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Autore: Aliasor    05/06/2020    0 recensioni
Dal capitolo 7: "Ogni tanto non è male farsi alzare l’autostima da un amico. Tempo però, all'improvviso, smise di sorridere allegro per mostrare qualcosa di simile a un’aria di nostalgia ed amarezza.
Come a ricordare qualcosa che non voleva rivangare, come a riaprire una porta che voleva tenere chiusa con centinaia di lucchetti e catene.
- L’amore se dovessi trovarlo… scappa lontano. Ti pugnala al cuore e le cicatrici continuano a sanguinare… no, lascia perdere. Se trovi l’amore seguilo.-"
Breve comprensione della vita, della morte e dell'amore di alcuni individui che non possono essere definiti "esseri umani normali". Angeli, Divinità, Coboldi, Homo Sapiens, "l'Uomo Nero e la sua allegra famiglia non tanto allegra" e qualunque cosa presentino i Mondi. Il lieto fine non è sempre contemplato. Per noi è storia, per loro realtà.
Originariamente pubblicati sul mio blog.
Genere: Fantasy, Introspettivo, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Yaoi, Yuri
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti
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Che brutta giornata, non accennava a voler smettere di brillare quel dannato sole. La maggior parte delle persone avrebbero trovato una giornata simile splendida, ma non lui.
Non sopportava di dover andare in giro con gli occhiali da sole, gli sembrava di nascondere i suoi begli occhioni scarlatti.
In più lo costringevano a rinunciare al suo caffè nero a favore di una granita fragola e menta, non digeriva proprio quelle al caffè; ognuno ha i suoi gusti, per quanto paradossali.

Trovava che il calore fosse un elemento imprescindibile da quel gusto amaro.

La cosa peggiore fu il dovere essere costretto ad attendere una persona che proprio non sopportava. Persona. Essere dall’esistenza discutibile che vestiva un costume di carne umana .

Già, a differenza sua che aveva il buon gusto di limitarsi a prendere solo le sembianze della razza umana, lui invece uccideva, divorava gli organi e poi entrata a partire dal primo orifizio di grandi dimensioni disponibile. Faceva abbastanza schifo assistervi. Anche perché non hanno una gran conoscenza dell’anatomia mortale, spesso il buco non era proprio il più consigliato dagli amanti dell'igiene.

« Fratello, eccoti qui.» 

Un omaccione vestito quasi completamente di pelle nera, probabilmente era un’intera famiglia che lo “stilista” non volle separare, e con una bandana in testa si avvicinò a grandi passi facendo rumore con le catene attaccate alla cintura. Gli mancavano solo gli occhiali da sole per essere uno stereotipo ambulante, magari l’altro avrebbe potuto prestarglieli.

L’Uomo Nero alzò la mano in segno di saluto tenendo in bocca il cucchiaino, assaporava quel gusto con decisione.

Era uno spettacolo inusuale vedere un motociclista uscita direttamente da un telefilm sedersi accanto a quello che sembrava un uomo d’affari. Forse potevano sembrare un rapinatore e la sua vittima, almeno se fossero stati in un vicolo buio. Ma, si sa, non si può scegliere la famiglia.

« Ehi, fratello. Mi sorprende che tu mi abbia raggiunto senza fare stragi insensate. Voi piccolini siete talmente infantili alle volte.» 

« Cosa sarebbe quella roba che ficchi nel buco davanti?» 

« Granita. E questo buco si chiama “bocca”. Non hai lo stomaco adatto, non ancora credo, quindi… ignoro.»  Rispose agitandogli davanti alla faccia il cucchiaio vuoto.

« Ma ho lo stesso il desiderio di divorare qualche stupido umano. Ho come una sensazione completa di vuoto. Mangiare solo stelle e pianeti del Mondo che hai creato non mi riempie lo stomaco, non hanno esseri viventi!» 

L’altro gli passò tra le mani il suo cellulare, lo aveva da poco cambiato ed ora si ritrovava uno di quegli smartphone che tutti amavano, a lui bastava poter far partire la sua fastidiosa suoneria a tutto volume ma doveva concedergli che il poter accedere ai social network da qualsiasi parte era estremamente utile. Si era persino fatto un paio di account tutti suoi.

Un po’ meno utile fu il commesso che gli consigliò le offerte promozionali dell’operatore, erano rimasti venti minuti a discutere che la tariffa per chiamare al Polo Nord era inutile. Aveva fatto fatica per tirare fuori suo fratello da quel posto, figuriamoci se ci voleva avvicinarcisi. Era un brutto posto, freddo, gelido, foche leopardo, l’impero reale dei pinguini… fate finta che non lo abbia scritto. Non c’è nessun impero dei pinguini pronti a prendere il potere in qualche Mondo. Che cosa ridicola.

« Cosa è questo coso?» 

« Un telefono. Quando sei stato sigillato non esisteva nemmeno la corrente sotto forma di fulmine. Serve a litigare, guardare foto e video di gattini, vedere porno, vedere molto altro porno, ancora porno, altri gattini, ancora… hai capito il concetto. Porno, gatti, litigi. La trinità di internet.» 

« E cosa me ne faccio?» Guardò l’oggetto incuriosito, si chiedeva anche cosa fosse “ingerret” o un “mocial retuoc”.

« Vuoi mangiare un umano, no? Cercane uno sul web, una sacco di gente scrive persino se sta andando al bagno, non sarà difficile trovarne uno da cacciare.» 

Esatto, un essere malvagio sta facendo la predica alla vostra razza. Posate quei cosi e uscite di casa, non frega a nessuno se vostro figlio sa usare il vasino, persino Oniro saprebbe usarlo. Oniro, uno che è rimasto a spingere una porta su cui era scritto di tirare. Cosa triste, è anche piuttosto intelligente, è in grado di scrivere un’opera tragica in un giorno e mezzo.

In realtà non avrebbe gradito che suo fratello si fosse messo a dare la caccia ad un essere umano, ma almeno si sarebbe imitato a fargli mangiare un idiota. Nessuna grave perdita.

Un « Buongiornissimooooo.»  in meno. Dovrebbero ringraziarli.

E poi sono tanti quegli umani che lì sopra dicono di meritare l’estinzione.

Li avrebbe aiutati a dare il buon esempio.

Se avesse fatto le cose nel modo giusto la polizia si sarebbe limitato a catalogarlo come l’ennesimo caso di un killer cannibale, ne sono esistiti così tanti nella storia che una scheda in più o in meno non cambiava poi così tanto le cose.

Il telefono, purtroppo, era troppo piccolo per le sue grosse e tozze dita. Avrebbe dovuto farsi un altro abito di carne.

« Sai, gli umani scrivono spesso online frasi come “il genere umano si dovrebbe estinguere”, “siamo un virus”, “un cancro”, ma nessuno di quelli che lo dice fa mai il grande passo. Credono di essere eletti, speciali. Che arrivasse l’apocalisse o un virus mortale loro sarebbero salvi perché di uno schieramento o di un altro.»  Continuò a mangiare il dolce deliziato.  « “Eletto”, “Speciali” in tanti anni ne ho conosciuti uno o due… forse tre.» 

Ignorò il suo discorso troppo complesso per lui. Era uno di quei tipi terra-terra.

Posò quel cucchiaino nella coppetta vuota e si ficcò due dita in bocca come se stesse cercando un pezzo di carne incastrato tra i denti. Le sue punta delle dita, invece, si stavano allungando sino alla gola di nascosto, sino a raggiungere una piccola sacca nello stomaco messa al sicuro dai succhi gastrici e tirarono fuori il piccolo tesoro sferico che aveva dentro.

Era un po’ sporco di saliva, ma era un posto sicuro.

« Fratello, quello cosa diamine...>>

« L’occhio del Dodicesimo Dio. L’ho rubato a un barbone dopo averlo ucciso, non è nel mio stile, ma ho dovuto. Pare lo avesse rubato in un tempio anni fa. Ora lo affido a te.» 

Gli mise tra le mani il globo oculare. Sembrava quasi un giocattolo, uno di quelli che venivano venduti per Halloween, ma il suo colore nero on lasciava dubbio alcuno. Era vero.

« Quale diavolo sarebbe il tuo piano?» 

« Il solito. Portare il caos e la disperazione tra i mortali. E tra gli dei.»  Concluse con un sorriso delicato.

Era agghiacciante, ma non nel modo giusto. Era diverso.

Suo fratello era decisamente cambiato. Un tempo non avrebbe mai sorriso in modo simile, forse era davvero infettato dagli umani.

Faceva paura anche a lui.

L’Uomo Nero si alzò da tavolo lasciando su di esso il portafogli in modo che il fratello potesse acquistare qualcosa invece di fare qualche guaio. Magari avrebbe potuto provare a crearsi uno stomaco decente.

« Fratello. Ho una domanda da farti.» 

Non si girò.

« Io lo ricordo. Quel giorno tu… tu sei caduto! Hai affrontato il biondo e sei morto.  Eri nella tua vera forma e la tua testa era saltata, il tuo interno era ovunque. I nostri fratelli minori avevano perso ogni voglia di lottare quando tu, il più forte tra di noi, eri stato sconfitto! Come fai ad essere vivo?» 

Questa domanda gli era piaciuta.

Girò la testa e alzò gli occhiali da sole sulla fronte facendo brillare i suoi occhi cremisi. Aveva un qualcosa di spaventoso, di incomprensibile. 

« Per citare un mortale piuttosto famoso: spiacente di deluderti, ma la notizia della mia morte è grossolanamente esagerata.»  







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