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Autore: genxha    03/06/2020    1 recensioni
Sono passate due settimane dall'ultimo attacco di Papillon, dall'ultimo set fotografico di Adrien e dall'ultima apparizione di Ladybug.
Chat Noir piomba nella più cupa disperazione senza la sua Lady e solo una persona riuscirà ad aiutarlo.
Genere: Avventura, Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Adrien Agreste/Chat Noir, Alya, Marinette Dupain-Cheng/Ladybug
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 4

Chat Noir saltò dal muro di cinta di villa Agreste sul davanzale della finestra, poi si sedette sul letto disfatto “Plagg, ritrasformami”, disse a mezza voce, riprendendo l’aspetto di Adrien, mentre Plagg usciva dall’anello e gli si piazzava davanti al viso.

“Ehi, gattino” fece il Kwami “Come ti senti?”

“Uno schifo” rispose il biondo “ma un po’ meglio” aggiunse, guardando la creaturina volante che lo fissava.
“Senti” disse Plagg “Non puoi continuare così, guarda che Codini Blu è preoccupata per te. Per tutti e due i TE.”

Adrien sbottò “Si chiama Marinette!” poi fissò Plagg per un buon minuto senza dire niente, fece un lungo respiro e poi “E lo SO che è preoccupata, è la mia migliore amica! Ed è così generosa, mi ha consolato anche se stava male!” si interruppe, colpito dal ricordo del profumo dei capelli di Marinette, poi riprese “Ora che Kagami è tornata in Giappone proprio non so... Cosa cavolo faccio? Mio padre non vuole che esca perché” si raddrizzò, mimando la posa di Gabriel “é troppo pericoloso là fuori Adrien, e non voglio che tu abbia contatti con quei ragazzi che hanno cattiva influenza su di te”.

Il biondo abbassò di nuovo le spalle, tirando su col naso “E poi sparisce. Come al solito. Nemmeno mi lascia usare il telefono! É come se mi stesse punendo ma io… non ho fatto niente!” un’altra pausa “e poi… e poi... “ si interruppe di nuovo, sentendo gli occhi riempirsi di lacrime “beh lo sai cosa c’è poi”.

Tre colpi alla porta fecero trasalire Adrien “nasconditi, Plagg!” sussurrò, asciugandosi rapidamente le lacrime e poi disse a voce alta “avanti”. La porta si aprì ed entrò Nathalie, spingendo un carrello con un vassoio e una cloche argentata “Le ho portato la cena” disse, guardando Adrien seduto che le rispose, altrettanto freddo “Grazie Nathalie, lascia pure lì”.

La donna alzò un sopracciglio “Cerchi di mangiare: suo padre è preoccupato per lei”

Adrien la guardò di sbieco, borbottando a bassa voce “non sembra proprio” e dicendo a voce più alta “Lo so, ci proverò, grazie”. Nathalie non colse la prima parte della frase, annuì e lasciò la stanza con un “Buonanotte” di circostanza.

Plagg sbucò da dietro i cuscini e si infilò dentro la cloche sul vassoio, riemergendo con aria delusa “non c’è del formaggio…” disse, cercando di strappare un sorriso ad Adrien, che nel frattempo si era sfilato le scarpe lanciandole dall’altro lato della stanza. Il ragazzo si alzò dal letto e avvicinandosi al carrello, vide il proprio riflesso sul metallo - che disastro - pensò, vedendo gli occhi arrossati, le palpebre gonfie e il colorito terribilmente pallido - Non mi va di mangiare.. anche se so che dovrei - si disse. Incuriosito, Adrien andò a scoprire il piatto sul vassoio: la vista della bistecca ai ferri con le patate alle erbe gli fece gorgogliare lo stomaco, rimase a guardare il piatto per un po’, poi portò il vassoio alla scrivania e mangiò qualche boccone, svogliatamente. Finito di mangiare per modo di dire, il biondo passò lo sguardo sulla sterminata collezione di DVD e videogiochi per almeno cinque minuti, sbuffando.

Alzandosi dalla sedia annunciò “Plagg, io vado a dormire. Ci provo.”

Plagg si avvicinò svolazzando, gli rivolse un’occhiata preoccupata e poi disse “Buonanotte, gattino”. “Non chiamarmi gattino, te l’ho già detto..” lo rimbrottò lui “Come vuoi. GATTINO” rispose il Kwami, calcando il tono sulla parola “gattino” e fluttuando lontano dal ragazzo.

Mezz’ora dopo Adrien si stava ancora rigirando nel letto “Plagg?” disse, a mezza voce “Stai dormendo?” domandò

“Non più” rispose l’altro.

“Io non so… son troppi giorni che Papillon non manda nessuna delle sue Akuma e… che facciamo se lo fa?” Plagg rimase in silenzio, riflettendo con gli occhi verde smeraldo semichiusi a lungo “Plagg?” chiese di nuovo Adrien

“Sto pensando” rispose il Kwami, poi dopo un altro paio di minuti spiegò “Potremmo usare il Cataclisma, una volta liberata, se riusciamo a rompere l’oggetto, ma sarebbe molto pericoloso per chi è stato colpito. Usandolo prima che venga toccata, ovviamente la persona coinvolta non verrebbe danneggiata, tuttavia distruggere le Akuma crea degli squilibri e sarebbe meglio evitarlo”

“Capisco” disse Adrien dopo qualche istante “Allora dobbiamo far tornare Ladybug. Non possiamo fare altro.”

Plagg lo interruppe con un “Ma io sono stancooooo, sei già stato trasformato mezzo pomeriggio.. io ho bisogno di energia”

“Plagg. Smettila. Lo faremo domani” ribattè Adrien, annoiato, girandosi dall’altra parte.



Marinette si era messa a letto quasi come un automa, pensava continuamente alla frase che Adrien le disse a casa sua due settimane prima, confrontandola con le stesse identiche parole che usò Chat Noir sul terrazzo quel pomeriggio. Quelle parole gli risuonavano nella mente e non riusciva a pensare ad altro, finché la stanchezza non prese il sopravvento e si addormentò.



La ragazza aveva la strana sensazione che qualcosa di soffice le stesse toccando il naso. Poi iniziò a sentire un odore… Formaggio? - Sto sognando - pensò fra se, ma la sensazione rimaneva presente. Con fatica aprì gli occhi, trovandosi davanti un paio di occhi verde smeraldo, vagamente luminescenti. Spaventata, spalancò del tutto gli occhi e trasalì, con un gemito di sorpresa, mettendosi a sedere nel letto.

“Ehi, Codini Blu, ti devo parlare” disse Plagg

Marinette lo guardò, il rimbombo del proprio cuore nelle orecchie, ancora scossa dal risveglio improvviso. “C… cos…. come....TU?” balbettò guardando il Kwami, che ondeggiava sospeso sul suo letto “Dov’è Zuccher… ehm Tikki? Non ne sento la presenza… è nella Miracle Box?” chiese, ignorando le proteste della ragazza. e svolazzando di nuovo davanti al suo viso.

“Plagg? Ma cosa ci fai qui?” dice finalmente Marinette, riprendendo fiato.

“Te l’ho detto, Codini Blu, ti devo parlare. Di un certo gattino. e di qualche farfalla," disse Plagg, come se parlasse a un bimbo.

Lei lo guardò di sbieco, ormai completamente sveglia e rispose “Chiamami Marinette per piacere, Plagg” ma lui la ignorò, volandole a due centimetri dal naso.

“E devo parlare anche con Tikki, ma comincio con te, Codini Blu. Primo, Chat Noir non deve sapere che sono stato qui. Ok?”

Marinette annuì, un po’ tesa e Plagg proseguì “Secondo: il mio gattino sta male, davvero male, non mangia più, e non mangio nemmeno io come prima… passa le giornate a piangere perché dice che non ha più la sua Ladybug.” il Kwami si fermò guardando la ragazza, che annuì di nuovo.
“Terzo:” iniziò Plagg, zittendosi di colpo, una zampina davanti alla bocca, la coda, le orecchie tirate indietro sulla testa “questo non te lo posso dire senza dirti chi è Chat Noir ACCIDENTI!” sbottò alla fine. Iniziò a svolazzare attorno alla ragazza frustrato dal non poter dire altro.

Marinette lo guardò, seria “Va bene Plagg, adesso calmati e parliamo. Io…” la mora si fermò mordendosi il labbro inferiore, un groppo in gola, il sapore delle lacrime “io…” ripetè, poi Marinette si abbracciò le ginocchia, posando la fronte sulle braccia, sforzandosi di trattenere le lacrime “Mi dispiace, Plagg, sono un disastro! La peggior Ladybug di sempre! Io ho… ho paura che succeda qualcosa ad Adrien! L’avevo fatto perché lui è innamorato di Ladybug e si metterebbe nei guai! Solo che adesso...” disse, cominciando a singhiozzare.

Plagg spalancò gli occhietti verdi, guardando Marinette disperata “Io..” borbottò, poi volò vicino alla testa della ragazza toccandola con una zampina “No, Codini Blu dai… non fare così. Se fai così non possiamo aiutare il mio gattino. E se lui non riprende a mangiare non tornerò mai più ad avere quel delizioso camembert!”

“No” disse Marinette “Non posso! Io l’ho deciso perché volevo proteggere Adrien.” si fermò per riprendere fiato “Plagg! Adesso so che Adrien è Chat Noir! Non voglio che rischi ancora la vita PER ME, capisci?” chiese, ricominciando a piangere.

“Aspettaspettaspetta Codini Blu, cos’è che hai appena detto? Se piangi non capisco bene...” la interruppe Plagg, le orecchie dritte per la sorpresa.

La ragazza alzò la testa e fissò il kwami, tirando su col naso “Che… So che Adrien è Chat Noir? ”

Plagg volò davanti al viso di Marinette “Quello! Da quando lo sai?” le chiese, fissandola.

“L’ho… capito solo oggi.” disse Marinette “e io…”

Plagg la interruppe di nuovo “Finalmente! Iniziavo a non poterne più di vederlo sospirare chiedendosi chi fosse la sua Lady! Codini Blu, smetti di piangere e vai a prendere Tikki. Questa cosa la farà contenta, quindi forse non si arrabbierà troppo.” Il Kwami nero sembrava stranamente felice.

Marinette scese lentamente dal soppalco, asciugandosi le lacrime col dorso della mano e andò a prendere la Miracle box dal nascondiglio dove la teneva. Riportò il tutto sul letto e con le mani che tremavano prese la scatola degli orecchini della coccinella e la aprì.

Una piccola scintilla rosa uscì dagli orecchini, prendendo immediatamente le sembianze di Tikki. “Zuccherino!” esordì Plagg,avvicinandosi; “Plagg? Da quanto?” domandò lei, un po’ confusa “Due settimane, Zuccherino” rispose il Kwami nero. “Non chiamarmi Zuccherino. E non potevi intervenire prima?” sbottò Tikki, guardandolo di sbieco aggrottando la fronte.


“Tikki, io..” provò a dire Marinette, subito interrotta dalla Kwami rossa “Perché non mi hai chiesto nulla?” esclamò, secca, volandole davanti al viso. La ragazza la fissava “io ho avuto...” iniziò, sentendo di nuovo gli occhi riempirsi di lacrime “paura.”.

Tikki volò contro la guancia di Marinette “No, no, Mari.. Scusami. Non volevo… Solo che se mi avessi parlato avremmo evitato tutto questo” le disse in tono più dolce, accarezzandole la guancia con una zampina. La ragazza alzò al mano sinistra per far posare la Kwami “Davvero non ce l’hai con me?” chiese, tirando su col naso.

“Ma certo che no, Mari, come potrei?” risponde Tikki “Hai avuto una reazione normale.”

“Grazie Tikki, grazie. Mi sei mancata così tanto” le disse infine Marinette, mentre qualche lacrima, stavolta di sollievo, le rigava il viso.

“Quando poi avete finito con queste smancerie, avremmo un gattino da aiutare. Il MIO. E del camembert che si sentirà solo senza di me!” le interruppe Plagg, girando attorno alle due.

“E grazie anche a te, Plagg” disse Marinette, allungandosi per schioccargli un bacio sulla fronte, a cui lui rispose con una finta smorfia di disgusto.

La mora indossò gli orecchini della coccinella e Incrociò le gambe, sedendosi sul letto. Raccontò rapidamente gli ultimi avvenimenti a Tikki, a cui brillavano gli occhi quando la ragazza le raccontò di aver scoperto chi fosse Chat Noir, solo qualche ora prima.

“Adesso cosa intendi fare?” chiese Tikki, guardando Marinette negli occhi blu, le palpebre arrossate.
“Beh… non lo so” rispose semplicemente la ragazza
“Te lo dico io cosa devi fare, Codini Blu! Devi tornare ad essere Ladybug. Non so perché Papillon non attacca ma se dovesse farlo non potremmo fare niente senza di te. Oltretutto” Plagg abbassò la voce “Ho paura per il mio gattino. Non l’ho mai visto così giù e anche se come Kwami non posso capirlo, ho vissuto abbastanza per capire che…”

Marinette interruppe il Kwami, gli occhi spalancati “No, non può. Adrien non penserebbe nemmeno di fare una cosa del genere...”
“Sta di fatto che devi tornare” la bloccò Plagg, col tono di chi parla di qualcosa di ovvio.

“Ha ragione, Marinette, tu sei l'unica che può risolvere questa situazione!” intervenne Tikki “e sai già come devi fare. Poi se vuoi parlare a Chat Noir come Marinette o come Ladybug sta a te. E accetta un consiglio, digli che conosci la sua identità. Non devi per forza rivelargli la tua, se non te la senti. Io però penso che dovresti farlo. Non ti metterebbe mai in pericolo.”

Marinette riflettè a lungo, mordicchiandosi il labbro inferiore, con Plagg che svolazzava attorno a Tikki e la Kwami ferma a mezz’aria accanto a lei. “D’accordo. Gli dirò che so chi è. Plagg, tu zitto, voglio essere io a farlo. Domani a mezzanotte sulla terrazza della Torre Eiffel. E tornerò ad essere Ladybug. Torneremo Ladybug e Chat Noir. Spero che Adrien mi perdonerà per avergli fatto tanto male, davvero, non volevo.” Marinette lo disse tutto d’un fiato, poi si fermò un istante “Anzi, proprio il contrario! Pensavo che forse Papillon avrebbe rinunciato a cercare i Miraculous se non avesse più percepito la presenza del mio. C’è un sistema per farlo, nel grimorio che il Maestro Fu aveva tradotto. Non sono mai riuscita a ritrovare il tablet, quindi penso che ce l’abbia Papillon. E ho pensato che ...beh magari avrei risparmiato un sacco di guai a un sacco di gente, così.” Marinette si fermò per guardare Tikki negli occhi “Tikki, potrai mai perdonarmi per aver agito senza consultarti?”
I due Kwami le si lanciarono contro le guance “Bentornata!” disse Tikki felice, “Brava, Codini Blu!” disse invece Plagg e poi “adesso devo andare, se dovesse svegliarsi e non mi trovasse sarebbe un vero guaio. Ciao Marinette! Zuccherino!” concluse Plagg, volando fuori da una finestra della stanza della ragazza, che rimase a guardare il punto in cui si trovava “Mi ha chiamata Marinette…”.disse, guardando Tikki che alzò le spalle e svolazzò sul comodino.

“Che ne dici se dormiamo, Marinette? Ne hai bisogno. E la prossima volta parliamone, per favore” disse Tikki a Marinette che stava nascondendo di nuovo la Miracle Box. “Hai ragione Tikki” annuì la mora, i capelli ancora sciolti “Ho agito senza pensare. Spero che Chat Noir.. si insomma Adrien mi perdonerà. Mi sento così in colpa per averlo fatto soffrire in questo modo. Vorrei sprofondare sottoterra.” Tikki sospirò, avvicinandosi di nuovo al viso di Marinette “Non fare così… oramai quel che è fatto è fatto. Chat Noir ti vuole bene, di sicuro capirà. Tornerà tutto a posto, vedrai”. “ Buonanotte Tikki, e grazie” disse Marinette, infilandosi sotto il lenzuolo.


Nota dell'Autore

Non c'è niente da fare, anche questo capitolo l'ho praticamente riscritto da capo due volte, continuo a far finire i personaggi "fuori carattere".. per fortuna che poi rileggo e aggiusto, grazie anche ai suggerimenti di Giulia e anche a un paio di pareri di Silvia. Grazie tantissimo a entrambe!

Tornando alla Fanfic in se, spero che vi piaccia. Nel prossimo capitolo qualcuno andrà in aiuto del povero Adrien, recluso in casa da Gabriel senza una vera ragione. Sarà una sorpresa, preparatevi ;)

   
 
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