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Autore: PsycoMoon    09/06/2020    3 recensioni
Salve a tutti! Lo ammetto, il rewatch di Inuyasha mi ha fatto tornar la voglia di scrivere e.. la storia mi è piombata in mente.
Cosa è successo dopo che Sesshomaru ha lasciato Rin al villaggio? Che deciderà Rin? Come ha vissuto in questi anni?
Risponderò a queste e altre domande, in questa storia che vede il ritorno di un vecchio trio che nel suo piccolo, contribuirà a combattere durante il bel mezzo della Guerra di Onin.
Un giappone diviso tra periodi di pace e guerre sanguinolenti.
Un destino che è un'incognita sul futuro di esseri umani e demoni.
spero vi piaccia, ovviamente non mancate di farmi sapere il vostro parere nei commenti!! Spero di riuscire a pubblicare un capitolo a settimana!
Buona lettura!
Genere: Avventura, Azione | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Kagome, Kohaku, Rin, Sesshoumaru | Coppie: Inuyasha/Kagome, Rin/Sesshoumaru
Note: Lime, OOC, What if? | Avvertimenti: Contenuti forti, Spoiler!, Tematiche delicate
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Il sangue nelle vene pareva essersi raggelato di botto.
Una frase era bastata a devastarla.
In quei tre anni in cui lei, al villaggio, aveva compreso come fosse una vita normale, Sesshomaru non solo era stato sconfitto, ma era anche stato sigillato nel ventre di uno dei vulcani più violenti e attivi del Giappone.
Un nodo alla gola pareva le avesse portato via la facoltà di pronunciare parola.

"Come è successo?"

Forse quelle tre parole furono invece una coltellata per il demone cui era stato chiesto di narrare il momento della sua disfatta.

La maschera d'indifferenza fu rotta nelmomento in cui egli si morse quasi a sangue il labbro dando le spalle a Rin rialzando lo sguardo al cielo, verso la luna.

"Vuoi sentire come sono stato ridotto in ginocchio da un essere umano?"

"Vorrei sapere cosa è successo quando non vi ero accanto, comprendere quali siano le vostre intenzioni e verso qual meta ci porterà questo cammino..."

Un sordo silenzio attanagliò entrambi; solo un lieve fruscio veniva dai cespugli, ove Jaken osservava i due interlocutori: "La piccola Rin sta giocando con il fuoco... sicuramente il dover ricordare quella sgradevole vicenda farà andare su tutte le furie il Padrone... non voglio essere di certo anche io vittima della sua ira... magari sarà il caso di controllare che Ah-Un non faccia danni... già!"

"Eravamo nelle terre di Osumi..."

Il prologo della vicenda rese nuovamente perplesso jaken: perché nonostante decenni di fedele servizio non aveva neanche metà dei privilegi dati a quella ragazza?! Perché?!
Ancora con quest'amarezza nel cuore, nonostante l'affetto che nutriva per l'umana seppur non verrà mai ammesso, tornò da Ah un lasciando che, come sempre, Padron Sesshomaru accontentasse le richieste di Rin.

"Era tempo che si diceva che in quelle terre non vi fosse più neanche uno tra demoni e mezzi demoni. Tutti estirpati, dal primo all'ultimo. Inoltre, una volta giunti in quelle terre, ho scoperto che la faccenda era ben oltre da quelle che sono le mansioni di uno sterminatore medio."

Si poggiò su di un masso prendendo una breve pausa, senza staccare gli occhi dalla luna.

Disinteresse? No, la verità è che non riusciva a guardarla negli occhi tanta era la vergogna che alimentava l'ira del suo animo. Eppure l'influenza della luna continuava, continuava a far uscire le parole, continuava a fargli mettere a terra la maschera di freddezza, nonostante parte di lui accusava l'altra che era divenuto debole proprio quando ha iniziato a provare quei ridicoli sentimenti di cui parlava il padre, da quando si era avvicinato a quei vermi degli umani. Li avrebbe dovuti schiacciare tutti indifferentemente. Schiavi. Ecco cosa dovevano essere. Il potere, il dominio attendeva che il suo nuovo padrone poggiasse le sue labbra sul calice attingendo al suo nettare e invece? Era stato sottomesso da un animale che non avrebbe visto gli 80 anni di vita.

"I resti dei demoni, quando questi vengono ancora trovati, vengono imbalsamati e tenuti come trofeo. In particolare, la pelliccia, squame o pelle dei cuccioli sono le predilette per pellicce od oggetti di lusso per le femmine. Non vi è una traccia di onore in quei confini.

Il tempio del gran sacerdote era proprio nel cuore della foresta ed è stato lì che ci siamo scontrati."

Lo sguardo andò via via perdendosi nel vuoto, come se stesse rivivendo quel momento.

"La battaglia è stata estenuante per entrambi. Era una notte di luna nuova. Non vi era una sola stella in cielo, solo l'eco dei nostri attacchi poteva essere udito e.."

Si stava lasciando troppo andare in quel racconto. No. Bisognava riprendere il controllo di quel calore che gli scaldava il petto.

"Era esausto. Ha dato fondo a quasi tutto il suo potere spirituale e una volta che è riuscito a trafiggermi il cuore con quest'arma, mi è stato impossibile muovermi. I suoi tentativi di esorcizzarmi sono miserevolmente falliti, quindi, ha pensato bene di incatenarmi nel ventre del vulcano dove quello stolto di Jaken è rimasto chiuso anche lui.

Mi ci sono voluti tre anni per raccogliere abbastanza potere e forze per poter spezzare il sigillo e questo è tutto quel che devi sapere. Non so che poteri abbia costui. Quando sono uscito dalla mia prigione ho saputo che ha iniziato a spostarsi verso Nord e la sua caccia ora si è spostata anche verso gli umani che simpatizzano per i demoni."

"Quindi siete tornato anche per sincerarvi della mia posizione immagino"

Uno sgardo dovette bastarle come risposta. Per sua fortuna facilmente interpretabile.
La situazione era assai complessa: una caccia ai demoni in piena regola, a prescindere dal ruolo di questie chissà cosa sarebbe successo se in un villaggio fosse nato un mezzo demone! Povera creatura, povera madre!
Ma ora in primo piano vi era Lord Sesshomaru e bisognava comprendere come uno dei più potenti demoni, se non il più potente era stato fermato da costui.

"Padron Sesshomaru" -disse gentilmente- "Potrei toccare l'arma? Magari riesco a comprendere qualcosa dalla traccia dell'aura del precedente padrone..." -Chinò poi timidamente il capo- "Avendo imparato anche io a giostrare l'energia spirituale, magari posso esserle utile..."

Senza proferir parola, il demone le diede l'oggetto.
La lama era fredda e cosparsa di sangue ormai secco.

"Sesshomaru.. ho rischiato di non poterti più rivedere... questa lama... è stata conficcata nel suo petto. Ma per quanto quest'oggetto possa essere forte, non ha soggiogato la sua mente. Ora, però, devo lasciare scorrere via il tutto e lasciare che sia la mia anima a intercedere per comunicare con questa lama fatale..."

Ella si inginocchiò in terra, con gli occhi socchiusi mentre pian piano la sua aura si palesava in un tenue bagliore turchese.

"Sento... la sua anima... questa non è semplice energia spirituale... vi è altro... qualcosa che rimanda alla Creazione..."

Il respiro iniziò ad affannare, il cuore in petto batteva incessantemente: l'istinto portava a lasciar cadere in terra l'oggetto, ma no. Doveva sapere. Doveva sapere per aiutare il suo Signore qual nemico si stava abbattendo sul suo cammino!
Nonostante il bruciore strinse tra le mani quell'oggetto concentrandosi quanto più possibile e per un attimo l'arma gli rispose mostrandole...

"La palude di Amanonuhoko!"

Si alzò, seppur un po' traballante inizialmente e iniziò a spiegare:

"Quel sacerdote.. ha un legame con l'alabarda Amanonuhoko e la terra dei morti di Yomi... attinge agli dei non solo al suo spirito... deve aver trovato uno degli artefatti rimasti in questo mondo per ottenere una combinazione simile... dopotutto sarebbe plausibile visto che molte vicende degli dèi si sono svolte nel nostro mondo. Questa non è semplice energia spirituale... inoltre... vorrei vedere la cicatrice. Per comprendere se vi è altro oltre al semplice segno.
Nelle leggende, molti artefatti hanno una lama a doppio taglio con annesse maledizioni.

Andando nelle terre di Hoto, potremo cercare l'anziana Shilla, è un'amica di Kaede. Vive in un tempio in cima a un piccolo monte, credo che sia la persona più adatta anche a comprendere altre informazioni sul suo nemico, signore..."

Sesshomaru sospirò "Essia. Per entrambe le tue richieste." per poi staccare l'armatura. "Quando il nostro compito sarà ultimato, mi condurrai da costei."
Soppresse un leggero lamento di dolore per un movimento di troppo.

"Un secondo, l'aiuto io.."

Nell'innocenza di quel gesto, di quella frase, Rin poggiò a terra l'armatura, per poi aprire delicatamente il Kimono del demone lasciando che quest'ultimo gli scivolasse leggermente lungo le spalle lasciando il petto scolpito completamente scoperto.

La ferita era profonda e si stava si rimarginando con calma, ma il sangue che ogni tanto ne usciva era scuro, troppo scuro e la stessa rigenerazione aveva qualcosa di strano, che non convinceva la novizia sacerdotessa.

"ha lasciato qualcosa... siete immune ai veleni, però è come se qualcosa vi stesse continuando a corrodere dall'interno" -si accarezzò il mento osservando attentamente la ferita.- "è la conferma che ciò che l'ha colpita non viene da questo mondo... solo un demone del suo calibro poteva sopravvivervi e addirittura guarire. Però credo che per quanto lei sia potente, un piccolo slancio il suo corpo se lo merita dopo tutti questi sforzi"

Il demone rispose guardando seccato in un altro punto indefinito del loco.

"Non è da deboli medicarsi.." (Caspita, alle volte mi ricorda il signor Inuyasha quando fa così, quei due si somigliano ma non lo ammetteranno mai..)

Si riavvicinò con l'impacco di lavanda e con delicatezza iniziò ad accarezzare la ferita con l'unguento.

"L'ideale sarebbe il lago dei vapori per lei che è un demone ma anche questo basterà, il suo corpo farà il resto visto che..." si fermò istintivamente dal parlare, poiché... le stava accarezzando il viso. Si, mentre lei aveva terminato con la mistura, la stessa mano che le aveva carezzato il volto non appena tornata dal regno dei morti le stava dolcemente carezzando la pelle come quel giorno, e come quel giorno si perse di nuovo nei suoi occhi, carezzando a sua volta quella mano gentile che era stata sempre tesa verso di lei.

di nuovo un leggero fruscio rivelò un Jaken che chiamava la ragazza "Rin ma quanto tempo ancora disturberai il signor..." si bloccò vedendo la scena, soffermandosi però con lo sguardo sul fatto che il suo padrone fosse quasi a torso nudo.

"MA COSA STA FACENDO QUELLA SFACCIATA AL MIO SIGNORE?! Ma non è che ho interrotto... oh cielo!?! ma è un'umana, se il signore ha determinate esigenze.. ma poi con tutte le donne-demone che ci sono perché un'umana?! UNA SFACCIATA è DIVENTATA STANDO A CONTATTO CON GLI UMANI! Ecco! Ma quindi dovrei andarmene? ... il signore mi sta guardando..."

"... Cosa... come..." continuò a guardare Sesshomaru "Se avete bisogno di me, sono di là..." detto questo si congedò più rapidamente possibile nella palese confusione e ingenuità di Rin che nonaveva compreso neanche mezzo dei mille ragionamenti che balneavano nella mente del piccolo servo.

"Tsk, idiota" furono le uniche parole di Sesshomaru mentre si ricomponeva e Rin un po' timidamente gli riporgeva l'armatura.

"Domani mattina partiremo presto, Hoto è esattamente ad altre due ore di marcia quindi meglio che tu sia pronta a qualsiasi cosa ci troveremo dinanzi."

"Si padron sesshomaru!"

I due tornarono all'accampamento dove Jaken fece finta di nulla seppur Rin avrebbe potuto giurare di avere come la sensazione di vederlo sudare, per qualche motivo...

Il sonno giunse presto, portando con se domande e dubbi...

 

   
 
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