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Autore: MissOphelia    11/06/2020    0 recensioni
[AN HARRY POTTER SPIN-OFF]
Tutto cambia, niente muore.
«Di fronte al vero amore dobbiamo essere nudi, cioè sinceri ed autentici, pronti a donarci interamente, affinchè riesca ad emergere la parte migliore di noi.» fece una breve pausa, avvicinandosi ad Helen e fissandola dritta negli occhi.
«Al tempo stesso la decisione di abbandonarci all'Amore richiede sempre una scelta da parte nostra, la scelta di non cedere alla paura, ma seguire ció che il nostro cuore realmente desidera. Dunque, solo attraverso una scelta coraggiosa, giunge la possibilità dell'Unione».
Genere: Fantasy, Fluff, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Charlie Weasley, Famiglia Weasley, Fred Weasley, George Weasley, Nuovo personaggio
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Primi anni ad Hogwarts/Libri 1-4, II guerra magica/Libri 5-7
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«Ciao Charlie» 

Helen aveva proferito quelle parole con una tale gioia da non riuscir a trattenersi dal corrergli incontro, allacciargli le braccia al collo e incrociare i propri occhi con quelli del rosso, prima di azzerare la distanza che ancora separava le loro labbra.

Fu un bacio dolce, ma allo stesso tempo intenso, uno di quelli che dai alla persona che ami, uno di quelli che dai a chi non vedi da cosí tanto tempo, uno di quelli che ti provoca un'esplosione di gioia nella gabbia toracica, che cerca invano di trattenere il cuore.

Si staccó, tornando a guardarlo, nuovamente, mentre lui continuava a stringerla a se'.

«Perchè non mi hai detto che tornavi?» chiese, ma non era arrabbiata, ne' infastidita, era solo...felice, troppo per rovinare quel momento con inutili questioni.

«Non potevo Helen, papà dice che è possibile controllino le nostre lettere, che ci tengano d'occhio» rispose lui con fare grave.

Aveva ragione, Helen lo sapeva bene, era rischioso mandare gufi, poichè chiunque avrebbe potuto intercettarli. Aveva capito da tempo che qualcosa stesse accadendo, qualcosa di davvero importante; il trasloco, l'arrivo di tutte quelle persone che lei non aveva mai visto prima, le riunioni, l'aria tesa che si respirava in ogni stanza di quella casa, a lei ancora del tutto sconosciuta.

«Cosa sta succedendo Charlie?» 

Era una domanda che in realtà esprimeva tutt'altro; lei sapeva benissimo cosa stesse accadendo, ma desiderava sentirlo dire da lui, come a confermare ogni suo sospetto, come ad accertarsi che quello non fosse solo un brutto sogno, un lungo incubo.

«Noi crediamo che...Harry abbia ragione, Helen. Tu-sai-chi è tornato.» 

Percepí paura nella sua voce, la stessa che aveva provato lei, la stessa che continuava a provare ogni qualvolta dovesse anche solo alludere a quel nome, ogni qualvolta le tornassero in mente la terza prova del torneo o i mangiamorte alla finale della Coppa del Mondo di Quidditch, le razzie, le uccisioni, la morte che quest'ultimi lasciavano al proprio passaggio, la madre.

Abbracciò Charlie, lo strinse forte, aveva paura che potesse smaterializzarsi improvvisamente, che potessero portarglielo via da un momento all'altro.

«Ti ricordi cosa ti dissi la notte dell'irruzione dei mangiamorte il giorno della partita?» gli chiese, mentre rimaneva aggrappata a lui, come fosse l'unica ancora di salvezza nell'oceano di sconforto e terrore che la circondava.

«Volevi che restassi con te» rispose lui. Lo ricordava davvero, questo fece sorridere Helen.

«Esatto» alzò gli occhi, incontrando i suoi. Un bagliore si celava in essi, l'oscurità sembrava smorzata

«Non lasciarmi sola, resta accanto a me, resta vivo.» 

Aveva la voce leggermente tremolante; non osava per niente immaginare cosa ne sarebbe stato di lei, se avesse perso qualcun'altro, qualcuno che amava.

Lui la baciò, tranquillizzandola. Helen si sentiva forte, affiancata da lui, quasi invincibile. Tra le sue braccia si sentiva protetta, al sicuro, a casa.

Tuttavia, la permanenza di Charlie non durò a lungo. Il ragazzo le spiegò che quella in cui soggiornavano non era altro che la casa di Sirius Black e che quest'ultimo non fosse un criminale, bensí un membro dell'Ordine, cosí come Charlie stesso, il padre di Helen, tutta la  famiglia Weasley. Le spiegò che questa, cosí come lei avesse già intuito, fosse un'organizzazione segreta a sostegno di Silente, che stava cercando di radunare quanti più membri possibili, anche all'estero. Ed era proprio questo il suo compito. Charlie, insieme a Jacob, si occupava di reclutare maghi e streghe che fossero interessati a perorare la loro causa. 

«Dobbiamo essere pronti ad un'eventuale attacco, Helen» aveva detto lui «Se è vero che 'Colui che non deve essere nominato' è tornato, non resterà nascosto ancora per molto, tempo un anno ed uscirà allo scoperto, e noi dobbiamo essere preparati ad affrontarlo»

Il solo pensiero la faceva rabbrividire, cose strane si stavano verificando e significavano solo una cosa: dolore.

Molte persone avrebbero perso la vita e molte altre avrebbero sofferto per la perdita di qualcuno.

 

L'estate era quasi al termine e l'inizio del suo ultimo anno si stava avvicinando. Una nostalgia la opprimeva.

Non era riuscita a sentire suo fratello Jacob, l'unica volta che ebbe contatti con lui, fu tramite Charlie, che fece recapitare lui una lettera, e si curó di fare da intermediario. Con Adeline le andò anche peggio: non potevano vedersi, perché Grimmauld Place doveva restare segreta a tutti coloro che non facessero parte dell'Ordine e l'amica, come lei e i gemelli, era troppo giovane per unirsi all'organizzazione, pertanto non fu possibile per loro incontrarsi, nè tanto meno scriversi. Le giornate sembravano non trascorrere mai, Helen aveva terminato di leggere tutto ciò che era stata in grado di portare con sè al momento del trasloco, compresi i manuali scolastici.

Quel giorno, tuttavia, mentre vagava per le stanze della casa, ne trovò una con alcuni scaffali ricolmi di libri. Si avvicinò per scrutarne qualcuno, con l'intento, magari, di trovare qualcosa di nuovo da leggere.

Erano antichi, pieni di polvere, molti dei quali scritti in latino o in un'altra strana lingua che Helen non riuscí proprio a decifrare, poichè scritta con strani segni: non erano Rune Antiche e nemmeno una lingua moderna.

Ne adocchiò uno. Questo era scritto in latino, ma presentava una traduzione di ogni pagina.

Lesse il titolo: Le Metamorfosi di Apuleio.

Sfogliò alcune pagine e vide che, in molte di queste, c'erano delle parti evidenziate, doveva essere appartenuto a qualcuno che molto tempo prima aveva abitato quella casa.

Decise di prenderlo, sarebbe sicuramente stato più interessante del Manuale di Pozioni.

 

Quella stessa sera Helen aveva inziato a leggere il libro trovato e dalla biografia capí che Apuleio, in realtà, fosse stato un mago, scoperto da Babbani e condannato. Tuttavia, quest'ultimo, riuscí a non essere processato grazie ad un'orazione difensiva chiamata "De Magia". O almeno cosí credevano i Non Maghi. In realtà sul libro era esplicitato il fatto che Apuleio avesse usato un Obliviate su tutta la giuria presente, riuscendo ad uscirne indenne.

Prima di cominciare la vera e propria storia, che da come capí dalla prefazione, narrasse di un uomo che provava un'insaziabile desiderio di vedere e praticare la magia: dopo essersi spalmato una pomata magica, si ritrova trasformato accidentalmente in asino. Si focalizzò su alcune frasi sottolineate. La colpí una in particolare, che recitava: 

 

"Si sa che la fiamma del crudele Amore, quando è ancora tenue, col suo primo calore procura piacere, ma poi, alimentata dalla consuetudine, divampa in un incendio incontrollabile e divora completamente gli uomini."

 

Il "crudele Amore" l'aveva etichettato lo scrittore. 

Che sia davvero dannato l'amore? Che prima ti avvolge nella sua dolce stretta, per poi attanargliarti sempre di più fino a soffocarti? Che ti lascia navigare nelle sue acque limpide e, infine, ti annega, lasciandoti sprofondare nei più oscuri  abissi?

Che ti scalda con le due docili fiamme, che divampano, fino a bruciarti anima e corpo?

Ti inganna l'amore. Ti ammalia; con i suoi canti soavi, ti avvicina e quando sei ad una giusta distanza, ti pugnala, ti attacca, senza lasciarti via di scampo.

"Eppure non è sempre cosí" pensò tra se'.

No, non lo era. Bastava pensare all'amore incondizionato che il padre provava e continuava a provare per sua madre, oppure a quello tra i coniugi Weasley.

L'amore non sempre ti distrugge, a volte ti ripara, ti cambia, ti completa.

Lesse un piccolo appunto a mano, scritto sulla pagina successiva.

 

"Omnia mutantur, nihil interit 

Tutto cambia, niente muore

-Ovidio."

 

Si soffermò su quelle parole. 

Era vero. 

Tutto cambia.

Tutto era cambiato e continuava a cambiare anno per anno, nella sua vita, in meglio e in peggio.

C'erano cose che l'avevano fatta crescere, che l'avevano fatta maturare come strega, come donna, come figlia. Aveva affinato le proprie abilità, limato lati del suo carattere, imparato a non dare nulla per scontato, ad apprezzare gli affetti, chi ti era stato e continuava ad esserti vicino, sia nei momenti felici, che in quelli tristi. Aveva imparato ad amare. Amava Charlie, lo amava davvero, non poteva che essere quello il sentimento che provava ogni qualvolta fosse con lui; anche solo stargli vicino la riempiva di gioia. Aveva appreso quanto fosse importante per lei l'amicizia e la vicinanza di Adeline, i gemelli, i suoi compagni Serpeverde, Ava e Logan e altri ancora, che anche solo con una parola o un semplice gesto, avevano contribuito a farla stare meglio.

Niente muore.

Effettivamente Helen non aveva dimenticato assolutamente nulla di ciò che era stato, cioè che era stata prima di quei cambiamenti. La Helen di adesso non era poi tanto diversa dalla Helen di allora.

Il pensiero ricadde sulla madre, su Cedric; loro non sarebbero mai davvero morti, finché la loro memoria fosse stata viva nelle menti e nei cuori di chi era stato loro vicino, di chi li aveva conosciuti, amati, vissuti. Tuttavia, nemmeno Voldemort era deceduto, anzi, era pronto a procurare altra morte, altro dolore, altra guerra. Sentí il cuore riempirsi di rabbia, mista a paura. Era terrorizzata, non poteva negarlo, né a sé stessa, né alle persone che ogni giorno la circondavano di affetto.

Vide la rosa di Charlie, iniziare ad appassire, significava tristezza. 

Alcune lacrime le solcarono il viso, ma lei le asciugó immediatamente con un gesto della mano. Era il momento di essere forti, di combattere, non certo di piangere. 

Riabbassó lo sguardo, che poco prima teneva rivolto alla finestra, sul libro, immergendosi nuovamente nella lettura, l'unica, forse, in grado di confortarla in quel momento buio.

 

 

 

 

INFO: Apuleio è uno scrittore Romano, vissuto nel II secolo d.C, autore di varie opere, tra cui il De Magia, grazie al quale si difese dalle accuse di stregoneria; le Metamorfosi, nel quale narra della storia un uomo, trasformatosi in un asino a causa di un uso scorretto della magia, e del viaggio in cerca di un antidoto che potesse farlo tornare, nuovamente, umano. Si ricorda quest'opera anche per la novella di Amore e Psiche, raccontata allo stesso protagonista, da una vecchia, incontrata durante una delle tante peripezie.

   
 
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