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Autore: CatherineC94    10/06/2020    1 recensioni
Questa storia è una raccolta di missing moments sulla coppia Naruto/Hinata. Dopo la guerra, tutti sono usciti quasi distrutti però con una convinzione ben precisa: rinascere...“Anche quando sbagli conservi grande dignità. Osservarti mi colpisce sempre perchè non sei perfetto, e così commetti degli errori, ma ogni volta hai la forza di ripartire, e io penso sia quella la vera forza"
Genere: Romantico, Sentimentale, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Hinata Hyuuga, Naruto Uzumaki | Coppie: Hinata/Naruto, Sasuke/Sakura, Shikamaru/Temari
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la serie
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#tornare
 
Se c’era qualcosa che Hinata adorava era quando dopo una missione tornava a casa; quella volta dopo aver sconfitto Toneri aveva più di un motivo per festeggiare. Finalmente era riuscita ad avvicinarsi a Naruto, finalmente avevano espresso liberamente i loro sentimenti. Da quel giorno in poi, tutto cambiò; ricordava ancora il loro primo appuntamento, quando lei usò i suoi poteri oculari per capire dove e come pranzare assieme.
Naruto si era dimostrato impacciato ma in molti casi dolce e premuroso; Hinata dal canto suo, era così felice che fluttuava, invece di camminare . Hiashi, suo padre era rimasto inebetito di fronte alla notizia; i notabili del loro clan avevano espresso il loro disappunto su diversi aspetti della vicenda, ma per la prima volta aveva preso tutt’altra posizione. Era molto restio in un primo momento; una figlia che cresce e poi la sua primogenita assieme al contenitore del mostro  a nove code non era mai stata la sua massima aspirazione per Hinata. Eppure, quando le vide tornare quella sera, dopo l’attacco di Toneri sane e salve riuscì a vedere Naruto per ciò che era: un vero e proprio eroe. Così si convinse che quel uomo fosse l’ideale per sua figlia e per il suo clan, anche se non aveva abbandonato i rigidi comportamenti imposti dall’etichetta.  Alla fine, dopo parecchi mesi che Hinata usciva con Naruto, non si era minimamente sorpreso di vederselo davanti, tremante ed ansioso; Hiashi sapeva bene cosa voleva da lui. Decise così, di divertirsi un po’, tenerlo  sulle spine e via dicendo; cose tipiche di un padre che perde sua figlia. Quella sera Naruto chiese la mano di Hinata, e Hiashi accettò a malincuore, triste però rasserenato; sua figlia era ormai una donna forte e il suo futuro marito lo era pure. Ormai non avrebbe dovuto proteggerla, anzi erano loro che avrebbero dovuto in un certo senso proteggere lui; l’unico cruccio fu di non avere sua moglie vicina. Avrebbe adorato la vicenda, e sarebbe stata felice dell’accaduto; una madre avrebbe potuto fare di più per lei in quel frangente.
Nei mesi prima avevano stabilito i preparativi del matrimonio e quel pigro pomeriggio, Hiashi osservava la figlia che a sua volta contemplava il cielo. Spostò il tatami e si avvicinò mesto; si sedette di lato.
“Da giorni ti vedo pensierosa, cosa succede?” le chiese  a bruciapelo. Hinata si voltò, e lo guardò  decisa facendolo sobbalzare; le parve di vedere sua madre in quell’istante.
“ Naruto sarebbe dovuto tornare giorni fa” ammise sospirando. Hiashi sorrise, abbassò gli occhi e si sentì in parte ricreduto.
“L’eroe del mondo ninja non credo sia in pericolo durante una visita diplomatica” convenne; Hinata annuì a sua volta. Il padre si alzò e mormorò: “ Perché non lo aspetti all’entrata del villaggio? Ogni promessa sposa attende il suo fidanzato”.
Hinata si alzò e si diresse verso l’entrata, mentre un pezzo del cuore di Hiashi scompariva; era difficile per un padre vedere la figlia cresciuta.
 
 
“Hina-chan!”urlò una voce alla sue spalle. Hinata sobbalzò, ed eccolo. Naruto avanzava con un sorriso enorme e gli occhi luminosi; Hinata aveva dimenticato quanto il suo fidanzato fosse cresciuto negli ultimi tempi. Era diventato molto alto e muscoloso; aveva l’impressione che fra le sue braccia nessuno potesse farle del male.
“N-naruto!” mormorò lei emozionata e rossa fino alla punta dei capelli; l’uomo aumentò la velocità, abbandonò Sai e Shikamaru e si precipitò fra le sue braccia. Hinata subito avvertì il suo odore e si sentì a casa; Naruto la strinse forte, e lei poté giurare di sentire il  suo cuore battere all’impazzata.
“Sei diventata ancora più bella in mia assenza”le disse  dolce, mentre Shikamaru sbuffava fintamente annoiato e Sai borbottava: “Finalmente, non lo sopportavamo più. Parla sempre e solo di te Hinata”.
“Ehi!” protestò Naruto guardandolo torvo; Hinata ridacchiò, afferrando la sua mano.
“Io vado direttamente all’ufficio del Hokage, ti risparmio questa seccatura piccioncino. Alla prossima” disse  Shikamaru salutandoli; Sai fece lo stesso e si allontanò.
Rimasero solo loro due; Naruto la guardava come se fosse la cosa più bella ed importante al mondo. Notava in lei i capelli un po’ più lunghi, gli occhi dolci più del solito. Era ancor più snella ma allo stesso tempo attraente; era la sua felicità.
Quando il mondo, per anni gli aveva posto di fronte soltanto sofferenza, lotta e disprezzo, Hinata era comparsa per fargli capire che forse anche lui  meritava felicità ed amore. Si era riscoperto imbranato ma ci provava con tutto se stesso; non ne sapeva molto sull’amore o su come trattare una donna. La sera si coricava pieno di dubbi, non sapeva se il suo comportamento fosse giusto o sbagliato.
“Hina ora vado a casa a darmi un pulita. Stasera passo a prenderti” le disse tutto sorridente; e chi sarebbe riuscito ad aspettare fino a quell’ora?
Lei annuì ed avvicinandosi sfiorò le labbra con le sue; Naruto la guardò sorpreso e rispose con entusiasmo al bacio.
 
 
 
Mentre le prime stelle della notte cominciavano ad affiorare, Hinata, cullata da una dolce brezza notturna aspettava Naruto sul tetto di casa; chiuse gli occhi, immaginandosi il cielo, il mare, il mondo racchiuso in un universo. Aprì gli occhi, le costellazioni prendevano forma in quella notte silenziosa e meravigliosa; il cielo era il più importante spettatore, silenzioso e fedele.
“Hinata, eccomi scusa il ritardo ma mi ero appisolato sul divano” Naruto a mo’ di scuse, circondando la sua vita con il braccio; lei sorrise e si lasciò cullare. Naruto iniziò a saltare fra i tetti, mentre la donna fra le sue braccia assaporava ancora una volta il suo odore, come se non fosse mai abbastanza; “Hai un buon profumo” disse tutta rossa. Naruto arrossì di rimando e bisbigliò un “Grazie “sommesso, stringendola ancora di più. Arrivarono così, dopo un po’ nel parco del villaggio; seduti su una panchina sorrisero e la donna si appoggiò sulle sue spalle; “ Quante volte ho immaginato questo momento, durante questi giorni di assenza” ammise Naruto dopo un po’.
“ Mi sono preoccupata, non ti vedevo tornare” le disse Hinata con la voce incrinata; lui sorrise e accarezzandole il volto le rispose: “ Devi avere fiducia in me, lo sai io mantengo le promesse. E poi avevo mandato un messaggero a tuo padre per informarlo del mio ritorno”. Hinata lo guardò stralunata collegando un po’ i pezzi del puzzle dicendo: “ Quindi lui sapeva..”. Naruto annuì e la strinse dolcemente; Hinata non aggiunse altro, poteva anche passare la serata così.
“Sai, volevo parlarti di una questione” iniziò Naruto, “ Ho trovato una casa, per noi ecco. Vorrei che domani facessimo un giro, così da prenderla in considerazione” concluse speranzoso.
Il cuore di Hinata fece una capriola; la loro casa?
“C-certo” balbettò emozionata.
“Hina! Sei rossissima” scherzò Naruto, mentre lei sorrideva imbarazzatissima.
“Anche tu!” rispondeva Hinata, sfiorandogli il viso con la mano; Naruto strinse la mano con la sua, guardandola ipnotizzato.
“Io, ecco non vedo l’ora Hina. Non vedo l’ora di tornare a casa, dopo qualche missione ed incontrarti  lì, ad aspettarmi. Non vedo l’ora di stringerti la notte, amarti” le disse rosso come il campo di papaveri dietro casa.
“Manca poco” gli disse, mentre lui avvinceva il suo volto a suo mettendo fine a qualsiasi conversazione.
 
 
Il campo di papaveri dietro casa sua era davvero enorme; da bambina a fine maggio amava perdersi in quel mare vermiglio. Era così  insolito, ribelle in certo senso; le dava l’impressione che le emozioni tingessero la superficie del pianeta che impotente le accoglieva.
Quel pomeriggio, dopo anni ed anni, dopo che tutto era cambiato si era ritrovata lì a sfiorare con le mani quei fiori così delicati ma così forti; stava pensando a come le cose, le persone, cambiassero al contrario dei luoghi. Gusci che contenevano ricordi di esseri umani spariti, periti, che hanno amato, sofferto.
“Anche tua madre amava stare qui” le disse Hiashi sorridente; Hinata si voltò sorrise mesta e guardò ancora avanti.
“La sento qui con me, padre” ammise la donna, guardando diritto trattenendo le lacrime.
“Non è mai andata via” le disse, girandosi.
“HINA!”urlò Naruto raggiungendola; fece prima un saluto rispettoso a suo padre e si diresse velocemente verso la donna, stringendola con amore.
Naruto la trovò ancora un volta meravigliosa e mentre lo guardava sorridente e rosse per l’imbarazzo esclamò: “ Hina! Il tuo volto è come questo campo di papaveri!”.
 
 
 
 
Allora, vi ringrazio davvero tanto. Spero che questo capitolo sia di vostro gradimento, ci avviciniamo al momento cult, il matrimonio che sarà trattato nella prossima shot.. un bacio!
   
 
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