Anime & Manga > Haikyu!!
Ricorda la storia  |      
Autore: Juriaka    09/06/2020    8 recensioni
Piccola AtsuHina senza pretese, formata da dodici drabble (più o meno, alcune sono brevissime flash) incentrate sullo sviluppo del loro rapporto e su tutto ciò che (non) si sono detti. Non è affatto così angst come sembra, giuro.
Warning: contesto generale SPOILER!
Dal testo:
«Vediamo chi vincerà, Shouyou-kun» sussurra al soffitto, sdraiato sul proprio letto, la voce roca che riecheggia nella stanza buia.
Vediamo chi, alla fine, andrà in mille pezzi.
Genere: Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Atsumu Miya, Shouyou Hinata
Note: Missing Moments | Avvertimenti: Spoiler!
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Personaggi: Atsumu Miya, Hinata Shouyou
Coppie: Atsu/Hina
Raiting: arancione
Avvertimenti: contesto generale leggermente SPOILER
Note: le dodici (più o meno) drabble sono collegate fra di loro, e sono sistemate in ordine cronologico.  

Questa è per Carol! ♥
Grazie per tutto l'entusiasmo e le risate e il buon umore e per spronarmi sempre, sei tipo il mix fra Hinata e Bokuto che tutti vorrebbero avere nella vita e fai proprio bene all'anima!


All the things we've said

Free Image Hosting at FunkyIMG.com



Things you said when we first met


L'anima gli trema, mentre il sangue pulsa furioso contro la punta delle orecchie e delle dita.
«Shouyou-kun!»
Il suo è un sussurro stizzito che scivola via veloce, si arrotola bollente sulla lingua, in maniera quasi dolorosa. Atsumu sente il bisogno di marchiare quel momento, quel ragazzo, come un animale fa con il proprio territorio.
«Ti alzerò la palla, uno di questi giorni!»
Più che a una promessa, quella di Atsumu assomiglia a una minaccia.
Lascia che l'altro lo fissi perplesso per qualche istante, con i bagliori dell'adrenalina ancora luccicanti nelle iridi. Infine Atsumu si volta, il sapore amaro della sconfitta in gola, e giura a se stesso che si sarebbe preso la rivincita.
E non solo quella.


Things you said after you fell in love


«Sono fottuto.»
Sono trascorsi cinque anni dall'ultima volta che l'ha visto. Credeva che la propria cotta a senso unico per Hinata Shouyou non fosse altro che una scintilla destinata a svanire con il tempo, e con un bel po' di fortuna. Quando però se lo ritrova in palestra con un sorriso raggiante stampato sul viso, la pelle abbronzata color caramello, e le lentiggini spruzzate persino sulle labbra, Atsumu capisce di essere spacciato. Dapprima sente la propria fermezza mentale venir meno, e infine la osserva impotente crollare come un castello di carte sospinto dal vento, non appena l'altro lo guarda estasiato - respira, dannazione, respira! - e gli corre incontro esclamando 'Atsumu-san, Atsumu-san!'.
«Sono fottuto» ripete, esalando un guaito frustrato.
«Come?» domanda Shouyou inclinando la nuca, poiché non ha afferrato.
«Sono... sono contento di vederti.»
Shouyou sorride sincero, poi arrossisce e Atsumu si scioglie.


Things you said when you were drunk


L'aria gelida gli penetra impietosa nelle ossa, non appena escono dal locale dove hanno passato la serata. Atsumu è un po' brillo e barcolla, ma casa sua si trova a soli pochi minuti di distanza. Shouyou saltella ancor più eccitato del solito - è così maledettamente bello! - poi farfuglia qualcosa a Meian e con un balzo improvviso gli si para davanti.
«Atsumu-san!» esclama alzando le braccia, con le guance arrossate e gli occhi che brillano. «Mi piaci! Ma tipo tantissimo, tipo un casino!»
Atsumu avvampa, e Meian gli getta uno sguardo perplesso, mentre Barnes ridacchia.
«Oh, uhm, anche tu Shouyou» risponde, tentando di mantenere un tono placido, neutro. Il cuore pulsa forte contro le costole, e l'aria inizia a mancare.
«Shouyou!» la voce euforica di Bokuto lo distrae, e per una volta gliene è riconoscente. «Ti piaccio anche io, vero?»
«Certo, Bokuto-san! Ma Atsumu-san mi piace in maniera diversa
Atsumu sgrana gli occhi dalla sorpresa e si alza rapido la sciarpa fin sotto al naso, tentando di celare il ghigno euforico che gli si è appena stampato in faccia.


Things you said when we were on top of the world


Shouyou si libra in aria e vola, prima di schiacciare la palla nel campo avversario. È diventato ancor più agile e veloce, e ha riportato dal Brasile un arsenale colmo di mosse imprevedibili, che avrebbero di certo spiazzato chiunque.
«Com'era, Shouyou-kun?» domanda Atsumu, asciugandosi con il braccio il rivolo di sudore che gli cola lungo il mento.
Shouyou fissa perplesso il palmo della propria mano, la nuca leggermente inclinata, poi scopre i denti in un sorriso euforico, avido, e si volta a guardarlo.
«Era un'alzata perfetta, Atsumu-san. Davvero perfetta.»
Atsumu si lecca le labbra, affamato come non mai.
Shouyou si è appena trasformato in un burattino che si muove solo per lui.


Things you said when no one else was around


Shouyou lo brucia, ma ad Atsumu quel dolore piace. In maniera distorta, forse quasi malsana, lo trova divertente.
Shouyou non ha bisogno di toccarlo per fargli accapponare la pelle, a lui basta semplicemente osservarlo, con tutto quel desiderio racchiuso nelle iridi.
Shouyou è maledettamente ostinato, si è piantato nel suo cuore e ha messo le radici. Per quanto Atsumu provi a strapparselo via dai pensieri, lui puntualmente rispunta, come le gramigne che infestavano il giardino di sua nonna.
Shouyou delle volte gli fa paura, perché nonostante sorrida docilmente, Atsumu ha la sensazione che al contempo gli stia premendo la lama seghettata di un coltello sulla gola.
Ma lui li ha sempre trovati affascinanti, i giochi pericolosi.
«Vediamo chi vincerà, Shouyou-kun» sussurra al soffitto, sdraiato sul proprio letto, la voce roca che riecheggia nella stanza buia.
Vediamo chi, alla fine, andrà in mille pezzi.


Things you said before you kissed me


«È buono?» gli chiede Shouyou, fissando bramoso il melonpan che Atsumu sta mangiando.
«Molto. Vuoi provare?» Atsumu gli porge il dolcetto, per fargli fare un morso. Shouyou annuisce entusiasta, ma poi gli cinge il viso fra le mani. Atsumu aggrotta le sopracciglia, sorpreso da quel gesto inaspettato, e rimane pietrificato mentre l'altro si fa sempre più vicino. Sente il suo respiro dentro alle narici, e poi Shouyou gli regala un bacio a fior di labbra. Indugia qualche istante, e Atsumu si ritrova a sperare che il tempo rallenti, che il tempo si fermi - per favore, per favore, ancora un altro po'.
Riesce ad assaggiare la dolcezza della pelle, finché l'altro non si allontana con i denti scoperti in un sorriso, e una punta di malizia che gli luccica irrisoria negli occhi.
«Avevi ragione, è davvero buono!» esclama, poi ruba svelto il vero melonpan che Atsumu imbambolato stringe ancora fra le dita, e lo addenta vorace, riempendosi le guance come uno scoiattolo.
Sarebbe un bugiardo se dicesse di non aver mai fantasticato sul loro primo bacio: l'ha sognato ogni notte, mentre si rigirava inquieto fra le lenzuola.
Come c'era da aspettarsi, però, Shouyou riesce sempre, sempre a sorprenderlo.


Things you were afraid to say


«Ci pensi mai?»
«A cosa?»
«A quello che succederà quando non giocheremo più.»
Atsumu ci pensa spesso, in realtà, ma poi costringe la propria mente a intraprendere un'altra direzione. È che non riesce, non vuole, neanche immaginarsela la propria vita senza il campo, senza il rumore delle scarpette che scivolano sul pavimento, senza l'odore dello spray al ghiaccio.
«Sinceramente no» risponde quindi, addentando uno degli onigiri che ha preparato per pranzo. Non sono ancora buoni come quelli di Osamu, ma è migliorato parecchio.
«Non ci pensi perché ti fa paura?» farfuglia Shouyou, con la bocca sporca di riso. Atsumu afferra un tovagliolo e si allunga da sopra il tavolo.
«Sì, mi fa paura» conferma, strofinandogli via i chicchi dalle labbra mentre l'altro gli sorride, grato. «Ma credo che ci sia anche altro per cui valga la pena... beh, fare tutto il resto.»
«Tipo?»
Tipo te, pensa, senza però azzardarsi a dirlo ad alta voce. Si limita a lasciargli fugace un bacio sulla punta del naso, in silenzio.
È che delle volte, il sentimento che prova nei suoi confronti diventa così intenso da soffocarlo, e questo lo spaventa molto, molto di più del futuro.


Things you said when you were scared


«Perché parli sempre di Tobio?»
Shouyou si volta a guardarlo, gli occhi sgranati in un'espressione sorpresa, ferita. Persino Bokuto rimane senza fiato, e nello sguardo perennemente impassibile di Sakusa lampeggia un'ombra di preoccupazione.
Ma ad Atsumu non interessa, non gliene frega un cazzo di niente e di nessuno in quel momento.
«Ti ho fatto una domanda» ringhia, stringendo i pugni tremanti. «Se ti piace così tanto, perché non ci torni insieme e mi lasci perdere?»
«E dai, Tsum-Tsum, stavamo solo vedendo le classifiche...» Bokuto prova a poggiargli conciliante una mano sulla spalla, ma Atsumu la allontana da sé, schiaffeggiandola.
«Ehi, vacci piano!»
No. Non vuole andarci piano, vuole capire cosa diamine stia succedendo e perchè nelle ultime settimane quel nome spunti fuori ovunque. Ha bisogno di sapere, di sentirsi dire, che lui è più importante, che lui è migliore. Lo fa infuriare, il fatto che Tobio sia sempre stato il primo, anche per Shouyou. E ha provato a placarla, quella gelosia che divampa, che gli secca l'anima, ma adesso fa troppo male e desidera soltanto lasciarla bruciare. Atsumu sa che dovrebbe starsene zitto e chiedere scusa con il capo chinato, in ginocchio, invece stringe i denti frustrato e grida, strozzando il senso di colpa e permettendo alla furia cieca che gli monta dentro di prendere il sopravvento.
È solo che ha così tanta, ma così tanta paura di perderlo.


Things you said when you were crying


«Shouyou.»
Atsumu trema mentre lo stringe a sé, si morde a sangue le labbra e gli schiaccia il viso contro la nuca. «Mi dispiace» sussurra - ma com'è che si respira? - «Mi dispiace, non le penso davvero le cose che t'ho detto.»
Shouyou non risponde, troppo occupato a soffocare i singhiozzi e a infradiciargli la felpa di lacrime e moccio. Atsumu vorrebbe prendersi a sberle per aver perso le staffe in quel modo.
«Mi perdoni?»
Silenzio.
«Shouyou.»
Improvvisamente, una voragine si spalanca sotto i suoi piedi, e Atsumu si sente morire. Si è abituato troppo al tepore del suo corpo per sentirlo così freddo e distante fra le proprie braccia.
«Shouyou, per favore
Shouyou si aggrappa alla sua maglia, poi alza il viso e lo guarda.
«Prometti che non lo rifarai mai più?» sussurra, gli occhi gonfi, che sembrano ancora più grandi. «E che chiederai scusa a Bokuto-san e a Sakusa-san?»
Atsumu giura e spergiura su se stesso, sulla pallavolo, su suo fratello, mentre si lascia sfuggire un singhiozzo frustrato - non deve piangere, non deve piangere! - e lo riempie di baci, leccandogli via il sale dalle guance.
«Atsumu-san?» sussurra l'altro, rincuorato. «Guarda che io non me ne vado mica, sai?»
Atsumu annuisce, tirando forte su con il naso. «Sono stato un coglione.»
«Beh, è vero. Ma capita anche ai migliori!»
«...Preparo il katsudon, per cena? Invito anche Bokuto e Omi-kun.»
Shouyou allora sorride, e Atsumu torna a respirare.
 

Things you said when you thought I was asleep


Shouyou ha le palpebre chiuse, la luce fioca della abat-jour gli illumina il viso liscio, placido, e le ciocche scompigliate che gli ricadono sulla fronte.
«Shouyou-kun?» bisbiglia Atsumu, fissandogli le ciglia color carota. Vorrebbe sfiorarle, vorrebbe letteralmente infilarcisi in mezzo, scomparirci dentro. «Shouyou-kun?»
L'altro non risponde, probabilmente dorme, e allora si concede di osservarlo ancora un altro po', mentre la pioggia picchietta leggera contro la finestra.
«Credo di essermi innamorato di te.»
Quella frase gli sfugge via dalle labbra come una gazza ladra, e allora Shouyou soffia una risata e spalanca gli occhi raggianti. Dannata piccola peste!
«Meno male, Atsumu-san!» esclama, e gli si getta addosso prima che possa aprire bocca. «Perché anche io credo di essermi innamorato di te. Anzi, ne sono sicuro
Atsumu lo avvolge tra le braccia - quell'idiota lo ucciderà di certo, prima o poi! - e si domanda se quella che stringe non sia proprio la felicità.


Things you didn't say at all


Il collo di Shouyou è sottile e invitante. Atsumu lo morde, facendo scivolare le dita lungo i suoi polsi, per poi afferrarglieli stretti. Shouyou mugola senza ritegno e gli avvolge più forte le cosce intorno al bacino. Atsumu si spinge dentro e fuori di lui con foga, con rabbia.
Ancora
e ancora
e ancora
.
Desidera che l'altro si sciolga sotto il proprio tocco, vuole che si senta annebbiato e infiammato, esattamente come lui. Si getta quindi sulle sue labbra e gli ficca la lingua in gola senza alcun riguardo, lasciandosi sfuggire un ringhio basso.
Atsumu ha bisogno di saturarlo, di riempirlo, di possederlo impetuoso, di arrivare in fondo, più in fondo.
Di più,
ancora di più
.
Shouyou non protesta contro tutta quella furia, ma anzi geme estasiato, senza pudore, godendo e tremando come una foglia.
Atsumu gli lecca una guancia che sa di saliva e sudore, mentre l'altro gli infila le unghie nella schiena e gli pianta i denti in una spalla. Probabilmente rimarrà il segno, ma a lui non interessa. Gli piace sentirsi marchiato sulla pelle, a vita, e forse - magari - per sempre.
I loro occhi si cercano, si trovano. In mezzo al fuoco, alla passione, alla fame, Atsumu scorge qualcos'altro, custodito con premura fra le pagliuzze dorate di Shouyou. È qualcosa di più dolce, che profuma di morbido, di tiepido, ed è un sentimento così sincero da fargli venire voglia di piangere. Atsumu gli bacia piano la fronte, e mentre gli viene dentro si domanda se quello non sia proprio amore.


Things you said as we danced in our socks


«Balliamo, Atsumu-san!»
Shouyou gli afferra le mani prima che riesca a protestare, costringendolo a posare i mestoli e le scodelle con cui stava preparando il ramen. Con indosso degli orripilanti calzini antiscivolo color giallo senape - ma da dove diamine li avrà ricacciati? -, Shouyou lo obbliga a girare per tutta la stanza, volteggiando intorno al divano e sperimentando casquè improvvisati vicino alle sedie. Il disco che Atsumu gli ha regalato per il compleanno risuona limpido fra le pareti, dando vita a un ritmo allegro e coinvolgente. Nel tentativo di stargli dietro, Atsumu perde l'equilibrio e inciampa all'improvviso. Shouyou dapprima scoppia a ridere, ma poi con un balzo gli si aggrappa addosso come un koala. Mentre la sua voce gli squilla nel cuore, e l'odore di shampoo per bambini gli riempie le narici, due occhi grandi, vivaci, lo osservano come se fosse la cosa più importante e più preziosa dell'intero universo. Allora Atsumu si risponde che sì, quello dev'essere senz'altro amore.
E non fa più paura.


Note d'autrice

Ahaha, che cosa trash. Comunque, ARGH, mi sarebbe davvero piaciuto partecipare alla AtsuHina week ma non sono in grado di scrivere storie brevi con quelle splendide AU, avrei dovuto prepararmele prima! Però volevo davvero tanto offrire il mio contributo per questa bellissima ship, dunque beccatevi queste cagatelle di piccione che non hanno il benché minimo senso. Atsumu per me cucina benissimo, e si fa dare dritte da Osamu per preparare a Shouyou sempre piatti buonissimi. Poi, la gelosia: Atsumu me lo immagino come un tipo abbastanza calmo e pacato nelle relationship e difatti dopo la scenata si rimette subito in riga, ma ce lo vedo anche fare qualche scenata di gelosia, soprattutto nei confronti di Tobio visto che è un po' invidioso del fatto che quest'ultimo lo superi nel ranking. E poi, l'amore fa uscire di testa anche le persone più equiilibrate di questo mondo, quindi non ho inserito l'avvertimento OOC perchè non credo che lo sia (ma ovviamente fatemi sapere, nel caso). Sì, devo anche cambiare il titolo, ma è l'una e sono fusa come non so che cosa. :(
Che dire, grazie per essere arrivati sin qui e per aver letto! ♥ Ah, l'idea delle cose da dire nasce da una challenge che potrete trovare sul forum di efp (mi sembrava giusto specificarlo). Un abbraccio forte! ♥
  
Leggi le 8 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Haikyu!! / Vai alla pagina dell'autore: Juriaka