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Autore: arashinosora5927    10/06/2020    3 recensioni
Tsunayoshi a letto è meno puro di quando Hayato immaginava potesse essere.
E niente, questa è nata stamattina appena mi sono svegliata e davvero non vedevo l'ora di scriverla.
Mi piace giocare col cuore di Hayato e mettere nelle mie storie tanti piccoli elementi.
Siamo tutti d'accordo che è un sottone, vero? Tsunayoshi power bottom è qualcosa di cui noi tutti abbiamo bisogno.
Questa la dedico a valechan91 che è giù di corda non so perché. Spero che possa tirarti su!
[5927] (ma davvero, G?)
Genere: Comico, Erotico, Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Hayato Gokudera, Tsunayoshi Sawada
Note: Lemon | Avvertimenti: nessuno
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Il primo pezzo ad andare fu la collana, quella medaglietta in metallo che Gokudera indossava sempre.

Tsunayoshi gliela sfilò facendola passare sopra la testa esattamente come aveva fatto poco prima con la maglietta.

Hayato osservò come il gioiello andò a fare compagnia alla sveglia, al cellulare, alle chiavi, alla scatola di preservativi, a tutte le cose appoggiate sul comodino.

Tsunayoshi accolse le sue dita in bocca iniziando a succhiare languidamente su medio e indice.

Lentamente con la bocca sfilò uno alla volta  gli anelli che adornavano quelle dita eleganti e sottili, prima quello nero semplice e poi il più importante, il Vongola ring della Tempesta.

Uno alla volta li lasciò cadere sul comodino senza mai sottrarsi al contatto visivo.
Udì il piacevole suono metallico dei gioielli contro il legno e sorrise serafico tornando a dedicare tutta l'attenzione a quelli occhi sgranati che lo interrogavano.

Hayato sentì la gola secca, il viso in fiamme, si domandò se la persona che giaceva senza vestiti sotto il suo corpo fosse la stessa che aveva portato a casa.

Lo fissò intensamente, incapace di distogliere lo sguardo, mentre nella sua mente si configurava un solo concetto.
Il Decimo era un seduttore nato, non c'era altra opzione. Probabilmente era il suo intuito a suggerire come giocare col fragile cuore di Hayato e spingere all'estremo una situazione già al limite.

Le due dita del guardiano della tempesta erano più che lubrificate erano zuppe, impregnate dalla saliva del boss, accolte in una bocca troppo calda e desiderosa al punto da potersi scottare.

Tsunayoshi le lasciò andare, accogliendo lo sgomento di Hayato con una risata cristallina.

"Ti prego, Hayato... ti voglio..." sussurrò facendosi più vicino così da raggiungere il suo orecchio.

Quel suono gentile e angelico risuonò nella mente della tempesta in tutto altro modo.

"Hai intenzione di farmi aspettare ancora molto?" lo sentì dominante e autoritario nella sua mente.

Quando era successo? Quando il suo timido Decimo impacciato si era trasformato in un concentrato di erotismo e tecniche di seduzione?

Gokudera scosse la testa e pregò l'unico neurone sopravvissuto di inviare risposte al suo corpo.

Tsunayoshi sorrise, gli infilò le dita tra i capelli e lo baciò a fior di labbra. Se Hayato avesse prestato davvero attenzione al suo viso lo avrebbe visto leggermente arrossato, segno che neanche lui era davvero così sicuro delle proprie azioni come lo percepiva.

"C-Cosa volete che faccia, Decimo?" domandò Gokudera in preda a letteralmente tutto, panico, eccitazione, confusione, ma soprattutto amore.

Tsunayoshi gli scoccò un'occhiata glaciale.
Cosa poteva mai volere che facesse nudo e fremente sotto il suo corpo mentre le lenzuola sottili e candide a stento li nascondevano all'aria fredda nella stanza? Una grigliata? Una partita a carte?

Gokudera voleva seriamente che gli desse le istruzioni? Era forse un modo per punirlo? O forse semplicemente lo eccitava sentirgli dire quelle cose ad alta voce?

Tsuna scosse la testa, non era pronto a una cosa simile. A stento era riuscito ad ammettere a se stesso di avere una vita sessuale. Come poteva chiederlo ad alta voce?

E per quale ragione Gokudera si stava comportando in quel modo?
Dove era finito il ragazzo che lo aveva sbattuto sul letto senza battere ciglio appena qualche giorno prima?

Gokudera abbassò lo sguardo, sentendosi rimproverato, in effetti la sua domanda era stata davvero inappropriata.

Si fece perdonare subito dandogli dei teneri baci sul collo mentre faceva buon uso delle dita bagnate per prepararlo.

In breve tempo la stanza e la sua mente si riempirono solo dei gemiti e delle indicazioni, insistenti, più simili a degli ordini che a delle suppliche di Tsunayoshi.

"Ah... sì! Più a destra... più veloceme... più forte... così Hayato... così..."

Ogni gemito era pura adrenalina per Gokudera che faceva davvero del suo meglio per soddisfare ogni richiesta.

Le loro labbra si trovarono in un bacio davvero passionale mentre Hayato decise che potevano andare avanti e diventare una cosa sola.

Recuperò il preservativo dal comodino e lo indossò sentendo addosso gli occhi famelici di Tsunayoshi.

Fece del suo meglio per non mettere fine a tutto prima ancora che iniziasse a causa di quel corpo incantevole che lo attendeva intrepido.

Lentamente si spinse tra le carni bollenti di Tsunayoshi appoggiando il viso contro una sua spalla quando lo fu completamente.

"P-Posso muovermi?" chiese praticamente subito ansimando contro il suo orecchio.

Tsunayoshi annuì, non aspettava altro, rese chiaro il concetto con un colpo di bacino.

Quei lenti movimenti diventarono esponenzialmente più intensi finché il letto non iniziò a cigolare e i loro gemiti a confondersi e mescolarsi.

Era un idillio, la camera da letto dell'appartamento di Gokudera era diventata un vero e proprio rifugio dove dimenticarsi dei problemi, delle responsabilità e lasciarsi andare completamente a quei sentimenti.

Hayato e Tsunayoshi erano felici, Uri ai piedi del letto non tanto. Vedendosi disturbato nel suo sonno aveva escogitato una bella vendetta.

Da sopra al lenzuolo riuscì a individuare un piede del suo umano e ficcarci un artiglio dentro fu semplicissimo.

Tsunayoshi sobbalzò sentendo quell'urlo che non si aspettava, ma gli fu ben chiaro cosa fosse successo quando vide Hayato prendere il cuscino che era finito a un lato del letto e lanciarlo di prepotenza contro il suo gatto.

Uri soffiò prima di scappare, dall'espressione del suo umano capì di averla combinata grossa, ma non si scompose comunque.
Dannato gatto, non mi rovinare i momenti che sono bravissimo a rovinarmi da solo!
pensò Hayato affranto e anche un po' frustrato, era davvero orribile venire interrotti in questo modo.

Trovò conforto tra le mani di Tsunayoshi che accarezzavano il suo viso e nei suoi occhi pieni d'amore.

"Ti metto un cerottino..." sussurrò il giovane boss prima di dargli un bacio dolce sulle labbra.

Hayato dimenticò ogni dolore
   
 
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