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Autore: genxha    05/06/2020    1 recensioni
Sono passate due settimane dall'ultimo attacco di Papillon, dall'ultimo set fotografico di Adrien e dall'ultima apparizione di Ladybug.
Chat Noir piomba nella più cupa disperazione senza la sua Lady e solo una persona riuscirà ad aiutarlo.
Genere: Avventura, Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Adrien Agreste/Chat Noir, Alya, Marinette Dupain-Cheng/Ladybug
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 5

La mattina seguente Marinette si svegliò ancora prima della sveglia e per la prima volta da due settimane arrivò a scuola in orario. Alya la guardò sorpresa quando arrivò in classe insieme agli altri e, mentre aspettavano che arrivasse miss Bustier le disse “Ehi, come mai sei addirittura in orario oggi? Ti senti meglio?”.

Marinette guardò l’amica con qualcosa che somigliava a un sorriso “Sì, sono ancora preoccupata per Adrien ma spero che si risolverà la cosa in qualche modo oggi”.

“Lo spero davvero anche io” disse Alya, mentre Nino annuiva “Eh si, Adrien deve tornare a scuola. Non possono tenerlo sequestrato in casa!”.

Mentre i ragazzi parlavano arrivò miss Bustier, che prese posto davanti alla cattedra “Buongiorno a tutti, ragazzi.” esordì “come sapete, da parecchi giorni il nostro Adrien non viene più a scuola. Probabilmente saprete che la casa di moda di famiglia ha problemi finanziari ed ha annunciato che Adrien non poserà più come modello. Ieri le vostre compagne Marinette ed Alya” fece cenno alle due di raggiungerla, poi continuò “mi hanno chiesto di intervenire. Come insegnante è mio dovere farlo, e ieri ho chiamato l’assistente del signor Agreste, ma non ho potuto parlare né con lui né con Adrien, e questo mi ha preoccupata molto. Ho parlato con il nostro Preside e anche lui è d’accordo con me: non possiamo criticare le scelte educative della famiglia, ma tenere un ragazzo come voi chiuso in casa senza contatti con l’esterno va oltre le legittime scelte educative.”

La Professoressa fece una pausa, mettendo le mani sulle spalle di Marinette ed Alya accanto a lei e facendole voltare verso la classe. “Ho deciso che questa mattina andrò a casa degli Agreste per vedere come sta Adrien, e che mi farò accompagnare da Marinette, che è la rappresentante di classe, e da Alya che è la sua vice. Qualcuno di voi vuole venire? Al massimo altre due persone, chi lo desidera alzi la mano”

Subito Nino alza la propria “Vorrei venire io, Professoressa. Sono il suo migliore amico”, ma tutti stanno guardando il lato opposto della classe, dove Chloé Bourgeois si è alzata in piedi, Sabrina accanto a lei che tenta inutilmente di tenerla seduta “Incredibile! Oltraggioso!” sbottò la biondina “Adrienuccio è il mio migliore amico dai tempi dell’asilo e TU con quel berretto ridicolo, assolutamente ridicolo, sei arrivato SOLO adesso. Verrò IO con voi, non posso mica lasciare che Dupain-Cheng e Césaire rovinino tutto! E verrà anche Sabrina come quarto studente!” guardò la ragazza accanto a lei borbottando “Alza la mano! Alza la mano!”

Marinette ed Alya guardarono Chloé con gli occhi sbarrati, poi si coprirono il viso con una mano, mentre miss Bustier guardava le altre due ragazze sorridendo “Non è esattamente l’argomentazione che avrei usato io, ma visto che Chloé ci tiene così tanto… Nino, non ti dispiace, vero?”

Il ragazzo guardò la fidanzata con aria interrogativa, lei gli mimò “lascia perdere” con le labbra senza parlare e Nino disse “No, certamente no.. Andate pure voi” abbassando lentamente la mano.




Il gruppetto arrivò a casa Agreste e la Professoressa premette il pulsante del citofono.

Sulla parete si aprì uno sportello da cui uscì una telecamera a forma di sfera, simile ad un occhio elettronico.

“Desidera?” una voce di donna arrivò dall’altoparlante.

“Sono la Professoressa Bustier, dal liceo DuPont. Sono qui per vedere Adrien. Ne abbiamo parlato ieri.” esordì l’insegnante “E ci sono qui anche alcuni studenti della sua classe” continua, spostandosi per far inquadrare le quattro ragazze. Alya e Marinette salutarono con la mano, imbarazzate, mentre Chloé rimaneva con le braccia conserte a guardare altrove.

La voce dall’altoparlante iniziò, quasi come se stesse leggendo “Sono l’assistente del signor Agreste. Come le ho già detto ieri, i metodi educativi del mio principale non vi devono riguardare. Adrien verrà seguito da me personalmente per quanto riguarda gli studi”


Miss Bustier cercò di nascondere la frustrazione “Signorina, ascolti, per favore.” esordì, gelida “La scuola non è solo trasmettere delle nozioni, è anche imparare a sviluppare i rapporti con le altre persone, amicizie, imparare a gestire e risolvere i conflitti tra persone. Insomma imparare a vivere nella società.”

“Oltretutto” la voce di Chloé che saltella dietro la Professoressa, per farsi inquadrare “Sono venuta a vedere come sta Adrienuccio e sono sicura che mio padre NON sarà felice di sapere che LEI non mi fa entrare!” esclama la ragazza, con Marinette e Alya che si guardano in giro, rosse per la vergogna di quella scena.

La Professoressa continuò, ignorando la biondina “So che siete perfettamente in grado di dare nozioni ad Adrien, ma per tutto il resto è necessario che abbia contatti con altri ragazzi della sua età. In quanto insegnante è mio preciso dovere verificare che Adrien stia bene.” si fermò per avvicinarsi al portone “Non ho intenzione di spostarmi da qui finché non lo vedrò” concluse, alzando la voce.

“Vi invito ad andarvene o farò intervenire la polizia” disse Nathalie dall’altra parte del citofono “La polizia?” ripeté miss Bustier “D’accordo, qui con me c’è la figlia Brigadiere Raincomprix, possiamo chiamarlo direttamente noi.”
Dopo una decina di secondi di silenzio arrivò una risposta “Va bene. Entrate.” mentre il grosso cancello cominciava lentamente ad aprirsi.

Il gruppetto percorse il viale e arrivò al portone della villa che si aprì rivelando Nathalie e il gigantesco autista e guardia del corpo di famiglia.

“Aspetteremo qui. Adrien arriverà subito” disse Nathalie, glaciale come al solito, invitandoli ad entrare nell’atrio. “Bene. Grazie” rispose la Professoressa, per niente intimorita “lo aspetteremo qui” concluse, in tono quasi amichevole.

Marinette era già stata in quella casa, ma non riusciva a staccare gli occhi dal ritratto di Adrien e di suo padre, sulla parete di fondo, tra le due rampe di scale. Gabriel aveva il solito sguardo indecifrabile, freddo - Chissà perché Adrien in quel ritratto era così triste - si chiese Marinette, come ogni volta che lo vedeva.



Pochi istanti dopo Adrien sbucò da una delle porte laterali. Quello che vide Marinette confermò del tutto la sua idea che il suo amico fosse Chat Noir: il ragazzo aveva gli occhi arrossati, le palpebre gonfie, evidentemente aveva pianto a lungo, il colorito pallido e l’aria davvero stanca. Le ragazze e miss Bustier rimasero con gli occhi spalancati a guardarlo per qualche secondo, poi la Professoressa gli chiese “Adrien, che succede?”.

Chloè saltò al collo del biondo, che tentò di scostarsi senza grande successo, finendo nel fastidioso abbraccio della figlia del Sindaco “Adrienuccio! Ma… ma guardati! Cosa ti è successo?”

Adrien spostò lo sguardo su tutti i presenti poi, staccandosi da Chloé finalmente disse “Miss Bustier? Ragazze? Cosa… cosa ci fate qui?” mentre parlava continuava a guardare Marinette che aveva afferrato la mano di Alya e la stava stringendo, mentre la rossa faceva finta di niente, ma aveva anche lei uno sguardo molto preoccupato.

“Siamo venuti a vedere come stavi, Adrien” disse la Bustier, guardandolo, poi spostò lo sguardo su Nathalie, aggrottando le sopracciglia “Signorina Sancoeur, se posso permettermi, non mi sembra che Adrien stia molto bene.”
Lei la guardò dicendo “Adrien, puoi andare” ma il ragazzo non si mosse.

“Non abbiamo finito” disse la Professoressa “Adrien, che è successo?” chiese al biondo.

“Beh… Non lo so. Mio padre ha deciso che non farò più servizi fotografici e che… beh non potrò uscire perché è troppo pericoloso. Ma io… io non ce la faccio più a stare chiuso qui dentro.” spiegò il ragazzo, gli occhi bassi.

Marinette guardava l’amico mordendosi il labbro inferiore - Povero Adrien… un po’ è anche colpa mia, non pensavo. Ma non possiamo star qui a fare nulla. Aiuterò Chat Noir come Ladybug ma devo fare qualcosa anche per Adrien - rifletteva, sentendo un nodo alla gola. “Adrien”, provò a dire la mora, esitante, poi prese coraggio vedendo che lo sguardo del ragazzo si illuminò quando alzò gli occhi su di lei “mi dispiace tanto, cercheremo di fare qualcosa per aiutarti! Sistemeremo tutto!” disse finalmente.

“Grazie per essere qui, è già moltissimo” disse Adrien, fermandosi per cercare le parole “Nathalie, io… io non capisco, vorrei solo tornare a scuola!” concluse, guardando l’assistente di suo padre.

“Ci tornerai prestissimo, Adien.” disse la Bustier, gli occhi fissi su Nathalie “Sabrina, credi che tuo padre potrebbe venire qui? Dobbiamo verificare che il povero Adrien non subisca maltrattamenti. E direi che rimanere segregato in casa ne ha tutta l’aria. Voi ragazze che ne dite?” chiese poi alle compagne di Adrien

Chloé intervenne subito “La scuola pericolosa? Ridicolo, assolutamente ridicolo! Mio padre non sarà contento di sapere che una delle famiglie più in vista di Parigi riceverà la visita della polizia! E lo sarà ancora meno quando saprà che il signor Agreste pensa che il liceo DuPont sia un posto pericoloso!”

Alya aveva cercato fino a quel momento di trattenersi, ma Marinette poteva sentire che la mano le tremava. Alla rossa stava ribollendo il sangue nelle vene. Voleva bene a quel ragazzo, il padre non aveva il diritto di ridurlo all'ombra di se stesso. Doveva dire qualcosa o sapeva che Nino non l’avrebbe mai perdonata. E anche lei non avrebbe perdonato se stessa. "Non potete rinchiudere Adrien, non è giusto!" sbottò all'improvviso. "La nostra scuola non è affatto pericolosa! È assurdo! E poi ci sono Ladybug e Chat Noir a proteggerci!"

“E se mia madre venisse a sapere che Adrienuccio è in questa situazione” ripartì Chloè, tutti gli occhi fissi su di lei “farebbe sicuramente una pessima pubblicità alla casa di moda!

“No, aspettate! Non posso decidere io!” disse Nathalie, iniziando a perdere la calma

“Bene, allora chiamate il signor Agreste, dopotutto è di suo figlio che stiamo parlando” ribatté miss Bustier, sempre guardando l’assistente di Gabriel, visibilmente tesa. La donna strinse la mascella e poi “Vado a parlare col signor Agreste. Aspettate qui!” disse, quasi se gli costasse uno sforzo, sparendo in una delle porte dell’atrio e chiudendola dietro di sé.

Adrien guardava le sue compagne e la Professoressa “Grazie! Davvero grazie miss Bustier per quello che sta cercando di fare! Ma mio padre...” disse, interrompendosi bruscamente.
“Non devi ringraziare me, Adrien, ma Marinette! E’ stata lei ad insistere, insieme ad Alya”.

Lui spostò lo sguardo sull’amica, che era appena diventata rossa come un peperone.

“Marinette…sei… sei fantastica! E anche tu Alya, Sabrina, Chloé… siete… le migliori amiche che potrei desiderare”.

Miss Bustier si avvicinò al biondo “Puoi dirlo senza paura, Adrien, va tutto bene?” gli chiese, guardandolo seria “Beh.. a parte che non posso uscire… si va tutto bene. “ Adrien esitò, cercando le parole “Io voglio solo rivedere i miei amici! Voi, Nino, gli altri! Non capisco perché mio padre ha improvvisamente tutta questa paura!” rispose il ragazzo.

Finalmente la porta si riaprì e una Nathalie estremamente contrariata riemerse dall’ufficio di Gabriel.

“D’accordo. Adrien tornerà a scuola, accompagnato dalla guardia del corpo, che aspetterà fuori dalla classe.” disse, con una smorfia “E potrà di nuovo uscire?” si intromise la Professoressa “Sì.” disse Nathalie, di malavoglia “A patto che nessuno parli di cosa avete visto o sentito oggi”.

“Ragazze? Adrien?” chiese la Bustier, voltandosi “dite che possiamo fare questo accordo?”

Adrien finalmente sorrideva, Marinette stringeva la mano di Alya e non lo guardava, ma era raggiante. “Direi… direi di sì” dissero le ragazze, mentre Adrien si limitò a guardare, stupefatto che suo padre avesse ceduto le armi.

Le quattro ragazze si precipitarono a stringere Adrien in un abbraccio di gruppo, inclusa Chloè che per una volta non si fece problemi stare vicina a Marinette ed Alya.

Quando si sciolse l’abbraccio Marinette incontrò lo sguardo di Adrien e fu di nuovo come quando lui le diede il suo ombrello, il secondo giorno di quell’anno scolastico. Per un attimo tutto il mondo di Marinette fu racchiuso in quegli occhi verdi

In quel preciso momento lei decise che quella notte gli avrebbe rivelato la sua identità.


Note dell'Autore

Questo capitolo non l'ho riscritto, è uscito così e così è rimasto. Grazie a Giulia per avermi suggerito un periodo: alla fine ho rimaneggiato un po' ma la base è il tuo. ;)

Preparetevi per il finale col botto!

   
 
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