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Autore: sallythecountess    08/06/2020    2 recensioni
Superata la soglia dei famosi quaranta, un gruppo di amici storici si ritrova e finisce col confessarsi le paure, gli sbagli e i desideri. C'è chi ha deciso di crescere e mettere la testa a posto, chi invece è tornato ragazzino, chi aspetta un figlio da un uomo sconosciuto e poi ci sono loro: lo chef Dubois e la sua storica amata, che dopo un doloroso divorzio continuano ad amarsi ai lati opposti del globo, senza avere il coraggio di provare a recuperare il loro rapporto, fino ad un'estate speciale...
Ricordo a tutti che questa storia è il capitolo conclusivo della serie "La ragazza di Tokyo" e potete leggerla da sola, oppure iniziare a leggere qui la serie https://efpfanfic.net/viewstory.php?sid=3886156&i=1
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'La ragazza di Tokyo'
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Capitolo: viaggi e gelosie
Si fissarono un attimo negli occhi perplessi, non sapendo esattamente cosa fare, ma per fortuna Lor aveva chiuso la porta a chiave, perché qualcuno stava armeggiando con la maniglia dicendo a voce fin troppo alta “papà”.
Alice rise soltanto e gli disse di rivestirsi, mentre rovistava nell’armadio di lui in cerca di qualcosa da indossare che non destasse sospetti. Lor urlò solo “grr” perché era terribilmente frustrato da tutta quella storia e moriva dalla voglia di avere la sua Alis, ma quando aprì la porta si sciolse, perché George aveva una lacrima sulla guancia e gli disse solo “la mamma se n’è andata” facendola sentire uno schifo. Vedete, come avrete ormai capito, i gemelli a differenza di Bibi e Sophie, non erano cresciuti con una famiglia tranquilla, non avevano mai visto i genitori felici insieme, perché Lor aveva ripreso in mano la società un anno dopo la loro nascita, e dunque erano abituati a stare solo con la madre, per questo erano andati in crisi non trovandola.
“…sono qui, mon petite…”
Sussurrò Alice pianissimo, e lui si asciugò le lacrime dalle guance e corse da lei per farsi sbaciucchiare raccontandole delle cose, scansando Lor come se fosse un ostacolo. Avevano fatto un sacco di errori come genitori, soprattutto Alice che li aveva letteralmente portati dall’oggi al domani via di casa, e si sentivano sempre incredibilmente in colpa, ma questa volta avevano deciso di sistemare le cose.
“Dov’è George?”
Sussurrò Fred stropicciandosi gli occhi con fare addormentato, e Lor lo prese in braccio facendolo accoccolare sulla sua spalla e lo portò sul letto dove la mamma accarezzava George per tranquillizzarlo. Rimasero tutta la notte tutti e quattro vicini e Lor pensò di essersi perso la parte migliore della sua vita, perché la sensazione di calore e serenità che provava in quel letto gli era mancata come l’aria in quegli anni. Aveva desiderato una famiglia più di tutto al mondo, e quando l’aveva avuta all’inizio si era sentito completo, come se quel grosso buco nero che aveva nel cuore si fosse colmato di colpo, ma poi era andato tutto a rotoli. Eppure, fissando Alice addormentata con George sul seno, si disse che probabilmente non era tutto perduto e sorrise.
Dormì poco e male, perché era vergognosamente felice e decise definitivamente di accettare un’offerta che gli era stata fatta da qualche settimana, ma che aveva lasciato in stand by. Matias, George e Dug erano tutti favorevoli a quella proposta, anche perché era incredibilmente vantaggiosa e gli permetteva di tornare alla sua vita di sempre, ma per Lor era troppo duro accettare di aver fallito. Eppure, si disse fissando quei bambini addormentati per cui era poco più che un conoscente, poteva accettare di aver distrutto l’azienda di famiglia, per poter stare con i suoi figli.
Si alzò presto, insieme a Fred e decise di andare in cucina a preparare la colazione. Non sapeva bene cosa Ai potesse mangiare, così decise di fare una cosa semplice e Fred lo aiutò per tutto il tempo, coccolandolo anche. Era più espansivo di George, e aveva iniziato a sbaciucchiarlo di tanto in tanto e Lor ovviamente moriva ogni volta.
Quella mattina tutta la famiglia si riunì e Beatrice esultò vergognosamente, perché i genitori avevano ripreso a sorridersi e si erano persino tenuti la mano per un po’.
Quando poi Lor chiese “…allora partiamo per queste vacanze Alis?” le sue ragazze la guardarono con occhi spalancati e lei sorrise soltanto e annuì. Spiegò che voleva restare con il padre per un po’ prima di partire, però, e Lor fu molto dolce e comprensivo, ma aveva anche il cuore a mille all’idea di portarli tutti in vacanza.
“E venite anche voi tre…” rispose a Dug, Mat e Cristina, che si erano messi in un angolo del tavolo per non disturbare la famiglia.
“Io ho i ragazzi per le prossime quattro settimane, lo sai…” disse Matias un po’ dispiaciuto e Dug sbuffando rispose “…e chissà perché anche io ho Bella e Mya per le prossime tre…”
Vedete, non voleva essere antipatico, ma c’era una strana relazione sentimentale tra sua figlia Bella e il primo figlio di Mat che aveva lo stesso nome dello zio Lor ed era letteralmente identico a lui.
“Possono venire tutti, li facciamo stringere. Mettiamo Mya con Beatrice e Sophie, Morice con i gemelli e i due fidanzatini…”
Lor adorava provocare l’ira di Dug, che aveva una figlia oggettivamente troppo bella e un po’troppo audace per i suoi diciotto anni, e anche quella mattina si punzecchiarono un po’, fino a quando Dug fissò Beatrice e le disse “Ti prego, amore, quando ti fidanzerai per la prima volta, manda una foto a zio Dug…” facendola arrossire vergognosamente, mentre Lor fingendosi calmo le metteva le mani sulle spalle e rispondeva “già fatto, già successo, e come puoi vedere non mi crea nessun problema…”
Alice e Beatrice scoppiarono in una fragorosa risata in quel momento, ma Lor fece un segno molto eloquente ad entrambe, e madre e figlia tacquero.
Si organizzarono per il viaggio e Lor tornò nella sua stanza per prepararsi per l’ufficio. Non aveva programmato di rientrare, ma se doveva prendersi delle ferie doveva per forza andare a sistemare delle cose. Rimase solo per cinque minuti, il tempo di iniziare a predisporre gli attrezzi per farsi la barba, quando sentì “Lo, mon coeur, ci sei?” e sorrise pensando che fosse tornata per completare il lavoro della sera precedente.
“Che succede amore mio?” le sussurrò in francese sorridendo, ma Alice era andata a confessare una cosa che lo avrebbe fatto arrabbiare ed aveva assunto un’aria colpevole evidentissima.
“Stai andando in ufficio, giusto?”
Gli chiese, nervosa e preoccupata e Lor annuì, spiegandole che sarebbe tornato dopo poche ore, ma lei sospirò forte e lui capì che qualcosa proprio non andava. Iniziò ad agitarsi, allora, temendo che lei volesse rimangiarsi quello che gli aveva detto, ma Alice non ci pensava neanche.
“…è che devo chiederti una cosa, una cosa a cui tengo terribilmente, ad essere onesti, ma che ho troppa paura di chiedere perché mi fa sentire un’ipocrita”
Farfugliò confusa e Lor mettendole le mani sulle guance le sussurrò “mon amour, dimmi quello che vuoi, lo sai…”
“Sono molto gelosa di Vivienne…”
Sputò fuori Alice, sentendosi come se stesse confessando un’enorme colpa, ma non era neanche la parte peggiore di quello che aveva da dire. Lor però sorrise con molta dolcezza, e stava per dirle che avrebbe risolto in qualche modo, quando Alice continuò, facendogli venire un infarto.
“…sono gelosa, la detesto, e vorrei che tu non lavorassi così a stretto contatto con lei. Però…io, Toshio, Sachico e altre due persone abbiamo un grossissimo progetto a cui stiamo lavorando e abbiamo anche avuto un finanziamento, quindi non posso smettere di sentirlo e vederlo. Immagino quanto questo ti possa dare fastidio…”
Il mondo di Lor crollò in quell’istante e lui perse totalmente la pazienza, e fuori di sé urlò “…quindi mi lascerai ancora per andare a Tokyo? Quindi mi hai mentito!”
“No, Lor non ti ho mentito. Certo dovrò tornare qualche volta, ma non è necessario che io viva lì, ma a questo punto delle cose non posso rinunciare al progetto, e posso immaginare soltanto quanto ti dia fastidio, perché io muoio di gelosia al pensiero che tu stia andando da lei…”
Ok, glielo aveva confessato. Era un’ipocrita, ma almeno era stata terribilmente onesta ed ora lo stava fissando con enormi occhi languidi, ma Lor era troppo arrabbiato e sarcastico le disse solo “bene, fantastico. Quindi tu vuoi che io licenzi la donna che ti rende gelosa, ma io devo sopportare quel dannato ragazzino giapponese perfetto per tutta la vita? Oh no Alis…”
Fece per uscire, allora, perché aveva davvero bisogno di respirare e schiarirsi le idee, ma lei lo seguì e nel corridoio gli disse decisa “Scusa Lo, mi dispiace, ma non posso fare diversamente, davvero. Il progetto è nato prima che ci mettessimo insieme ed è stato stupido comprometterlo, lo so, ma farò il possibile per non farti ingelosire. E mi sforzerò di non essere gelosa di lei…”
Lor rimase di spalle, troppo nervoso per rispondere. Aveva la mascella contratta e non faceva che giocherellare con l’accendino che aveva nella mano sinistra, ma aveva bisogno di qualche minuto solo per calmarsi. Glielo disse e lei annuì soltanto, ma poi prima che lui si allontanasse gli sussurrò piano “… ma tu credimi se ti dico che non hai nessun motivo di essere geloso di lui…”
“Nessun motivo?” ruggì Lor furioso, girandosi questa volta. Alice gli sorrise con molta dolcezza e scosse solo la testa, ma lui aggiunse “certo, è solo un ragazzino del cazzo, che ha distrutto il mio matrimonio, si è portato a letto mia moglie e ha fatto da padre ai miei ragazzi per…”
“Lor tu sei matto” sussurrò Alice fissandolo con molta dolcezza e poi, avvicinandosi aggiunse piano “…è venuto a casa forse tre volte. E i ragazzi lo hanno conosciuto per caso, perché mi ha riportato a casa una volta che non stavo bene ed è rimasto perché temevamo potessi avere un’altra crisi. Non ha fatto da padre a nessuno e ti giuro che non me lo sono portato a letto con i ragazzini a casa.”
“ma se i gemelli lo mordevano in continuazione?”
Chiese Lor un tantino più calmo, ma comunque non convinto al cento per cento e lei ridendo rispose “perché venivano nel mio ufficio finito l’asilo e noi siamo insieme nell’open space. Sai come funziona, no? Erano nell’asilo della società e spesso me li portavo in ufficio quando non avevo finito…”
“…continua…” sussurrò Lor, sentendosi un po’ meglio all’idea che lei non avesse proprio presentato quell’uomo come suo compagno ai ragazzi, e soprattutto che non avevano giocato alla famiglia felice con i lui figli.
Alice riuscì a raggiungerlo, allora e sussurrò piano “… e poi nessuno avrebbe potuto distruggere il nostro matrimonio, solo noi abbiamo questo potere. E ti giuro che non è stata una cosa così importante come credi…”
Si avvicinò tantissimo per baciarlo, ma Lor si scansò e scocciato aggiunse “…e che cos’è questo progetto? Insomma dovrete lavorare fianco a fianco o ci sono anche altri?”
Alice sorridendo piano lo abbracciò forte e poi, proprio come faceva con i bambini che avevano i suoi stessi riccioli folli, accarezzandogli i capelli gli spiegò tutto e lui si calmò. Gli avrebbe sempre dato fastidio, ma almeno ora sapeva che i ragazzi avevano scoperto per caso della sua relazione con Alice e che loro erano più amici che altro, e questo lo tranquillizzò.
“…e poi mon amour…” sussurrò Alice mentre lo baciava con passione “…al punto sul sesso non ti voglio neanche rispondere, perché lo hai visto quanto mi sei mancato, no? Credi davvero che un ragazzino qualsiasi possa offuscare quel diavolo tentatore del mio ex marito?”
Lo conosceva troppo bene, e sapeva esattamente come gratificare il suo ego, e così finirono col darsi appuntamento in camera di Alice per quella notte ed entrambi rimasero a pensarci per tutto il tempo.
 Capitolo: un cuore spezzato
Lor fu di parola e tornò presto quella sera, ma ciò che vide gli riempì il cuore di gioia: Alice stava cucinando qualcosa con Cristina, e aveva coinvolto tutti i suoi ragazzi. I gemelli giocavano con la farina, mentre Sophie provava a stendere un impasto troppo liquido e Beatrice, nella sua infinita perfezione, chiudeva in modo eccellente quelli che a Lor parvero dei ravioli perfetti.
“Cos’è questo?”
Chiese Lor con molta dolcezza, ma Alice non lo guardò perché era intenta a controllare i gemelli che si stavano divertendo un po’ troppo.
“Guarda cosa mi ha insegnato la zia Cri…” gli disse Beatrice allegra, mostrandogli il suo lavoro e Lor la strinse forte orgoglioso e le sussurrò per l’ennesima volta che era vergognosamente orgoglioso di lei.
“Ho conosciuto gente che si definiva chef che non sarebbe mai riuscita a chiuderli in quel modo, Beatris…”
Le disse Cristina allegra e lei sorrise soltanto. Le piaceva la cucina, la rendeva incredibilmente felice, ma aveva voluto scegliere una scuola in cui andavano anche le sue amiche, per non sentirsi sola, eppure era rimasta sola comunque e adesso stava iniziando a ripensarci.
Lor l’abbracciò per qualche minuto, e poi andò da Sophie che invece fissava tristemente l’impasto venuto male, e tirandosi su le maniche della camicia iniziò ad aiutarla, facendo scoppiare il cuore di Alice, che nel frattempo era stata imbrattata di farina da quei due ragazzini terribili.
Quando finalmente Sophie fu soddisfatta, perché il suo impasto sembrava meno un esperimento riuscito male, il signor Dubois si asciugò le mani e si avvicinò a quella che una volta era sua moglie, che lo stava fissando con un sorriso molto dolce.
Non poteva baciarla, non ancora, ma l’afferrò da dietro, affondò il viso nei suoi capelli e le sussurrò piano “…immagina che ti stia baciando molto intensamente adesso, perché è l’unica cosa che vorrei fare…” facendola rabbrividire.
Si scrissero per tutta la sera, mandando abbastanza in paranoia le figlie che non avevano idea che stessero parlando tra loro e temevano che i genitori avessero di nuovo altre relazioni. Entrambi pregustavano quello che sarebbe successo quella notte, ed entrambi morivano dalla voglia, quando improvvisamente il cellulare di Beatrice suonò e lei ebbe una reazione molto forte. Il bellissimo sorriso che le era apparso sul viso quando aveva visto il mittente del messaggio, era scomparso letteralmente nel leggerne il contenuto e Beatrice si alzò da tavola e si allontanò.
“Era lui?” disse Alice a Sophie, ma lei non ne sapeva nulla e così mamma Alis chiese scusa e abbandonò il tavolo per andare a recuperare la sua bambina, che era prevedibilmente in lacrime. Beatrice si vergognava troppo per raccontare a sua madre per quale motivo fosse stata lasciata, perché ad onor del vero quel dannato idiota era stato davvero molto viscido, eppure la mamma non glielo chiese. La strinse forte e basta e baciandole la fronte le chiese scusa se era stata lei a provocare quella rottura e Bibi si sentì ancora peggio. Vedete quel ragazzino l’aveva lasciata perché semplicemente ne aveva trovata una più disponibile, ma si augurava che potessero restare buoni amici e anche ricominciare a vedersi, una volta tornata lei a Tokyo e Beatrice non riusciva a farsene una ragione.
“Mi ha lasciato per una con cui fa sesso…”
Sputò fuori tutto ad un tratto e Alice pensò solo “ok, ci siamo” ma sorridendole le rispose piano “amore è un classico, è successo a tutte prima o poi, so che fa male, ma non darci troppo peso. A tutte le donne capita presto o tardi di perdersi per un imbecille che vuole solo…il nostro corpo, diciamo”.
Beatrice sorrise piano, ma non si sentiva affatto meglio e Alice stringendola con molta forza sussurrò “ …quando è successo a me, mi sentivo morire Bibi. Mi vergognavo anche di parlarne e mi sentivo totalmente inadeguata. Era il mio primo ragazzo,mi piaceva tanto e avevo sperato tanto di piacergli, ma non ero riuscita ad accontentarlo e lui mi aveva scartata…”
Le parole della madre la fecero sentire decisamente meglio, perché era esattamente il modo in cui lei si sentiva in quel momento, così con enormi occhioni verdi le chiese “e come ti è passato?” facendola sorridere molto dolcemente.
“E’ semplice: un ragazzo bellissimo con gli occhi verdi mi ha portato il gelato e poi mi spiegato che avrei sprecato un momento molto prezioso della mia vita accontentando quel cretino…”
“papà?”
Chiese Beatrice emozionata, e lei annuì soltanto, confessando “…e puoi immaginare come la giovane me, che aveva l’appeal di una patata lessa con le lentiggini, si sia sentita in quel momento?Insomma, io che ero stata cotta di lui per tutta la mia vita, morii per quel gesto, e poco dopo dimenticai del tutto quell’imbecille per innamorarmi perdutamente del tuo amato padre, che era un milione di volte più bello, divertente, affascinante e dolce…”
“fa tanto Downton Abbey l’espressione ‘il tuo amato padre’, lo sai vero?” le disse Bibi asciugandosi le lacrime, ma era curiosa di conoscere quella storia e Alice sospirando gliela raccontò.
“…quindi vi eravate già innamorati allora, mamma?”
Chiese lei perplessa e Alice rispose che non sapeva esattamente come fosse andata per Lor, ma per lei era andata decisamente così.
Beatrice allora scrisse rapidamente un messaggino al cellulare e poi sussurrò alla madre “…quindi lui è stato il tuo primo ragazzo? Davvero?”
Alice pensò che forse fosse il caso di mentire, ma poi si disse che la sua storia poteva essere un esempio importante per la figlia così sussurrò “…no, in realtà. Vedi, lui se n’era andato ed io pensavo che non ricambiasse i miei sentimenti così…”
Stava per finire, quando lui apparve dalla porta e sussurrò “le mie donne mi desiderano?”facendole sorridere entrambe.
“Mamma mi raccontava di come l’hai aiutata quando il suo primo fidanzato l’ha mollata…”
Disse Beatrice con un sorriso e l’espressione che si dipinse sul volto di Lor fu incredibilmente dolce.
“…quindi devo andare a picchiare anche questo tuo ragazzino? Perché Ralph Morrison l’ho ridotto abbastanza male, i genitori volevano per forza denunciarmi…un casino”
Rispose ridacchiando, ma dall’espressione di Alice capì che non era quello a cui Beatrice si riferiva, ma ormai aveva fatto il danno e non poteva rimangiarselo.
“E poi ti sei preso una cotta per lei?”
Gli chiese piano e Lor prendendo la mano di entrambe annuì e basta e sussurrò “più che cotta, era una vera e propria botta in testa. Anche perché avevo una certa età.”
Beatrice non capì, ma lui fissando dolcemente Alice negli occhi sussurrò “…me ne sono innamorato, vergognosamente. Ero entrato in quella casa dove ero cresciuto pronto a soffrire per la perdita della tua nonna, e ne sono uscito sconvolto, perché il mio cuore era rimasto lì, da quella bambina dispettosa che era cresciuta troppo in fretta e che mi era entrata nell’anima senza che io sapessi bene come.”
  Beatrice sorrise con tanta dolcezza, perché quei due erano incredibilmente teneri e pensò quasi di dirgli “avanti datevelo questo bacio, tanto non ingannate nessuno” ma pensò che avrebbe potuto procurargli problemi, così disse solo “credo che ogni donna vorrebbe una cosa del genere, ma a quante realmente capita che la tua cotta di tutta la vita ti porti il gelato quando rompi con un idiota? Al massimo te lo porta la mamma. Che sfiga.”
E fu allora che, senza saperlo, Alice disse una frase che si rivelò stranamente profetica. Accarezzandole il viso sussurrò piano “ogni storia ha il suo inizio, Bibi. C’è chi si incontra per caso e si innamora al primo colpo, chi si conosce per anni e si detesta prima di scoprire di amarsi e chi, come noi, è cresciuto spalla contro spalla ed ha finito con l’innamorarsi inevitabilmente. Succede, è normale, ma il punto non è questo. La parte importante di questa storia è che il nostro amore non sarebbe iniziato se non fossi stata mollata da quell’idiota. Quindi piangi, mangia il gelato, controlla tutti i suoi account social, ma non pensare neanche per un minuto che questa rottura definisca la tua vita, perché il tuo uomo speciale è ancora là fuori, dobbiamo solo trovarlo…”
 Beatrice strinse forte la madre allora, e Lor aggiunse “…se lo trovassimo tra otto, nove anni sarebbe meglio, così avrei il tempo di abituarmi all’idea, ma sono aperto anche ad altre proposte” e quel discorso finì lì.
Alice diede il permesso a Beatrice di restare sveglia fino a tardi e decisero di fare una maratona di tutte le serie tv con gli attori più fighi, coinvolgendo anche la zia Cris, e così i nostri amanti furono costretti a rimandare ancora, ma passarono la notte a scriversi messaggi come due ragazzini.

Nota:
Ciao a tutti, scusate se ve ne ho postati due, ma stavo scrivendo il secondo, me ne sono innamorata e non ho potuto fare a meno di postarvelo. Allora che ne pensate di questo viaggio di famiglia? E del rapporto di Alice e Toshio? Vi sembra pericoloso? E soprattutto: avete riconosciuto la storia che Alice racconta a Beatrice? Vi è piaciuto? fatemi sapere, vi aspetto.
   
 
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