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Autore: Khailea    12/06/2020    0 recensioni
Un'avventura action con trame avvincenti e personaggi unici e caratteristici!
Saghe appassionanti e ricche di colpi di scena, special divertenti e di ogni genere!
Unisciti alle stravaganti avventure degli studenti della Werewolf Shadow!
I personaggi di cui si parla in queste storie sono inventati da un gruppo di role chiamato Werewolf's Shadow 2.0.
Questo è il secondo progetto di fiction scolastica del gruppo fatto con l'approvazione dei suo componenti.
Non ci sono collegamenti con il precedente progetto e la trama é molto diversa.
Il logo del lupo appartiene al nostro gruppo esattamente come i personaggi e l'ambientazione.
Se volete unirvi a noi potete fare richiesta qui https://www.facebook.com/groups/660949357417726/members/
Genere: Azione, Comico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Yaoi, Yuri
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Personaggi in questo capitolo: 
Jack 
Daimonas 
Ailea
Khal 
Lighneers 
Zell 
Astral 
Lacie 
Hope 
Grace 
Milton 
Seraph 
Alexander 
Johanna 
Samantha 
Nadeshiko 
Ayame 
Ryujin
Yume
Cirno
Vladimir
Annabelle




 
 
-Tsk, va bene.-
Era uno scherzo forse?
Ayame rimase per qualche istante sulla soglia della classe fissando Lighneers come se le sue orecchie avessero smesso improvvisamente di funzionare.
Aveva accettato di vivere con un’altra ragazza, mentre lei era sempre stata lì pronta ad accoglierlo?
Avrebbe fatto qualsiasi cosa per averlo con sé, e l’ultima zoccoletta di turno c’era riuscita in nemmeno un paio di settimane?
L’avrebbe ammazzata, l’avrebbe fatta a metà con la sua motosega e l’avrebbe usata per colpire Lighneers per fargli tornare un po’ di ragione! Avrebbe…
-Sniff.-
L’unica cosa che riusciva a fare era sentirsi sull’orlo di una crisi di pianto, e proprio per questo corse via per rifugiarsi nei bagni dove nessuno l’avrebbe potuta vedere.
Purtroppo però la maggior parte dei suoi amici l’aveva vista, ed aveva perfettamente intuito il perché della sua fuga.
-Accidenti…non porterà a nulla di buono.-
Borbottò Ailea a Khal, che annuì con falso dispiacere mentre Hope e Johanna si guardavano preoccupate.
-Professoressa, posso andare in bagno per favore?-
Immediatamente Yume aveva alzato la mano per potersi allontanare. Aveva visto tante ragazze stare male a causa di un ragazzo, e spesso lei era parte della causa, però pensare ad un’amica in quella situazione la faceva stare male.
-Vai, ma torna entro dieci minuti o non tornare affatto.-
Nel frattempo Ayame aveva già raggiunto ai bagni, e trattenendo a malapena le sue emozioni urlò a tutte coloro si trovavano all’interno.
-Andate via o vi ammazzo!-
Una ragazza che urlava in quel modo tenendo una motosega in mano bastava a spaventare chiunque, e presto si ritrovò sola.
Non riusciva più a trattenere le lacrime che presto uscirono incontrollate, in tutta la sua vita forse non si era mai sentita così male per qualcuno. Era come se le avessero squarciato il petto, iniziato a riempirlo di spine ed infine fatto esplodere la testa, un male costante che le raggiungeva tutto il corpo insomma.
E la cosa peggiore era che quel dolore contribuiva a farla stare peggio, perché distruggeva completamente l’immagine di donna forte che si era creata per sé.
Guardandosi allo specchio vedeva solo una ragazzina dagli occhi gonfi ed il trucco rovinato, e la stava odiando.
-Aaaaaaaah!-
Pur di smettere di vedersi distrusse gli specchi davanti a sé, colpendo più volte la parete e calpestando i vetri a terra continuando ad urlare.
-Ayame!-
Yume era riuscita a sentire le urla della ragazza fin dal corridoio, nessun professore fortunatamente stava arrivando per il momento, ma era comunque rischioso comportarsi in quel modo.
L’amica tuttavia, invece che sentirsi sollevata, si sentì umiliata fosse lì.
-Vai via!-
-Non me ne vado cucciola. Sono qui per te.-
Era consapevole dovesse fare molta attenzione a come parlava, ma proprio per questo Yume si avvicinava con molta calma e tenendo le mani protratte verso di lei.
-Non ho bisogno di te! Non voglio nessuno!-
-Lo sai che non è vero.-
-Andate al diavolo! Voi e quella zoccola! Le staccherò la testa e la userò come borsetta!-
Tra tutte le sue minacce e parole forse quelle erano le più vere, e proprio per questo era meglio calmarla ed evitare finisse vicina ad Annabelle.
-Ayame devi calmarti, non è andata come credi…-
-Non è andata come credo?! Io credo che Lighneers l’abbia preferita a me! Che quella stronza sia arrivata e nel giro di una decina di giorni me lo stia portando via!-
-Lighneers non l’ha preferita a te, è stato costretto ad accettare perché altrimenti sarebbe stato espulso, ed Annabelle…-
-Non voglio sentire il suo nome!-
Il sangue continuava ad andarle alla testa, tanto che aveva iniziato a rompere perfino una delle porte dei bagni.
-Si è proposta per vivere con lui perché non c’era nessun altro.-
-C’ero io! Io e lei lo sa! Lo sa benissimo!-
Yume nel frattempo era riuscita a raggiungerla, ed abbracciandola con tutta la sua forza provò ad impedirle di muoversi, nonostante l’altra addirittura scalciasse.
-Non voleva fare niente di male, e sono certa non ci sia nulla tra lei e Lighneers.-
Annabelle si era sempre mostrata gentile con tutti, ed era certa quello fosse solo un altro caso del suo dimostrarsi una buona amica.
Questo però non bastava a calmare l’altra, che tra uno sfogo di rabbia e l’altro non riusciva a smettere di piangere.
-La odio! La odio la odio la odio la odio!_
Nel frattempo in classe la situazione si era sedata,  con Lighneers che dormiva tenendo la testa sul banco ed Annabelle che invece temeva Ayame potesse aver frainteso le sue intenzioni.
Le professoresse li avevano lasciati soli per sbrigare le pratiche dello spostamento al dormitorio dei due, quindi molti ne approfittavano per chiacchierare, anche se nessuno pensava fosse il momento migliore per chiedere al ragazzo spiegazioni sull’accaduto, e proprio perché era troppo vicino nessuno se la sentiva di dire ad Annabelle sarebbe stato troppo rischioso per lei vivere con lui.
-Jack…scusami credi che Ayame stia bene?-
Visto il ragazzo era il più vicino del gruppo a lei, e ne faceva parte da più tempo, aveva provato a confrontarsi sulla situazione.
-Beh…mi preoccuperei più per te sinceramente adesso.-
Rispose lui senza mezzi termini.
-Lighneers non è così cattivo come pensate tutti.-
Ribatté lei corrugando la fronte, anche se su questo molti avevano da ridire. Tra questi in particolare, Grace, Ryujin e Seraph pensavano si comportasse un po’ come se sapesse tutto di lui, quando in realtà doveva ancora conoscerlo.
-Non mi riferisco a Lighneers, ma ad Ayame. E’ un po’ tanto pazza d’amore, questo l’avrai notato.-
-Ho notato provava qualcosa per lui sì…ma io non sto puntando a fare nulla.-
Tutto ciò che voleva fare era aiutare un amico.
-A lei non importa. Quando l’abbiamo conosciuta vedeva tutte come nemici del suo amore, a prescindere dal fatto fossero già impegnate o meno.-
-Però ha cambiato idea.-
-Sì, ma nessuna si è mai proposta di vivere con Lighneers. Ed anche adesso se gli stanno troppo vicine fa storie.-
-Mi sembra un po’ troppo possessiva…quasi tossica così.-
Nemmeno Annabelle aveva molti peli sulla lingua, ma Jack rispose alzando le spalle.
-Su questo non posso ribattere, ma nemmeno Lighneers è come credi. Ti stai addolcendo di molto la piccola ed entrambi hanno degli evidenti problemi nel relazionarsi con chiunque. Tu involontariamente sei finita in mezzo a tutto questo.-
Lei non pensava di stare addolcendo la pillola, sapeva il ragazzo non fosse perfetto, anzi, ma sapeva anche che sotto a tutto quel suo modo di fare scortese c’era qualcosa che lo feriva.
Aveva già dimostrato di avere ragione dalla scoperta che aveva perso casa.
Questo però non bastava per molti del gruppo a giustificare certi comportamenti.
Ryujin in particolare era molto spaventato dagli scatti d’ira del ragazzo, ed anche se non trovava giusto intromettersi nelle vite altrui non se la sentiva di non fare nulla.
-A forza di tamburellare con le dita lascerai dei solchi.-
Il ragazzo venne interrotto da Grace, che vicina a lui iniziava ad averne abbastanza di quel suono.
-S-scusami.-
-E’ per questa storia di Annabelle immagino.-
Rispose lei nascondendo nel tono la sua preoccupazione per la ragazza.
-Beh…sì. Non voglio le succeda niente.-
-Se è lei però a voler stargli vicino ad una certa non si può fare nulla.-
Grace capiva fossero parole dure, però pensava anche che non si poteva imporre forzatamente il proprio aiuto su qualcuno, prima questo doveva accettarlo altrimenti, non capendo la gravità della situazione, avrebbe continuato a cacciarsi nei guai.
-Prima però dobbiamo almeno parlarne una volta.-
Rispose fermo il ragazzo, convinto delle sue parole, e la rossa alzando le mani non ribatté in alcun modo.
Anche Hope e Johanna sarebbero state ben d’accordo con il ragazzo, e soprattutto la prima era già decisa a fare una bella chiacchierata con Lighneers; sapeva di non poter convincere Annabelle, ma poteva comunque far capire all’altro che, se le fosse successo qualcosa, gli avrebbe dato una bella lezione.
Sicuramente tra coloro a cui non importava assolutamente nulla c’erano Alexander, Khal e Seraph, che non volevano fare alcun tipo di gossip o simile.
Incredibilmente nemmeno Nadeshiko provava a parlarne, ma dipendeva più dalla paura Lighneers se la prendesse con lei.
Ailea come lei ne stava fuori, ma prevalentemente perché si reputava offesa. Lei ed il verde avevano perfino lavorato e lottato assieme, ma a quanto pare nessuna delle cose avevano vissuto assieme agli altri era abbastanza importante da fargli parlare di un dettaglio tanto grande.
-Ehi sembra che tutti si stiano scaldando per questa faccenda.-
Sussurrò Jack a Daimonas vedendo la maggior parte degli sguardi degli amici.
-Tengono molto ad Annabelle.-
-Sì ma così non si stanno comportando come hanno fatto con Khal?-
Jack si riferiva al periodo in cui tutti erano schivi e dubbiosi nei confronti del bianco, ed a quando il tutto era sfociato in una discussione.
-Forse, ma Khal dopo aver fatto una serie di sbagli ha cercato di cambiare, prevalentemente per Ailea. Lighneers invece continua a trattare male tutti e ad allontanarli.-
Daimonas non stava né dalla sua parte né da quella del gruppo. Fino a quando il verde non avesse fatto qualcosa di pericoloso non avrebbe cambiato l’atteggiamento nei suoi confronti, anche se non avevano mai avuto un forte rapporto.
-Credo tu abbia ragione, come sempre. Lighneers non sembra nemmeno volerne parlare. Chi lo immaginava avesse perso casa.-
-Ragazzi, non parlate troppo ad alta voce, potrebbe sentirsi.-
Milton intromettendosi nel discorso li fermò picchiettando sulla spalla di Daimonas per attirare la sua attenzione.
-Non volevamo sparlare.-
Si scusò subito il castano.
-Non intendevo questo, ma Lighneers potrebbe fraintendere ed arrabbiarsi.-
-Ma sembra già arrabbiato…-
Anche Sammy si intromise, con un faccino molto triste mentre fissava il banco.
Aveva iniziato ad intuire Lighneers stesse iniziando a chiudersi nei confronti di tutti, ed aveva anche notato quanto tutti fossero arrabbiati con lui.
Per una persona tanto dolce come Sammy era molto spiacevole non poter far nulla.
-Effettivamente ha ragione, ma non gettiamo benzina sul fuoco.-
Rispose Jack facendo attenzione ad abbassare la voce.
Come c’era chi non riusciva a non parlarne però c’era anche qualcun altro che preferiva stare in silenzio, come ad esempio Zell. Era difficile dire però se non parlasse per via del suo orgoglio o perché non gli importava.
Era da sempre evidente che il tipo di rapporto con Lighneers non era precisamente quello di un amico, più di un rivale occasionale, ed il fatto l’avesse completamente escluso dalla sua vita non gli doveva importare.
Forse solo una piccola aspettativa era stata tradita, ma non abbastanza sufficiente da farlo star male.
Infondo era già più facile definirlo un buon amico di Vladimir che suo.
-Ehi, mi stai fissando da un po’.-
Quest’ultimo, distante dal ragazzo di pochi banchi, si voltò quando aveva iniziato a sentirsi come osservato.
-Non ti stavo guardando.-
Ribatté il biondo, senza però mentire; si era semplicemente incantato nei suoi pensieri.
-Meglio, anche perché non penso di aver fatto nulla per infastidirti.-
-No appunto, scusami.-
-Io sono infastidita!-
Proprio quando la conversazione stava per finire Cirno si era intromessa, alzando entrambe le braccia senza timore di farsi notare.
-Rode il non essere al centro dell’attenzione?-
Disse Vladimir prendendola in giro.
-Mi da fastidio venir trattata come un nessuno! Io sono indubbiamente un ottimo supporto morale!-
-Ti prego non iniziare adesso, trattieniti.-
Borbottò Zell immediatamente, sfregandosi il viso come se fosse stanco.
-E perché dovrei?-
-Perché tra poco le prof torneranno. Se proprio vuoi fare una ramanzina a Lighneers fagliela quando siete soli o non c’è nulla da fare.-
Ribatté Vladimir, che non aveva alcuna intenzione di perdere ore ad ascoltarla sclerare contro il verde.
-Va bene…ma solo perché così non verrò interrotta.-
-Nya te la prendi troppo Cirno.-
Lacie nonostante fossero distanti aveva sentito perfettamente il discorso dei tre.
-Sono sorpreso che tu non stia sclerando Lacie.-
Commentò Vladimir che vedeva Lacie come la cheerleader del gruppo.
-Anche se sono simpatica non devo per forza essere la migliore amica di tutti. Ligheers ha comunque dato un pugno a mio fratello e non si è scusato ancora nya.-
Inoltre iniziava ad assomigliare sempre di più a Khal, e visto non lo sopportava preferiva non averne due vicino.
Astral in verità non ci pensava quasi più a quella storia, ma sapeva non fosse ancora il momento giusto per tentare un approccio più pacifico.
Avvicinarsi all’altro in quel periodo sarebbe stato vano.
Il nodo più problematico però era che, nonostante le buone intenzioni, molti di loro stessero parlando nella stessa stanza di Lighneers, che nonostante non fosse interessato non era certo sordo.
-Che giornata di merda…-
Nemmeno nella pausa di mezz’ora dalla lezione il ragazzo riuscì a rilassarsi, continuando a sentire gli altri borbottare.
Era certo stessero continuando a parlare di lui, ma a poco a poco era riuscito a chiudere completamente la propria mente a tutti quei discorsi.
Una volta tornate le Mustang fecero firmare ai due un paio di fogli, ed al termine delle lezioni sarebbero già potuti andare nel dormitorio.
Inizialmente questo era stato strutturato per dividere maschi e femmine, ma con delle recenti modifiche ora era una struttura mista che permetteva un massimo di tre persone per stanza.
Fatto tutto questo fu il momento di procedere con la lezione di inglese, ma non fu necessario spostarsi di classe.
Per la maggior parte del tempo la professoressa fece lettere uno alla volta un testo agli studenti, in modo da allenarli nella pronuncia.
Ormai era quasi il turno di Astral, ma questo sembrava essersi improvvisamente appisolato, e se non fosse stato per Seraph, che gli tirò un piccolo calcio al piede, avrebbe perso il segno.
-Non è un buon momento per dormire.-
-Scusa…sono sorpreso però anche tu non abbia sonno, visto ieri sera…-
Sussurrò lui in risposta con un sorrisetto sotto la maschera. Ormai Seraph sapeva riconoscere quando ne faceva uno, e per questo arrossì evitando di rispondergli.
Nel frattempo era Cirno a leggere, con voce chiara e ferma, peccato che quando la professoressa le disse poteva bastare lei continuò imperterrita.
-Tesorino, basta così ho detto.-
La intimò nuovamente la professoressa Mustang iniziando a battere le lunghe unghie sul tavolo.
-Non c’è bisogno che altri leggano quando io sono così brava!-
Era anche un modo per distrarsi e passare il tempo, ma la donna non ne sembrò molto contenta.
-Conserva quella voce per i ragazzi.-
Disse avvicinandosi minacciosamente, al che Cirno si alzò iniziando a camminare all’indietro.
Iniziò così una rincorsa tra le due, dove la donna sempre più arrabbiata tentava di prenderla; a tratti sembrava quasi la sorella.
-Fermati immediatamente! Andrai in punizione per questo!-
Nemmeno questo bastò a fermare Cirno, ma almeno la campanella ci riuscì.
Al momento della lezione di latino con la professoressa Hanna molti sembravano però sentirsi tesi.
-Credi andrò tutto bene nell’intervallo Grace?-
Johanna fissava da un po’ l’orologio, che indicava mancavano appena quindici minuti alla fine della lezione.
-Non lo so. Qualcuno terrà lontano Ayame e credo basterà.-
Personalmente preferiva stare lontana dalla situazione che, sicuramente, si sarebbe creata da lì a poco.
-Dovremmo chiedere a qualcuno del gruppo di stare vicino ad Annabelle? Magari qualcuno che sa usare delle armi…Ayame è molto capace con quelle…-
Ayame non era una brutta persona, una volta che la si conosceva, ma era indubbiamente pericolosa.
La maggior parte di loro lo era in realtà. Fare arrabbiare chi sapeva lanciare un coltello a distanza di vari metri non era una buona idea.
-Non so se Annabelle voglia una guardia del corpo. Per come ha dimostrato di ragionare potrebbe essere lei stessa a cercare Ayame.-
-Ma Annabelle non è ingenua…-
Obbiettò Johanna che vedeva nelle azioni della ragazza solo buoni propositi.
-E’ troppo ottimista per i miei gusti. Simpatica certo, ma anche testarda visto si è fissata sul vedere per forza il buono in Lighneers.-
Su quel punto non aveva tutti i torti, ed in effetti Johanna non sapeva bene come risponderle, ma qualcun altro a loro vicino aveva già preso la proposta della bionda come la soluzione migliore.
-Ailea, per favore puoi stare vicino ad Annabelle questo intervallo?-
Hope, avendo sentito la conversazione delle amiche seppur lontane, aveva subito pensato a lei.
Ben prima diventassero amiche infatti Ailea si era mostrata gentile e premurosa nei suoi confronti, aiutandola ad evitare un allenamento difficile in palestra.
Era evidente poi fosse molto forte, quindi le sembrava una delle soluzioni migliori.
Naturalmente l’altra aveva subito intuito il perché della richiesta.
-Non che importi veramente, ma lei è d’accordo?-
Normalmente le avrebbe anche chiesto un compenso in denaro, ma visto si trattava di Hope poteva anche evitare.
-Credo non le darà fastidio, ma non penso debba per forza saperlo. Basta che qualcuno di forte sia lì con lei.-
Il fatto di esser chiamata forte fece molto piacere alla bruna, che alla fine si ritrovò a sorridere divertita.
-Vediamo cosa si può fare. Khal, ci sarai anche tu vero? Ayame sa essere una bella spina nel fianco.-
-Ma certo amore.-
Rispose lui dandole un bacio sulla guancia. Non gli importava niente né di Annabelle, Ayame o chiunque altro, ma Ailea lo voleva vicino allora non avrebbe mai potuto rifiutare.
-Grazie Khal, e grazie anche per aver salvato Sammy questa mattina.-
Disse Hope con un largo sorriso pieno di gratitudine.
-Non dirlo nemmeno. Certa gente non dovrebbe poter guidare.-
-Hai ragione, spero che quella persona abbia ciò che merita.-
Era divertente per il ragazzo pensare che alla guida dell’auto c’era stato proprio suo fratello, che in quel momento si sentiva morire.
Se Hope avesse saputo quello che aveva fatto l’avrebbe sicuramente odiato, ma il piano di Khal era quello di rendersi un’ottima persona agli occhi di quanta più gente possibile, e con alcuni stava iniziando a funzionare.
Seraph intanto, terminata la conversazione, lanciò una breve occhiata all’amica, scuotendo il capo.
-TI caccerai in qualche guaio facendoti trascinare così.-
-Hm? Oh non importa. Sarà divertente.-
L’altra era così allegra che quasi non sembrava le avessero appena chiesto di proteggere qualcuno, ma infondo probabilmente era solo perché non vedeva l’ora di combattere.
-Va bene, però non tirarmi in mezzo. Non sono la tua balia.-
La ammonì la bionda mentre la campanella era appena suonata, ed intanto che la maggior parte degli studenti si sparpagliarono tra la mensa ed il giardino altri aveva cose ben più importanti da fare.
Ben prima che si alzasse, Hope e Johanna avevano già raggiunto Annabelle, mentre Grace, Ailea e Khal erano semplicemente in attesa.
La ragazza, pur intuendo già quello che sarebbe successo, parlò come se niente fosse e con un piccolo sorriso.
-Ehi, tutto bene ragazze?-
-Ecco…credo di poter dire volevamo parlarti per…-
Johanna non sapeva bene come iniziare la conversazione.
Non le piaceva dover dare ordini sulla vita degli altri, anche se non era esattamente quello il caso, ma si sentiva come se la dovesse costringere a fare ciò che non voleva.
Hope fortunatamente per lei era molto meno a disagio sulla questione.
-Annabelle, per un po’ per favore non andare in giro da sola. Tutta questa faccenda dell’andare a vivere assieme a Lighneers non sono sicura porterà a qualcosa di buono, almeno non adesso.-
Probabilmente c’era un modo migliore per spiegarlo, ma doveva pur partire da qualche parte.
Annabelle seppur lievemente infastidita tutti si stessero già autocoinvolgendo nella questione controllò il proprio temperamento.
-Ahah, così sembra siamo una coppia. Per la prima parte del discorso lo capisco, avete paura Ayame si arrabbi, ma per la seconda sono certa non mi capiterà niente di male.-
-Sembra la classica risposta di una ragazza con il fidanzato violento.-
Grace pur non volendo intromettersi non era riuscita a trattenere la propria lingua di fronte ad una frase che per lei era incredibilmente stupida, e questa volta Annabelle rispose a tono.
-Peccato che non sia questo il caso.-
-Solo perché non state assieme non vuol dire non ti farà del male in uno scatto di rabbia, ed ora come ora non sappiamo nemmeno se sia effettivamente rabbia o, che so, colpa di un eccessivo uso di alcol o droga.-
Grace guardava ad ogni genere di possibilità, anche se poteva portare a delle immagini un po’ estreme.
-Ha perso casa, non potete abbandonarlo proprio adesso! Che razza di amici siete?!-
Annabelle in verità non pensava fossero dei cattivi amici o simili, ma iniziava a sentire il sangue al cervello per quell’argomento e così non rifletteva bene sulle sue stesse parole, e stavolta fu Hope a rispondere con tono severo.
-Non vogliamo abbandonarlo, ma se lui ci evita e ferisce non siamo in dovere di subire il suo comportamento solo perché abbiamo un legame.-
-Tu dai troppo per scontato che non accadrà niente, ed è così che ci si fa male.-
Aggiunse Grace iniziando ad esser stufa di parlare con un muro.
-Ragazze per favore, non scaldiamoci. Nessuno vuole abbandonare nessuno, ma bisogna ragionare anche in termini di sicurezza.-
Johanna odiava vedere le sue amiche litigare, anche se di tanto in tanto capitava, e per questo fece del suo meglio per mantenere un atteggiamento neutrale con entrambe.
Fortunatamente sembrò funzionare, almeno per il momento.
-Io non mi pento di essermi offerta volontaria.-
Affermò nuovamente Annabelle senza alzare lo sguardo.
-E’ stata una tua scelta e non possiamo dire nulla riguardo, però dovresti anche avere il buonsenso di capire cosa questo porterà. Come hai detto tu, Ayame non ne sarà entusiasta, e noi la conosciamo molto meglio di te.-
Incominciò Hope cambiando lievemente rotta dell’argomento, lasciando proseguire Johanna.
-Per un po’ è meglio che tu stia con qualcuno in grado di tenerla a bada, almeno il tempo necessario per allontanarti.-
Annabelle non aveva mai avuto a che fare con gente simile. Certo in quella scuola almeno l’80% aveva delle armi con sé e lottava ad ogni occasione, ma lei aveva scelto sempre di parlare con persone più pacifiche.
Era quindi la prima volta doveva approcciarsi a quel tipo di situazione, ma per quanto surreale la poteva capire.
-Ok…quindi per questo intervallo starete con me?-
Chiese quindi guardandole.
-Beh, non proprio, non siamo così forti. Però c’è qualcun altro che potrebbe farlo.-
Rispose Hope indicando Ailea.
-Qui entriamo in gioco io ed il mio ragazzo. Entrambi sappiamo lottare, ed abbiamo già avuto a che fare con lo stile di lotta di Ayame.-
Disse la ragazza riferendosi al festival scolastico.
-Sicuramente possiamo bloccarla abbastanza a lungo dal radunare altra gente.-
Aggiunse sorridendo Khal, anche se in verità non gliene importava nulla.
-Va bene. E’ un po’ strano per me ma vedrò di abituarmi.-
-Non durerà così tanto, e ti staremo vicino giusto per questo intervallo. Già dai prossimi giorni stando in gruppo dubito capiterà nulla.-
Rispose Ailea cercando di farle capire non l’avrebbero seguita ovunque, ma a prescindere la ragazza non sembrava così sciocca da farlo.
-Inoltre credo che Lighneers non vorrà lasciarti sola la notte, vero?-
Chiese Hope guardando il ragazzo incrociando entrambe le braccia, ma purtroppo per lei era già chiaro dalla sua espressione quale fosse la risposta.
-Cosa me ne dovrebbe importare? Ma soprattutto, a te cosa importa?-
Chiese lui senza alzarsi dal banco, ma questa volta Hope aveva intenzione di rimanere in silenzio.
-E’ da settimane ti stai comportando malissimo con tutti noi, capisco la faccenda della casa possa averti creato molti problemi, ma noi non ne siamo la causa! Non hai alcun diritto di trattare i tuoi amici così.-
-E tu hai il diritto di autoproclamarti mia amica o di sentenziare sulla mia vita? Sei solo un’impicciona dalla bocca larga.-
-Lighneers bada a come parli.-
Alexander non avrebbe lasciato che Lighneers insultasse la sua ragazza, ma questo non ne sembrava preoccupato.
-Oh vero, hai anche il tuo cagnolino per mettere in soggezione la gente.-
-Alexander non è il mio cagnolino, e sta solo cercando di difendermi.-
Ribatté Hope senza scomporsi, ma l’altro continuava a rispondere con varie frecciatine.
-Perché tu non ne sei capace eh?-
-Non è questione di non esserne capace, quando qualcuno ha un rapporto sano ci si sostiene a vicenda. E per tornare al discorso di prima, ok io e te non siamo amici, ma credo che non valga lo stesso per altri come Vladimir, Zell o Ailea.-
-Vuoi realmente sapere quanto mi importa di tutti voi? Rimarresti sorpresa dall’immensità del cazzo che me ne frega.-
-Smettila di essere così volgare Lighneers!-
A rimproverarlo stavolta era stata Johanna, che riteneva quell’atteggiamento non solo offensivo nei loro confronti, ma soprattutto per Sammy.
-Oh ecco che arriva l’ennesima fatina buona che vive in un mondo magico, dove tutti devono muovere il culo per sostenerla nel suo tentativo di conquistare un ragazzo, che oltretutto non incontrerà nemmeno e che probabilmente si starà già facendo qualcun’altra a Londra.-
Ci stava andando veramente giù pesante, ma nella sua mente lo meritavano per essersi immischiati come se ne avessero il diritto.
Al contrario di Hope Johanna subì un colpo più pesante, che fece vacillare le sue numerose paure nascoste a riguardo della sua relazione, ma non per questo gliela diede vinta.
-E’ la tua rabbia a farti parlare, ed io non sono così insicura da farmi dei problemi per le parole di una persona immatura.-
-Allora smettila di parlarmi e fatti un favore!-
Urlò Lighneers sbattendo la mano sul banco, facendola sobbalzare, ed a quel gesto Grace non ci vide più.
-Tu prova ancora ad alzare la voce e ti spingo in gola tutte le penne di questa scuola.-
-Sei abbastanza uomo da farlo ma non abbastanza donna da dirlo con un bel faccino.-
Ridacchiò l’altro con fare indifferente.
-Questa era veramente brutta.-
Borbottò Vladimir con fare seccato.
-Sei veramente un maleducato nya.-
Lacie a quella presa in giro nei confronti dell’amica si era subito alzata con la coda irsuta.
-Non ti ci mettere anche tu con i tuoi versi.-
-Nya nya nya nya nya nya nya nya nya nya nya nya nya nya nya nya nya nya nya nya nya nya nya nya nya!-
Lacie aveva iniziato a parlare a raffica solo per infastidire il ragazzo, che dall’esasperazione si era messo le mani alle orecchie.
Fortunatamente ci pensò Astral a calmare la sorella con alcune carezze sulla testa.
-Non ne vale la pena Lacie.-
Ovviamente se il verde si fosse azzardato a dire qualcosa contro di lei gli avrebbe tirato un pugno senza tanti complimenti, ma qualcun altro attirò l’attenzione di Lighneers.
-Era sempre meglio di quando parli tu, visto tutto quello che esce dalla tua bocca è solo…-
-Zell!-
Anche il biondo non era più riuscito a reggere l’atteggiamento di Lighneers, ma Johanna l’aveva fermato giusto in tempo prima potesse finire la frase.
Solo a quel punto Lighneers si alzò come se fosse pronto per combattere.
-Vedo che siete tutti bravi a farvi grandi con le parole. Eppure non mi sembra voi centriate nulla con la mia vita. Siete talmente egocentrici da pensare di poter intervenire come vi pare, ma non è così! E se per dimostrarvelo dovrò far dormire quella ragazzina fuori dalla porta allora lo farò!-
-Non è questione di immischiarsi. Passi il tuo essere maleducato e scontroso, ma se metti in pericolo la sicurezza di qualcuno allora è un altro discorso. Non solo per le tue azioni che possono ferire gli altri fisicamente, ma anche per ciò che comportano.-
Anche Ryujin alla fine aveva deciso di intervenire. Sapeva di non poter ragionare ma avrebbe fatto di tutto per evitare accadesse qualcosa ad Annabelle.
-Falla dormire da te allora, tanto non fa parte della tua cultura spassartela con tante ragazze?-
-Ehi non fare battute razziste. Rovinano il buon nome delle barzellette.-
Ribatté immediatamente Jack, che non apprezzava né quel tipo di umorismo e nemmeno l’atteggiamento che ne derivava.
-Ha ragione, c’è un limite a tutto.-
Aggiunse Hope in accordo con tutti.
-Se a dirlo è uno scherzo della natura non posso obbiettare.-
Sembrava che quel giorno l’abilità del ragazzo di far arrabbiare chiunque stesse facendo faville, perché quando insultò Jack perfino Daimonas perse la calma.
-Non chiamare Jack scherzo della natura.-
Erano state rarissime le occasioni in cui il ragazzo era sembrato arrabbiato, e soprattutto all’inizio ancor meno quelle in cui aveva parlato, per questo tutti quanti si zittirono.
-Se cerchi qualcuno da chiamare scherzo allora guarderei più vicino. Magari a chi ha improvvisamente deciso che avere delle persone che tenevano a lui non fosse importante, finendo per isolarsi e per cadere in una spirale di tristezza e rabbia che lui stesso ha voluto. Perché andiamo, chi sarebbe così sciocco da perdere apposta qualcosa di così importante, di cui un giorno sicuramente si pentirà?-
Lighneers rimase per un minuto buono a guardarlo, mentre tutti trattenevano quasi il fiato.
Uno scontro tra i due avrebbe sicuramente portato molti problemi, ma inaspettatamente tutto ciò che Lighneers fece fu alzare il dito medio ed andarsene dalla classe sbattendo la porta alle proprie spalle.
-Wow Daimonas, niente male.-
Commentò Ailea rompendo finalmente il silenzio creatosi.
-Non mi piace litigare, ma non gli avrei mai permesso di insultare Jack in quel modo.-
-Ha insultato un po’ tutti ma…hai fatto la cosa giusta.-
Rispose Hope sorridendogli.
-In realtà…aveva un po’ ragione.-
Annabelle nuovamente attirò l’attenzione di tutti, alcuni dei quali non riuscirono a trattenere alcuni sguardi infastiditi.
-Non sto dicendo si è comportato bene ma…nemmeno voi. Ha ragione a dire vi state intromettendo nella sua vita. Forse se è un momento in cui vuole stare da solo allora è meglio lasciarlo così, magari gli passerà e si sistemerà tutto.-
La situazione non faceva altro che peggiorare, e perfino chi aveva cercato di difenderla si trovò in difficoltà.
-Annabelle, cerchiamo di venirci incontro a vicenda, ok? Capisco che forse siamo un po’ troppo severi con Lighneers, e potremmo cercare di rimediare in futuro.-
All’affermazione di Hope moltissimi non furono d’accordo, ma volevano comunque vedere dove la cosa sarebbe andata a parare.
-Però tu devi anche riconoscere la realtà di certi suoi comportamenti, altrimenti ha ragione chi dice hai le fette di prosciutto al posto degli occhi. Per favore, cerchiamo di venirci incontro reciprocamente perché magari la verità starà nel mezzo.-
-Inoltre prima o poi a sbattere la testa contro un muro ti farai male. Già in giardino l’altra volta sembrava le cose si stessero mettendo male.
Cirno si intromise senza nemmeno pensarci, e senza preoccuparsi che la sua affermazione potesse fare insospettire gli altri.
-Cirno…cosa intendi?-
Chiese Milton preoccupata.
-Si riferisce a quando Lighneers in giardino ha afferrato Annabelle.-
La spiegazione arrivò da Zell, che avendo assistito alla scena ed anche a quella dello sputo su Ayame aveva più di un motivo per diffidare di Lighneers.
-E’ vero quella volta si è comportato male, però l’avevo anche infastidito troppo io.-
-Annabelle…per favore, pensa anche al tuo bene, non solo a quello degli altri.-
Stavolta a parlare era stata Nadeshiko, rimasta in silenzio durante tutta la discussione.
Non amava litigare, ed ancor meno avere qualcuno che le urlava contro, quindi aveva preferito evitare di dir nulla, ma in quel momento sapeva di poterlo fare senza alcun timore.
E soprattutto non voleva che l’amica corresse dei rischi.
L’altra d’altronde poteva sforzarsi di vedere le cose da un punto di vista più oggettivo, e non forzatamente buonista.
-Va bene, ci lavorerò su.-
   
 
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