Dandole il tempo di evacuare la sofferenza e tutto ciò che doveva dirle, le si avvicinò e l'aiutò ad alzarsi facendole capire che non potevano trattenersi troppo. Temeva che qualcuno li vedesse.

"Kaori...dobbiamo andare" le sussurrò.

Respirando profondamente, lei lasciò un bacio sulla mano per poi posarla sulla pietra e, senza battere ciglio, se ne andò evitando di guardarsi alle spalle, lasciando Ryo solo davanti alla tomba del suo migliore amico. Dopo qualche secondo passato a ricordare, Ryo disse:

"Hide...è la soluzione migliore oggi"

Non volendo indugiare e tornando indietro, uscì dal cimitero e raggiunse Kaori. Anche il rientro all'appartamento fu silenzioso. Tutto si stava mescolando nella mente di Kaori. Si ricordò che non aveva parlato a Ryo dello stato civile di Hideyuki. Una volta a casa e dopo aver ringraziato calorosamente Mick e Kazue per essersi occupati di Hide in loro assenza, Kaori prese il bambino e andò a metterlo a letto. Dopo aver terminato di preparare i bagagli e aver raccolto le ultime cose, desiderò vedere un'ultima volta la città tuffata nella notte dal loro tetto. Era bellissima. Fu piacevolmente sorpresa di vedere che Ryo la aspettava, in un certo senso. Come se i muri fossero testimoni troppo fastidiosi, vi si recava spesso. Kaori si avvicinò a lui e guardò l'orizzonte. Non volendo perdere altri minuti, disse:

"Mi mancherai, Ryo"

Lui la guardò furtivamente e disse sottovoce, per paura di essere sentito:

"Anche voi mi mancherete..."

"Prima di partire, volevo dirti una cosa...è molto importante per me"

Ryo attese senza muoversi.

"Ho chiesto a Saeko di fare in modo che Hideyuki portasse il tuo nome" gli disse continuando a fissare la città.

Lui fu così sorpreso dall'annunciò che voltò rapidamente il capo verso Kaori. Notando l'aria stupefatta dell'uomo, lei aggiunse:

"Volevo che portasse il nome di suo padre. Deve esserne fiero. Gli racconterò tutto quello che hai fatto per proteggerlo, rischiando la tua vita"

Non resistendo più a quella dichiarazione, Ryo l'attirò a sé e l'abbracciò, il cuore torturato.

"Grazie...grazie Kaori" riuscì a malapena a rispondere. Era così commosso da quella notizia.

Dopo averla guardata con dolcezza, avvicinò il viso a quello della giovane donna e, in uno slancio, catturò le sue labbra un'ultima volta. Dapprima leggero, il bacio divenne bruciante. Lui esitò: aveva così tanta voglia di assaggiare quel corpo un'ultima volta. Non riuscendo più a resistere, corse lungo la sua gola depositando baci appassionati, tornando al lobo dell'orecchio per sussurrarle tutte le parole che aveva potuto dirle durante quella notte magica. Apprezzando ogni istante, fece scivolare le mani lungo la sua schiena delicata, chiudendo gli occhi per assaporare meglio il momento incantato. Poteva sentire il desiderio che lo esortava a prenderla di nuovo per sé...solo una volta. Osando avventurarsi su quel corpo che lo aveva sconvolto, si concesse alcuni momenti di pura felicità. Non passava un giorno in cui non pensava all'unica notte che avevano avuto, che aveva fatto sbocciare la vita. Ripensando continuamente a tutti quei momenti felici, ce l'aveva con se stesso ora per essere stato così duro con lei. La baciò sempre più appassionatamente, non riusciva a smettere. Ma sapeva che, se si fossero accordati un'ultima notte, non sarebbe più stato in grado di lasciarla andare via.

Approfittando dell'ultimo scambio, Kaori cercò di incidere nella sua mente quei gesti così teneri che lui le regalava. Sapeva che lui lottava contro se stesso per rimanere neutrale fino alla partenza. Non aveva il diritto di cedere e doveva rimanere forte per Hideyuki. Come se fossero riusciti a comunicare col pensiero, si fermarono riluttanti e si osservarono sorridendo. Il pianto di Hideyuki li fece tornare all'ordine.

 

 

Ala ovest.

 

Un gruppo di persone discuteva presso la pista di atterraggio privata. Si sentivano risate, lacrime e colpi di martello. Per salutare Kaori, erano presenti tutti: Miki, Umi, Mick, Kazue, le sorelle Nogami e anche Doc, che si era ripreso dal proprio errore. Per conservare nella memoria quei momenti così strani, con un neonato che aveva preso posto in quella banda piuttosto originale, ognuno tenne Hideyuki tra le braccia per dire addio individualmente. Mentre Kazue teneva in braccio il piccolo, Mick ne approfittò per salutare Kaori.

Prendendola tra le braccia, si sentì commosso e turbato nel vederla partire così lontano. Anche se non glielo avrebbe detto, avrebbe voluto una vita diversa per il suo primo amore. Avrebbe voluto che vivesse lì con Ryo, potendo vedere insieme il loro bambino che cresceva. Ma la scelta era stata fatta e lui la rispettava.

"Abbi cura di te, Kaori..." disse dolcemente.

"Farai meglio a venire a trovarmi prima o poi, eh? Tu che ti vanti di conoscere gli Stati Uniti come le tue tasche!" tentò Kaori per non mostrare la sofferenza. Nonostante la tristezza che emergeva, Mick rise piano e rispose:

"Promesso, Kaori...verrò"

Mentre tutti erano impegnati a salutare la giovane donna e Hideyuki, Ryo si era più o meno fatto da parte per osservare le reazioni di ciascuno. Guardandoli tutti, sapeva che la partenza sarebbe stata un duro colpo per tutti. Specialmente, anche se non lo mostrava, per la testa di polpo che aveva avuto un ruolo così importante nella vita di suo figlio.

Dopo aver fatto il giro dei suoi amici, Kaori, con Hideyuki tra le braccia, si rivolse verso Ryo. Con un po' di esitazione, gli si avvicinò e disse con un sorriso forzato:

"E tu, Ryo, sarà meglio che stai attento! Se scopro che ti comporti male, guai a te. Ho affidato i miei martelli alle ragazze...non ti mancheranno"

Sentendo le parole di Kaori, lo sweeper sorrise malgrado le circostanze. Non volendo perdere altro tempo, fece un passo avanti e la prese tra le braccia un'ultima volta, pensando poco alla presenza dei loro amici. Prima titubante, l'uomo strinse lei e il figlio. Sentiva la paura, l'angoscia e la tristezza di Kaori, ma doveva essere forte. Il cuore gli urlava di trattenerli, ma doveva pensare prioritariamente al benessere di Hideyuki. Rimanendo fermi per un istante, non si accorsero del trascorrere di diversi minuti. Fu Saeko ad avvicinarsi per annunciare che era ora, facendoli tornare alla dura realtà. Preparandosi alla separazione, Ryo guardò Hideyuki un'ultima volta e accarezzò i suoi capelli neri come il carbone.

Disse con voce meno sicura:
"Prenditi cura di lui, Kaori...ti supplico"

"Lo prometto, Ryo..." disse lei emozionata.

Non volendo perdere tempo e soprattutto non fare marcia indietro, Kaori si allontanò in direzione del jet ripetendosi instancabilmente di non voltarsi, altrimenti non avrebbe avuto la forza di andarsene. Sentiva le lacrime salirle agli occhi, si mosse sempre più velocemente verso l'aereo, a passo deciso. Cercava di resistere al pianto: dovevano tutti ricordare il suo sorriso, non le sue lacrime. Dopo aver attraversato l'entrata del jet, andò a sedersi e guardò i suoi amici attraverso l'oblò.

Miki e Kazue piangevano tra le braccia dei rispettivi compagni, Saeko e Reika si erano avvicinate come per saldarsi a vicenda in quel calvario. Dopo qualche istante, i motori del jet si accesero, lacerando il silenzio insolito.

La donna girò il capo bruscamente per non vederli più, serrando il sedile. Stava male. Tutti i sentimenti si mischiavano nel suo cuore e nella sua testa. Tutta la vita le sfilò davanti agli occhi: suo fratello Hideyuki, la sua morte, la partnership con Ryo, le loro avventure, i litigi, i momenti di gioia, di pericolo, il loro unico incontro, la fuga, la nascita di Hide...

Voleva smettere di pensare, rimuovere tutti i ricordi dalla mente. Malgrado la resistenza, cominciò a piangere senza riuscire a smettere. Nel tentativo di alleggerirsi, pensò a sua sorella che sarebbe stata presente per sostenerla. Dopo qualche momento di dolore, prese un fazzoletto e si ripeté che doveva essere tenace per suo figlio. Aveva promesso a Ryo che gli avrebbe offerto una vita migliore. Non doveva vedere sua madre triste e senza vita. Come avrebbe vissuto senza Ryo? Ci sarebbe riuscita? Tutte quelle domande in sospeso la fecero sentire ancora peggio. Guardò suo figlio e non si stancò di dirsi che assomigliava tanto a Ryo. Sorrise nonostante le lacrime. Non era da sola, aveva un po' di Ryo con sé attraverso Hideyuki. Sapeva che Ryo non si sarebbe mai recato negli Stati Uniti...troppa paura dell'aereo...a quel pensiero, rise nervosamente. Ma l'unica cosa certa era che Ryo adorava suo figlio. Più avanti avrebbe raccontato a Hideyuki di come suo padre avesse combattuto per proteggerlo e farlo vivere alla luce del sole...sì, suo padre si era battuto anima e corpo per farlo vivere! Certo, non gli avrebbe detto di tutte le vite che aveva dovuto eliminare per permettere loro di andarsene, ma del sacrificio che aveva fatto per offrire loro una nuova vita. Non avrebbe mai dimenticato la sua determinazione perché Hideyuki fosse felice. L'assenza di suo padre sarebbe stata sicuramente una mancanza, ma avrebbe fatto in modo da colmarla parlandogli di quell'episodio senza scendere nei dettagli. Lungi dal sapere che lo sweper numero uno del Giappone era suo padre, lungi dall'immaginare tutte le difficoltà che si erano succedute per consentirgli di vivere, Hideyuki era la risposta alla durezza di quell'ambiente. Pensando a tutte le persone che avevano contribuito, le lacrime tornarono a scenderle lungo le guance.

In primo luogo, Falcon...che, con il suo aspetto, di nascosto, aveva preso la decisione di proteggerla...e poi Mick, Miki, Kazue, Saeko e Reika! Dio, così tante persone erano intervenute per salvare quel bambino e donargli la felicità di poter vivere una vita normale! Per tutte quelle ragioni, doveva essere forte. Su tale conclusione piena di speranze, l'aereo decollò, lasciando lì il gruppo di amici...immobili e tristi. Guardarono insieme il jet fino a quando non fu più visibile. Benché il suo cuore urlasse di dolore, Ryo non lasciava apparire nulla. Non lasciava scorgere alcuna emozione. Non amando le dimostrazioni pubbliche, decise di andarsene. Non volle attardarsi. Salutò piano gli amici e andò verso la macchina. Alcuni lo compresero, altri no. Con passo deciso, arrivò alla Mini e partì. Aveva bisogno di stare da solo. Guardò nello specchietto retrovisore e scoprì di avere gli occhi vuoti, non emergeva alcuna emozione. Si guardò ulteriormente e si chiese cosa sarebbe diventato. Sospirò, senza risposta, avviando l'auto. Lentamente, girò il volante, prendendo la direzione di casa. Il suo unico rifugio.

Gli altri rimasero lì, a osservare Ryo che se ne andava. Erano tutti commossi. Vedere Kaori andare via significava anche la fine del gruppo, in qualche modo. Senza di lei, tutto sarebbe stato diverso. Quando era scappata, avevano già avvertito il vuoto. Si erano visti solo occasionalmente. Oggi tutto sarebbe ritornato come in quel periodo. Si salutarono, tornando nelle rispettive case, il cuore oppresso.

 

  
Leggi le 6 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > City Hunter/Angel Heart / Vai alla pagina dell'autore: MaryFangirl