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Autore: Bloodred Ridin Hood    13/06/2020    1 recensioni
Commedia sperimentale sulle vicende di vita quotidiana della famiglia più disfunzionale della saga.
Immaginate la vita di tutti i giorni della famiglia Mishima in un universo parallelo in cui i suoi membri, pur non andando esattamente d’accordo, non cerchino di mandarsi all'altro mondo gli uni con gli altri.
[AU in contesto realistico] [POV alternato]
[Slow-burn XiaoJin, LarsxAlisa] [KazuyaxJun] [Accenni di altre ship]
[COMPLETA]
Genere: Commedia, Introspettivo, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Shoujo-ai | Personaggi: Asuka Kazama, Jin Kazama, Jun Kazama, Lars Alexandersson
Note: AU, Lime, OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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48
Disastrously Ever After


“Circa due anni fa mi sono ritrovata in una situazione molto difficile nella mia città natale.”
È una splendida serata di fine giugno, il cielo è limpido e i colori del tramonto si estendono sull’orizzonte dietro il disegno dei grattacieli della metropoli in lontananza. Un’ottima serata per una festa di matrimonio all’aperto, con tavoli tondi, fiori, musica elegante e un banchetto di lusso.
Sopra al palco, vestita di lilla, la damigella d’onore, nipote della sposa, procede con il suo discorso toccante.
“Il mondo mi è improvvisamente crollato addosso e tutto d’un tratto tutte le mie certezze sono svanite.” dice Asuka davanti al suo pubblico con voce carica d’emozione.
“Oh, povera ragazza…” commenta qualcuno.
Asuka fa una pausa e si porta un dito vicino all’angolo dell’occhio, come per raccogliere una lacrima immaginaria.
“Esagerata!” borbotta Jin seduto ad uno dei tavoli in fondo “Crede di essere a teatro o cosa?!”
“Non essere cattivo!” Xiaoyu seduta nel posto a fianco a Jin difende Asuka con aria commossa “Lo sai che per lei quella è stata davvero una situazione difficile.”
“D’accordo, ma la sta chiaramente ingigantendo per commuovere il pubblico!”
“Asuka-san è una ragazza molto sensibile!” si inserisce anche Alisa, seduta a fianco a Xiaoyu “Non mi sembra così strano pensare che si stia davvero commovendo.”
“Oh no, sta proprio recitando invece.” interviene anche Lili al lato di Jin “Però ha una certa classe nel farlo. Potrebbe fare l’attrice, non credete?”
Jin la guarda annuendo. Sua madre era stata molto felice di scoprire che finalmente quelle due mine vaganti di Asuka e Lili avessero fatto pace. Nei primi tempi aveva insistito spesso per invitare Lili a cena a casa loro, al punto che in breve tempo la bionda era diventata una presenza quasi costante in casa Mishima e non era raro che rimanesse anche a dormire. Forse non definivano ancora il loro rapporto in modo chiaro, ma Lili e Asuka erano diventate praticamente inseparabili, una presenza costante nella vita l'una dell'altra. E anche se Jin non frequentava più la sua casa familiare da diverso tempo ormai, aveva avuto occasione di conoscere meglio Lili durante le uscite di gruppo in cui era stato coinvolto sempre più spesso. Nonostante la palese follia di quella ragazza, che era stata in grado di aggredirlo con uno spray al peperoncino e lui di certo non dimenticava, era alla fine arrivato a pensare che non fosse poi così male e in qualche modo gli faceva pure comodo avere qualcuno che tenesse occupata quella peste di Asuka. Ora sua cugina aveva decisamente meno tempo per infastidire lui.
“Ma proprio in quel momento…” riprende Asuka parlando al microfono “Quando tutto mi sembrava perduto, mi è stato offerto l’aiuto dei miei carissimi zii, Jun e Kazuya.” sorride e alza lo sguardo su di loro, al tavolo degli sposi “Per questi due anni ho vissuto con loro, che mi hanno accolto nella loro famiglia ed è stato bellissimo.”
Si alza un applauso commosso. Jun congiunge le mani davanti al petto, con un sorriso amorevole. Kazuya rimane immobile con braccia conserte e lo sguardo nascosto dalle lenti scure degli occhiali da sole.
“Jun… era proprio necessario questo siparietto? È imbarazzante.” borbotta senza cambiare espressione “Perché non potevamo accontentarci di un banchetto privato senza tutti questi fronzoli?”
“Perché ci sono delle regole sociali da rispettare che ti piaccia o no. Sarebbe stato scortese non dare una festa.” risponde la moglie attraverso il sorriso angelico che tiene dall’inizio della giornata “... e una festa come si deve, Kazuya! Offrendo a tutti quelli che conosciamo caviale e champagne. Non potevamo mica fare la figura dei tirchi davanti a questa gente!”
Kazuya increspa appena un sopracciglio.
“Sei… inquietante con quel finto sorriso da brava ragazza stampato in faccia.” commenta “Perché ci tieni tanto che questa gente ti veda come, non so, la donna perfetta dalla purezza d’animo, che sembra incapace di avere sentimenti o reazioni negative di qualche genere?”
Jun lo guarda con una punta di ironia.
“Come tu tieni tanto alla tua immagine da eterno cattivo ragazzo Kazuya, anche io ho i miei capricci.” risponde piano “E data la tua apparenza e la mia… devo dire che dobbiamo sembrare una coppia interessante per chi ci vede da fuori, non credi? Quasi cinematografica… un angelo e un demone.”
Kazuya rimane ad ascoltare con la fronte corrugata.
“D’accordo donna angelo, posso sopportare tutto questo, persino il discorso sdolcinato di tua nipote, ma ricordati che sei in debito con me!”
Jun lascia intravedere per un solo momento un sorrisetto cattivo, dietro quella maschera di finta purezza, prima di sfiorargli le labbra con un bacio delicato.
“Sono… successe tante cose in questi mesi.” riprende Asuka ritirandosi un ciuffo di capelli dietro alle orecchie “Ci sono stati alti e bassi e tante cose che mi hanno portato a riflettere. E proprio grazie a queste difficoltà credo di essere cresciuta molto in quest’ultimo anno. Ora vedo la vita con molta più chiarezza. Credo anche di avere imparato a capire meglio anche me stessa e…” sorride commossa “Sono certa che non ci sarei riuscita senza l’aiuto di questa famiglia fantastica.”
Jin storce la bocca disgustato.
Fantastica?!” ripete “Ha seriamente detto fantastica?! No, sul serio, dopo questo mi è venuta voglia di soffocarmi apposta con la torta.”
“Sarò sempre grata ai miei zii e voglio augurargli il meglio per il futuro!” Asuka fa un inchino con la testa “Tantissimi auguri Jun e Kazuya!”
Si alza un applauso sentito che coinvolge tutta la schiera di invitati.
“Uccidetemi, vi prego.” mormora Jin sempre più schifato.
Lars, seduto a fianco ad Alisa lo guarda accigliato mentre applaude.
“Scusa Jin, hai deciso tu di venire… che ti aspettavi scusa?!”
Lui sposta lo sguardo su sua madre, che si avvicina ad abbracciare la nipote.
Non voleva partecipare a quel matrimonio, ma alla fine aveva capito che se fosse mancato sua madre ci sarebbe stata troppo male. Aveva deciso di compiere quell’enorme sacrificio per lei, per quel rispetto che aveva nei suoi confronti che, nonostante tutto, nonostante quella terribile decisione, ancora persisteva. Dopotutto la mamma è sempre la mamma.
E comunque la festa era quasi agli sgoccioli, pure la torta era stata tagliata. Avrebbe resistito ancora un po’ e poi avrebbe finalmente levato le tende.
“Ora il lancio del bouquet!” grida qualcuno.
“Il lancio del bouquet!” ripete Xiaoyu alzandosi in piedi con gli occhi a cuore.
“Hey, che è tutto questo entusiasmo?!” sussurra Jin aggrottando la fronte.
“Voglio quel bouquet!” risponde lei con determinazione.
“Che la gara abbia inizio allora!” Lili colpendo il tavolo col suo tovagliolo e lanciando uno sguardo di sfida a Xiaoyu “Perché anche io voglio quel bouquet e spero per te che tu sappia saltare in alto!”
“Oh, io faccio dei salti altissimi!” risponde Xiaoyu con un sorriso cattivo.
Alisa guarda le altre due ragazze con aria confusa.
“Oi, datevi una calmata tutte e due, è solo uno stupido mazzolino di fiori." si inserisce Jin.
“Non è solo uno stupido mazzolino di fiori e lo sai benissimo!” risponde prontamente Lili.
“Che succede?” chiede Alisa perplessa “Ha per caso un significato particolare questo bouquet?”
“È una sorta di tradizione.” le spiega brevemente Lars “Si dice che chi riesce a prendere il bouquet sarà la prossima persona a sposarsi.”
Alisa guarda le amiche confusa.
“Ma perché? State già pensando al matrimonio voi due?” chiede sinceramente curiosa.
“Chiaramente no!” risponde Jin “Non siamo mica nell'ottocento! Sono entrambe troppo giovani per pensare a queste stupidaggini!” 
“Beh, che c’entra?” risponde Xiaoyu con un mezzo sorriso “Non deve per forza succedere entro l'anno!”
“Il tempo scorre molto in fretta, Jin.” aggiunge Lili “Il diploma arriva in un attimo, e prima ancora che tu te ne renda conto ti ritrovi a dover coprire i primi capelli bianchi. E potete star tutti certi che io sarò una sposa bellissima, non aspetterò di certo che mi vengano le rughe!”
Xiaoyu sorride approvando quella linea di pensiero, lei e Lili si scambiano un cinque. 
“Nessuno sta dicendo di aspettare di avere le rughe, ma aspettare di avere… che ne so, l'età di Lars?” ribatte ancora Jin “Che non so esattamente quanti anni abbia, ma è grande.” 
Sospira e guarda verso il tavolo dei genitori.
“Che poi di questi tempi a che serve sposarsi?!” riprende rincarando la dose “A un bel niente! È un’inutile formalità e potevano benissimo farne a meno anche loro!”
Ma le due non lo ascoltano più e hanno già incominciato a camminare verso il luogo della sfida.
“Che aspetti, Alisa?!” Xiaoyu chiama l'amica con un cenno della mano “Vieni anche tu!”
Lei si aggiunge al corteo pur con un po' di perplessità.
Lars ride, rimasto da solo al tavolo con Jin ancora pensieroso per la conversazione appena conclusasi.
“Andiamo, che vuoi che sia!” dice Lars “È solo un gioco!”
“Solo un gioco che mette strane idee nella testa della gente!”
Le ragazze della festa si dispongono su tre file, la prima capitanata da un’Anna Williams dallo sguardo piuttosto agguerrito. Jun cammina fino a fermarsi a a circa una decina di metri da loro. Sorride e lancia il mazzolino alle sue spalle.
Il bouquet sorvola la prima fila, le dita di Anna lo sfiorano, ma non riesce ad acchiapparlo, ironicamente va a finire direttamente tra le mani delle ragazze più calme in quel gruppo, l'unica a non aver neanche saltato… Alisa.
Jin ridacchia divertito e guarda Lars, che osserva la scena con un improvviso strano colorito sul viso.
“Che c’è Lars? Sembri improvvisamente un po' teso. È solo uno gioco, no?!”
Le ragazze tornano al tavolo con l’aggiunta di Asuka. 
Alisa guarda imbarazzata il suo mazzolino. Lei e Lars si scambiano un'occhiata veloce e arrossiscono entrambi. Partiranno in Europa la settimana prossima. Le cose vanno alla grande tra loro, ma forse... per il matrimonio c'è ancora tempo.
“Accidenti, non l'ho preso per un pelo!” borbotta Asuka tornando al suo posto tra Lili e Lars.
“Quella donna vestita di rosso sembrava impazzita, per poco non mi schiacciava!” commenta Lili offesa.
“Io mi sono presa una gomitata in testa.” si lamenta triste Xiaoyu massaggiandosi la fronte e tornando al suo posto “Che male!”
Jin sospira.
“Cavolo! L'ho proprio sfiorato! Mi è sfuggito per un paio di millimetri!” continua Asuka.
“Che c'è Asuka? Anche tu non vedi l'ora di metterti l'anello al dito?” chiede dubbioso Jin prendendo la bottiglia ghiacciata di champagne e porgendola a Xiaoyu “Appoggia questa contro la fronte, assorbirà il livido.”
Asuka storce il naso, prendendola quasi come una presa in giro.
“Ma cosa dici, idiota?!” ribatte ridacchiando “È solo un gioco, Jin! Competizione! Mica mi sposo solo perché me lo dice un mazzolino di fiori! Ma poi, sposarmi a questa età? In che epoca siamo?! A volte sei proprio strano!"
Lili la guarda torva.
“Siete proprio cugini voi due!” commenta annoiata “Che noiosi! Non avete un minimo di immaginazione!”
Asuka la guarda confusa.
“Immaginazione?! Cosa dovrei immaginare?! Ho sedici anni! Non voglio pensare a sposarmi almeno per i prossimi… non so, quindici anni almeno!”
Lili alza gli occhi al cielo.
“Fatti con lo stampino proprio.” brontola, poi guarda Alisa con un sorrisetto furbo “Cosa ne pensa invece la vincitrice?”
Alisa diventa rossa di colpo.
“Oh ti prego Lili, lasciala in pace!” brontola Asuka, guardandola di sbieco. 
Poi torna a sorridere e cambia argomento.
“Comunque, come sono andata col mio discorso?”
“Un’interpretazione da Oscar!” risponde Jin sarcasmo.
La cugina sogghigna.
“Lo prendo come un complimento!” risponde “È un peccato che non abbia preparato qualcosa da dire anche tu.”
“Sei pazza Asuka?” borbotta Xiaoyu emergendo da dietro la bottiglia di champagne “Avresti davvero voluto vederlo brutalmente distruggere la festa?!”
“Ragazzi, Jun-san sta per parlare!” li avverte Alisa appoggiando il bouquet al centro del tavolo.
Jun si muove delicata nel suo elegante vestito bianco, cammina sul prato con una grazia quasi ultraterrena. Raggiunge il palchetto dove l’orchestrina ha suonato fino a poco prima, prende tra le mani il microfono e guarda gli ospiti con occhi sognanti.
“Volevo ringraziare tanto mia nipote Asuka per le sue splendide parole.” dice con voce gentile.
Gli ospiti applaudono e Asuka sorride lusingata.
“E… volevo ringraziare anche tutti quanti voi per essere qui con noi stasera.” continua, mentre una brezza leggera le muove i capelli davanti al viso “Aspettavo questo giorno da tanto tempo ed è una gioia per me poter condividere con voi un momento così importante per la nostra famiglia.” fa una piccola pausa “E sempre a proposito di famiglia, volevo spendere due parole riguardo a questo argomento.”
“Credo… di avere una voglia improvvisa di quello champagne!” commenta a quel punto Jin prendendo la bottiglia a Xiaoyu.
“Andiamo, non hai neanche ancora sentito cosa ha da dire!” sogghigna Asuka.
“Famiglia.” ripete Jun mandando avanti il suo discorso “Questa parola ha per tutti noi un significato connotativo un po’ diverso a seconda delle nostre esperienze personali, ma…”
“Famiglia?! Qualcuno ha parlato di famiglia?!” una voce squarcia all’improvviso l’atmosfera.
Tutti gli invitati si voltano alle spalle per vedere l’origine di quell’inaspettato commento.
Il sorriso di Jun appassisce come un fiore in un deserto e le sue dita si contorcono attorno al microfono quando individua la fonte di quella distrazione.
“Tu… cosa ci fai tu qui?” tuona minacciosa.
Heihachi avanza sogghignante in mezzo ai tavoli.
“Ma come Jun, non sei felice di vedermi al matrimonio di mio figlio?!” esclama a gran voce continuando a camminare “Cosa penserà tutta questa bella gente se vede come sei scortese con il tuo povero vecchio suocero?!”
Si alza un brusio generale dai tavoli. 
“Non posso crederci!” esclama Jin portandosi il bicchiere di champagne alla bocca “Non sarò io a distruggere brutalmente la festa!”
Jun digrigna i denti, la pelle della fronte le si contrae in un’espressione colma di rabbia e di disgusto, frantumando la maschera da angelo che aveva portato fino a quel momento. 
“Ah, ma non fare caso a me!” continua Heihachi “Sono proprio curioso di sentire che cosa avevi da dire riguardo alla famiglia!” 
“Non dovresti essere qui.” dice Jun mettendo il tono dolce da parte “Per favore, Heihachi va' via! Non sei gradito.”
Kazuya si alza dal suo posto fissando il padre con aria minacciosa.
Heihachi guarda prima Jun, poi Kazuya e fa un sorriso compiaciuto.
“Non prima di avervi dato il mio regalo di nozze!” continua mostrando una cartellina e poi lanciandola a Jun.
Jun sgrana gli occhi e la acchiappa al volo.
“La mia agenzia investigativa ha fatto un buon lavoro con voi.” sogghigna Heihachi “E credo che tutta questa bella gente abbia il diritto di sapere chi sono veramente queste due persone che li hanno invitati al loro matrimonio.”
Heihachi prende una sedia libera a caso e si accomoda.
“Brave persone, di buon cuore, impegnate in opere di bene. Lei un'icona nazionale per la salvaguardia dell'ambiente, lui impegnato in azioni di carità e filantropia. Promotori di pace!” continua Heihachi ridendosela sotto i baffi.
Kazuya si avvicina velocemente a Jun e controlla i documenti dal suo fianco.
“Ma quanti di loro sapranno anche che la G-Corp così dichiaratamente pacifista negli ultimi anni ha finanziato anche industria e tecnologia bellica?” continua Heihachi ad alta voce parlando agli invitati “Grazie alla quale hanno guadagnato un bel po’ di miliardi?”
Jun e Kazuya si guardano tesi, tenendo quei fogli tra le mani.
Jin nasconde il viso tra le mani.
“E io che entro mezz'ora volevo essere a casa.” sibila.
“Mio dio, dobbiamo fare qualcosa per fermare questo disastro!” dice Asuka allarmata.
“Ho già venduto la notizia e i report alle testate giornalistiche principali.” continua Heihachi con un ghigno crudele “Spero vi godiate una buona luna di miele nella bufera mediatica che ne conseguirà.”
Kazuya guarda severo il padre poi inizia a ridacchiare a voce bassa.
“Molto astuto da parte tua. Veramente molto astuto. Probabilmente disturberà un po’ la nostra luna di miele, ma ce ne faremo una ragione…” dice Kazuya con un ghigno crudele “Dato che ci consoleremo mettendo le mani sulla nostra nuova zaibatsu.” 
Heihachi si fa scuro in volto. Gli invitati seguono la scena come se si trovassero davanti ad una brutta telenovela.
“Che cazzo stai dicendo Kazuya?” rantola il vecchio.
Jun sogghigna.
“Non sei l’unico ad aver fatto i compiti Heihachi.” dice lei con uno sguardo diabolico “Tuo padre ti odiava, ti ha sempre odiato. Non ti avrebbe mai lasciato in mano la zaibatsu.”
Heihachi sgrana gli occhi terrorizzato.
“Era questa l’offensiva che stavano preparando allora!” sibila Jin sgomentato.
“Ti ricordi quando ti chiedevi cosa stessimo facendo con l'aiuto dell'avvocato di famiglia? Bene, vecchiaccio abbiamo le prove che hai manomesso il testamento di tuo padre! Non sei tu il legittimo erede della zaibatsu!” continua Kazuya “Sono io!”
Heihachi si alza in piedi di scatto.
“Vedremo sei davvero riuscirai a dimostrare quello che dici!” lo sfida Heihachi minaccioso “Anche l’ultima volta che hai provato ad incastrarmi non è andata come speravi.”
Qualcuno batte un forte colpo al tavolo dei giovani.
Lars si alza di colpo. 
“No! Non la farai franca, Heihachi!” tuona in tono drammatico.
“Lars? Ti sembra davvero il momento giusto?” piagnucola Asuka davanti allo sfasciarsi della cerimonia.
“E tu chi cazzo sei?! Che diavolo c’entri in questa discussione di famiglia?!” 
Jin sospira e scuote la testa.
“Credo che avrò bisogno di altro champagne per affrontare questo.”
“Sono colui che ha trovato le prove del tuo coinvolgimento nello scandalo del laboratorio." si presenta Lars.
Si alza nuovamente un coro di sorpresa.
“Ho già dimostrato che non c'entro niente con quella storiaccia!” abbaia Heihachi.
“Le cose cambieranno presto però.” continua Lars con un sorriso minaccioso “Abbiamo una testimonianza stavolta, una particolarmente importante!”
“In pratica sei fottuto, mio caro papà!” esclama Lee, emergendo anche lui dal suo tavolo.
Si alza in piedi e si presenta al pubblico con il suo solito sorriso smagliante.
“Lee?!” ringhia Heihachi.
Lars sorride.
“Per le mie ricerche ho avuto la preziosa collaborazione della G-Corp e…”
“... e la mia!” continua Lee orgogliosamente.
“Mi sto perdendo qualcosa?!” chiede Jin aggrottando la fronte e guardando Asuka.
“Sono confusa anche io!” risponde lei “Che c’entra Lee?!”
Persino Jun e Kazuya sembrano sorpresi.
“Cioè, fammi capire.” brontola Heihachi con una certa ironica “Tu… da stupido professore ti sei immischiato in questa storia?!”
Lee si abbassa piazzando le mani sul tavolo e guardandolo con odio.
“Io non sono solo uno stupido professore!” risponde serio, poi ridacchia malignamente “Heihachi, ti trovi davanti al presidente della Violet System!”
Heihachi spalanca la bocca, così come Jun, Kazuya, Jin, Asuka, Alisa e… Anna Williams.
Lili guarda Xiaoyu confusa.
“Tu ci stai capendo qualcosa?” le bisbiglia.
“Praticamente niente.” risponde lei versandosi da bere “Ma è interessante.”
“Non ne sapevo niente, giuro!” dice Anna a Kazuya, lui sospira.
“No! Non è possibile!” esclama Heihachi “Sei tu che stai mandando in rovina le mie industrie di robotica da due anni?!”
Lee emette una risata bassa e inquietante.
“Non l’avresti mai immaginato vero? Non dal tuo stupido professore.” chiede sprezzante.
“È professore, preside e pure ceo di un’azienda?! Come diavolo ha il tempo di seguire tutte queste cose?!” si chiede Jin a voce alta.
“Il supporto di Lee è stato fondamentale per le nostre ricerche.” continua Lars con un sorriso pieno di riconoscenza.
Heihachi torna a guardarlo con rabbia.
“Ma tu si può sapere tu chi cazzo sei?!”
Lars lo guarda serio.
“Mi chiamo Lars Alexandersson, facevo parte di un’organizzazione privata di spionaggio anche se… attualmente lavoro autonomamente, spinto da interessi personali.”
“Oh mio dio Lars!” sibila Asuka guardandolo dal basso “Interessi personali… vuoi… dirglielo?”
Jin sorride pregustando la scena.
Questo sarà interessante.” commenta.
“Interessi personali?!” ripete Heihachi “Che diavolo intendi dire?!”
Lars chiude gli occhi, inspira, poi li riapre, gelidi puntati fissi contro Heihachi.
“Intendo dire… che io sono tuo figlio, Heihachi.”
E a questo punto il pubblico reagisce con ancora più fervore al colpo di scena.
Jun e Kazuya ascoltano agghiacciati, senza parole.
“Che cosa?!” esclama Lee a voce alta, anche lui completamente disorientato.
“Ma… Lars? Ma che dice?!” si chiede poi Jun.
“Non lo so, deve essere impazzito.” risponde Kazuya confuso.
Questo lo sapevo!” fa sapere Xiaoyu a Lili con un sorrisetto compiaciuto.
La gente continua a mormorare, c’è chi ride, chi commenta, a chi è andato di traverso qualcosa. Heihachi scuote la testa e scoppia a ridere.
“Che cazzo hai detto?!” dice poi “Mi sa che hai bevuto un po’ troppo champagne, ragazzo!”
Jin sogghigna.
“Ti piacerebbe, vecchiaccio!” sussurra tra sé e sé. 
Lars non demorde.
“Stoccolma, ventinove anni fa.” tuona Lars “Il mio cognome, Alexandersson, sei sicuro che non ti dica niente?”
“Ecco quanti anni ha!” sussurra Jin davanti alla risposta a quel mistero.
La risata di Heihachi si interrompe di colpo e sgrana gli occhi come se gli fosse improvvisamente venuto in mente qualcosa.
Jin sogghigna, finisce con un sorso il contenuto del suo bicchiere e poi si alza per prendere parte alla conversazione di famiglia.
“Quello che dice Lars è vero! Ho verificato personalmente ed è così come dice.”
Jun guarda il figlio sconcertata.
“Jin?! Sul serio?!” chiede ad alta voce. 
Asuka sospira e si alza anche lei.
“Confermo! Qualche mese fa abbiamo eseguito un test genetico e possiamo dimostrare che è vero.” poi guarda Heihachi “Spero tu non ce l'abbia ancora per la ceretta Heihachi!”
“Asuka?!” esclama Jun sempre più sorpresa.
Heihachi intanto sgrana gli occhi e guarda con rabbia Lars, Jin e Asuka che si schierano in linea davanti al loro tavolo.
“Ne è valsa la pena.” sussurra Asuka con un sorrisetto soddisfatto.
“Oh sì.” concorda Jin “È un momento magnifico!”
“Devo ammettere che anche per me è una liberazione.” sorride Lars.
“Piccoli maledetti bastardi!” sbraita Heihachi.
“Non osare parlare così di mia nipote, di mio figlio e di… Lars!” lo ammonisce Jun con un dito mentre tenendosi la gonna vaporosa cammina velocemente verso il loro tavolo.
“Che c’è Heihachi? Possiamo sempre ripetere il test se ne hai voglia!” lo prende in giro Asuka.
“Che diavolo è questa storia?!” chiede Jun fermandosi davanti ai tre ragazzi.
“Mi dispiace, Jun.” si giustica subito Lars “Non te l’ho detto perché… non volevo rischiare di complicare i nostri rapporti e neanche pensavo fosse necessario che questa storia venisse mai fuori, ma… è così. Heihachi è mio padre.”
Jun guarda il figlio e la nipote incredula.
“E voi due lo sapevate. Da quanto lo sapevate?”
Jin sorride.
“Da un po’. In realtà lo sapevamo io, Asuka… Alisa.” aggiunge all’elenco con un sorrisetto cattivo “E lo sapeva persino Xiao.”
“Ma come…” balbetta Jun.
Il figlio si inchina un po’ in avanti per sussurrarle all’orecchio.
“Non è bello tenere dei segreti così importanti in famiglia, vero?”
Jun lo guarda risentita, ma incapace di ribattere.
“Ommioddio Juuun!” esclama Michelle facendosi strada tra i tavoli e raggiungendo Jun “Era questo, Jun!! Era questa la strana sensazione che percepivo quando mi trovavo davanti a quel ragazzo!! Ora ne sono certa! Te l’avevo detto che sentivo che nascondeva qualcosa, qualcosa di spiacevole! Ed ecco perché era così simile alla sensazione che avevo sentito quando avevo conosciuto Kazuya!! Per forza, sono fratelli!”
Jun si porta una mano sulla fronte, sconcertata.
“Tutto questo è ridicolo!” mormora sedendosi al posto lasciato libero da Lars “Ho bisogno di riprendermi.”
“Ma è fantastico! Ho un fratello preferito adesso!” esclama Lee felice “Perché non me l’hai detto prima?! Andiamo a giocare a golf la settimana prossima?”
Kazuya intanto si avvicina ad Heihachi di qualche passo.
“Proprio un perverso scherzo del destino, ah?” sogghigna “Come ci si sente a scoprire di avere un altro figlio che desidera affossarti almeno quanto tutti noi?”
“Tuuuuuuuu!! Lo sapevo!!” una voce si alza da uno dei tavoli più in disparte.
Tutti alzano lo sguardo per vedere la figura di una donna in abiti tradizionali che emerge da dietro un ombrellino di carta di riso.
“Nonna?!” esclama Jin divertito.
La donna si alza e chiude l’ombrellino di scatto e inizia a camminare severa in direzione di Heihachi.
“Quella è tua nonna?!” chiede Xiaoyu a Jin alzandosi per vedere meglio la scena.
Lui annuisce.
“Oh mio dio!” esclama Jun rialzandosi “Spero non si sia portata dietro la tigre!”
“La tigre?!” ripetono tutti a parte Jin e Asuka.
“Mia nonna ha gusti particolare in fatto di animali da compagnia.” spiega brevemente Jin.
“Tu…” tuona Kazumi puntando un dito ossuto contro il volto di Heihachi “L’ho sempre sostenuto che prima o poi sarebbe comparso un figlio della vergogna!”
“Kazumi… che ci fai qui?!” domanda lui nervoso.
“Potevo forse osare mancare al matrimonio del mio unico figlio?!” gli chiede “Chi è questa donna di Stoccolma?! Come l’hai conosciuta?! Quando l’hai conosciuta?!”
“Datti una calmata, è ovviamente stato molti anni dopo il divorzio e molto prima di risistemare le cose con te!” sussurra. 
Kazuya fa una smorfia disgustato.
“Che cosa?!” sbotta “Cosa vuol dire risistemare le cose con te?! Mica starete di nuovo insieme?!”
Jin guarda sconcertato la nonna.
“Sul serio?!” esclama inorridito “E poi ha la faccia di lamentarsi con me per la mia generazione di giovani scostumati?!”
“Kazumi, hai sentito anche tu, ha detto di avere ventinove anni! È chiaramente successo in quel periodo in cui non avevo nessun vincolo con te.” 
“Kazuya, caro… sta' tranquillo.” dice Jun accompagnando il marito altrove “Cerca di stare calmo…”
“Stanno di nuovo insieme!!” ripete lui terrificato.
“Non ci posso credere!” esclama Jin tornando a sedersi al suo tavolo “Ecco perché insisteva con tutti quei discorsi sull’amore eterno! E io sono pure andato a dirle di tenere d’occhio Heihachi, come un idiota!”
Kazumi intanto osserva Lars, poi piega un po’ la testa.
“Devo ammettere che considerata l’età del ragazzo, sembrerebbe che tu abbia ragione. Quanto sei caduto in basso però, Heihachi caro!” esclama seria “Un figlio di cui non sapevi niente, proprio come in quelle volgari storie in televisione che tanto ti dilettano!”
“Sì, è molto imbarazzante.” sibila l’altro soffiando dal naso “E ne possiamo parlare dopo, se vuoi. Ma prima come puoi vedere devo risolvere un problema. Sai, mi hanno fatto molto arrabbiare stasera!”
La donna annuisce comprensiva.
“Immagino di sì.” gli concede posandogli una mano sulla spalla “Ma mi raccomando, non fare male a Kazuya o a Jin!”
“Kazumi, sai bene anche tu che qui l’unico modo per risolvere la cosa è alla vecchia maniera Mishima!” sbotta.
Kazumi scuote la testa, non approvando del tutto la situazione, ma lasciandolo fare.
Heihachi intanto si avvicina ad un tavolo e con il movimento deciso di un braccio rovescia fiori, stoviglie e bicchieri, costringendo le persone sedute a tavola ad alzarsi e allontanarsi incredule e spaventate.
“Hey, ma che fa?!” chiede qualcuno sgomentato “È impazzito?!”
“Che diamine ti prende adesso vecchio di merda?!” lo apostrofa Kazuya riprendendosi lentamente dallo shock della svelata nuova relazione dei genitori.
Heihachi prende il tavolo e lo solleva sopra la testa, continuando a ringhiare come un animale.
Invitati e camerireri urlano e si allontanano dalla scena spaventati.
“Oh mio dio!” esclama Jun “Kazuya, ti prego fermalo immediatamente. Io torno sul palco e mi invento qualcosa per tranquillizzare la gente!”
Heihachi continua ad urlare rabbioso con il tavolo sopra la testa, mentre lentamente inizia a pressarlo sui lati. Il tavolo si incrina lungo la linea centrale e inizia a spezzarsi.
Kazuya e Lee si avvicinano ad Heihachi e cercando di bloccargli le braccia, mentre lui si dimena con fare animalesco. 
“Ehm… gentili invitati!” esclama Jun con fare gentile al microfono “No, no, guardate me, vi prego! Lasciate perdere quella scena indecente! Ascoltate quello che ho da dirvi!”
Heihachi scaraventa il tavolo contro il prato distruggendolo definitivamente, prima di indirizzare un pugno rispettivamente verso Kazuya e poi Lee.
“Non è cortese dare le spalle ad una sposa, per favore!” continua Jun cercando di distogliere l’attenzione della gente dalla rissa.
Jun sospira e perde improvvisamente la pazienza.
“VI HO DETTO DI ASCOLTARMI!!” urla al microfono. 
A questo punto finalmente si sollevano gli sguardi degli invitati, increduli di vedere quella sposa dal viso angelico parlare con tanta veemenza.
Si schiarisce la voce.
“Scusatemi. Sono molto felice che siate stati qui con noi stasera. È stata una bellissima festa, finché è durata. Ho lavorato giorni e giorni per far sì che tutto fosse perfetto. Dai fiori, alle tovaglie, dai calici alle posate d’argento. Ogni cosa era calcolata, tutto doveva essere perfetto.” abbassa lo sguardo delusa “Eccetto per la cosa più importante di tutte, che purtroppo è sfuggita al mio controllo.”
“Maledetto bastardo, lasciami, lasciami!” grida Lee mentre Heihachi seduto sopra la sua schiena gli sfrega un pugno sulla testa.
“Ti fa male Violet, ah? Ti sei divertito a fottermi sotto il naso per tutto questo tempo vero? Come ti sei divertito a distruggere la mia statua nella scuola con il tuo dannato razzo, vero?!”
Kazuya colpisce Heihachi nella schiena con quel che resta di una delle gambe del tavolo che Heihachi ha distrutto poco prima.
“Ti piace prendertela con i più deboli, non è vero?” lo schernisce Kazuya “Dai, lascialo andare, non lo vedi che non è in grado di difendersi?”
“Che stronzo.” sibila Lee a Kazuya, non apprezzando del tutto questo salvataggio.
Nel mentre Lee riesce ad afferrare una forchetta da dolce caduta sull’erba e la infilza nel piede del vecchio, che tiene ancora Lee inchiodato a terra col suo peso.
Heihachi ulula di dolore e si ritrae all’indietro.
“Come potete vedere…” riprende Jun con un sospiro “La nostra è tutt’altro che una famiglia normale. E il mio errore più grande nell’organizzazione di questa festa è stato proprio quello di aver sottovalutato questo aspetto.” 
Kazuya afferra Heihachi per i capelli e lo costringe a rialzarsi, mentre indietreggia zoppicante, col piede dolorante.
“Facciamo che te ne vai spontaneamente e la finiamo qua.” gli suggerisce Kazuya con voce roca.
Heihachi esita ansimante, traboccante di rabbia, con gli occhi che gli brillano come quelli di un animale selvaggio. Si inchina e toglie via la forchetta dal piede.
“Vedete, ognuno di noi ha dei pregi e dei difetti.” continua Jun “Molti di noi passano tanto tempo lavorando sull’immagine che vogliamo che gli altri abbiano di noi, cercando di nascondere il più possibile ciò che non ci piace, per esaltare ciò che ci rende orgogliosi.”
“Andarmene?” sibila Heihachi ancora col fiatone “Giammai!!” 
Si butta a perdifiato contro il figlio, che cade all’indietro. Rotolano tutti e due per pochi metri, prima di iniziare una lotta a terra.
“Ma la verità è che… per quanto ci possiamo sforzare di sembrare migliori di quello che siamo, prima o poi tutti i nodi vengono al pettine, no?” continua Jun con un mezzo sorriso “Ed ecco quello che è successo qui stasera. I nostri rapporti familiari non sono esattamente normali. E non avrei dovuto cercare di nasconderlo in questo modo.” 
“Kazuya, bastardo! Distruggerò la G-Corp! Ti distruggerò!” 
Jun esita, con aria malinconica. 
“Sì, personalmente sono molto invidiosa delle dinamiche familiari degli altri. Per questo ho a lungo cercato di far finta che anche noi fossimo normali, che anche tra di noi le cose andassero bene.” alza le spalle dando uno sguardo alla rissa “Ma solo ora mi rendo conto di quanto sia stata stupida a cercare di tenere su questa messinscena di normalità, che non ha portato a nulla se non a un costante stress inutile. Che male c’è ad ammetterlo? Non siamo gente normale! Non siamo affatto una famiglia normale!”
“Mio dio ma cosa dice?” sospira Asuka preoccupata.
“Poverina! Teneva così tanto a questa festa!” mormora Alisa.
“Asuka, tira fuori uno dei tuoi monologhi e va' a darle una mano.” dice Jin serio.
“Sì.” dice Asuka rassegnata “C'è proprio bisogno di me qui.”
Alcune persone cominciano a lasciare la festa.
Jin guarda con espressione tesa la rissa tra i suoi parenti.
“Credo che dovrò intervenire anche io tra quelli là!” sussurra.
“Sei sicuro?” chiede Xiaoyu al suo fianco.
Jin sospira.
“Cercherò di farli ragionare senza dover arrivare alle maniere forti.” dice con un sospiro “Anche se la vedo dura.”
A quel punto corruga la fronte con aria vagamente imbarazzata, guarda per un attimo Xiaoyu, poi torna subito a concentrarsi sulla rissa. 
“Non sto dicendo che succederà, ma tra molti, molti, molti anni…" abbassa il tono di voce "... se mai mi venisse in mente di piegarmi a queste stupide formalità e decidessi di sposarmi..."
Xiaoyu lo guarda a bocca aperta.
“Sarà una cerimonia segreta, con pochissimi partecipanti e nessuno dei miei familiari dovrà venire a saperlo… o questo sarebbe il risultato.” Jin finisce in fretta la frase.
Si infila le mani in tasca e comincia a camminare verso il resto dei suoi parenti.
Xiaoyu sorride guardandolo allontanarsi di spalle.
“In un certo senso è un sollievo essersi finalmente liberati di questa maschera di tutto va bene, tutto va bene.” continua intanto Jun in mezzo a quella baraonda “Non è vero! Non va tutto bene! Niente affatto! La nostra vita familiare è completamente, irrimediabilmente intrisa di follia!”
“Zia Jun!” Asuka le prende il microfono dalle mani “Basta così, continuo io!”
“Sì, d’accordo! Continua tu.” acconsente Jun con un cenno della mano “Ho bisogno di bere qualcosa.”
Asuka si porta il microfono davanti alla bocca e decide di prendere il controllo della situazione. Sorride goffamente.
“Ehm… signore e signori ancora una volta buonasera. Ehm… non so bene come dovrei metterla, ma… la festa è finita, direi. Come avrete notato anche voi, l’atmosfera si è un tantino rovinata, ma speriamo che almeno la prima parte del ricevimento vi sia piaciuta, che abbiate mangiato bene e che vi siate divertiti.” sorride.
Kazumi si avvicina a Jun, tornata da sola al tavolo degli sposi.
“È stata una festa meravigliosa finché è durata, cara.” le dice prendendo posto a fianco a lei.
“Grazie Kazumi.” annuisce Jun con gratitudine.
“Come sapete…” riprende Asuka “Gli amici si scelgono, ma la famiglia no. E assieme alla famiglia non si possono scegliere tutti i problemi che questa si trascina. E di questo argomento potrei stare a parlarne per ore!” 
“Tua nipote mi piace!” esclama Kazumi “È molto sveglia.”
Jun annuisce.
“È una ragazza in gamba ed è cresciuta davvero tanto ultimamente.” sorride “Sono molto orgogliosa di lei.”
Kazumi annuisce a sua volta, poi guarda Jun seria.
“Comunque cara, sono certa che vi riprenderete presto dallo scandalo mediatico.” 
Jun annuisce ancora.
“Grazie.”
La donna più anziana sorride, increspando gli angoli della bocca.
“Oh sì, ma non avrete mai la zaibatsu.” aggiunge a voce bassa.
“Ma in definitiva ogni famiglia è strana a suo modo, tutti voi l’avrete pensato della vostra almeno una volta.” ragiona Asuka “Questa forse lo è un po’ di più del normale. Anzi lo è senz’ombra di dubbio, con dei valori familiari decisamente distorti.” 
“Che intendi dire scusa?!” chiede Jun alla suocera.
“Dovete ricontrollare i documenti, cara.” sorride “Kazuya non è l’erede di Jinpachi e posso dimostrarlo.”
Jun sgrana gli occhi.
“Intendi dire che…”
“Oh sì.” sogghigna la signora “La zaibatsu appartiene di diritto alla sottoscritta!”
Jun spalanca la bocca sgomentata.
“Eppure, a suo modo anche questa famiglia ha qualcosa che unisce tutti i suoi membri. Ed è proprio quello che vedete là!” continua Asuka.
“Dai, non vi sembra il caso di smetterla?” chiede Jin avvicinandosi al padre, al nonno e allo zio adottivo che se ne danno ancora di santa ragione “Non siete più dei ragazzini, qui rischiate di farvi male veramente!”
“Mi chiedevo cos’è che stavi aspettando per unirti a noi!” bofonchia Heihachi ansimante.
“No, hai capito proprio male vecchiaccio… io ho chiuso con le vostre follie. Non ho assolutamente intenzione di unirmi a questo patetico spettacolo!” precisa Jin “È solo che questa giornata è stata già abbastanza stressante senza dover per forza chiamare ambulanze, polizia o… pompe funebri.”
Heihachi lo prende e con una mossa fulminea e lo butta a terra con una presa.
“Ah! Maledetto vecchio di merda!” esclama il nipote “Ti ho detto che non ho voglia di lasciarmi coinvolgere nelle vostre cazzate, lasciami!”
“Non ti ho ancora dato quello che ti meriti per aver fatto il lavaggio del cervello a Xiaoyu!” ringhia Heihachi “Dopo tutto quello che avevo investito in lei! Ero pronto a farla entrare nella Tekken Force, ma tu me l’hai aizzata contro e ora non ne vuole più sapere niente!”
“Io non c'entro proprio niente, l'ha capito da sola che razza di stronzo pezzo di merda sei! E so anche che le hai offerto un vero parco dei divertimenti per convincerla a non vedermi più! Ma dico, dopo quello schifo di parco per adulti, ma non ti vergogni almeno un po'?!”
“Tieni fuori il ragazzino, non ho finito con te!” tuona Kazuya gettandosi sul padre e nel mentre travolgendo di riflesso anche Jin.
“Bastardi!” si lamenta Jin cadendo a terra, mentre perde totalmente la pazienza e si unisce attivamente allo scontro “Vi odio! Lo sapevo che non dovevo venire a questo maledetto matrimonio!” 
“Ragazze.” Lili si volta da Alisa e Xiaoyu, le uniche rimaste al loro posto a tavola “Non saremo direttamente legate alla famiglia, ma tutte e tre siamo abbastanza di casa per sentirci in dovere di dare una mano, non credete?”
Xiaoyu inarca le sopracciglia.
“Lili, che stai pensando di fare? Se stai pensando di intervenire nella lotta, non se ne parla.”
“Ma no, quando mai! Quella è una cosa troppo privata, però potremmo aiutare Asuka a distrarre gli invitati mentre lasciano la festa.”
“E che vorresti fare?” chiede incerta anche Alisa.
Lili sorride.
“Ho un'idea!”
“La lotta!” riprende Asuka “Per quanto sbagliato, assurdo, perverso possa essere, quello che unisce questa famiglia è la stessa cosa che la divide. Questo malsano spirito di lotta perpetuo!” 
“Kazuya! Kazuya! Devi venire un attimo qui, per favore!” Jun si avvicina al luogo della rissa.
“Cosa c’è?!” sibila Kazuya intento a schivare un nuovo attacco del padre.
“Tua madre mi ha detto una cosa che dobbiamo urgentemente verificare!” continua Jun nervosa, poi scorge il nuovo partecipante alla rissa “Oddio Lars, hanno coinvolto anche te?!”
“E così sei mio figlio, ah?!” ringhia Heihachi “Vediamo cosa sei capace di fare!”
“Sì, e non sai quanto ho aspettato questo momento!” risponde Lars con un soffio mentre si prepara per un attacco.
“Detto questo…” riprende Asuka “Visto che io non so più che cosa inventarmi e dato che vedo che nemmeno Jin e Lars sono riusciti a mettere a fine alla lite, credo sia arrivato il momento che ci provi io. D'altronde mediare tra litiganti è il mio più grande talento… Ma… Lili?! Che diavolo ci fai qui?!" esclama poi notando la bionda che la raggiunge sul palco.
“Che c'è? Ho pensato di regalare al pubblico una mia esibizione di danza classica.” dice lei mentre si muove disivolta verso il centro della piattaforma.
Asuka aggrotta le sopracciglia e abbassa il microfono.
“Danza classica?” ripete scettica “Lì sul prato ci sono tre generazioni che si pestano a sangue e tu pensi di distrarre il pubblico facendo qualche saltello e piroetta?!”
“Continui a non capirne niente di danza, Asuka! Tu lasciami fare!” risponde Lili sicura di sé, poi cerca con lo sguardo Alisa e Xiaoyu vicino alla console per la musica, pronte a far partire la musica.
Asuka sospira e rialza il microfono.
“Ehm… quindi tra pochi istanti ci sarà un piccolo spettacolo per chi lo vorrà vedere… Lili e… ehm… la sua danza classica…”
“Variazione di Esmeralda. Presentami bene per favore!” precisa Lili sibilando severa attraverso un sorriso.
Asuka scuote la testa esasperata.
“Lili con la sua variazione di Esmeralda.” ripete al microfono, poi se lo allontana di nuovo “Va bene così?!”
L’altra annuisce, mettendosi in posizione.
Asuka torna a rivolgersi al pubblico.
“Beh, allora io vi saluto. Inizio a vedere un po’ troppo sangue e nasi rotti in giro. Il dovere mi chiama!” sorride nervosa “Buon proseguimento di serata, grazie ancora per la vostra partecipazione, e… non dimenticate di prendere le bomboniere!”




 




 

 

Fine








 

NOTE:
Ed eccoci qui finalmente al capitolo conclusivo!
Riflettevo sul fatto che non concludevo una storia a capitoli dalla quinta elementare, quando con la mia compagna di banco scrivevo proto-fanfiction roundrobin (prima ancora di sapere che cosa fossero) su fogli protocollo tenuti insieme con lo scotch.
Tornando a noi, ancora non ho idea di che cosa ne sia venuto fuori, soprattutto perché ho cominciato a scrivere questa storia cinque anni fa (in realtà sei, ma per un po' ho aspettato a pubblicarla) e in un arco di tempo così lungo si hanno inevitabilmente ripensamenti e dimenticanze. Onestamente non so neanche se tutto questo vaneggio possa avere un senso. Quando tra qualche tempo forse la rileggerò, con una visione più distaccata, potrò giudicarla meglio (e imbarazzarmi a morte mentre vengo presa dall’impeto di cancellare l’account, come ogni volta che provo a leggere le mie vecchie cose ahaha).
Comunque sia, nel bene e nel male questa storia è stato un hobby che mi ha accompagnato per un bel po’ di tempo, è stato un ottimo antistress e mi ha fatto riscoprire, cosa che per un po' di tempo avevo dimenticato, quanto mi piaccia scrivere. E non che vi possa venire tanto difficile da credere dato che scrivere 48 capitoli e postarli in una sezione morente come questa di certo non lo si fa con la prospettiva di ricevere attenzioni.
Ebbene sì, non ho la presunzione di saperlo fare, ma adoro scrivere, adoro inventare storie, mi fa stare bene, lo faccio praticamente da sempre e probabilmente continuerò anche quando non pubblicherò più su questo sito.
Ringrazio chiunque sia arrivato a leggere fin qui, e un ringraziamento speciale va a Angel Texas Ranger, che mi ha fatto sentire decisamente meno sola qua dentro e ha sempre seguito la storia pur detestando la coppia principale. 😂
Ogni commento, ogni messaggio, ogni nuovo numeretto di una nuova persona che ha aggiunto la storia alle proprie liste mi ha sempre regalato un sorriso, che spesso era anche in grado di migliorarmi la giornata. Spero di poter aver regalato anch’io qualche sorriso a voi che avete resistito e siete arrivati a leggere fino all'ultimo capitolo di questa trashata.
Un abbraccio,
Bloodred Ridin Hood




 

  
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