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Autore: snowdropunderthesun    10/06/2020    2 recensioni
Quanto fa paura ricominciare? Quanto bisogna fidarsi del futuro per vivere?
Voldemort è stato sconfitto e tutto il mondo magico torna alla normalità.
Ma le notti alla Tana sono difficili. Troppe perdite, troppi ricordi e la paura che non ternerá più come prima tormenta anche Ginny.
Genere: Malinconico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Ginny Weasley, Harry Potter | Coppie: Harry/Ginny
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
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Non riuscivano a dormire. Le ore passavano sotto le stelle, a volte sotto la pioggia. Le parole erano tante, interrotte spesso da sguardi, da labbra che si cercavano, da pensieri che vagavano.
Ginny aveva perso suo fratello da poco più di un mese. Il dolore non voleva andarsene, lo portava addosso ogni singolo giorno che passava. Anche altre persone la lasciarono durante la battaglia  e aveva rischiato di perdere la persona più importante per lei, Harry.
Ogni sera, da quando avevano fatto ritorno alla Tana, si davano appuntamento dietro al vecchio capanno per sfuggire agli occhi della casa. Le ore della notte erano per loro, lì che aspettavano i due ragazzi, per recuperare tutti i mesi passati separati,  per curarsi le ferite a vicenda.
Ginny non aveva chiesto ancora niente ad Harry di quello che era successo, sapeva che lui non voleva ancora parlargliene, e forse anche lei non era ancora pronta ad ascoltare e a rivivere i mesi passati.
Sembrava troppo presto per tutto, per pensare al settimo anno di Ginny, alla carriera di Harry, per scegliere dove andare, ma non avevano mai aspettato per scambiarsi dei baci, che sapevano di attesa, di paura nel perdere l'altro, di casa, di vittoria. C'era la fretta di stare insieme, di rivivere le passeggiate nel parco, di costruire qualcosa di nuovo.
Delle lacrime presero a scendere lungo le guance lentigginose di Ginny. Il suo autocontrollo era sempre più fragile. Non amava farsi vedere così, né dai suoi fratelli, né da Harry, soprattutto. Ai suoi occhi voleva essere sempre raggiante, forte, una dura. Probabilmente era successo troppo per resistere ancora.
Non gemette, non si mosse, aspettava solo che finisse la sua scorta di lacrime prima che Harry si voltasse a guardarla.
La sua mente le faceva rivivere quando aspettava un futuro indeterminato per riabbracciare Harry, quando sperava che prima o poi sarebbe finito tutto, quando era sembrata  la fine, senza vittoria, senza Harry.
Sapeva che accanto a lei ora c'era il ragazzo che aveva  tanto aspettato, ma era ancora troppo presto per lasciarsi tutto alle spalle.
Harry rimaneva in silenzio. Rispettava i silenzi di Ginny. Immaginava che le lintiggini sulle guance della ragazza sarebbero state lucide se si fosse voltato a guardarla, ma conosceva fin troppo bene il rapporto tra Ginny e le sue fragilità.
Sapeva perché piangeva. Era solo questione di tempo, questo le aveva detto quando si erano rincontrati.  Forse non sopportava più di vederla così, il suo rosso dei capelli era come spento, i sorrisi che riceveva erano deboli e i baci che gli dava avevano sempre un sapore di malinconia. Interruppe il silenzio.
«Sai, credo che entrambi non dimenticheremo mai quello che è successo e se adesso sembra un macigno troppo pesante da sopportare, ti dico che con il tempo non sarà più leggero, ma farà parte di te e tu vorrai solo andare avanti»
Non ricevette risposta.
«Tu mi avevi detto di andare avanti, di lasciar andare. Ti ricordi? Dopo la morte di Silente. Ora lo dico a te»
Aspettò ancora. Poi un sospiro profondo da parte di Ginny gli fece sperare in una risposta.
«In realtà non avevo ancora provato niente di quello che hai vissuto tu in tutta la tua vita»
A Harry non importava.
«Io mi sono comunque fidato delle tue parole. Ora tocca a te ad avere un po' più di fiducia»
Le strinse la mano a fianco. Non sapeva se avesse usato le giuste parole o avesse peggiorato la situazione.
«Hai ragione. Mi fido»
Sentendo la risposta di Ginny, Harry sussultó. Sperava tanto in un cambiamento. Voleva rivedere gli occhi color nocciola ridere di nuovo.
«Ma mi prometti che non te ne andrai mai più da me»
Harry spontaneamente sorrise. Questa frase lo fece ritornare alle settimane in cui erano stati insieme. All'estate prima in cui passavano le giornate a giocare a Quidditch. Al loro ultimo bacio prima di partire alla ricerca degli houcrux.
«Sì. Te lo prometto»
«E su cosa fondi la tua promessa? »
La testardaggine di Ginny era la cosa che più mancava al ragazzo.
«Che... quando penso a domani, tra un mese, tra un anno... Mi vedo sempre accanto a te. Prima non ci riuscivo. Ti immaginavo in un abito bianco con vicino un uomo senza volto. Ora è diverso»
«Ti sbagliavi, sai?»
«Perché?»
«Non mi voglio sposare io!»
«Neanche con me?»
L'atmosfera si era ribalta. Ora sembrava tutto leggero, quasi sopportabile. Le stelle illuminavano ancora di più il verde intorno alla Tana. Anche Ginny aveva cambiato tono. Era quello che avevo fatto girare la testa ad Harry e lui non vedeva l'ora di sentirla così. Autentica.
«Forse. Dovrai convincermi, Harry Potter»
Non resistette ed Harry si buttò su di lei per baciarla.
Era la prima notte d'estate in cui sentivano di essere sotto ad un cielo stellato tutto per loro. Era la prima volta in cui si accorsero di essere liberi.
Sarebbe tornato tutto al proprio posto. E se sarebbe mancato qualcosa, lo si poteva soltanto costruire.
   
 
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