Ticchetta
Veloce,
incessante,
sul lucernario
sopra di me.
Pioggia instancabile,
inesorabile,
lacrime dal cielo
in questo inizio di giugno
anomalo,
strano.
È il pianto di Dio?
Soffre l’Altissimo
Per le umane sventure
Di noi miseri mortali
Incapaci
Di rimirar le stelle,
stolti,
subdoli,
vuoti
come il nostro arido cuore.
È acqua benevola
Tenta di ripulirci
Dai nostri peccati.
Basterà?
No.
Ci vorrebbe
Una nuova Arca
Perché tutto torni
Limpido
Arioso
Pulito.
Ci vorrebbe
Estinzione globale
Che l’uomo,
essere abietto,
scompaia per sempre
e Gea
torni
a respirare,
sola,
viva,
vibrante,
priva
del veleno di Adamo.