Storie originali > Romantico
Segui la storia  |       
Autore: Ino_Nara    09/06/2020    0 recensioni
Genere: Romantico, Sentimentale, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: Tematiche delicate | Contesto: Contesto generale/vago, Universitario
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
“Salve signora, sono venuta a prendere Blanche, vado di sopra!”
Eccola, il fatidico momento è arrivato, e Gaelle è comparsa così, senza preavviso, senza precisare nessun'orario. Sale su per le scale come un uragano, e capisco dal rumore assordante delle sue scarpe che sono vestita in modo del tutto inappropriato. Entra in camera senza nemmeno bussare e senza nemmeno salutarmi mi squadra da testa ai piedi.
“Blanche sei un disastro! Come ti sei conciata?!”
“Non è affatto colpa mia, non so nemmeno a che ora saresti venuta e non ho la minima idea di dove passeremo la serata, come avrei potuto vestirmi in modo adeguato?”
“Tralasciando il fatto che è un diciottesimo e ad un diciottesimo non ci si presenta così, ma a parte tutto, hai i capelli neri che più scuri non si può, ti vestirai interamente di nero?! E poi, sti occhioni verdi che ti ritrovi, valorizzarli un po' no eh? Adesso ti spogli e facciamo a modo mio!”
Mezz'ora dopo esco dalla mia camera con un tubino monospalla bianco, dei tacchi vertiginosi e i capelli piastrati sulla schiena.
“Mamma, io vado!”
“Buona serata ragazze!”
Afferro il cappotto e usciamo di casa.
“Gaelle, dove hai messo la macchina?”
“Macchina, quale macchina? Sono venuta qui volando Blanche!”
“Sei un disastro, come credi che possa guidare con questi altissimi tacchi?! E in più non so nemmeno dove dobbiamo andare!”
“Blanche, diciottesimo, i diciottesimi si festeggiano in discoteca! Vai al Black Mamba, Nick non ha affatto inventiva, sai che va sempre lì.”
Sbuffando prendo le chiavi e saliamo in macchina.
“A proposito, tu hai mai visto Samuel?”
“Ah, quindi il suo nome è Samuel? Sarei stata in grado di chiamarlo 'fratello di Nick' per tutta la sera, sempre se avessi capito chi sia.”
“Deduco quindi che tu non sappia come sia fatto. Mi chiedo perché Nick lo abbia sempre tenuto nascosto!”
“Se non lo sai tu Blanche, che esci con lui…”
“Gaelle sai che non esco con lui, piantala!”
“Eppure ieri credo sia venuto da te…”
“Come diamine lo sai?!”
“Sai come si chiama il fratello, ma conoscendoti non gli hai risposto al cellulare. Pertanto deve essere venuto da te, e conoscendo lui non se ne sarà andato senza baciarti.”
“Guarda, lascia stare proprio! Ieri è stato un disastro, tra Nick e quell'altro tizio al bar, Marco, Mark, qualcosa di simile…”
“Di cosa stai parlando? Oddio Blanche raccontami tutto subito!”
E mentre guido le racconto di quel raffinatissimo ragazzo che ieri, mentre eravamo al telefono non ha smesso un secondo di fissarmi. Parcheggio la macchina e faccio per scendere, quando la mano di Gaelle afferra la mia.
“Ma ragazza, dimmi un po', perché tutti i ragazzi più belli vengono dietro a te?”
“Ma chi?!”
“Insomma Blanche, tanto per cominciare Nick, dall'alto della sua similitudine con Tom Cruise davvero ti fa schifo? E poi comunque tutti i ragazzi provano una certa attrazione nei tuoi confronti! Quindi adesso bambola andiamo là sotto e divertiamoci!”
Apre la portiera e scende dalla macchina, aspettandomi prima di costringermi a correre giù per le scale che portano all'entrata del Black Mamba.
“Siamo in ritardo, come al solito, solo perché tu non hai la minima idea di come valorizzarli un po'!”
“Oh, io credo che sappia benissimo come fare invece!”
In quel momento esce Nick, che si avvicina a me lasciandomi un bacio sulla guancia e passandomi una mano sul fianco.
“Nulla da togliere a te Gaelle, ovviamente.”
Cerco di staccarmelo di dosso, ma Nick non accenna nemmeno un secondo a lasciarmi andare; entriamo quindi in discoteca attaccati come sanguisughe.
Devo ammettere che questa volta ha superato sé stesso con questa festa, e tutto per un fratello che non ha mai voluto fare vedere a nessuno.
“Ma dimmi un po' Nick, come mai nessuno conosce tuo fratello?”
“Come ho già detto a Blanche, è un tipo del tutto particolare, e non ha necessariamente una buona compagnia con cui girare…”
“Non è che in realtà hai paura che a Blanche possa piacere tuo fratello più di te?”
“No, non ho nessun problema di questo tipo, soprattutto so che Blanche preferisce i ragazzi più grandi.”
“Allora perché mai dovresti piacermi tu? Hai la mia stessa età, non sei affatto più grande.”
“Oh, ma smettila piccola!”
Lascia scivolare la mano sul mio fianco e mentre Gaelle mi guarda sorridendo io non vorrei fare altro che ucciderlo; non dovrebbe toccarmi nemmeno in privato, se lascia scivolare ancora un po' la mano davanti a tutti giuro che lo seppellisco. Il mio volto deve essersi rabbuiato perché vedo Gaelle avvicinarsi a me e tirarmi via, lontano da Nick.
“Ehi bello, noi andiamo a farci un giro e vedere di riconoscere tuo fratello tra la massa.”
Sgattaiola tra la gente tirandomi dietro e finiamo in mezzo alla pista da ballo. La musica è assordante ma piacevole, le luci non fanno altro che aumentare la mia voglia di ballare. La mia titubanza nei confronti delle discoteche scompare e disinibita comincio a ballare con Gae. Dobbiamo andare avanti per qualche ora, perché quando finalmente ci fermiamo e ci ritiriamo dalla pista non mi sento più le gambe. Andiamo verso al bar e ordiniamo da bere, il trambusto però deve superare ogni altro rumore, perché la mia vodka alla menta diventa incredibilmente alla pesca. Io odio la pesca. Mando giù un sorso senza nemmeno gustare il sapore dell'alcool, bevo giusto per bere, così come non era mai successo.
“Torniamo a ballare tesoro?”
“Gae non mi sento le gambe, ma se vuoi…”
Per fortuna, in mio aiuto arriva il tanto atteso momento, finalmente tutti scopriamo chi è questo famoso e tanto nascosto Samuel. Infatti si sta portando al centro del palco, proprio sopra la console che ordina di spegnere per un attimo; senza una sola parola accennata o un minimo ringraziamento apre una bottiglia di champagne e ovunque vengono distribuiti bicchieri. Io e Gaelle nemmeno ci accorgiamo di avere il bicchiere stracolmo quando ce lo portiamo istintivamente alle labbra, svuotandolo in un solo sorso.
Torniamo a ballare, ma poco dopo ricompare il mio Tom Cruise dei poveri.
“Eccovi! Non vi trovavo più da nessuna parte! Balliamo piccola?”
“Io veramente… Stavo andando a prendere da bere, rimani qui con Gae, torno subito, d'accordo?”
Nick annuisce e io riesco di nuovo a scappare dalla sue grinfie. Nick mi piace, è un bel ragazzo e soprattutto un bravo ragazzo, ma la nostra relazione è estremamente complicata, sicuramente standomi sempre attaccato non aiuta. Sospiro sonoramente e vado a sedermi al bancone, ordinando da bere; questa volta vado sul sicuro, spero non sbaglieranno a preparare un mojito. Mentre bevo a piccoli sorsi mi sento osservata e mi giro, convinta di trovare poco lontano lo sguardo attento di Nick, che però non compare. Mi guardo attorno, ma non noto nessuno che guardi me, fortunatamente. Fino a quando scorgo due occhi azzurri posarsi su di me. Due occhi azzurri che stranamente mi risultano familiari. Uno sguardo intenso, quasi come quello di Nick, eppure molto diverso. All'improvviso lo vedo e arrossisco, butto giù tutto il mojito sperando che quella sensazione di ansia sparisca, danneggiata dell'alcool. Eppure quel disagio non sparisce, anzi cresce man mano che lo vedo avvicinarsi attraverso la folla. Mi alzo dallo sgabello e corro in mezzo alla pista, ballando da un angolo all'altro, passando tra le persone che si muovono attaccate le une alle altre. Finalmente raggiungo Gaelle.
“Nick, devo parlare un secondo a Gaelle.”
La prendo per mano e la tiro un attimo in disparte.
“Gae, c'è Matthieu!”
“Chi?”
“Il ragazzo che ieri al bar si è seduto di fronte a me! È qui!”
“Ne sei sicura?!”
“Ti dico che è qui è mi ha visto!”
“Stai calma cazzo! Vieni al bar e fammelo vedere!”
Senza rivolgere una sola parola a Nick, che rimane solo in mezzo alla pista, mi prende per mano e mi tira via verso il bar. Ordiniamo di nuovo da bere e mentre fingo di assaporare il mio drink lo vedo nuovamente e lo indico a Gaelle.
“Oddio, ma Blanche, è meraviglioso!”
Da questa posizione anche io ora posso vederlo meglio, forse addirittura più di ieri pomeriggio. È alto, più alto di me nonostante i tacchi, e ben proporzionato. A dirla tutta pare anche parecchio fisicato sotto la maglietta nera attillata. La barba gli marca la mascella più di quanto non fosse già pronunciata di natura e gli occhi azzurri gli conferiscono uno sguardo profondo, molto profondo. I capelli sono arrangiati con del gel o della cera, perché sono perfettamente sistemati: il ciuffo più lungo, tinto leggermente di biondo, trova il posto perfetto tra i capelli castani del ragazzo.
Ad un tratto mi vede e il mojito quasi mi va di traverso: mi sta sorridendo e sta venendo verso di me.
“Blanche, ha un sorriso stupendo, per non parlare di quelle possenti braccia ricoperte di tatuaggi. Non puoi tirarti indietro! E poi dai, neanche ti avesse letto nel pensiero, indossa una camicia a quadri rossa, la tua preferita, e devo ammettere che gli sta anche piuttosto bene! Cara, se non gli salti addosso tu, mi vedo costretta a farlo io al posto tuo, un manzo del genere non si lascia vagare cosi indisturbato!”
“Gaelle, sembri una malata! Michael dove lo metti? All'occorrenza ti dimentichi sempre di avere un ragazzo, non è che ieri sera ti ha lasciato sola?”
“È proprio cosi invece, cara! Allora, ti muovi o no? Anche perché ormai è arrivato!”
Mi tira per il vestito e mi costringe ad alzarmi.
“Gae, se non mi vedi tornare all'uscita prendi tu il mio cappotto, e soprattutto non dire nulla a Nick!”
Mi alzo dallo sgabello e in fretta mi infilo tra la gente che balla frenetica.
Matthieu mi sorride sempre di più, deve credere che io mi sia incamminata per raggiungerlo. Sono così vicina quando finalmente riesco a uscire dalla folla, e correndo raggiungo la porta del locale. Percorro gli scalini due a due, correndo nel parcheggio. Sento la porta sbattere dietro di me e mi volto indietro un solo secondo. Mi sta seguendo.
“Aspetta!”
Arrivo fino alla macchina e salgo al volante, mettendo in moto. Non so dove andare, e non so nemmeno perché sto scappando.
Forse sono troppo fifona per tutto questo, o forse voglio vedere fino a che punto è disposto a spingersi. Decido di guidare fino all'università, il primo posto che mi è passato per la mente.
  
Leggi le 0 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Romantico / Vai alla pagina dell'autore: Ino_Nara