Libri > Harry Potter
Segui la storia  |       
Autore: LadyBlack3    13/06/2020    0 recensioni
***STORIA REVISIONATA E CORRETTA***
Due fratelli molto diversi e dai caratteri opposti.
Due fratelli che dopo anni finalmente si rincontrano.
la loro vita cambierà per sempre... o quasi.
Genere: Avventura | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Merope Gaunt, Nuovo personaggio, Tom Riddle/Voldermort
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Esercitazioni con Draco

La giornata passò particolarmente in fretta. Merope non uscì per niente dalla sua stanza, ansiosa di cominciare la prima lezione di difesa con Draco.
A mezzanotte qualcuno bussò piano alla sua porta e la bambina aprì subito, ben sapendo chi era.
<< Forza, vieni! >> sussurrò impaziente Merope, che fece entrare un Malfoy alquanto terrorizzato.
Accese la luce e in quel momento il ragazzo disse: << Ripeto, secondo me stiamo facendo una sciocchezza! >>
Merope, dopo aver attraversato la camera e afferrato la sua bacchetta (appartenuta in origine da sua madre), lo guardò con l’aria di chi dovesse mangiare solo caramelle.
<< Non succederà proprio nulla >> disse sorridente << Dunque, da dove incominciamo? >>
Draco provò a non pensare a come l’avrebbero ridotto i genitori, se non lo stesso Voldemort, se avessero scoperto la loro lezione clandestina. Deglutì e sudò freddo, mentre il suo sguardo ricadde sul bastoncino di legno che Merope aveva in mano.
<< E quella dove l’hai presa?? >> chiese febbrile il ragazzo che sperava non fosse la bacchetta di un Mangiamorte.
<< Oh, questa? L’ho presa in prestito… tranquillo, non è di un Mangiamorte >> rispose lei come se gli avesse letto nel pensiero. Non gli avrebbe rivelato però che era la sua, dato che non era suo amico e soprattutto il fratello si sarebbe imbestialito << Ti ho chiesto da dove dobbiamo incominciare… >>
Malfoy continuò ad ansimare dalla paura: << Sì, ehm… premetto che non sono un asso con gli Incantesimi di Difesa… >>
<< Non mi importa! >> disse a denti stretti Merope << Insegnami i più elementari! >>
<< D’accordo! >> sbottò Draco, desideroso di essere sotto le coperte a dormire piuttosto che davanti a una mocciosa << Allora, oggi posso farti imparare l’Expelliarmus, che è l’incantesimo più semplice >>
Merope annuì emozionata mentre Draco proseguiva.
<< Devi posizionarti in questo modo e muovere il braccio in avanti, senza perdere di mano la bacchetta, poi si grida “Expelliarmus!”. Capito? >> domandò in seguito alla dimostrazione.
La bambina annuì ancora, certa di aver compreso perfettamente.
Il ragazzo le si mise di fronte e mostrò la propria arma, asserendo: << Prova a disarmarmi. Devi puntare alla bacchetta e non a me, ricordalo! >>
Merope fece come le era stato ordinato, si concentrò a eseguire bene tutte le mosse e poi gridò: << Espello! >> ma non sortì alcun effetto.
<< Cosa hai detto?? >> Draco si sbatté un palmo sulla fronte.
<< Ehm… >> confusa dall’inefficacia della magia, replicò << Non è giusto “Espello”? >>
<< No! >>
<< Ma è quello che hai detto! >> esclamò Merope.
Malfoy scosse il capo: << Io ho detto Expelliarmus, no Espello! >>
<< Ooooh! >> soffiò imbarazzata la piccola << Avevo capito Espello >>
<< Grr! Ma perché a me?? Su, riprova, veloce! >> la rimproverò nel suo caratteristico tono sbruffone.
Merope decise che sarebbe stato meglio non lamentarsi e riprovò, stavolta con più enfasi e pronunciando la parola corretta: << Expelliarmus! >> di nuovo non successe nulla.
Dalla faccia che esibiva Draco era evidente che se lo aspettava.
<< Non funziona…! >> biascicò sconfitta Merope << Uffa, perché non funziona?? >>
<< Rilassati, è come pensavo… sei troppo piccola per imparare certi incantesimi >> spiegò suadente Malfoy, ma la bambina non voleva sentire ragioni.
<< Eppure l’ho pronunciato bene! No, ti prego, devo riuscirci! Voglio rifarlo! >> gli intimò di non lasciare la camera quando lo vide dirigersi verso la porta.
Il figlio di Lucius sbuffò di stizza e tornò davanti a lei, a braccia conserte: << Vorrei sapere, se mi è permesso, a cosa ti serve tutto questo. >>
Merope, che era già nella posizione di attacco, fu colta alla sprovvista dalla domanda e il suo cuore iniziò a battere forte.
<< Devo… devo difendermi da delle persone cattive >> tagliò corto.
<< Da delle persone cattive? E chi sarebbero? >>
<< Lo so io… >> biascicò evasiva, non avendo nessuna intenzione di dirglielo.
<< Capisco… >> commentò lui un po’ seccato e chiedendosi se stesse dicendo la verità. Non era molto convinto, a giudicare dall’espressione che traspariva sul suo volto pallido e appuntito.
<< Quindi ho bisogno di imparare a usare la bacchetta >> concluse Merope.
<< Ma quella non è tua… >> disse Draco, sospettoso.
La piccola Riddle arrossì al ricordo della mamma: << Tecnicamente no… >>
<< A questo punto potevi chiedere al Signore Oscuro di insegnarti >> fece d’istinto l’altro, guadagnandosi un paio di occhi umidi e un viso cupo.
<< N-non credo che adesso abbia molta voglia di ascoltarmi… per lui dico solo bugie… >> s’interruppe bruscamente, altrimenti sarebbe scoppiata in lacrime. Impugnò stretta la bacchetta e la puntò contro Draco: << Attento, sto per riprovare >>
Malfoy avvertì il suo tentativo di sviare l’argomento, ma non si mosse quando la bambina urlò con convinzione: << Expelliarmus! >>
Era sicuro che anche stavolta non sarebbe successo nulla, invece dovette accorgersi a sue spese del contrario. Dalla punta della bacchetta di Merope fuoriuscì un lampo di luce rossa che, non colpì l’arma avversaria, ma il petto di Draco, facendolo scaraventare sulla parete alle sue spalle. Un gran tonfo si udì in tutta la stanza.
<< Oh no, Draco! >> Merope non sapeva se essere felice di essere riuscita a compiere la magia o spaventata delle condizioni di Malfoy, che ora si massaggiava la nuca dolorante.
Sollevata che fosse vivo, corse da lui per aiutarlo.
<< Stai bene? >>
<< La mia testa! >> borbottò Draco, alzandosi a fatica, per poi fissare sgomento Merope << Come diamine hai fatto?? >>
<< Suppongo con la magia >> rispose ridacchiando.
Malfoy socchiuse le palpebre e la scrutò più intensamente: << è difficile che alla tua età si impari un incantesimo simile tanto in fretta >> spiegò conciso mentre lei diventava rossa << Ma non era molto potente… se lo fosse stato sarei svenuto all’istante… per fortuna, direi. Spero non si sia sentito niente da fuori >> rifletté preoccupato e lanciando uno sguardo bieco alla porta.
Merope rimase qualche secondo euforica per aver eseguito un vero incantesimo quasi in maniera perfetta: << Sono sulla strada giusta, che bello! >>
<< Sì, ma vacci piano! >> protestò Malfoy << Di questo passo tornerò a Hogwarts pieno di bende >>
<< Addirittura… >> alzò gli occhi al cielo, Merope << Beh, nonostante tu non mi stia affatto simpatico, devo ammettere che non sei male come insegnante! >>
<< Eppure non sono granché in Difesa contro le Arti Oscure… >> bofonchiò lui << Se ci fosse stato Potter… anche se quest’anno con la teoria è leggermente calato… >> una risatina di scherno ravvivò di malignità la faccia del ragazzo, che si procurò lo sguardo interrogativo della bambina.
<< Intendi Harry? È più bravo di te? >> arrossì lievemente, appena prima di scorgere l’indignazione di Draco.
<< Solo in Difesa! Ma io sono migliore di lui! >>
Merope si ricordò perché Draco non le stesse simpatico: era tale e quale al padre, con modi da bullo e di chi si crede superiore agli altri.
<< Il motivo per cui lo odi così tanto? >>
Malfoy le scoccò un’occhiata gelida: << Dovresti saperlo, bambolina >> qui Merope avvertì un senso di nausea << Il tuo amichetto marcia sulla fama del suo cognome… per aver sconfitto tuo fratello da bambino. Si prende meriti di cui non è all’altezza! E per giunta è Mezzosangue! >>
<< Che c’entra che è Mezzosangue?? >>
<< C’entra >> disse Draco, squadrandola allibito, come se avesse seri dubbi che fosse davvero la sorella del Signore Oscuro << Secondo te, un Purosangue che sposa una Sanguemarcio contaminando la propria progenie e mettendo fine a una dinastia di soli maghi, è normale? >>
Merope non riuscì a descrivere la sensazione di schifo che stava contorcendo violentemente le sue viscere. In quell’istante dentro di sé crebbe un odio fuori dal comune per quel ragazzo tanto bello quanto ignorante. La cosa brutta è che sapeva che tutti i Mangiamorte la pensavano allo stesso modo e un'altra ondata di rabbia le salì al cervello.
Voldemort non aveva mai specificato di essere un Mezzosangue e i suoi seguaci erano convinti che fosse un Puro, visto che decantava l’importanza della purezza di sangue sin da quando era giovane, quindi lei non poteva rivelare le sue origini se suo fratello si era visto bene da nasconderglielo. Però era anche vero che le parole di Malfoy, pronunciate con una ripugnante disinvoltura, le avessero fatto male: non tanto per l’insulto ai Mezzosangue, ma piuttosto per aver giudicato in tono sprezzante la decisione del padre di Harry, colpevole solo di aver scelto come compagna una Nata Babbana.
Era avvilita e scandalizzata, in quanto la stessa scelta l’aveva fatta sua madre, sposando un Babbano. In pratica Draco aveva appena denigrato Merope senior, e la bambina non lo avrebbe mai perdonato.
Lo guardò con disgusto prima di rispondere sarcastica: << No, infatti… che disonore >>
<< Ecco! Se c’è una cosa che non sopporto sono i traditori del proprio sangue! Non puoi definirti un vero mago se simpatizzi con i Sanguemarcio, no? Vedi i Weasley, per esempio, i ragazzi dai capelli rossi che hai visto a Hogwarts… sono i peggiori Babbanofili! >>
<< Io li trovo simpatici, soprattutto i gemelli! >> ribatté irritata Merope, che ora stava arrossendo più del dovuto << Mi hanno difeso quando tutta la Scuola era contro di me! >>
Draco esibì una smorfia beffarda: << Devi vedere aldilà della simpatia >>
Merope mancò per un pelo di aprire la bocca per simulare l’atto del vomito: << Riprendiamo, per favore. >> gli intimò, cercando di non ricordare che suo fratello dimostrava una mentalità ben peggiore di quella di Draco. 
<< Ancora? Voglio andare a dormire. >> sbatté le braccia, scocciato.
<< Qualche altro minuto >> insistette la bambina, che aveva una voglia assurda di colpirlo apposta e di sbatterlo di nuovo al muro.
Draco ubbidì, sbuffando sonoramente. Riprese in mano la sua bacchetta e la fece vedere a Merope: << Non colpire me, chiaro?? >>
<< Sicuro >> ridacchiò la piccola, decisa a fare tutt’altro. Quando partì, per un paio di volte sprizzarono dalla punta della bacchetta soltanto delle scintille rosse, ma poi al terzo tentativo Draco sbatacchiò alla parete con un colpo secco e le grida di dolore soffocate da quest’ultimo echeggiarono nella camera.
<< Dannazione! >> imprecò furioso Malfoy dopo essere stato messo quasi k.o. da Merope.
<< Ops >> squittì falsamente lei << Scusa >>
<< Basta così! >> il ragazzo sembrava un fuoco ardente dalla collera << Hai fatto abbastanza! Non ho intenzione di rompermi le costole, vado a letto! Cosa che dovresti fare anche tu! >>
Merope apparve soddisfatta, per due volte era riuscita a scagliare un incantesimo difensivo e aveva dato una bella lezione a Draco per gli stupidi sproloqui usciti dalle sue labbra.
Malfoy raggiunse la porta a passo pesante, prima che Merope lo fermò.
<< Domani, stessa ora >>
<< Come?? >>
<< Devo esercitarmi di più! >> sbottò la piccola Riddle, velenosa.
<< Se il tuo scopo è esercitarti su di me, te lo puoi anche scordare! >> disse Draco.
Merope assunse l’ombra di un sorriso divertito: << Va bene, ti prometto che starò più attenta >> e, voleva aggiungere, se non avrebbe più parlato male dei Mezzosangue << Ma finora ho ottenuto dei buoni risultati! Non vale la pena interrompere… ne ho bisogno, Draco! >>
<< Io… Io non credo di voler più continuare! >>
<< Non pensarci nemmeno! >> sillabò Merope, severa.
Draco ringhiò forte dalle narici ed esclamò: << Vedrai che lo verranno a sapere…! >>
<< E tu che ne sai?? Non fare storie, è solo per questi giorni di vacanza! >> sputò la bambina << Vieni domani a mezzanotte, o spiffererò tutto a Voldemort! >>
Com’era prevedibile, il ragazzo divenne bianco cadavere: << Maledetta…! >>
<< Ci vediamo domani! >> disse Merope in tono categorico e a denti stretti.
<< Sì… ehm… sì, certo… come vuoi >> Draco non era molto tranquillo, si vedeva lontano un miglio. Il suo viso gocciolante di sudore parlava da sé.
Bofonchiò qualcosa sottovoce e uscì.
Merope era felice di star migliorando e di avere un insegnante privato, tuttavia Draco non aveva torto nell’essere intimorito all’idea di farsi beccare dal Signore Oscuro.
Ripose la bacchetta nel legittimo cofanetto presente in uno dei tanti locali al quarto piano della casa e poi si mise sotto le coperte, al caldo, chiedendosi se Malfoy avrebbe mantenuto il segreto, poiché dal suo muso appeso si capiva che non era affatto contento di ciò che stavano facendo. Sperò che la sua riluttanza non avrebbe mandato a rotoli il piano, ma poi si disse che forse si stava facendo troppi problemi… avevano appena terminato il primo incontro e non credeva che Malfoy avesse avuto il coraggio di rinunciare così presto.
 
<< Fatemi capire, voi il Natale lo festeggiate? >>
Merope era in sala da pranzo, intenta a fare colazione. Si rivolse a Lucius, Narcissa Malfoy e, con gran disappunto, a Bellatrix che erano di fronte a lei e la guardavano sprezzanti ed esasperati.
<< Lo festeggiamo a modo nostro >> disse Narcissa al posto del marito, che venne lasciato a bocca mezza aperta per rispondere in maniera non molto educata.
La bambina diede un’ennesima occhiata intorno e come sempre non poté fare a meno di deprimersi alla vista della casa spoglia e priva di addobbi, grigia e spettrale.
<< Che tristezza, mamma mia… >> commentò funerea, mentre finiva di immergere gli ultimi biscotti nella tazza del latte.
Bellatrix emise un suono rauco e disse, aggressiva: << La casa non è tua, non decidi tu. E poi il Signore Oscuro non approverebbe >> fece qualche passo a vuoto e a braccia conserte. Parlare con la mocciosa le provocava ogni volta avversione.
Merope indugiò un attimo finché non incrociò gli occhi scuri della strega: << Il Signore Oscuro non approverebbe >> la scimmiottò << Solo perché a lui non piace deve impedirvi di festeggiare un natale decente? >>
Lucius trovò il momento giusto per ribattere: << Ci sono cose più importanti, no? A noi non dispiace non ricoprire la casa di inutili gingilli sgargianti, si sa che le persone festeggiano solo per ricevere i regali >> rise e scoccò a Merope uno sguardo eloquente.
<< Il Natale è un’occasione per stare in famiglia e divertirsi! >> esclamò indignata la bambina, e prima che Narcissa e Bellatrix potessero rispondere, continuò << Per esempio… Voldemort >> la maggiore delle Black mosse il capo in uno scatto fulmineo che notò solo Merope, perciò la guardò male << … Ricordo che quando era giovane la pensava allo stesso modo, ma all’avvicinarsi delle vacanze lo costringevo a venire a casa da Hogwarts. Gli scrivevo tutti i giorni fino a quando non implorava pietà e cedeva >> scoppiò a ridere davanti alle facce stupefatte dei Mangiamorte.
<< Ma quante sciocchezze! >> avrebbe immaginato fosse stata Bellatrix a dirlo, ma con sua grande sorpresa colei che aveva sbottato fu Narcissa << Lord Voldemort non si fa comandare da nessuno, specie se è una stupida e insulsa bimbetta! >>
<< E di certo non è il tipo che “implora pietà”! >> disse Lucius basito. Bellatrix rimase insolitamente zitta nel frattempo che ascoltava la discussione, gli occhi scavati e penetranti fissi su di lei.
Merope mandò giù un sorso di latte, ma quasi stava per sputare addosso a Malfoy.
<< Intanto ogni Natale si presentava sulla soglia di casa! Mia madre aveva già capito com’era fatto e a un certo punto voleva rinunciare, ma io non avevo intenzione di passare le feste in due! Poteva fare paura ai suoi amichetti zelanti, a me no! Non mi fregava! >> si prese un minuto di tempo per ammirare ancora i volti sbiancati degli adulti in seguito alla sua rivelazione. Narcissa si sforzava di trovare almeno una cosa su cui controbattere e darle il ben servito, ma invano.
Bellatrix continuò a lanciarle sguardi torvi senza fiatare e Lucius divenne leggermente rosso dalla rabbia.
Passò un istante di assoluto silenzio carico di tensione, poi…
<< Buongiorno… >> la voce cupa di Draco subentrò nella sala all’improvviso, facendoli trasalire dal precedente shock.
Narcissa lo salutò come se non aspettasse altro che una distrazione da quell’imbarazzo: << Oh ciao, tesoro >>
<< Buongiorno >> disse Bellatrix con zero entusiasmo.
Merope si voltò e vide che il ragazzo aveva una faccia da funerale. A giudicare dalle occhiaie e l’aria stanca, sembrava si fosse svegliato di soprassalto e vestito in fretta e furia. Pareva anche piuttosto preoccupato.
<< Ciao… >> fece la piccola, cercando di non trasparire alcuna confidenza.
Quando Draco si accorse di Merope non le rispose, occupato a porre l’attenzione su un’altra figura alle spalle di lei che in quel momento era entrato varcando la soglia.      
Appena Voldemort avanzò verso di loro, Bellatrix, Lucius e Narcissa si alzarono, presi alla sprovvista, e si inchinarono in segno di saluto. In effetti, dall’espressione del Signore Oscuro capirono che non potevano trascurare una sottomessa gentilezza.
Merope non batté ciglio quando il fratello le si sedette proprio di fronte, lo sguardo assassino e le palpebre semichiuse.
Draco evitava di guardare entrambi. L’atmosfera gelida era quasi palpabile.
<< Guarda caso stavamo parlando di te! >> esclamò spontanea la bambina, che non si era resa conto dell’umore di Voldemort << Gli ho raccontato di quando ti costringevo a passare le feste a casa nostra anziché a Hogwarts, ti ricordi? Mi rimproveravi sempre perché ricevevi gufi anche durante le lezioni! >> nonostante avessero litigato, la bimba non se la sentiva di apparire immusonita ogni qualvolta incontrava Voldemort sul suo cammino, ma per quanto Merope stesse ridendo, suo fratello al contrario non era per nulla divertito.
Il sorriso della sorella si spense subito, allarmata da come lui la stesse scuoiando viva con lo sguardo: << Che succede…? >>
Girò la testa verso Draco, che guardò la madre e il padre, i quali a loro volta avvertirono un senso di pericolo imminente.
Bellatrix non era affatto spaventata, anzi non vedeva l’ora di assistere allo spettacolo.
Voldemort attese, con palese disgusto, qualche attimo prima di parlare.
<< Hai dormito bene stanotte? >>
Merope sbatté le palpebre a quella domanda strana: << Ehm… sì… >> il suo cuore accelerò i battiti: non ne capiva il motivo, ma era certa che la faccenda non presagisse nulla di buono << Perché? >>
Un soffio sinistro venne espulso dalle narici del Signore Oscuro mentre le sue pupille verticali si posarono minacciose sulla sorella e un ghigno malevolo gli deformò il volto.
<< Stavi dormendo? Strano, perché… un uccellino mi ha riferito tutt’altro >>
I tre Mangiamorte si voltarono verso il pallidissimo Draco, che costringeva sé stesso a non incrociare Merope con gli occhi.   Le viscere della bambina si contorsero e la sua pelle iniziò ad assumere un colore scarlatto quando vide il ragazzo scostarsi dal suo campo visivo: << Non capisco… >> mentì.
<< Io credo che tu abbia capito benissimo >> le disse con timbro freddo e acuto.
Merope voleva sprofondare e morire.
<< Hai un bel coraggio, sorellina >> continuò Voldemort << Ricattare il giovane Malfoy è l’ultima cosa che mi sarei aspettato da te >>
I genitori di Draco sospirarono increduli e Narcissa, istintivamente, strinse a sé il figlio. Bella diede in una brusca alzata di sopracciglia.
<< Come?? >> Lucius non si impegnò a mantenere il tono cauto in presenza del mago oscuro. Guardò perfido la bambina che adesso aveva spalancato la bocca e girato la testa in direzione di Draco.
<< Non ci posso credere, gliel’hai detto?! >> esplose Merope, incavolata nera.
Il ragazzo si decise a ricambiarla con la fronte aggrottata: << Non ho avuto scelta! >>
La piccola avrebbe potuto sputare fumo dalle orecchie.
<< Non mi posso fidare di nessuno qui dentro!! >> esclamò livida, prima che il fratello alzasse la voce.
<< Zitta. >> disse severo, rivolto a Merope, che tacque e riprese a deglutire, il respiro corto.
Stavolta non avrebbe avuto scampo e si immaginava già nella sua vecchia tomba.
<< Che cosa ha combinato, Padrone? >> chiese affabile la migliore luogotenente di Voldemort, facendo finta di preoccuparsi per lei quando in realtà fremeva dal desiderio che la ammazzasse. La bambina ebbe un conato di vomito nel momento in cui si avvicinò troppo al fratello.
Narcissa precedette il Signore Oscuro: << Vorrei saperlo anch’io >> disse, abbandonando ogni prudenza << Cosa c’entra il mio Draco? >>
Voldemort sorrise beffardo: << Vuoi che glielo riferisca io? >>
Lei non rispose, il volto colmo di imbarazzo.
<< Merope lo ha ingaggiato per farle da insegnante >> sorrise ancora, ma era più minaccioso che mai.
Lucius sgranò le palpebre: << Prego?? >> insieme alla moglie si voltò verso il figlio che annuì in silenzio.
Bellatrix trattenne a stento un risolino compiaciuto.
Merope andò fuori dai gangheri: << E allora?? Non ho fatto nulla di male! >>
<< A parte non mettermi al corrente >> precisò furente Tom Riddle << Ti piace davvero nascondermi ciò che fai? >>
<< Non avresti approvato, Voldemort >> disse esasperata e arrabbiatissima, sottolineando il nome del fratello per specificare meglio il distacco da lui << Volevo imparare degli incantesimi, tutto qua! >>
<< So tutto >> ruggì il fratello, e Draco abbassò lo sguardo << Ma pensavo tu avessi capito una volta per tutte che sei troppo piccola per certe cose, no? Eppure non sei un mulo >>
Merope colse un remoto ghigno appagato da parte di Bellatrix. La voglia di romperle le ossa, però, non era grande quanto il suo desiderio di rinfacciare a Voldemort che invece era riuscita a padroneggiare l’Expelliarmus, anche se qualcosa a lei sconosciuto la trattenne.
<< Da dove arriva questa improvvisa voglia di apprendere? >> il mago oscuro si alzò, col volto da serpente contorto in una smorfia di disappunto.
Lei non si fece intimidire, incrociò il suo sguardo e disse in serpentese: << Da tu-sai-cosa >>
I presenti s’irrigidirono al quel suono sinistro, decisamente poco adatto a una bambina, mentre Voldemort non si mosse, limitandosi a guardarla con un misto di disperazione e rabbia. Fece per intervenire, gli occhi incendiati, ma Merope lo precedette.
<< Non posso lasciare che i miei assassini mi trovino impreparata quando sarà il momento! >> rivelò seria la piccola e ignorando le reazioni contrarie del fratello << E visto che, può cascare il mondo, non c’è ragione per cui tu mi creda, ho chiesto a Draco di insegnarmi. >> sollevò beffarda un sopracciglio e attese una risposta da Voldemort, che alla fine arrivò.
<< Ti ostini a nominare quella storia fasulla? >> il mago era furente, seppur stesse mantenendo la calma.
Merope assunse uno sguardo professionale: << Lo è per te, fratellino. Sinceramente non capisco come tu possa avere il fegato di negare ancora, dopo che mi hai vista capace di assumere Draco per imparare degli incantesimi alle tue spalle! >>
Voldemort cercò di non abbandonarsi all’ira, così disse freddamente: << Oppure lo stai facendo per provocarmi >>
Merope scoppiò a ridere, incredula. I Mangiamorte, che si erano appena abituati al serpentese, sussultarono a quel cambio repentino di voce. Videro il Signore Oscuro sbuffare di stizza, come se trovasse alquanto deprimente per lui discutere con una mocciosa.
<< Provocarti? >> rise più forte la bambina, coprendosi la bocca.
<< Sei sempre stata piuttosto brava in questo, lo sai? >> sorrise Voldemort in tono superbo.
<< Non questa volta >> sibilò lei con sfida << Perché hai torto! Voglio farlo per me stessa. Non voglio essere uccisa per la seconda volta dagli stessi sicari di 50 anni fa! >> quando concluse e riprese fiato, il fratello sembrava più fossilizzato sulla frase “hai torto” che sul resto. Se c’era una cosa che non sopportava era sentirsi dire di non avere ragione. La sua faccia cinerea e priva di colore sarebbe diventata paonazza nel giro di pochi secondi, se non fosse che la sorella tornò a parlare d’un tratto l’inglese rivolgendosi ai presenti, in particolare a Draco.
<< Tutto apposto, abbiamo raggiunto un accordo! >> esclamò trionfale, con Voldemort che la fissò interrogativo e indignato, ma che non emise un solo suono curioso su fin dove si sarebbe spinta.
Malfoy parve stupito, poiché era sicuro che i due stessero litigando e non altro.
Merope gli lanciò uno sguardo birichino e aggiunse: << Vedi Draco, Lord Voldemort si è arrabbiato perché ho osato chiedere a te qualcosa di cui lui è molto più esperto >> qui Voldemort le lanciò fulmini dagli occhi iniettati di sangue, ma si ostinò a non ribattere.
Narcissa e Lucius si voltarono verso il figlio, il quale osservò spaventato la bambina. Bellatrix invece si accigliò, delusa. Sperava di assistere alla sfuriata del Signore Oscuro nei confronti di quella nanetta impertinente, ma come al solito se la cavava per il rotto della cuffia.
<< E siccome lui è uno dei più grandi maghi di questo tempo >> continuò adulatrice, frecciando il fratello in pieno petto << Pensa che sarebbe un insegnante di gran lunga migliore di uno studente >> guardò di nuovo Voldemort con un sorrisetto malizioso. Sapeva che in questo modo non avrebbe potuto protestare: lo stava elogiando davanti ai suoi seguaci con le parole giuste.
L’ex Tom Riddle non poté che puntarla con le sue pupille rosse, ammirato dalla furbizia della sorella.
Bellatrix sembrava più inacidita che mai.
<< Quindi… >> intervenne d’un tratto Draco << Io posso stare tranquillo? >>
Voldemort girò la testa nella sua direzione, minaccioso.
Il cuore del giovane Malfoy perse un battito.
<< Ehm, cioè… voglio dire… >>
<< Sì che puoi >> asserì la bambina, rimproverando il fratello con lo sguardo << In effetti preferisco Voldemort ad un codardo spione viziato >>
Draco si morse un labbro per non risponderle male: << Eh, certo… >>
<< Bene, allora è deciso! Sono proprio contenta, e tu? >> chiese Merope al mago oscuro, che non aveva aperto bocca e la scrutava come per scagliarle un incantesimo col pensiero. All’improvviso di alzò da tavola e se ne andò, serio in volto.
Bellatrix e gli altri erano a dir poco sconvolti e intanto Merope se la rideva soddisfatta.
<< Ti prego, dicci come diamine fai a spuntarla ogni volta! >> commentò amaro Lucius.
La bambina fece spallucce con aria altezzosa, cosa che mandò in bestia i padroni di casa.
Narcissa prese a sé Draco e sussurrò malevola: << Non provare mai più a coinvolgere mio figlio nei tuoi giochetti! >>
<< Figurati, e chi lo vuole più! Non è capace di mantenere un segreto per più di un giorno! >> sbottò sprezzante Merope, alzandosi anche lei e inseguendo il fratello in corridoio.
Draco aveva voglia di picchiarla, ma si accontentò di additarla in malo modo a denti stretti mentre usciva.
Prima che anche Lucius e Narcissa la prendessero a parolacce, la maggiore delle Black diede un calcio a una sedia e i parenti la fissarono perplessi.
<< Sono io l’unica allieva del Signore Oscuro! Io soltanto! >> esclamò rabbiosa Bella, a braccia conserte e la pazzia nelle iridi.
<< Come se fosse questo il vero problema! >> disse Narcissa << Ha rischiato di mettere nei guai nostro figlio! E tu, Draco, perché le sei andato dietro?? >>
Il ragazzo ringhiò indignato: << Se non avessi accettato avrebbe detto a Lord Voldemort che a Hogwarts non l’ho consolata mentre stava piangendo! >>
<< Oh wow! >> convenne Bellatrix, dando un altro calcio alla sedia << Sa ricattare bene la mocciosa, eh? >>
<< E per quale motivo a Hogwarts ha pianto? >> chiese Lucius, sinceramente incuriosito.
Draco emise un leggero sbuffo e rispose: << Tutta la Scuola la odiava e credeva fosse pericolosa per la sua… parentela >> raccontò, riferendosi a Voldemort.
Bella, dopo lunghi minuti di malumore, ridacchiò crudele: << Dovevo esseri lì! So io come l’avrei fatta piangere. >>
   
 
Leggi le 0 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: LadyBlack3