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Autore: Meggy the Witch    04/06/2020    2 recensioni
Dunque… il mio passato? Ormai lo sanno tutti. Segreti? Ho rubato la biancheria intima a Rey. Ah, sì giusto, ho anche ucciso Snoke,... come dimenticarlo. Droghe? sì, mi sono fatto di qualcosa qualche volta con gli altri Rens… Alcolici? Be', potrei avere qualche problema a riguardo. Oh, insomma! Perché tanto scandalo? Cosa vi aspettate che io sia? Una sorta di principe azzurro senza macchia? No, diamine! Sono il Leader Supremo!
-ALERT: non considera i fatti avvenuti in "The rise of Skywalker"-
Genere: Comico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Generale Hux, Kylo Ren, Nuovo personaggio, Rey
Note: Missing Moments, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Maledetta Supernova!
Quella fottuta rivista era destinata a diventare il mio incubo, me lo sentivo.
Purtroppo anche Rey ne era un’accanita lettrice. Le piaceva tantissimo leggere le assurdità e le teorie complottistiche dietro ai pettegolezzi, per quanto sapesse che non fossero vere. Aveva scoperto quella rivista grazie ai suoi amici Finn e Poe, che ne erano ossessionati e avevano indotto anche lei verso le oscure viscere del gossip galattico.
Ovviamente, si era fatta spedire da loro l’uscita di quella settimana direttamente su Naboo.
-Non lo so, questa storia della ‘signorina Ren’ non mi convince. Preferivo la teoria sulla ‘reylo’…- commentò mentre leggeva l’intervista a due miei improbabili dipendenti.
Mi sedetti scoraggiato di fronte a lei, dalla parte opposta del tavolo della biblioteca, in vana attesa di trovare il momento ideale per chiederle un parere sull’amnistia. Cercai disperatamente una bottiglia di vino che mi tenesse compagnia e mi aiutasse a sopportare quel delirio.
-Pensavo avessimo già chiarito la vera storia della ‘signorina Ren’.-
Rey era stata assalita da un impeto di folle gelosia nel momento in cui aveva letto il titolo dell’articolo “Il mistero della Signorina Ren”. Avevo dovuto raccontarle l’intera vicenda per evitare una strage: non avrei mai potuto immaginare che potesse essere così tanto gelosa di me, tanto da programmare un attacco contro a quelle che a detta della rivista erano le sospette “signorine Ren”.
Una volta che si fu calmata, saltò fuori che lei e la regina Akib avevano avuto uno scambio di parole proprio fuori dal mio ufficio quando si erano incrociate, durante il quale Rey si era presentata come “Ren”, intendendo che facesse parte dei Cavalieri di Ren. La regina doveva averlo però interpretato come un cognome…
-È nata da un malinteso tra te, la regina Akib e L4…- sospirai -… e poi sai benissimo che quelle di Supernova sono tutte storie inventate! Insomma, sono più che sicuro di non avere nessun dipendente che si chiama 6T4L e tanto meno un capitano Rial.-
Sempre che non fossero nomi falsi.
Rey sfogliò alla pagina seguente, mentre con la Forza mi sfilò il calice che avevo appena riempito per me.
-Anche se fosse, è una storia banale. Sostengono che non vuoi rivelare ufficialmente il suo nome per proteggerla dal pressing mediatico. È troppo semplice. Era più avvincente come spiegavano i nostri presunti incontri segreti.-
Non mi sembrava che l’avesse trovata così tanto banale prima che le spiegassi la verità…
Recuperai un altro calice sul tavolo e notai, abbandonato al suo fianco, un olocron aperto.
-Hai anche guardato l’olocrone o ti sei solo persa nel gossip galattico?- iniziai ad esasperare.
Rey non staccò nemmeno gli occhi dalla pagina.
-Uh? Sì, gli ho dato un’occhiata.- commentò come se fosse stata una cosa di poco conto.
Sia mai che lo studio della Forza possa superare d’importanza gli scoop di Supernova…
-Rey,...credo di avere trovato una possibile soluzione alla nostra situazione.- cercai di scollarla dalla maledetta rivista.
Parve funzionare e si decise a chiuderla definitivamente e finalmente mi riportò al centro della sua attenzione.
Mi fissò con aria incuriosita, cercando di prevedere cosa stavo per dirle.
-Potrei concedere l’amnistia alla resistenza.- spiegai -Molti sistemi smetterebbero di attaccarvi e così avreste la possibilità di... prendere ognuno la propria strada in tranquillità.-
Le brillarono gli occhi.
-Aspetta,… ci concederesti davvero l’amnistia?!- cercò conferma incredula.
-Sì, ne ho parlato prima con il rappresentante dei senatori e secondo lui sarebbe un gesto che in molti apprezzerebbero. Ovviamente volevo discuterne con te prima di ufficializzare la cosa al senato.  Penso anche che sia l’unica alternativa che avremmo noi due per smettere di essere nemici...-
Le spuntò sul volto il sorriso più entusiasta che avevo mai visto.
-Ben, sarebbe… fantastico!- esclamò.
Era alle stelle, davvero.
Nemmeno quando aveva scoperto i Baa-kitty era così contenta.
-Secondo te anche gli altri della resistenza accetterebbero?- le domandai.
Le smorzai evidentemente l’entusiasmo.
Non era per niente un buon segno.
Fece spallucce.
-Non lo so… ma sono più che sicura che Leila cercherà di convincere tutti ad approfittarne per mettersi in salvo.-
Non mi pareva esserne troppo sicura.
-Ne sei certa?-
Diamine, Rey!
Avevo bisogno di una conferma!
-Quasi. Penso che mi convenga parlarne prima almeno con Leia.-
Si fece perplessa mentre sorseggiava pensierosa del vino.
-L’unico problema potrebbe essere quell’idiota di Poe. È ancora ostinato a far esplodere il Prim’Ordine, nel letterale senso del termine…-
Qual era il problema?!
Davvero, non capivo la difficoltà nel convincerlo: gli si poteva sparare, perderlo “per sbaglio” nello spazio, fargli capitare un incidente, abbandonarlo su un pianeta, trascinarlo di forza su una nave nemica, venderlo agli Hutt…
-Penso sia meglio che aspetti ad ufficializzare l’amnistia al senato, almeno da essere sicuri che non ci saranno problemi.- ragionò.
-Va bene.- accettai.
L’ultima cosa che volevo erano altri problemi; non sarebbe stato facile trovare un’alternativa all’amnistia che fosse altrettanto efficace.
Intanto Rey iniziò ad agitare nervosamente il suo calice di vino.
-…se non fosse per quel cretino di Poe…- stava cospirando tra i denti.
-Perché ce l’hai così tanto con lui?- mi incuriosii.
Non che mi stesse simpatico, ma Rey pareva avercela proprio a morte con quel Dameron.
-È stupido!- si irritò. –Oltre che un pervertito.-
-Ma dai?-
Un pervertito? Lui?!
Cosa mai le aveva potuto fare di così tanto…
-Sì! Una volta mi ha persino rubato le mutandine!-
Quasi mi soffocai nel vino.
-D…davvero?-
Era alquanto bizzarro che in due avessimo avuto la stessa malsana idea…
-Sì, ero sotto la doccia, avevo lasciato il ricambio sul mobiletto del bagno comune e quando sono uscita, non c’era più la biancheria intima! Guarda a caso Poe era nel corridoio subito fuori! Sempre per puro caso, sosteneva di non potermi dire perché fosse lì.-
Ahhhh.
Eh sì. Mi ricordavo bene quel mobiletto davanti alla doccia…
E così i miei crimini erano ricaduti ingiustamente sull’ignaro Poe.
Molto bene.
-Sei sicura di non aver dimenticato di prenderle? Insomma, capita. Io un paio di sere fa mi sono dimenticato di aver sbottonato la camicia prima di dormire…- cercai di mediare.
Rey avvampò.
-Sicurissima!- parve irritarsi ancora di più.
Trovai più conveniente addossare tutte le mie colpe su Poe.
-Allora è un vero maniaco.- inferii ulteriormente.
-Assolutamente.-
-Solo un depravato farebbe una cosa del genere.-
-Hai proprio ragione.-
Perché mai avrei dovuto raccontarle la verità? A meno che non avesse aperto il cassetto della scrivania nel mio ufficio, non avrebbe mai scoperto che il vero ladro di mutande ero io.
Finì rapidamente il suo vino, riponendo con cura il calice accanto all’olocron aperto. Lo prese tra le mani e lo richiuse con cura.
-Ci hai trovato qualcosa di interessante?- le chiesi, allontanando il discorso dal mio crimine impunito.
Scosse la testa.
-Non molto. Un gruppo di Jedi della vecchia repubblica hanno scoperto che il contatto tra persone sensibili alla Forza può fungere da tramite per molte cose. Pensieri, informazioni, ricordi… non dicono nient’altro, se non che non sempre riesce questo genere di scambio. Penso si tratti di qualcosa molto simile a quello che è successo tra noi nella capanna ad Acht-to. Purtroppo non hanno svolto ricerche o studi.- spiegò un po’ rassegnata.
-Almeno in più di prima sappiamo che anche ad altre persone è capitata la nostra stessa esperienza.- la consolai.
Onestamente ero convinto che gli olocron custodissero dei misteri un po’ più intriganti; non vedevo per quale motivo altrimenti i Jedi avrebbero dovuto nasconderli così bene nel loro tempio. Speravo che gli altri contenessero qualcosa di più interessante.
Rey allungò la mano verso la mia.
-Ti andrebbe di riprovare?- mi invitò.
Oh.
Be’, effettivamente non avevamo mai riprovato dopo Acht-to, nonostante entrambe avessimo avuto delle visioni piuttosto importanti e decisamente interpretabili. Non ero convinto che un altro tentativo potesse portare un po’ di chiarezza riguardo quelle visioni, ma non vedevo nemmeno il perché non avremmo dovuto ritentare.
Le sorrisi e le allungai a mia volta la mano verso la sua, sfiorandole delicatamente la punta delle dita.
Una percezione avvolgente.
Come se fossi stato immerso in un ambiente al di fuori di me, ma non per niente estraneo.
Era una sensazione piacevole e… non sapevo definirla… accogliente…
Chiare e nitide immagini iniziarono a scorrermi fluidamente davanti agli occhi.
I bellissimi e anche un po’ strani momenti della sera prima passata con Rey, il mio patetico tentativo di inseguirla sui pini marittimi del pomeriggio precedente, il nostro cammino nella notte di Jakku, io mentre dormivo accasciato sulla poltrona della mia cabina sulla nave ammiraglia… ma che?!
D’improvviso sembrò che le immagini vivide cercassero di sgranarsi e sparire, quasi come se ci fosse qualcosa che stesse cercando di strapparle di forza alla mia vista.
-Rey?-
Avvampò non appena feci il suo nome, lo sguardo imbarazzato e quasi… spaventato?
-No, cambiamo, ti prego!- cercò di forzare i ricordi a cambiare.
Troppo tardi.
Vidi chiaramente tutto quello che successe quella sera mentre dormivo beatamente sulla poltrona.
MA…
-Tu mi hai sbottonato la camicia mentre dormivo?!- realizzai.
Rey avvampò ancora di più.                                                                                                                        
-Io…- tentennò timidamente -…volevo vedere i tuoi pettorali…-
Ecco perché aveva insistito così tanto nel ripetermi che mi ero svegliato per colpa del suo arrivo.
-Mentre dormivo!-
Poi ero io il maniaco…
Almeno io quando le avevo rubato la biancheria… oh, no. Perché avevo pensato a quell’episodio?
L’intero susseguirsi di quel reato mi comparve chiaro e nitido nella mente… e naturalmente lo vide anche Rey.
-Sei stato tu a rubarmi le mutande?!- scoprì la verità.
Oh no.
Non potevo permetterle di svignarsela dalla accusa di avermi sbottonato la camicia nel sonno, ritorcendomi contro la storia della biancheria intima. Tentai di frugarle nella mente in cerca di qualcos’altro di altrettanto compromettente.
-Tu hai nascosto la maglietta che avevo lasciato sulla balaustra!- trovai.
Aveva fatto apposta allora!
Ah! Ero certo di averla lasciata sulla balaustra! Ero sicuro che non poteva essere sparita da sola.
Rey ovviamente non aveva la benché minima intenzione di mollare la presa. La sentì irrompere violentemente nei miei ricordi.
-Come sarebbe a dire “di seno ha una seconda scarsa, però è molto bella”?- notò la conversazione tra me e Vicrul sul tetto del senato.
Avvampai.
-Be’…-
Abbassai lo sguardo facendo un rapido ricalcolo della taglia. Era una seconda scarsa… oggettivamente erano piccole.
Fu inutile il trattenermi saggiamente dal non dirglielo; me lo lesse nella mente non appena lo pensai.
Si alzò dal tavolo e se ne andò indispettita.
-Aspetta… Rey…-
   
 
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