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Autore: Shellcott    11/06/2020    1 recensioni
La sconfitta di Voldemort ha segnato la fine di anni tetri per il mondo magico.
Ma il futuro non è roseo per tutti, specialmente se ci rifletti in compagnia di una bottiglia di Whisky Incendiario.
Genere: Angst, Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Rubeus Hagrid
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
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Hagrid ho un altro compito, altrettanto importante, da affidarti” disse Albus Silente sorseggiando il the seduto nel capanno del guardiacaccia.

Zanna, sdraiato ai piedi del vecchio preside, sgranocchiava rumorosamente un osso particolarmente grande.

Qualunque cosa Professor Silente”

Fra due giorni è l'undicesimo compleanno di Harry Potter, dovresti andarlo a recuperare. Ho come l'impressione che i suoi zii stiano facendo di tutto per non fargli ricevere la lettera”


 

Hagrid, seduto su uno sgabello pericolosamente traballante sotto il suo peso, decise che era cominciato tutto quella sera.

Fino ad allora aveva passato molti anni come semplice guardiacaccia preso tra visite nella Foresta Proibita e zucche giganti da far crescere in vista di Halloween, ignorato un po' da tutti, studenti e professori. Per quanto si possa ignorare un uomo alto più di due metri.

Quante cose che erano cambiate negli ultimi otto anni.

Ora, però, era tutto finito.

Chissà per quanto ancora gli avrebbero permesso di continuare ad insegnare Cura delle Creature Magiche.

Certo, la preside McGranitt non l'avrebbe mai cacciato, ma di sicuro non aveva il potere di controllare il consiglio della scuola come Silente.

Albus Silente.

Il miglior preside che Hogwarts abbia mai avuto.

Non avrebbe mai pensato di sopravvivergli, mai si sarebbe immaginato a trasportare il suo corpo senza vita.

Svuotò il bicchiere di Whisky Incendiario e fece un cenno a Tom per farsene versare un altro.

Hagrid lo fissò, colmo di gratitudine, mentre gli lasciava la bottiglia davanti strizzandogli l'occhio.

“Da domani non mi serve più” gli aveva detto il vecchio, ricominciando a ramazzare il parquet consunto e scheggiato del pub, fischiettando.

È tutto finito.

Anche il Paiolo Magico chiudeva: non ci sarebbe stata più nessuna burrobirra prima di andare a Diagon Alley, nessun goccetto chiacchierando delle ultime notizie del mondo con Tom.

Hagrid doveva ancora decidere se fermarsi a dormire in una delle stanze al piano di sopra.

Prima di partire per Diagon Alley, doveva aveva comprato del mangime per il cucciolo di erumpent e del fertilizzante per i bubotuberi della Professoressa Sprout, aveva deciso di fermarsi a dormire al Paiolo Magico e il giorno dopo passare a trovare Harry a Grimmauld Place.

Però ogni bicchiere che svuotava lo dissuadeva sempre di più dall'idea di piombare in casa sua.

Harry ora è famoso e ha iniziato la sua carriera da Auror, non ha certo tempo per lui.

È tutto finito.

Si ricordava quel frugoletto rugoso che guardava le nuvole, avvolto nel suo mantello, mentre lo portava via dalle macerie di Godric's Hollow.

Si ricordava la sua risata divertita quando aveva messo fatto partire la moto di Sirius e si era sollevato in aria.

Quel ragazzo che undici anni dopo aveva portato via da un faro perso in mezzo al mare.

Quando calava la sera ad Hogwarts non passava una settimana senza sentire il suo bussare incessante alla porta del capanno. Lui apriva e nonostante non vedesse nessuno sapeva che era li, insieme a Ron e Hermione.

Ora nessuno avrebbe più bussato.

Nessuno avrebbe più rischiato una punizione per venirlo a trovare dopo il coprifuoco.

È tutto finito.

Hagrid scosse la bottiglia sperando di far cadere più di qualche goccia nel bicchiere vuoto.

Sconfitto provò ad alzarsi dallo sgabello, scivolando e facendolo ribaltare con un tonfo.

«Scusa Tom» Biascicò dirigendosi verso l'uscita barcollante «Buona fortuna per la tua vita vecchio mio» gli disse passandogli vicino e dandogli una manata sulla schiena che fece mozzare il fiato al vecchio.

«Torni a Hogwarts, Hagrid? Non ti conviene fermarti a dormire qua?» Chiese l'uomo preoccupato.

«Ce la faccio» mormorò «Non c'è più nulla qua» concluse uscendo mentre sentiva le lacrime bagnargli la barba.


 

Svariati anni dopo

«Già il primo giorno?» Urlò Hagrid andando verso la porta del suo capanno.

Qualcuno aveva bussato.

Di solito gli studenti si accalcavano alla sua porta per farsi offrire una tazza di te e sentirgli raccontare le sue storie, ma mai era successo durante il primo giorno di scuola.

«Dovreste essere nei vostri dormitori, manca mezzora al coprifuoco» Non aveva mai permesso a nessuno di rimanere oltre l'orario.

Non da molti anni, per lo meno.

Spalancò la porta e rimase paralizzato per un secondo prima di scoppiare in una risata fragorosa.

«Ciao!» esclamò una voce squillante

«Entra ragazzino, ti offro una tazza di the!» Gli rispose facendolo passare.

Quando James Sirius Potter si gettò sull'enorme poltrona, sembrò scomparire avvolto dal cuscino.

«Cosa ci fai qua a quest'ora, James? Se lo scopre tua mamma mi fa la pelle»

«Basta non dirglielo!» Rispose il ragazzo alzando le spalle

«Come hai fatto a uscire dalla scuola?»

«Teddy è prefetto! Mi ha coperto e mi ha detto di chiederti la storia di papà e zio Ron che giocano a scacchi» ribatté storcendo la bocca «Anche se non capisco cosa ci sia di interessante in una partita di scacchi»

«Vedi James» Cominciò Hagrid porgendogli una tazza di the fumante e accomodandosi su una sedia di fronte a lui «Tuo papà e i tuoi zii, perchè c'era anche zia Hermione, avevano la tua età quando zio Ron giocò la più bella partita che si sia mai vista a Hogwarts...»


Note dell'autore: Mentre ero preso dalle pulizie di primavera (si lo so sono in ritardo visto che è quasi estate), mi è venuta voglia di scrivere di Hagrid. C'è davvero molto poco su di lui qua, ed è un peccato perchè è un personaggio che da molti spunti. 
Ora che sto scrivendo le note ho fatto caso che qualche giorno fa avevo scritto anche di un altro personaggio "secondario" (se si può definire così Minerva McGranitt), ambientando la storia sempre dopo la guerra e sempre in un contesto malinconico. Magari in futuro diventerà una raccolta.
Tornando a noi, chiedo perdono se non c'è molta qualità nello stile e nella scrittura. Ho buttato giù il testo tra una spolverata e l'altra quindi potrei aver commesso errori e sicuramente non è curato come vorrei. 
Spero comunque che vi sia piaciuto, ma anche se così non fosse, fatemelo sapere nelle recensioni!
Grazie a tutti.
A presto!


 

   
 
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