Doveva andare a controllare che Todoroki stesse bene. Il conflitto padre-figlio non l’avrebbe protetto dall’angoscia di vedere l’eroe numero uno sconfitto da un cattivo. Il loro rapporto era un disastro, ma si poteva immaginare cosa avrebbe pensato il ragazzo quando avesse scoperto quel che stava accadendo. Doveva andare, e di corsa.
Ma aveva anche un’altra persona da tutelare, una persona che aveva conosciuto troppo degli orrori del mondo. Non poteva permettersi di farle riscoprire le atrocità che cominciava faticosamente a dimenticare. Non come eroe, né come insegnante. Soprattutto, non come suo tutore. Doveva proteggerla.
“Eri-chan, torna in camera tua.”
“Okey.”