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Autore: Victoria73    09/06/2020    5 recensioni
Isabella e Edward non si conoscono, ma hanno bisogno l'uno dell'altro: i loro affari potrebbero risollevarsi solo con un accordo speciale.
Appena decidono di metterlo in atto , Edward si chiede come farà a vivere ogni giorno con quella donna senza sedurla.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Isabella Swan | Coppie: Bella/Edward
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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capitolo 11 Ciao a tutti  mi scuso per il ritardo ma in questi mesi sto avendo problemi di saluti e problemi personali non so se riusciro a superarli ma no voglio ratristarvi
Sapete si pensa che si riesce a supperare tutto nella vita ma nn e sempre cosi e io nn so come uscirne voi mi fatte compagnia con le vostre storie e oggi ho cercato di scrivere un capitolo spero sia venuto bene .
Ho provato a scrivere questo capitolo per non pensare a cosa sto passando mi scuso se ci sono errori e nn so se sono riuscita a scrivere bene chiedo scusa in anticipo.
Accetto qualsisi critica buona ho cattiva buona lettura.


Dove eravamo rimasti .

Trascorsero un Natale splendido in Toscana, con loro si aggiunsero  anche le sorelle di Isabella,
 Alice arrivo da Milano con il suo misterioso Jasper.
Arrivo anche sotto insistenza di Edward Rosali per festeggiare con le sue sorelle.
A Esme nn gli sembro vero di avere casa piena di giovani.
Isabella non si era sentita cosi felicè come in quel momento.
Il Natale non era mai stato cosi, a casa Swan, e Isabella non si sarebbe immaginata che il matrimonio si sarebbe rivelato cosi tanto felicè.
La paura di Isabella era che Edward tornase alle sue abbitudini da Play boy, ma d'un tratto le sembrò ridicolo anche se lui non l'amava, di sicuro non avrebbe rovinato tutto per una avventura, anche se lei pensava che lui non l'amava.
 





Capitolo 11

Dopo aver trascorso un bellissimo Natale in toscana.
Il rientro a Sydney le sembró più caldo e afoso.
Il sole di quel tardo dicembre fondeva l'asfalto delle strade e  rifletteva  i suoi raggi nelle acque del porto.
Isabella si rimise a lavoro con molto entusiasmo non lo aveva mai  provato prima le Swan andavano a gonfie vele, il personale era soddisfatto e non passava giorno che non c' era il  tutto esaurito.
La fusione aveva fatto bene anche ai Culles e le sinergie in atto tra le due compagnie si traducevano in una nuova proliferazione di idee e innovazione incrociate.
Adesso la preoccupazione di Isabella era il Renée Haus.
Per Natale erano rimasti pochi ospiti, la maggior parte avevano provato una riappacificazione a casa, oppure andavano a passare le feste dai parenti.
Angela Weber e sua figlia erano tornate, dopo che le case del comune erano state distrute da un incendio, non si conoscevano le cause dell'incendio, forse era stato un corto circuito dovuto a qualche luce Natalizia, ma la polizia aveva dei sospetti.
Adesso che Isabella era tornata poteva occuparsi un pó di più speso della casa di accoglienza, avrebbe potuto trovare uno spazio più grande e nuovo come aveva progettato.
Mentre stava leggendo ultimo resoconto di Daphen quando entró a sopresa Edward nel suo ufficio e si chiuse la porta alle sue  spalle a chiave, Isabella in fretta nascose tutti i fogli , mentre Edward si avvicinava e si chino a baciarla.
-Ciao- gli sussurró, lei  con il respiro affrettato come la prima volta e le labbra a pochi centimetri dalle sue.
-Ciao- rispose Edward , senza spostarsi.
-Hai del lavoro da fare?-
Lei sorrise divertita.
-Perché?-
-Hai in mente qualcosa?-
- Oh niente solo un pó di relax.-
Le bació il collo, e poi la gola.
Lei senti subito l'eccitazione crescere, avevano fatto l'amore prima di colazione, eppure lo disiderava ancora, sarebbe mai finita questa vibrante tensione erotica che li divorava?
In un attimo si trovó in piedi, girata verso la scrivania, Edward dietro le sue spalle, in filló le mani sotto la camicetta di seta e le slacció in fretta il reggiseno, le sue carrezze le strapparano un gemito di piacere,
i baci sul collo accesero la passione e la pressione che sentiva contro le sue natiche le fece desiderare qualcosa di più.
Oh si subito.
Isabella si  appoggio  sulla scrivania mentre Edward le alzo la gonna da dietro, lo senti fare un apprezzamento quando vide che lei indossava il regalo che gli aveva fatto a Natale, Edward abbassó in fretta la cerniera dei pantaloni e le accarezzó le natiche, entró in lei con forza , non pensando all'impulso selvaggio di soggiogarla, di farla sua obbedendo solo al suo puro istito animale.
Le spinte si susseguirono, sempre più forti e la passione divampó finché un vulcano di sensazione esplose, dentro di loro in un crescendo sconvolgente e liberatorio, alla fine crollarono entrambi sulla scrivania, con il respiro ansante e i corpi svuotati di qualunque energia.
Isabella avrebbe voluto dirgli come si sentiva.
Avrebbe voluto dirgli che ormai non riusciva a immagginare una vita senza di lui.
Edward si era fatto strada nella sua vita e nel suo cuore, e gli aveva insegnato a fare l'amore ad ascoltare il suo cuore e il suo corpo e le aveva  insegnato a sentire, Isabella aveva bisogno di lui come l'aria che respirava.
Lei lo amava.
Edward si alzó le sistemó i vestiti prima di abbracciarla e baciare di nuovo.
Isabella alzó gli occhi perché voleva guardarlo in quei  bellissimi  occhi  verdi mentre pronunciava quelle parole Ti amo ma all'improvisso si fermo.
E  penso e se lui invece  non avesse voluto il suo amore?
Se non gli fosse importato nulla?
Dopotutto, possedeva il suo corpo, chi diceva che volesse anche il suo amore e il suo cuore?
In quel momento Edward la bació di nuovo con molta dolcezza , si sposto e la guardó con un sorriso.
-Che cosa ne pensi della mia idea di relax!-
Isabella lo guardó.
-Penso che sia un'idea di riprendere spesso.-
Lui gli fece un sorriso.
-Credo di potermi organizzare per accontentarti ma dovremo aspettare fino al mio ritorno, parto questa sera.-
-Parti?-
-Cosi presto?-
Isabella si sciolse dall'abbraccio, e penso.
Non avevano parlato di un prossimo viaggio, e tra due giorni sarebbe stata la vigilia di Capodanno, Isabella voleva fare una sopresa a Edward con una cenetta speciale e il fantastico colpo d'occhio dei fuochi d'artificio sulla baia del porto di Sydney, dalla vetrata del loro nuovo attico nuovo anno nuova vita.
-Ma come mai?-
- Ho alcune questioni da risolvere a Londra, devo andare.-
-Oh- Isabella si giró con la scusa di sistemarsi allo specchio che c'era all'angolo.
Certo lui era il proprietario di una grande catena di alberghi internazionali viaggiare faceva parte del suo lavoro.
- Qualcosa di grave?-
- Niente di cui  preoccuparsi, risolveró la cosa in fretta e poi torneró qui.-
- Ma devi proprio andare adesso?-
-Si.-
Edward si avvicino e la giró, per abbracciarla e  darle un bacio.
- Parto tra due ore. Ero venuto qui solo per salutarti.-
Isabella cerco di scherzare.
- Non dovevi disturbarti , potevi mandare una e-mail.-
Lei già sentiva un gran vuoto dentro.
Lui la guardó.
- Lo fai apposta, vero?-
- Che cosa?-
Disse lei.
-Di fingere che non ti importi, mentre non é cosi.-
- Che cosa vul dire ?-
- Che non  sei affatto contenta di vedermi partire. Perché cerchi di nasconderlo-
- Chi ha detto che non sono contenta?-
Isabella guardo il marito e rise.
- Il tuo relax mi mancherà molto del resto, tra noi c'é giusto del buon sesso.-
Mise una mano sul ventre.
-Il sesso e questo bambino, nient'altro.-
- Questo bambino lo hai detto come fosse un obbligo!-
Isabella lo guardó incredula.
-E non lo é forse?
Io non ho avuto scelta, tu non mi hai dato scelta.-
Le parole le uscirono di bocca con rabbia, come per compensare quelle che non avrebbe potuto dire perché lui stava partento, e la lasciava sola.
-Mi hai imposto un matrimonio che non volevo, e un figlio che desideravi solo tu ora ho soddisfatto tutti i termini del  contratto, quindi non ti devo più niente, di sicuro non ti devo nessuna spiegazione,  su come mi sento.-
Malissimo.
- Perché parli sempre del contratto?
Comunque sia ora siamo sposati , tu stai per avere mio figlio.-
- Ne parlo perché  senza contratto , non ci sarebbe stato nessun matrimonio e nessun bambino viviamo una farsa, non c'é nient'altro  tra noi oltre al contratto.-
- Capisco- rispose Edward, controlando a stendo la rabbia.
-Hai ragione non c'é nient'altro.-
Gli passó vicino giró la serratura della porta e la apri.
-Ti faró sapere quando saro di ritorno  magari questa volta manderó un'e-mail, come hai deto tu.-
E spari.
Oh, che stupida!
Isabella si sedette sulla sedia e pensava a cosa diavolo le era passato per la mente, era stata sul punto di dirgli che lo amava e poi solo un istante dopo lo aveva aggredito, e rifacciandogli persino il loro matrimonio.
Pero lui non aveva negato.
Non c' era niente tra loro solo un contratto.
Edward aveva avuto l'occasione per dirle che non era vero, ma non la fatto.
Lei era solo questo, sesso a disposizione e una macchina per fare figli.
Isabella gli aveva appena dimostrato la propria disponibilità li su quella scrivania .
Perció come poteva pensare che lui la considerase qualcosa di diverso?
E pensare che quasi gli stava dicendo che lo amava!
E sarebbe stato uno sbaglio .
Si asciugó gli occhi e cerco di riprendere a respirare normalmente.
A cosa gli serviva tormentersi ancora?
Sapeva fin dall' inizio che sarebbe andata cosi ora Edward  stava per partire  e lei aveva del lavoro da fare, si sedette e riprese in mano il rapporto che Daphne le aveva lasciato, sforzandosi di non pensare a Edward.

   
 
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